Albergo Atene Riccione

 

Escursione al Lago dei Cavalli: Sentieri, Panorami e Rifugi in Val d'Ossola

Sono alla costante ricerca di piccole evasioni quotidiane, e il Lago dei Cavalli è sicuramente un'ottima opzione. Questo lago, situato in Val d’Ossola, in Piemonte, colpisce per il colore intenso delle sue acque, così azzurre e lattiginose da sembrare quasi dense.

Lago dei Cavalli

Come Arrivare

Per raggiungere il Lago dei Cavalli, le indicazioni stradali sono le medesime del Lago di Campliccioli. Si esce a Villadossola, si segue per la Valle Antrona, per poi deviare verso l’Alpe Cheggio, continuando per la diga dell’Alpe Cavalli. Una volta giunti all’Alpe Cheggio vi ritroverete in un piccolo paesino di una manciata di baite, dove è disponibile un primo parcheggio. Proseguendo sulla strada con l’auto potrete arrivare alla seconda area di sosta, ubicata proprio ai piedi della diga. Sono entrambi gratuiti. Io, che alla guida sono negata, non la farei mai, ma un guidatore “normodotato” può farcela senza problemi. Se ne avete la possibilità evitate furgoncini, camper o SUV enormi.

Percorsi e Sentieri

Per visitare il Lago dei Cavalli avrete tre opzioni tra cui scegliere che consentiranno a chiunque di godere della sua bellezza. Grazie al comodo parcheggio ubicato proprio ai piedi della diga è possibile limitarsi a passeggiare sullo sbarramento, da cui chiunque potrà ammirare le acque azzurre di questo lago. Questo percorso è l’ideale per chi non è allenato, per chi ha bambini piccoli al seguito e chiunque voglia godersi un magnifico paesaggio di montagna facendo zero fatica. Da qui avrete un’ampia visuale che vi consentirà di vedere anche l’estremità opposta del bacino, dove si trova la spiaggia.

Il percorso al Lago dei Cavalli è molto facile, quindi mi sento di consigliarlo anche a famiglie con bimbi, persone con qualche difficoltà o semplicemente ai pigroni. La facilità del sentiero ed il colore particolare, tipico dei mesi caldi, riusciranno ad affascinare grandi e piccini.

È possibile percorrere il "girolago" partendo dalla passerella sopra la diga e seguendo i cartelli in senso orario. In una manciata di minuti, quasi tutti in piano, sarete giunti a destinazione. Noi invece abbiamo optato per il trekking vero e proprio che parte da destra della diga e va in senso antiorario. Leggendo "girolago" si può pensare a due passi tranquilli sul lungo lago, ma non è così, parliamo di sentieri abbastanza stretti e talvolta esposti, con un discreto dislivello. L'itinerario va oltre al semplice bordo lago e si estende su una lunghezza complessiva di circa 7 chilometri. La parte finale del percorso non presenta dislivello difficoltà particolari, incontrerete ruscelli e altri infiniti scorci sul lago e sulla diga che vi accompagneranno fino alla chiusura dell'anello.

Leggi anche: Mar Morto: Consigli per l'escursione

Sentiero per il Rifugio Andolla

Se volete continuare a camminare, basta seguire il torrente a ritroso, arrivando fino al passo Andolla a 2061 m, dove troverete anche il rifugio! L’escursione porta in Valle Antrona a costeggiare il Lago dei Cavalli per salire fino al Rifugio Andolla. Pur non presentando difficoltà oggettive in questa stagione la presenza di residui di slavine rende alcuni passaggi delicati e non adatti a bimbi piccoli. Lasciata l’auto nel parcheggio nei pressi della diga del Lago dei Cavalli che purtroppo è invaso dai resti di una slavina, ci avviamo verso il muraglione che attraversiamo per portarci alla destra orografica del bacino e imboccare il comodo sentiero. Un cartello indica ottimisticamente che ci vorranno 2 ore per arrivare a destinazione. In pochi minuti arriviamo al bivio per il Passo Forcola che ignoriamo per proseguire dritto. Poco più avanti una fresca fontana ci offre la possibilità di un breve rinfresco.

Proseguiamo sul sentiero fino a giungere ad un ponticello improvvisato visto che quello ufficiale è stato distrutto probabilmente da una slavina lo scorso inverno e poco oltre un punto panoramico con un bel crocifisso. Il colpo d’occhio sul lago toglie il fiato e in breve giungiamo all’Alpe Gabbio (1505 m) dove dobbiamo attraversare i resti di una slavina per arrivare al ponte sul torrente Loranco che attraversiamo. Un’occhiata a valle e incominciamo a salire. Dopo una prima breve salita il sentiero si snoda in un lungo traverso che sale dolcemente superando un’altra slavina coi suoi ponti di neve. Alzato lo sguardo intravvediamo tra gli alberi la nostra meta che avviciniamo col teleobiettivo. Superiamo un guado di fortuna ma ormai il rifugio ci appare sempre più nitido. Dopo un’oretta circa di cammino giungiamo alla Piana Ronchelli (1578 m) con la sua bella cappelletta e la sua fonte.

