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Lecce: Cosa Vedere nella "Firenze del Sud"

La chiamano la Signora del Barocco in alternanza alla Città delle Chiese e credo non ci siano appellativi più appropriati per definire la provincia salentina. Non è uno dei centri più gettonati d’Italia, ma è sicuramente un must nel corso di un viaggio itinerante in Puglia o di una vacanza rilassante in Salento.

La frequento da quando, venticinque anni fa, i miei genitori hanno eletto la punta dello stivale a dimora per la vita e ogni volta che ci torno mi sorprendo come se non l’avessi mai vista prima.

Il Fascino del Barocco Leccese

Iniziamo dicendo che il fascino di Lecce è legato allo stile decorativo - noto come Barocco Leccese - che caratterizza palazzi, conventi e chiese disseminati nel labirinto di strade del centro città.

La capricciosa eleganza della pietra leccese racconta ancora oggi di una società che puntava all’ostentazione della propria ricchezza e la cosa migliore da fare, se decidi di dedicare un solo giorno alla visita di Lecce, è passeggiare con calma, concedendoti il tempo di alzare lo sguardo e osservare gli inaspettati gioielli che ornano le facciate degli edifici, religiosi e non.

Lecce viene definita la “Signora del Barocco“, ed è proprio l’arte barocca quella che caratterizza le guglie, i portali, le chiese, i monumenti e le abitazioni del centro storico.

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L’arte barocca si diffuse a Lecce nel Seicento, durante la dominazione spagnola, sostituendo l’arte classica e creando uno stile che lasciava spazio alla fantasia e all’immaginazione. Il centro storico è ricco di esempi della lavorazione di questa pietra in monumenti, chiese ma anche balconi e terrazze delle abitazioni private.

Ma non è solo il Barocco a caratterizzare Lecce: ospitale, ordinata, con una grande gastronomia e un mare eccezionale a pochi passi, è una delle mete imperdibili da visitare in Italia.

La Luce di Lecce

Altra grande peculiarità di Lecce è la luce che regna sovrana a tutte le ore del giorno e disegna i volumi degli edifici, dando corpo e rilievo all’architettura barocca, complice per natura delle risorse luminose. Al mattino la luce intenerisce le linee delle chiese e si insinua dolcemente tra i palazzi, a mezzogiorno abbaglia (senza mai essere violenta) e la sera, al crepuscolo, la luce assorbita durante il giorno dalle pietre delle pareti torna alla città in una veste calma, rilassata.

Cosa Vedere a Lecce: Un Itinerario

Il centro storico di Lecce è piccolo e raccolto: si gira facilmente a piedi e i luoghi da vedere sono ben segnalati. Che si tratti di un viaggio breve o di una lunga permanenza, inizia la tua visita dal centro storico di Lecce, una vera bomboniera, un museo a cielo aperto che pullula di arte, storia, archeologia e pura bellezza!

Le Porte della Città

Delle quattro porte costruite dall’Imperatore, oggi ne sono visibili solo tre: Porta Napoli, Porta Rudiae (dove si trova il busto in pietra di Maennio, fondatore di Rudiae e personaggio mitico che sancisce l’inizio di uno scambio e un incrocio di genti diverse in una terra aperta al mare come quella d’Otranto) e Porta San Biagio.

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  • Porta Napoli: Denominata in questo modo perché, attraversandola, si andava nella direzione della capitale campana, Porta Napoli è uno degli antichi accessi alla città di Lecce. Da vedere nelle immediate vicinanze c’è un obelisco, alto una decina di metri e decorato da diversi simboli.
  • Porta Rudiae: E' una delle 3 porte di ingresso nella città di Lecce. Seguendo questo itinerario delle cose da vedere a Lecce, giungerai di fronte a Porta Rudiae.
  • Porta San Biagio: Ultima, ma non per importanza, Porta San Biagio. Dedicata al santo omonimo, nato a Lecce, che fu vescovo di Sebaste in Armenia nel IV secolo, si tratta dell’accesso all’area meridionale della città.

Piazza Sant'Oronzo

Nella piazza, un elegante insieme architettonico eterogeneo in cui stili diversi, dal Medioevo all’Ottocento, convivono armoniosamente, si trova l’Anfiteatro Romano risalente probabilmente all’età augustea (o collocabile non oltre la fine del I e l’inizio del II secolo d.C.).

Piazza Sant’Oronzo è la principale piazza di Lecce, il salotto cittadino, da sempre luogo di incontro e di ritrovo. Dal 1656 la piazza è intitolata al Santo patrono della città: si racconta che durante l’epidemia di peste che si abbatté su tutto il Regno di Napoli, Lecce venne risparmiata grazie alla mediazione di Oronzo, protovescovo della città.

Davanti all’Anfiteatro si eleva la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, del 1590, e il Palazzo del Seggio (noto come Sedile), ex sede del municipio che ospita oggi mostre d’arte ed esposizioni, con l’adiacente chiesetta rinascimentale di San Marco, traccia evidente della presenza di Venezia nella zona. Sul fondo di Piazza Sant’Oronzo si trova il Palazzo Carafa, sede attuale del Comune, che con la sua grazia elegante fa da contraltare alle strutture più austere dei palazzi antichi e di quelli razionali dell’architettura novecentesca.

Sulla piazza si affaccia uno dei bar storici di Lecce, il Caffè Alvino, dove potrai degustare due specialità salentine: il caffè in ghiaccio, possibilmente con latte di mandorla, e il pasticciotto, un guscio di pasta frolla croccante ripieno di crema pasticciera (nella versione classica) considerato a livello internazionale un simbolo di salentinità.

L'Anfiteatro Romano

Posti sotto il livello della strada, i resti dell’Anfiteatro Romano sono una gioia per gli occhi. Datati tra il I e il II secolo d.C., la loro scoperta è relativamente recente. L’anfiteatro romano di Lecce è simile al Colosseo e all’Arena di Verona per la sua conformazione ma oggi è possibile ammirare solo un terzo della struttura originaria: si stima che l’intero complesso potesse ospitare fino a 25mila spettatori. In piazza si trovano anche la colonna di Sant’Oronzo, patrono della città, e il mosaico che raffigura una lupa.

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L’Anfiteatro venne costruito nel II secolo d.C. L’Anfiteatro romano venne costruito con pilastri di tufo sormontati da un’architettura ad arcate. Delle opere scultoree recuperate, le più interessanti sono: una statua della Dea Athena (oggi esposta al Museo Castromediano), ed alcuni rilievi in marmo del parapetto che separava le due serie di gradinate raffiguranti scene di caccia e combattimenti tra uomini e animali feroci.

Insieme al Teatro (in via Arte della Cartapesta), è la più importante testimonianza di epoca romana. Lupiae, così si chiamava l’antenata romana di Lecce, attiva tra il I e il II secolo d.C. Inizialmente città messapica, Lecce divenne “municipium romano” al termine della “Guerra sociale” dell’89 a. C. L’estensione dei diritti di cittadinanza alle popolazioni dell’Italia peninsulare permise all’élite messapica che comandava in città di trasferire il suo potere sotto le insegne dell’Impero romano. Da qui la costruzione dell’Anfiteatro e del Teatro, ubicati rispettivamente in Piazza Sant’Oronzo (patrono della città) e in Via Arte della Cartapesta.

Il Teatro Romano

Così come è avvenuto per l’Anfiteatro, anche la scoperta del Teatro Romano è piuttosto recente. Il ritrovamento, infatti, è avvenuto solo nel 1929. Di datazione incerta ma quasi sicuramente risalente al periodo augusteo, il suo ingresso è situato nel cuore del centro storico, a due passi dal MUST.

A circa 300 metri dall’Anfiteatro c’è l’altro grande lascito romano a Lecce: è il Teatro Romano, costruito nella stessa epoca dell’Anfiteatro, fu scoperto per caso nel 1929, durante alcuni lavori nei giardini di due palazzi adiacenti.

Al pari della Basilica di Santa Croce, il Duomo è tappa obbligata per chiunque arrivi in città. Quello che vediamo è stato costruito a partire dal 1659 dall’architetto Giuseppe Zimbalo, detto “lo Zingarello“ su mandato dell’allora vescovo di Lecce Luigi Pappacoda. Zimbalo rivisitò in profondità l’edificio precedente conferendo anche alla cattedrale quel tocco di “barocco leccese” presente in tutta l’architettura religiosa della città. Bello il particolare dei due prospetti: il principale è quello a sinistra dell’Episcopio, settecentesco palazzo arcivescovile; quello secondario, invece, guarda il centro della piazza.

Il fatto, poi, che dei due, quest’ultimo sia quello maggiormente decorato quasi sempre trae in inganno il visitatore persuaso di trovarsi al cospetto del portale principale d’ingresso. Anche il campanile è opera dello Zingarello. Oltre settanta metri d’altezza, dalla sua sommità è visibile nelle giornate particolarmente terse la costa dell’Albania dall’altra sponda del mar Adriatico. Esuberante da un punto di vista decorativo anche l’interno a tre navate e a croce latina.

Basilica di Santa Croce

Finita la tua pausa Imbocca via Templari, poi svolta a destra in via Umberto I e ti troverai di fronte al gioiello del barocco: la Basilica di Santa Croce. Se dovessi scegliere una sola cosa da vedere a Lecce, ti consiglierei la Basilica di Santa Croce: ti lascerà con il fiato sospeso.

Tra le chiese più belle di Lecce c’è sicuramente la Basilica di Santa Croce. Situata in via Umberto I è tra gli esempi migliori del barocco leccese. A colpire particolarmente è la facciata, così finemente decorata da sembrare un pizzo tridimensionale: statue, ornamenti e rappresentazioni religiose “escono” dalla struttura, come se fossero dotate di vita propria.

La sua facciata - un’iconografia narrativa ricca di simboli, richiami religiosi, santi, papi e figure retoriche che fonde armoniosamente elementi rinascimentali e barocchi - è la protagonista indiscussa della scena urbana cittadina. La Basilica di Santa Croce costituisce un unicum con il Palazzo dei Celestini, noto oggi come Palazzo del Governo, sede della Prefettura e della Provincia.

Il risultato fu sorprendente: mai prima di allora elementi rinascimentali e ricercatezza barocca si erano fusi così armonicamente dando vita ad un monumento di così spettacolare bellezza. La parte inferiore, in stile rinascimentale, è divisa da sei colonne lisce con capitelli zoomorfi che sostengono una trabeazione riccamente decorata con leoni e donne dal seno nudo. Sulle porte laterali vi sono gli stemmi dell’ordine dei Celestini e di Santa Croce, mentre sul portale maggiore, fiancheggiato da due coppie di colonne, si trova lo stemma di Filippo III di Spagna. All’estremità si ergono due statue femminili simboleggianti la Fede e la Fortezza. Infine, sulla sommità, il timpano con al centro il trionfo della Croce. L’interno articolato in tre navate suddivise da alte colonne è altrettanto sontuoso.

L’emblema del barocco leccese. Dal portale principale delimitato da due coppie di colonne corinzie, alle decorazioni della balaustra (fiamme, leoni, pellicani, melograni, angeli, insegne, stemmi ecc.) fino al rosone romanico che domina la parte alta della facciata non c’è metro quadro di quest’edificio che non colpisca per la sua magnificenza. All’interno, lo stato d’animo non cambia: dal soffitto cassettonato della navata centrale agli altari, agli affreschi tutto testimonia la grandeur di questa basilica minore costruita tra XVI e XVII secolo.

Determinante il contributo di quattro grandi architetti: Gabriele Riccardi al cui ingegno si devono la parte inferiore della facciata e la cupola; Francesco Antonio Zimbalo, autore dell’imponente portale maggiore, delle colonne e degli stemmi circostanti; infine, Cesare Penna e Giuseppe Zimbalo (nipote di Francesco Antonio Zimbalo). Insieme a questi quattro, di volta in volta i migliori scultori e maestri scalpellini della città. Insomma, la Basilica di Santa Croce è una tappa imperdibile per chiunque capiti dalle parti di Lecce.

Piazza Duomo

Riprendi via Matteotti e prosegui per via Francesco Rubichi, poi gira a destra su via Vittorio Emanuele: fai attenzione perché nascosta sul lato destro, in via degli Antoglietta, si trova la Chiesa di Sant’Irene, patrona della città prima di Sant’Oronzo. Piazza Duomo, nota anche come il Cortile del Vescovato, è il cuore religioso della città ed è un’altra delle cose da vedere a Lecce in un giorno (ma anche solo in poche ore!).

Ha un solo punto d’accesso, all’incontro tra via Giuseppe Libertini e via Vittorio Emanuele II. Gli altri tre lati, chiusi, ospitano in uno stupefacente percorso barocco il Duomo di Lecce, il Campanile, l’Episcopio e il Palazzo del Seminario.

