Escursione indimenticabile da Santo Stefano di Sessanio alla Rocca di Calascio
Alle porte del periodo delle stelle cadenti, vi proponiamo l’indimenticabile escursione che dalle porte dell’incantevole borgo medievale di Santo Stefano di Sessanio, seguendo il sentiero del crinale di Monte delle Croci ci porta alla caratteristica Chiesa di Madonna della Pietà a pianta ottagonale per raggiungere infine la splendida Rocca di Calascio, la roccaforte più alta di tutto l’Appennino, considerata uno dei castelli più belli del mondo ed esclusivo scenario di famose pellicole cinematografiche storiche e fantasy.
Il National Geographic lo ha inserito anche tra i 15 castelli più belli al Mondo. Qui, dall’alto dei suoi 1.460 metri d’altezza, il castello domina uno dei paesaggi più spettacolari di tutto l’Abruzzo. La vista spazia dalla piana di Campo Imperatore al Gran Sasso, dalla Majella alla dorsale del Sirente.
Il colpo d’occhio intorno a noi è incredibile, dalla catena del Gran Sasso al massiccio del Sirente, dalla Maiella al Morrone. La nostra sosta cena al sacco avverrà proprio qui, nel momento del tramonto che renderà quest’ambiente ancora più suggestivo mentre ammiriamo il panorama circostante.
E dulcis in fundo…Il momento più atteso della nostra esperienza sul percorso di ritorno cioè la rilassante sosta di osservazione delle stelle che ci affascinerà tra un miscuglio di leggenda e realtà.
Un percorso tra storia e natura
Durante il nostro viaggio alla scoperta di Marche e Abruzzo, non potevamo farci mancare una visita ai luoghi simbolo più scenografici e noti di queste splendide regioni. Stiamo parlando di due splendide costruzioni: il Tempio del Valadier e il Castello di Rocca Calascio, uno dei castelli più elevati e più belli d’Italia.
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In questa piccola guida vi diamo tutte le informazioni per organizzare la visita a Rocca Calascio in totale autonomia, dal come arrivare e cosa vedere alle informazioni sul sentiero. Se state organizzando un viaggio in Abruzzo, non potete assolutamente non includerlo nel vostro itinerario.
Cenni storici
Il Castello di Rocca Calascio fa parte di un complesso sistema di fortificazioni difensive che controllavano le vallate abruzzesi e, grazie alla sua vicinanza a Campo Imperatore, ebbe un ruolo fondamentale per la difesa dei percorsi della transumanza. Risale all’epoca normanna, edificato su volere di Ruggero II d’Altavilla probabilmente dopo la conquista normanna del 1140. Tuttavia però le prime notizie documentabili risalgono ad un documento storico del 1239 che ne cita il nome ed ad un documento del 1380 che ne attesta l’esistenza. Un’altra supposizione è che l’attuale struttura sorga sui resti di un’antica fortificazione di epoca romana.
Durante i secoli successivi il castello passò sotto il dominio delle famiglie Pagliara, Colonna, Cattaneo, Medici e Borbone, per citarne alcune. Nel 1463 Ferdinando I di Napoli diede la concessione del castello ad Antonio Todeschini della famiglia Piccolomini. A lui si deve la costruzione della cinta muraria in ciottoli e delle quattro torri circolari ad uso militare.
Il castello fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1703, che distrusse quasi interamente l’antico borgo. Nei secoli successivi, terminata la sua funzione difensiva, il castello fu progressivamente abbandonato e nel 1957 risultava completamente abbandonato. Buona parte degli abitanti si trasferì nella vicina Calascio, che deve la sua fondazione alla distruzione del castello.
Nel 1985 divenne il set cinematografico di Ladyhawke e l’anno successivo di Il nome della rosa, i quali lo portarono sotto ai riflettori. In seguito al successo ottenuto, alla fine degli anni ’80 vennero iniziati i lavori di restauro e consolidamento del castello e di alcune abitazioni del borgo antico.
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Il castello è avvolto da una curiosa leggenda che narra di una sfida tra il Re Marrone, signore di Rocca Calascio, e il Re delle Corone, signore della Piana di San Marco. Tale scontro, causato da una diatriba sui confini dei loro territori, portò ad innumerevoli scontri e violenze che pian piano ridussero allo stremo e alla fame la popolazione. Il popolo, ormai sfinito da anni di battaglie, tentò un ultimo sforzo. Su consiglio di un anziano contadino, fecero una grande caciotta raccogliendo il latte di tutti gli animali e delle puerpere. Regalarono la caciotta ad Re delle Corone, con la speranza di fagli credere che la rocca fosse ricca di provviste e che sarebbe stato inutile continuare con il suo assedio.
Quando andare a Rocca Calascio
Il Castello di Rocca Calascio è visitabile tutto l’anno, sia in estate che in inverno, salvo condizioni meteo davvero sfavorevoli. Vi consigliamo di visitarlo per la prima volta in primavera o estate, per poter ammirare il panorama che lo circonda nel pieno dei suoi colori. In questo periodo il sentiero è facilmente percorribile da tutti. L’unico vero problema che potete trovare quassù in primavera/estate è il vento, che quando decide di soffiare soffia davvero forte.