Uno sguardo alla vallata appena percorsa e ricominciamo a salire. Da questo punto in poi il sentiero si fa sempre più ripido anche se mai veramente impegnativo.Superiamo l’ennesima slavina questa volta con tanto di mini crepaccio da saltare e riprendiamo a salire lungo il sentiero fin sotto ad una balza rocciosa che occorre aggirare. Dopo una svolta ecco che compare il rifugio che sembra giocare a nascondino con le rocce. Il problema è che nonostante si continui a salire sembra sempre lontano. L’ultimo tratto è una pietraia assolata dove occorre prestare molta attenzione per non perdere il sentiero che sale indicato da ometti e segnali bianco/rossi sulle rocce. Se si seguono queste indicazioni non si incontrano difficoltà in pratica è come salire una scala di pietra.

Finalmente eccoci al rifugio e alla sua originale fontana. Ci attardiamo qualche minuto a fare le foto verso la valle e verso i monti che purtroppo sono parzialmente coperti dalle nuvole dopo di che passiamo alle cose serie e ci sistemiamo sui tavoli all’aperto (i cani nei rifugi CAI non possono entrare) per consumare un ottimo piatto unico al rifugio.

Mentre consumiamo il nostro meritato pasto ci sentiamo osservati così alziamo gli occhi ed ecco che scopriamo chi ci sta osservando: uno splendido esemplare di stambecco. In pochi minuti anche un suo amico si unisce a lui probabilmente incuriosito da un così strano pubblico. Dopo pranzo ci attardiamo nei dintorni del rifugio per ammirare i due stambecchi oltre alla cappelletta dedicata a San Bernardo e alla comoda bussola delle cime.

Leggi anche: Trekking alle Grotte di San Ponzo

Dettagli del Percorso al Rifugio Andolla

  • Quota iniziale: 1507 m
  • Quota finale: 2061 m
  • Dislivello: 554 m +30m di perdite di quota
  • Tempo: 2:00 h

Altri itinerari

Da qui tenendo sempre la sx scendere per ripido sentiero fino a intersecare il sentiero che sale al rif. Andolla. Guardando a ritroso si nota come il sentiero scompare più il pendio diventa ripido, cancellato dagli smontamenti. Dall’ alpe sono evidenti i cartelli che indirizzano per più punti della valle, prendere il sentiero per il rif.

Grandioso anello sui sentieri che da Cheggio transitano per 5 valichi

Da Cheggio, aggirato parzialmente il lato nord-orientale del Lago Alpe dei Cavalli, si raggiunge il Vallone Pasquale e lo si risale faticosamente, fra bei panorami, fino alla Bocchetta dei Pianei. Ci sono diversi escursionisti qui, praticamente tutti attraversano la diga per percorrere il comodo tracciato che segue la sponda sud-occidentale del lago. Guadagno quota velocemente nel ripido pendio erboso entrando per un breve tratto nel bosco. Continuo a tagliare il versante. Giunto ad un bivio, abbandono il Sentiero Italia che prosegue verso l’Alpe Preia e continuo sul sentiero C26 diretto alla Bocchetta dei Pianei risalendo un ampio canale erboso. Supero il Riale Valle Pasquale e un altro breve tratto esposto dotato di catena e presto giungo all’Alpe Pasquale inferiore (q. Riprendo a salire in modo deciso lungo il pendio prativo. La faticosa ascesa diviene più leggera in prossimità dei ruderi dell’Alpe Pianei (q. La bellezza e la tranquillità dell’ambiente circostante invitano alla sosta. Avanzo in piano aggirando un’area cosparsa di macigni per poi riprendere a salire all’interno di un impluvio fino a quando il sentiero C26, contrassegnato dai segnavia bianco-rossi, non compie una decisa svolta a sinistra. Io mi mantengo sul sentiero C26 e con un breve traverso raggiungo la Bocchetta dei Pianei (q. Procedo ora sul versante dell’alta Val Bognanco. Un tratto esposto mi permette di superare uno sperone roccioso a cui segue l’attraversamento di una pietraia. Continuo a tagliare il pendio, prevalentemente erboso, fino a risalire un ripidissimo canalino che mi conduce al Passo Castello (q. Con splendida vista sull’alta Val Loranco traverso, con una breve sezione franata, perdendo quota su erto declivio prativo con pietre sparse. Giungo così al Passo della Preia (q. Riprendo il cammino imboccando l’esile sentiero C98a, coincidente con la GTA, che si innalza lungo la dorsale. Dopo un primo tratto piuttosto faticoso che in qualche punto richiede attenzione, inizio a traversare lungo il versante meridionale della cresta di confine con vista sul Lago Alpe dei Cavalli. Man mano che avanzo il pendio si fa meno ripido e con una leggera discesa mi porto al Passo del Busin (q. Raggiunto il bivio per Pontimia, continuo in direzione del Passo di Andolla, procedendo in dolce discesa con bella vista sulla vallata. Pervenuto ad un secondo incrocio segnalato (q. circa), abbandono il percorso che scende verso valle e inizio la risalita verso il Passo di Andolla. L’ascesa è faticosa.

