Escursione al Rifugio Ospizio Sottile: Un Viaggio tra Storia e Natura
L'escursione al Rifugio Ospizio Sottile è un itinerario di grande interesse storico e naturalistico, situato al confine tra Valle d’Aosta e Piemonte, tra Gressoney e Alagna e tra Val del Lys e Val Sesia.
Informazioni Utili
- Comune: Riva Valdobbia
- Codice Catasto: 201
- Partenza: Ca' di Janzo, 1354 metri
- Arrivo: Colle Valdobbia - Ospizio Sottile, 2480 metri
- Stato del sentiero: Percorribile regolarmente
- Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti
- Dislivello: 1126 metri
Un Percorso Ricco di Storia
È un itinerario che ha avuto nel passato grande importanza economica per tutta l'alta Valsesia, poiché è stata per secoli la strada del commercio e degli emigranti verso la Valle d'Aosta, la Svizzera e la Francia. La strada per il Colle Valdobbia storicamente prendeva avvio da Riva Valdobbia, 1112m, e risaliva la Val Vogna. Dalla piazza centrale di Riva Valdobbia si costeggia a sinistra la parrocchiale si supera il parcheggio e si prende la mulattiera per svoltare subito a sinistra e poco dopo a destra. Si taglia due volte la strada, si entra nel bosco, si oltrepassa una cappella e si torna sulla carrozzabile che si segue fino al tornante. Con un altro tratto di mulattiera si sbuca nei pressi dell'oratorio della Madonna delle Pose, (affiancato dalla commovente cappella dedicata ai caduti rivesi durante le due guerre). Da qui si prosegue sulla strada fino a Cadi Ianzo.
Da questa frazione inizia l'itinerario 201 (la strada carrozzabile prosegue asfaltata, ma è soggetta a limitazioni di traffico nel periodo estivo). Si superano le frazioni Ca' Piacentino, 1360m, Ca' Morca, 1372m, Ca' Verno, per arrivare a Sant'Antonio, 1380m, (ore 0.20) dove è situato il punto tappa GTA Rifugio Val Vogna nel locale delle vecchie scuole. Da Sant'Antonio una strada sterrata, che ha sostituito per un tratto la vecchia mulattiera, fiancheggia la sponda sinistra del torrente Vogna, per abbassarsi dove sorgeva il ponte di S.Bernardo distrutto da una valanga e ora sostituito da un guado. (Oltre il torrente, passando da Prà d'Otra, si può salire all'Alpe sul Cavallo e all'Alpe Laghetto Gianniuna nel vallone del Rio Cavallo per sentiero non segnalato).
Superata la fontana e i tavoli per pic-nic, dopo un breve strappo, si prosegue quasi in curva di livello, lasciando a destra una fresca sorgente e a quota 1400m circa il bivio per il Rifugio Carestia nel Vallone del Rissuolo con l'itinerario 202 e per il Vallone del Forno con il 211. Superato un altro tratto in salita, la strada pianeggia fino al laghetto della presa di una centrale idroelettrica dove, poco prima a sinistra, oltre il torrente, si stacca il percorso 207 per la Bocchetta del Fornale (o Giare). La carrareccia cede finalmente il passo alla vecchia e comoda mulattiera che in breve entra nell'abitato di Peccia e poco sopra raggiunge la chiesetta di S.Grato, 1525m (ore 0.40-1). Oltrepassato questo oratorio, l'itinerario valica il torrente Sulino su un ponte in muratura che si dice sia stato costruito dai soldati di Napoleone nel 1800 (ripristinato dopo una piena qualche anno fa), e subito dopo, lasciato a sinistra l'itinerario 205 che porta all'Alpe e al Passo del Maccagno, 2493m, ci si inerpica lungo la sponda destra del torrente Sulino per portarsi a La Montata, 1638m (ore 0.15-1.15), villaggio composto da alcune case e da una cappelletta. Superate le due baite dell'Alpe Tecchiale, si sale alla cappelletta del Lancone, 1739m. Più su, all'interno del lariceto, si lascia a sinistra l'itinerario 201a che conduce all'Alpe Larecchio Superiore, 1895m, e alla variante del Piano del Celletto.
Varcato su un ponte il torrente Valdobbia, tralasciato il sentiero 201d per il Rifugio Carestia, ci si porta con ampio giro al Pian del Celletto dove si ritrova il percorso 201a che arriva dall'Alpe Larecchio (ore 1.15-2.30). Superato un dosso tra i rododendri, appare, ancora lontano sul colle, l'Ospizio Sottile. L'Ospizio è base di partenza per le ascensioni alla Cresta Rossa, 2986m, al Corno Valdobbia, 2755m, alla Punta Plaida, 2689m, e alla Punta Carestia (o Corno Rosso), 2979m; F. Con l'itinerario gressonardo 11 si scende a Valdobbia (Valle dei Lys), poco a valle di Gressoney.
