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Escursione al Sasso della Croce: Un'Avventura tra le Dolomiti

Il Sasso della Croce, noto anche come Kreuzkofel, con la sua vetta che raggiunge i 2420 m s.l.m., offre un'esperienza escursionistica indimenticabile, sospesi sopra la Val Badia. Questo percorso combina sentieri escursionistici con tratti attrezzati e una breve via ferrata, rendendolo adatto a escursionisti esperti e amanti della montagna.

Informazioni generali

La Ferrata al Sass dla Crusc e la Ferrata a Cima Dieci sono due itinerari attrezzati generalmente abbinati con partenza da Badia. I tratti attrezzati sono da considerarsi di media difficoltà ma l'itinerario è lungo e a tratti esposto senza protezione quindi da valutare con attenzione.

  • Località di partenza: Rifugio San Croce, sul versante orientale della Val Badia, raggiungibile con la seggiovia "La Crusc 1" e "La Crusc 2" da Badia o a piedi tramite il sentiero 7.
  • Difficoltà: L'itinerario per la Forcella della Croce è escursionistico con tratti attrezzati, mentre la parte conclusiva per la cima del Sasso delle Dieci è una breve ferrata. Richiede esperienza e passo sicuro.
  • Attrezzatura: Il set da ferrata non è indispensabile per la Forcella della Croce, ma consigliato per la ferrata al Sasso delle Dieci.

Percorso

Dalla stazione a monte della seggiovia (2045 m), si segue il segnavia n. 7, superando un tratto ripido in un rado bosco di pini cembri, fino ad un bivio. Qui si prosegue verso destra, ora con andamento pressochè pianeggiante proseguendo paralleli all’impressionante parete rocciosa che proviene dal Sasso Cavallo. Terminato il tratto con erba e vegetazione, si prosegue nel traverso tra ghiaioni e colate detritiche, in direzione di un evidente canale roccioso.

Il sentiero ben segnalato invita quindi con alcune serpentine poco prima del canale, a salire una paretina rocciosa con alcuni arbusti, e successivamente ancora verso destra si punta alle roccette che si trovano a circa metà del canale, dove si incontrano i primi cavi metallici (qui volendo si può indossare l’imbrago e il set da ferrata, anche se si tratta di un sentiero attrezzato, quindi non indispensabile). Si sale per gradoni con passi di I+ e quindi terminato il cavo si traversa su una cengia leggermente esposta, per poi spostarsi sul lato opposto del canale, dove incontriamo un altro tratto di cavi.

Superatolo si esce ad un caratteristico intaglio su una spalla che si affaccia sul versante nascosto, dove proseguirà il sentiero. Ora si deve salire seguendo la traccia di sentiero tra detriti e placche rocciose insidiose ricoperte da detrito (qui il terreno è abbastanza scosceso, non esposto ma richiede attenzione), per guadagnare l’inizio di una lunghissima cengia ben visibile sopra. Raggiunta la cengia la si percorre con percorso evidente, si cammina sempre ma talvolta il passaggio è abbastanza stretto e al di sopra di canaloni nei quali è meglio non scivolare. La cengia è interrotta in due punti da brevi tratti di sentiero più comodo (punto di riposo).

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Successivamente si raggiunge un canalone di colore rossastro, dove un nuovo tratto attrezzato, sulla parte sinistra, permette di salire verticalmente con cavo metallico e alcuni gradini, dove la roccia è più solida. Si guadagna una piccola spalla dove si incontra una nuova cengia, più ampia e comoda della precedente, con solo un restringimento dove però incontriamo un cavo.

Dalla forcella si prosegue verso sinistra, percorrendo il comodo sentiero che sale in direzione nord verso l’evidente cima del Sasso Cavallo. Inizialmente il sentiero è piuttosto dolce e sale per terrazzini di erba e massi, poi in corrispondenza delle pendici del Sasso Cavallo questo diventa più ripido e detritico. Si ignora la deviazione per il Sasso Cavallo (è a portata di mano, si può salire in cima in 15′ tramite il sentiero tra i ghiaioni, nessuna difficoltà), e si continua in traverso ascendente verso destra, con il Sasso delle Dieci di fronte a noi.

Si contorna alla base il Sasso Cavallo e si raggiunge un colletto, dal quale il sentiero si sdoppia, è possibile proseguire in cresta senza particolari ostacoli, oppure poco sotto traversando tra roccette e detriti (il sentiero segnato è questo). Poco sopra i due si incontrano e si prosegue senza possibilità di errore a mezza costa, ponendo attenzione ad un paio di punti un po’ franosi e scoscesi, per poi affrontare le ultime faticose rampe che conducono alla base del Sasso delle Dieci, dove ha inizio la via ferrata.

La ferrata sale subito molto verticalmente sullo spigolo della cresta, superando i primi passaggi di II fino a raggiungere un piccolo terrazzino esposto, dove si deve scavalcare passando sul lato sinistro della cresta stessa con un passaggio un po’ scomodo. Si riprende sul filo di cresta per gradoni, raggiungendo poi una ampia fessura con un curioso masso incastrato, dove il cavo prosegue ma è pressochè superfluo. Si attraversa la fessura passando sul lato opposto, e salendo nuovamente alcuni gradoni si raggiunge il filo della cresta a pochi metri dalla enorme croce di vetta.

Punti di interesse

  • Panorama: Dalla cima, la vista spazia a 360 gradi su Croda Rossa d'Ampezzo, Monte Cristallo, Gruppo del Sorapiss, Tofane, Marmolada, Gruppo del Sella, Sassolungo, Gruppo delle Odle, Gruppo del Puez e Sass de Putia.
  • Flora e fauna: Possibilità di avvistare specie di volatili come il falco pellegrino e il corvo imperiale. Curiosità botaniche come l'erica arborea e l'elicriso.
  • Tracce storiche: Resti di tracciati e scalinate scavate nella roccia, grotte e rifugi.

Dettagli tecnici

Ecco una tabella riassuntiva dei dettagli tecnici dell'escursione:

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Caratteristica Dettaglio
Punto di partenza Stazione a monte La Crusc 1
Tempo totale di percorrenza 6 ore
Lunghezza totale 14,3 km
Altitudine Tra 1.841 e 3.025 m s.l.m.
Dislivello +1234 m | -1234 m
Itinerario Stazione a monte La Crusc 1 - Santuario di Santa Croce - Sasso di Santa Croce - Sasso delle Dieci
Segnaletica 15, 7, 7B
Destinazione Sasso delle Dieci

Consigli utili

  • Verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dei sentieri.
  • Consultare gli uffici turistici competenti e/o i rifugi di riferimento prima di partire.
  • Valutare il percorso in base alle proprie capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui si dispone.
  • Portare con sé acqua e cibo a sufficienza, poiché non ci sono punti di ristoro lungo il percorso (eccetto alla partenza).
  • Indossare scarponi da montagna adeguati e abbigliamento adatto alle condizioni meteo.
  • Prestare attenzione ai tratti esposti e franosi, soprattutto in caso di pioggia o neve.
  • Tenere presente che non ci sono punti ristoro se non alla partenza.

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