Caratteristiche del percorso

  • Gita lunga sia di tempo che di percorso (16km 6h35')
  • Dislivello non eccessivo
  • Prima parte (lago dei cavalli) ripida con tratti esposti e passaggi attrezzati con catene ben tracciato e segnalato
  • Seconda di scoperta e intuizione dopo la deviazione per il rif, Andolla fino all alpe Camasco
  • Terza di risalita fino al rif. Andolla ripida esposta ma ben tracciata
  • Ultima di rientro dal rifugio a cheggio per il sentiero classico

Rifugi e Punti di Ristoro

Che tu voglia fermarti o proseguire, ti consiglio di fare prima una tappa al Rifugio Città di Novara, subito dopo i tornanti che portano a questo lago. Oltre a mangiare cibo casalingo e di qualità, il personale è davvero gentile e ti spiegherà tutte le bellezze della zona, fornendo gratuitamente cartine e materiale informativo. È presente all’interno un punto vendita dei prodotti locali, tra cui il rinomato formaggio di Cheggio.Numerose persone si stanno rilassando presso il Rifugio Andolla.Cammino parallelamente al Torrente Loranco avvicinandomi sempre più al corso d’acqua che scorre spumeggiante. Il percorso è sempre piacevole e procede lungo il fondo del solco della valle che si allarga in corrispondenza della Piana Ronchelli. Addossata ad un grosso masso è presente una piccola cappelletta in sasso (q. 1578 m.).

Consigli Utili

Il lago dei Cavalli è sicuramente tra quelli alla portata di tutti, anche se nasconde qualche insidia a cui non ero affatto preparata. Anticamente il lago occupava l’intera piana. Lo sbarramento, alto 41 m. Come dicevo in apertura, un trekking al Lago dei Cavalli è un’idea bellissima e adatta a tutti, ma nasconde qualche insidia a cui non ero affatto preparata.

Antrona è un territorio dalle antiche tradizioni, dai villaggi tipici e dal meraviglioso paesaggio che alterna incantevoli boschi di betulle e larici a meravigliosi laghi di montagna. Pensate che le acque della diga alimentano la Centrale di Rovesca, dopo aver percorso una galleria di derivazione lunga 3600 metri e una condotta forzata lunga 1600 metri! Il sentiero diventa poi un suggestivo passaggio nella roccia che regala un susseguirsi di scorci meravigliosi! Il punto di appoggio per le escursioni al Lago dei Cavalli è il Rifugio Città di Novara all’Alpe Cheggio, situato a 1474 metri, all’ingresso del parco naturale. Questa passeggiata ci è piaciuta davvero. Spero che questo articolo vi sia di ispirazione per una futura gita fuori porta…in questo caso zaino in spalla e buona passeggiata!

Leggi anche: Pale di San Martino: Escursione indimenticabile al Ghiacciaio Fradusta

ATTENZIONE: il trekking non è una passeggiata! Alcuni degli itinerari qui raccontati si svolgono in parte lungo sentieri di montagna dove sono presenti tratti attrezzati con infissi (funi corrimano e brevi scale) e tratti esposti senza protezioni di sicurezza. ITINERARIUM® non ha alcuna responsabilità rispetto ai percorsi qui riportati, alla loro percorribilità, praticabilità e sicurezza.

Leggende e Curiosità

Una leggenda molto nota ricorda le frequenti incursioni dei Vallesani in Valle Antrona e fu raccolta da Giulio Bazzetta nel libro “La Valle Antrona e la formazione del lago di Antronapiana” Tipografia Porta - Domodossola 1880. Si tratta della “ leggenda della vecchia d’Andolla”. La leggenda racconta di un gruppo di Vallesani che superato il passo d’Andolla si era raccolto nella sottostante alpe attendendo la notte per poi piombare improvvisamente su Antronapiana. Una vecchietta, che casualmente si trovava lassù, venne catturata da quei predoni, che la volevan morta per paura che corresse a valle a dar l’allarme. Tanto seppe fare e ancora più dire la poveretta, da riuscire a salvarsi la vita, a patto però, con i più sacrosanti giuramenti, che non rivelasse a nessuno la presenza dei briganti sulla montagna.Era giorno di festa e la vecchia giungendo in paese, trovò tutti in chiesa. Cosa fece allora la poverina che aveva cara la propria anima ma anche la vita dei valligiani? Si portò con rocca e fuso fuori dalla chiesa e attese l’uscita dei compaesani filando e recitando una filastrocca nel dialetto del paese:

Dialetto Traduzione letterale
Ròca e fijus I prèi d’Anola in tita lis; Rocca e fuso le pietre d’Andolla son tutta luce;
Fijus e ròca, fuso e rocca, La po’ di angòta la mi bòca ! non può dir altro la mia bocca!(con questi detti la vecchia alludeva al luccicar delle armi vallesane in prossimità delle alpi d’Andolla)

Siccome la vecchietta aveva fama di vecchia volpe, gli anziani incominciarono ad insospettirsi e senza perdere tempo imbracciarono le armi e corsero ad occupare la stretta presso l’Alpe dei Cavalli da dove dovevano necessariamente passare i briganti per scendere a valle.

TAG: #Escursione

Più utile per te: