Escursione al Rifugio Pramperet: Difficoltà e Percorso Dettagliato
Il Rifugio Sommariva al Pramperet e Malga Pramper rappresentano una bella escursione da fare in val di Zoldo, poco conosciuta rispetto ai sentieri più classici. È un percorso con percorrenza mista su strada asfaltata e sentieri che si snodano fra la Val di Zoldo e il Parco Naturale delle Dolomiti Bellunesi.
L'escursione offre un'immersione assoluta nella pace e nella tranquillità, un itinerario ad anello per staccare la spina dalla vita frenetica grazie ai prati verdi accarezzati a tratti da un tipico torrente con punti sorgivi e una bella cascatella e circondati da bellissime montagne. L'itinerario quì descritto è stato percorso personalmente. La relazione, comprese le foto e la traccia GPS, descrive anche lo stato dei sentieri al momento in cui l’escursione è stata effettuata. Chiunque volesse ripeterla deve verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dei sentieri.
Informazioni Utili
- Partenza: Pian de la Fopa (1210 m)
- Arrivo: Rifugio Pramperet (1857 m)
- Tempo di percorrenza: 2 ore (solo la salita)
- Difficoltà: E - Escursionistico
- Dislivello: 650 m
- Tipologia itinerario: Itinerari scelti
Accesso
Per questa escursione si parcheggia al margine di Pralongo, un paese che si raggiunge percorrendo in pochi minuti via Sant'Andrea, che si stacca dalla strada principale che attraversa Forno di Zoldo, nei pressi di una chiesetta. Da Longarone raggiungere l’abitato di Forno di Zoldo, superare la piazza principale e, in prossimità della chiesetta di Sant’Antonio, svoltare a sinistra, superare il ponte sul torrente Maè e quindi svoltare nuovamente a sinistra in direzione Val Pramper e rifugio Pramperet. Risalire la ripida strada fino allo spiazzo di Pian de la Fopa (1.210 m; pannelli informativi del Parco), dove è possibile parcheggiare.
Volendo però potete proseguire con l’auto fino a Pian de La Fopa e risparmiare un po’ di strada. Da lì partono anche le navette che in circa 15 minuti portano fino a Malga Pramper. Il servizio navetta è attivo tutti i sabati e le domeniche estivi e tutti i giorni di agosto dalle 9.30 alle 17.00. Fuori da questi orari e nel restante periodo estivo, a chiamata e su prenotazione.
Descrizione del Percorso
Dal parcheggio si torna in direzione Forno di Zoldo per aggirare il campeggio Al Pez e congiungersi a una strada sterrata con un'altra zona parcheggio. Su questa strada, nonostante sia sterrata e larga quanto una macchina, nei giorni di maggiore affluenza potrebbero passare diversi veicoli per raggiungere una zona di parcheggio più vicina a malga Pramper (da dove, in certe giornate estive, parte anche una navetta). Continuando un po' noiosamente su questa strada si supera un invaso artificiale e, con il torrente Pramper sulla sinistra, si arriva all'area di parcheggio del Pian de la Fopa.
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Si parte dal parcheggio gratuito di Pian de la Fopa e, seguendo il segnavia CAI 523, si percorre un sentiero asfaltato per un discreto tratto che affianca il torrente Prampera con i suoi sassi bianchi. Dopo, il sentiero diventa sterrato e si infila in un sottobosco prima di sbucare in una vasta prateria semi pianeggiante, sotto lo sguardo dello Spiz di Mezzodì. Sulla sinistra si può notare il Giaron de la Fopa, il più esteso ghiaione delle Dolomiti in termini di dislivello (oltre 1.000 metri) che scarica enormi quantià di detriti sul torrente Pramper a causa della disgregazione delle pareti verticali.