Non perdete però una visita anche nel periodo invernale, quando un candido manto di neve avvolge le vallate e il castello, trasformando tutto in un magico luogo fatato. Imperdibile con i candidi colori pastello del tramonto o dell’alba che contrastano con il bianco della neve.
Cosa vedere a Rocca Calascio
L’attrazione principale di Rocca Calascio è senza dubbio il suo scenografico castello, situato in una posizione strategica che gli permetteva il controllo su tutte le vallate circostanti. Era un punto di osservazione militare e permetteva di comunicare con altre torri e castelli, fino ad arrivare al Mare Adriatico, grazie all’uso di torce durante la notte e specchi durante il giorno. Inizialmente la struttura, realizzata in pietra bianca locale a conci squadrati, era composta da un mastio centrale di forma quadrangolare ed aveva funzione di torre d’avvistamento.
L’accesso un tempo avveniva da un’apertura posta a circa 5 metri d’altezza, alla quale presumibilmente si accedeva con una scala lignea retrattile che veniva appoggiata su due blocchi di pietra sottostanti. Oggi è possibile accedere e visitare il castello mediante un ponte, che vi condurrà al suo interno. Se invece desiderate realizzare le classiche foto da cartolina, vi consigliamo di salire sulla collinetta rocciosa posta dietro il castello.
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La Chiesa di Santa Maria della Pietà
Accanto al castello si trova la piccola e graziosa chiesa di Santa Maria della Pietà, un piccolo tempietto eretto nel 1596. La chiesa presenta una pianta ottagonale, sormontata da una cupola ad otto spicchi, ed un portale di accesso in stile barocco sormontato da un timpano ed una piccola edicola. Sul lato destro si trova invece il locale adibito a sagrestia, mentre al suo interno ospita un dipinto della Vergine miracolosa e una statua di San Michele armato. La chiesa, oggi adibita a semplice oratorio, purtroppo è aperta e visitabile solamente in poche occasioni.
Cosa vedere nel Borgo di Calascio
Dedicate un po’ di tempo anche alla visita del piccolo borgo medievale situato sotto al castello, il cui scopo era quello di salvaguardare la popolazione dalle invasioni dei nemici. Della parte più antica, di cui oggi restano solamente i ruderi, fu progressivamente abbandonata in seguito ai distruttivi terremoti del 1348-49, del 1461 e del 1703.
Prendetevi almeno un’oretta per visitare anche il grazioso borgo di Calascio, passeggiate tra le sue viuzze acciottolate che si districano negli angoli più nascosti. Visitare Calascio equivale a fare un salto indietro nel tempo, respirandone tutta l’atmosfera medievale che ancora oggi rende questo borgo un piccolo gioiellino incastonato tra le montagne. Calascio si sviluppa intorno al suo piccolo centro storico, contornato da palazzi medievali, antiche case e graziose chiese.
Visitate la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (o Chiesa di San Francesco), risalente al 1594. Al suo interno ospita un candelabro in legno intagliato, un ciborio seicentesco, una statua in terracotta della Madonna con Bambino e un ritratto di Badeschini raffigurante Francesco d’Assisi che da il cordone monastico a Luigi IX di Francia. Altra interessante tappa è la Chiesa di San Nicola, agglomerata ad altre abitazioni, con un portale cinquecentesco posto lateralmente. L’interno è il stile barocco-neoclassico e ospita dipinti di Badeschini e Patini e una fonte battesimale del XVIII secolo.
Come arrivare a Rocca Calascio
Noi abbiamo visitato Rocca Calascio diverse volte, partendo sia da Santo Stefano di Sessanio sia da Campo Imperatore.
- Da Santo Stefano di Sessanio: Dal borgo vi basterà seguire la Strada Provinciale 7 verso Calascio. La distanza in auto è di circa 9 chilometri, percorribili tranquillamente in meno di 15 minuti.
- Da Campo Imperatore: Da Campo Imperatore la strada è un po’ più lunga: dovete prima seguire la Strata Statale 17bis, per poi prendere la deviazione verso Calascio e seguire la Strada Provinciale 7.
- Da Roma o Milano: Se invece arrivate da più lontano, come Roma o Milano, dovete seguire l’Autostrada fino a L’Aquila, prendere l’uscita L’Aquila Est e seguire le indicazioni per Sulmona.
Mezzi pubblici
Se viaggiate con i mezzi pubblici, potete raggiungere Rocca Calascio in autobus da L’Aquila. Dalla Stazione degli autobus di L’Aquila, dovete prendere l’autobus con destinazione Sulmona, scendere a Barisciano e prendere poi la coincidenza per Castel del Monte. Potete acquistare il biglietto prima di salire sull’autobus. Raggiunto Calascio dovete proseguire verso la parte alta del paese, seguendo le indicazioni per Rocca Calascio.