Il Duomo, dedicato a Maria SS Assunta, fu edificato nel 1144 dal vescovo Formoso e poi ricostruito nel 1659 da Giuseppe Zimbalo, l’architetto più famoso del barocco leccese, cui si deve anche il campanile che si eleva per 72 metri, sovrastando dall’alto la città. La peculiarità del Duomo è la presenza di due facciate: una, concedimi il termine, fittizia, con la sua porta d’ingresso che si apre sulla navata laterale della Chiesa, e l’altra nascosta, non visibile quando si entra nella piazza. L’Episcopio, ricostruito tra il XVI e il XVII secolo per volontà del vescovo Scipione Spina su una struttura preesistente del XV secolo, con l’aggiunta del prezioso contributo barocco di Emanuele Manieri del 1758, è il palazzo in cui risiede l’Arcivescovo di Lecce.

Chiesa di Santa Chiara

Torna su via Vittorio Emanuele, svolta a destra in via Arcivescovo Petronelli e poi a sinistra in via degli Ammirati fino alla Chiesa di Santa Chiara, dalla forma ottagonale, che si caratterizza per il soffitto in cartapesta, la magnificenza degli altari in pietra leccese e la facciata ricoperta da un tripudio di motivi vegetali che avvolgono lo stemma dell’ordine delle clarisse.

Castello Carlo V

L’itinerario di un giorno a Lecce parte dalla visita al Castello Carlo V, altresì noto come Castello di Lecce. Dall’aspetto spoglio e lineare, spesso ospita mostre interessanti al suo interno: visitarle può essere un’escamotage per visionare gli ambienti interni.

L’edificio, voluto dall’Imperatore Carlo V per consolidare il sistema difensivo delle zone di frontiera dei suoi domini, si presenta come uno dei prodotti più evoluti dell’architettura militare del XVI secolo. Pare che per raccogliere i fondi necessari alla sua costruzione, l’Impero abbia imposto alla popolazione di Lecce e provincia il pagamento di una tassa per ventiquattro anni. Edificato su una fortificazione preesistente risalente al XIII-XIV secolo, il Castello consta di due strutture concentriche separate da un cortile intermedio, quattro bastioni angolari, mura possenti e fossato.

Nei pressi di Piazza Sant’Oronzo sorge il Castello voluto dal Re Carlo V nel 1539. Il Castello, costruito su una pre- esistente fortificazione realizzata tra il XIII e il XIV secolo, presenta due strutture concentriche separate da un cortile intermedio, quattro bastioni angolari (S. Giacomo, S. Croce, S. Trinità e S. Oggi il Castello, proprietà del Comune di Lecce, è sede dell’Assessorato alla Cultura e le sue sale sono utilizzate per eventi cultuali, mostre d’arte, manifestazioni eno-gastronomiche.

Museo della Cartapesta

Per osservare da vicino uno spaccato della cultura leccese, la visita al Museo della Cartapesta è un’esperienza da non perdere.

Via delle Giravolte

In via delle Giravolte bisogna fare attenzione solo a una cosa: evitare di perdersi. Perché questo insieme di vicoli e piazzette è un vero e proprio labirinto, realizzato nel Medioevo col preciso intento di disorientare i nemici.

Chiesa di San Niccolò dei Greci

Gli eleganti palazzi e gli edifici religiosi (se ne contano una quarantina) che cadenzano il ritmo di una passeggiata per il centro storico ti lasceranno a bocca aperta. La Chiesa di San Niccolò dei Greci testimonia la presenza e l’importanza delle comunità di rito bizantino sul territorio.

Ex Conservatorio di Sant’Anna

L’ex Conservatorio di Sant’Anna nacque con lo scopo di accogliere le nobili donne leccesi che volevano ritirarsi a vita privata a causa di problemi familiari o in stato di disagio economico.

Palazzo Vernazza

MUST - Museo Storico della Città

Per conoscere da vicino la storia della città di Lecce, dalla tradizione così ampia e variegata, una visita al Must può essere un’idea più che valida. Situato all’interno di un monastero del Quattrocento, il Museo Storico della Città ospita, oltre ad alcune mostre temporanee, un’esposizione permanente dedicata tanto ad opere settecentesche quanto ad artisti locali emergenti.

Nei Dintorni di Lecce

Lecce è una città dalle mille sorprese e anche i suoi dintorni hanno tantissimo da offrire. Tra questi, come non citare la meraviglia dei Laghi Alimini oppure la città di Otranto, affacciata su un mare blu profondo che fa subito venire voglia di tuffarsi.