Proseguendo sul sentiero CAI 523 s’incrocia un caratteristico ponticello in legno che attraversa il torrente e conduce al Rifugio Sora l’Sass ma il nostro itinerario per la Malga Pramper indica di proseguire e lentamente comincia la costante salita che ci conduce all’interno di un bosco dove si cammina per circa un’ora. A questo punto si trova una piccola sorgente che sgorga dal lato destro del bosco ed immettersi nel torrente, siamo in località Acqua della Madonna.
Ora la salità diventa più impegnativa con tre tornanti di fila che si snodano nel bosco e richiedono un po’ di sforzo prima di arrivare ai 1500 metri di Pian di Palui, l’estesa valle un tempo ghiacciaio. Da qui si avanza in stupende praterie con falsi piani sotto lo sguardo della Cima di Pramper mentre il sentiero diventa sempre più dolce, circondato da larici che spuntano in modo sparso prima di ripredere la salita che sfiora una caratteristica cascatella del torrente Prampera.
Dopo pochi minuti di cammino si raggiunge la Malga Pramper, struttura situata in un incantevole posizione dove rilassarsi e degustare i prodotti locali. E’ possibile aggiungendo un’ora di cammino e altri 300 metri di dislivello raggiungere Rifugio Sommariva al Pramperet, una delle ultime fondamentali tappe lungo l’Alta Via delle Dolomiti n. 1 che dal lago di Braies arriva a Belluno.
Il sentiero con cui solitamente si raggiunge il Rifugio è quello che dalla Malga Pramper procede direttamente seguendo il segnavia CAI 523 che, dopo aver attraversato un’ampia zona ghiaiosa, materiale portato a valle dall’alluvione del 1994, risale con alcune svolte nel bosco e, superato un capitello, dopo un ultimo tratto in salita, esce nell’ampia conca erbosa di Pra’ de la Vedova, sovrastata dall’imponente Cima Prampér (2409m). Attraversato il bel prato verde, si arriva in pochi minuti al rifugio Pramperét.
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Per arrivare al Rifugio Sommariva dal Pramperet è possibile percorrere anche il sentiero panoramico che, con segnavia CAI 540, si distacca dalla carrareccia poco prima di raggiungere Malga Prampér (bivio a quota 1512m) e prosegue sulla destra lungo la Val Balanzòla che, tra mughi e ghiaie, si apre in direzione di Forcella Moschesin dove sono ancora visibili i resti del “Forte”, una piccola caserma che venne costruita nel 1913 a controllo della vallata Agordina.
Rifugio Sommariva al Pramperet
Il rifugio Sommariva al Pramperet si trova tra la cima di Pramper e le cime di Zità, a 1857 metri di quota. Vi transita l'Alta Via delle Dolomiti n.1. A questo rifugio non si arriva in macchina.
Dal rifugio si torna qualche passo indietro fino al bivio segnalato con indicazioni, dove si tiene la sinistra in salita. Facendo caso ad un altro paio di bivi ci si alza di quota fino ai 2000 metri con le Cime delle Balanzòle a sinistra e il castello di Moschesin di fronte.
Rientro
Si riparte in discesa per iniziare il rientro, il sentiero è ancora ben marcato e non ci sono tratti eccessivamente ripidi. Quando si arriva ai cartelli per il Col de Michiel, in corrispondenza di un ponticello di legno, si deve scegliere come tornare alla macchina. L'alternativa più semplice, consigliata in caso di stanchezza o di escursionisti non esperti, è di proseguire per la strada sterrata rifacendo il percorso dell'andata: si allunga leggermente ma non si presentano difficoltà. Se si è scelto a proprio rischio e pericolo di salire al Col de Michiel, la discesa avviene facile in bosco fino ad innestarsi a una strada sterrata che riporta a Pralongo.
ATTENZIONE: L’itinerario quì descritto è stato percorso personalmente. La relazione, comprese le foto e la traccia GPS, descrive anche lo stato dei sentieri al momento in cui l’escursione è stata effettuata. Chiunque volesse ripeterla deve verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dei sentieri.
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