Parcheggiare a Rocca Calascio
Non è possibile accedere al piccolo borgo con i mezzi a motore, perciò dovrete parcheggiare e proseguire a piedi. Lungo la strada troverete dei piccoli parcheggi dove potete lasciare l’auto gratuitamente. Il più vicino è quello situato sull’ultimo tornante. I posti per le auto sono pochi e terminano in fretta. Vi consigliamo di raggiungere il castello di mattina presto o nei giorni in settimana. Se dovessero essere tutti pieni, vi toccherà tornare a Calascio, parcheggiare e salire a piedi.
Da Calascio in alternativa potete prendere la navetta Calascio-Rocca Calascio, al costo di € 4,00/2,00 adulti/bambini 6-10 anni per andata e ritorno, attiva dalle 9.00 alle 18.00 con corse ogni 20 minuti.
Il sentiero per il castello
Dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi di Calascio o Rocca Calascio, per raggiungere il Castello dovrete incamminarvi a piedi nel borgo antico. Seguite la strada in salita, passeggiando tra le vecchie abitazioni oggi trasformate in un albergo diffuso, fino a raggiungere l’inizio del sentiero.
Se avete tempo e voglia di camminare immersi nella natura, potete raggiungere il Castello di Rocca Calascio seguendo le antiche strade della transumanza. Potete seguire un pezzo del Tratturo Magno, il percorso che attraversa Abruzzo, Molise e Puglia, oppure potete percorrere il sentiero ad anello che collega tre bellissimi borghi: Santo Stefano di Sessanio, Calascio e Castelvecchio Calvisio. Il sentiero è abbastanza semplice e dura circa 3 ore e mezza.
Il Castello di Rocca Calascio è visitabile liberamente tutti i giorni dalle 9.00 fino al tramonto.
Itinerari alternativi e difficoltà del percorso
Questa escursione ad anello inizia da Santo Stefano di Sessanio, tocca Rocca Calascio con il castello più famoso d’Abruzzo, e scende fino a Castelvecchio Calvisio, che conserva un centro fortificato di grande suggestione.
Da S. Stefano di Sessanio alla Rocca di Calascio (1460 m) passando sotto il Monte delle Croci e tornando per la Val Pareta. Si cammina per un largo crinale erboso, che offre un magnifico panorama verso le vette più alte del massiccio, la Piana di Navelli, la Maiella e il Sirente. Il dislivello è modesto, l’ambiente è ovunque solenne. D’inverno, quando la neve è abbondante, si possono usare le ciaspole.
Consigliamo di iniziare la camminata con la visita di Santo Stefano di Sessanio (1251 m), uno dei borghi più suggestivi dell’Appennino e dell’Abruzzo. Al termine, riattraversata la porta con lo stemma dei Medici, si raggiunge e si segue a piedi la strada provinciale in direzione di Calascio, lasciando a destra la strada e i segnavia per Castelvecchio Calvisio. Dopo meno di un chilometro (0.15 ore dal borgo) si lascia l’asfalto, e si devia a sinistra per una strada sterrata indicata da segnavia bianco-rossi. Dopo pochi metri si lascia anche il nuovo tracciato, e si continua verso destra, lungo le tracce di sentiero, affiancate da rari segnavia, che salgono per un ampio crinale erboso.
Il sentiero sale fino al cocuzzolo del Monte delle Croci (1458 m), dal quale appare il castello di Rocca Calascio. Si scende a una larga sella, poi si risale verso l’oratorio rinascimentale della Madonna dei Monti, normalmente chiuso a chiave. D’estate lo si aggira comodamente a sinistra, se c’è ghiaccio conviene scendere a una strada sterrata e risalire, poi un ponte (quello originale era levatoio, quello di oggi è fisso) conduce all’interno. Al ritorno si risale verso il castello, si raggiunge a destra l’Oratorio (chiuso a chiave, purtroppo), si ritrova l’itinerario di andata e lo si segue fino all’asfalto (1 ora). Da qui a Santo Stefano occorrono ancora 0.15 ore.
Lasciato a destra il sentiero che prosegue verso il Lago Racollo e Campo Imperatore, si piega a sinistra lungo l’itinerario segnato che scende verso Santo Stefano di Sessanio. Una ripida discesa su terreno ghiaioso porta alla chiesa della Madonna del Lago, seriamente danneggiata dal terremoto del 209.
Informazioni aggiuntive
- Questa attività è adatta a persone in buono stato di salute.
- La difficoltà dell'attività che si andrà a svolgere è ... (vedi sezione di prenotazione).
- Questa attività potrebbe essere annullata per maltempo.
Ricorda di consultare sempre la scheda tecnica dell’attività e, se sei una donna, di rivolgerti al tuo ginecologo per eventuali dubbi.
Rocca Calascio, uno dei castelli più belli e fotografati d’Italia, offre un vastissimo panorama. I più spettacolari borghi medievali del Gran Sasso sorgono al margine meridionale di Campo Imperatore.
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