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La Valle Vogna, con il suo clima mite, favorì gli insediamenti dei coloni Walser provenienti da Gressoney nel 1300: emigranti, pastori, mercanti, soldati, nobili e regnanti, percorsero per secoli questo importante passaggio. L’attraversamento spesso si rivelava rischioso, a causa del buio, della fatica, del freddo e delle nebbie. La strada risaliva la Valgrande fino a Riva Valdobbia, percorreva la Val Vogna ed il Vallone di Valdobbia, attraversava il Colle per scendere a Gressoney-St. Jean. Da qui valicava i colli della Ranzola e di Joux e ad Aosta si divideva per dirigersi verso il Grande o il Piccolo S. Bernardo. Questo itinerario era frequentato da mercanti, ma soprattutto dagli emigranti stagionali, che si portavano sui luoghi di lavoro a marzo e tornavano in patria tra novembre e dicembre.
L'Ospizio Sottile: Un Rifugio con Storia
L'Ospizio, fatto erigere nel 1822 dal Canonico Nicolao Sottile per dare aiuto e ospitalità ai viandanti, evidenzia l'interesse che nel tempo questo itinerario ha suscitato. Nel 1787 Gian Giuseppe Liscotz di Gressoney e il capitano Giovanni Giuseppe Gianoli di Riva facevano costruire sul Colle di Valdobbia una stalla e una cappella, ricovero risultato col tempo inadeguato per l'intenso passaggio nei due sensi degli emigranti. Una disgrazia avvenuta nel 1820 indusse il Canonico Nicolao Sottile a dare mano alla costruzione dell'Ospizio, che veniva ultimato nel 1822.
Si tratta di un fabbricato a due piani: al piano inferiore l'entrata, la cucina e due sale da pranzo; al primo piano le camere da letto, servizi e un tempo anche l'osservatorio meteorologico. Nel fabbricato è inserita la chiesuola dedicata alla Madonna della Neve, la cui festività viene ancora oggi celebrata con una messa nel mese di agosto. Era sorto così il primo Ospizio-Rifugio della Valsesia, che ospitò principi e regnanti. È oggi aperto con servizio di ristorante e pernottamento nel periodo estivo ed è dotato di materiale di pronto soccorso.
Costruito a spese di un canonico, Nicolao Sottile, e ultimato nel 1823, l’Ospizio più alto d’Europa sopperiva alla mancanza di un riparo sul freddo Colle Valdobbia - al tempo, c’erano solo una stalla e la cappella. Altri momenti notevoli? Nel 1871 viene istituito nell’Ospizio un Osservatorio Meteorologico.
Struttura e Servizi del Rifugio
Il Rifugio Sottile, rispecchia le antiche tradizioni montane, cucina con prodotti km 0 provenienti da aziende agricole locali. Il Rifugio, un fabbricato in pietra e legno perfettamente integrato con l’ambiente, è disposto su due piani. Al piano terreno si trovano un angolo bar, 2 salette da pranzo, la cucina e le dispense. L’ospitale e spazioso salone riscaldato, viene utilizzato non solo per consumare i pasti, ma anche come sala lettura e come locale di aggregazione e per la proiezione di diapositive. Al piano superiore sono disposte le confortevoli camere private da 2 o 4 letti per accogliere le famiglie ed è stata allestita una camerata con 12 letti.
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Piano | Descrizione |
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Terreno | Angolo bar, 2 salette da pranzo, cucina, dispense, ampio salone riscaldato |
Superiore | Camere private (2-4 letti), camerata (12 letti) |
Si ricorda che come in tutti i rifugi è obbligatorio il sacco a pelo o il sacco letto (presso il rifugio sono in vendita sacchi letto). A 2480 metri di quota, il Rifugio Sottile è l'Ospizio più alto d'Europa.
Consigli Utili per l'Escursione
L'itinerario è discretamente lungo e nella parte iniziale ha alcuni tratti pianeggianti. Si svolge su una mulattiera storica, ancor oggi molto frequentata. Nei mesi invernali si richiede attenzione alle condizioni della neve.
La segnaletica presente sui sentieri mantiene in parte i vecchi numeri (es. 2) non ancora aggiornati secondo il recente Catasto regionale che prevede numeri con tre cifre (es. 202, ecc).
Medio-alta soprattutto per il dislivello complessivo. Il giro ad anello inoltre è parecchio lungo e adatto a persone ben allenate.
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