Nei dintorni di Otranto, poi, è possibile fare tappa a Porto Badisco e a Santa Cesarea Terme, disseminate di calette da cartolina, fino ad arrivare a Castro, luogo in cui - secondo il mito - approdò Enea. E se invece che esplorare le bellezze della costa salentina si volesse scoprire l’entroterra, tra i tesori da visitare ci sono senza dubbio la millenaria Abbazia di Santa Maria di Cerrate, il centro storico di Nardò e Galatina, con la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria splendidamente affrescata.

Abbazia di Santa Maria di Cerrate

Un cenobio di monaci greci, seguaci della regola di San Basilio. Questa è l’origine più plausibile dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate sulla strada provinciale che unisce Lecce, Brindisi e Otranto.

L’insediamento, risalente al 1200, fu voluto da Boemondo d’Altavilla, figlio del valoroso Roberto il Guiscardo anche se, secondo altra fonte, fu re Tancredi d’Altavilla a volerne l’edificazione dopo l’apparizione della Madonna durante una battuta di caccia. Nel 1531, l’abbazia entrò nella disponibilità patrimoniale dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli salvo, però, nel 1711, esser saccheggiato e distrutto dalla temibile pirateria turca. Ne sono seguiti secoli di incuria e abbandono finché l’amministrazione provinciale di Lecce non ha messo mano al bene incaricando l’architetto Franco Minissi del suo completo recupero: dalla chiesa romanica alle grotte sotterranee utilizzate per la raccolta e la lavorazione delle olive. Nel 2012, infine, la Provincia di Lecce ha affidato al FAI la valorizzazione del complesso monumentale.

Consigli Utili per Visitare Lecce

Lecce è una città di dimensioni ridotte e spostarsi non è difficile. La stazione è vicina al centro storico che, come già detto, si gira tranquillamente a piedi e fuori dalle mura circolano i mezzi di trasporto pubblico.

Dove Mangiare a Lecce

Vivendo i miei a Lecce e non essendo (loro) particolarmente propensi a mangiare fuori, considerato che mi vedono una o due volte l’anno e non mi sembra carino lasciarli da soli, non mi capita spesso di bazzicare ristoranti. Tuttavia, te ne consiglio uno in cui sono stata durante un press tour e che ho trovato delizioso. La Vecchia Osteria è il luogo ideale per assaggiare la tipica cucina salentina in un ambiente conviviale e familiare. Orecchiette, Sagne Ncannulate, Ciceri e Tria, carne di cavallo in tutte le forme e in tutte le salse sono solo alcune delle specialità più note, e saporite, che servono in tavola con porzioni decisamente generose!

Dove Dormire a Lecce

A Lecce la sera c’è un bel fermento e ti consiglio di trascorrerci almeno una notte. Ho selezionato su Booking qualche struttura interessante con un occhio al prezzo, l’accoglienza, la posizione e, non ultimo, la colazione. Hanno tutte recensioni eccellenti per cui dai un’occhiata, magari trovi qualcosa che fa al caso tuo.

  • Il bed&go VALIGIA: “Breakfast a conduzione familiare nel centro di Lecce. Chiara, la proprietaria, è stata gentilissima nell’accoglierci e darci consigli utili (…) La stanza era molto pulita e curata, con un bagno ampio e confortevole. (…) servizio di pulizia giornaliera (…) Colazione ogni giorno eccellente, con dolci buonissimi fatti in casa.
  • l’Ultimo piano b&b Lecce: a due passi dal centro storico, raggiungibile in pochi minuti a piedi, con parcheggio privato! Il fiore all’occhiello sta nei proprietari della struttura, tanto professionali quanto cordiali e disponibili a rispondere a ogni domanda.

Tabella Riepilogativa dei Luoghi da Vedere a Lecce

Luogo Descrizione
Basilica di Santa Croce Capolavoro del barocco leccese con facciata finemente decorata.
Piazza Sant'Oronzo Piazza principale con l'Anfiteatro Romano e la colonna di Sant'Oronzo.
Duomo di Lecce Cattedrale con due facciate e un campanile imponente.
Castello Carlo V Fortezza del XVI secolo con mostre ed eventi culturali.
Via delle Giravolte Labirinto di vicoli medievali.

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