Val Genova: Escursioni e Sentieri nel Cuore del Parco Adamello Brenta
La Val Genova è una vallata del Parco naturale dell’Adamello Brenta dalla bellezza incredibile. Boschi, laghetti, scroscianti cascate e malghe si uniscono in uno spettacolo continuo che lascia a bocca aperta. La Val Genova è conosciuta a livello turistico già da un secolo e mezzo e i primi esploratori, impressionati dall’abbondanza di acqua di questi territori, le diedero il soprannome di “Versailles dell’Italia settentrionale“.
Dove si Trova la Val Genova
La Val Genova è all’interno del Parco naturale dell’Adamello Brenta e più precisamente è una vallata laterale della Val Rendena, che dal centro abitato di Carisolo si inoltra per ben 17 chilometri tra l’Adamello e il Presanella, terminando nella piana di Bedole. Siamo in Trentino Alto Adige e, più precisamente, all’interno della vasta provincia di Trento.
Questa valle si è formata come un profondo solco glaciale percorso dal fiume Sarca. Nella Val Genova confluiscono anche diverse vallate laterali: a destra trovi le valli Germenega, Seniciaga, Lares e Folgorida; a sinistra trovi le valli Nardis, Gabbiolo e Cercen. Alcune di queste danno anche il nome alle cascate che incontreremo nel lungo trekking che stiamo per fare. Queste vallate sono note anche per aver ospitato sulle loro creste gli scontri degli eserciti italiani e austriaci durante la prima guerra mondiale.
Quanto è Lunga la Val Genova?
La Val Genova, conosciuta anche come Val di Genova, ha una lunghezza di 17 chilometri. Questa parte da Carisolo, a un’altitudine di 808 metri, e arriva alla Malga Bedole, con un’altitudine di 1584 metri sul livello del mare.
Come Accedere alla Val Genova?
Puoi accedere alla Val Genova solamente durante la stagione estiva, quando l’intera strada carrozzabile viene suddivisa in tre punti:
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- Il primo tratto (tratto bianco) di circa 4 chilometri, da Carisolo al Ponte Verde. Questi sono percorribili a un costo di € 6,00 che comprende anche il parcheggio nei posteggi lungo la strada.
- Il secondo tratto (tratto giallo), di circa 4,5 chilometri, dal Ponte Verde a Ponte Maria. Questo è percorribile a pagamento con un costo di € 9,00 che include anche la sosta nei parcheggi qui presenti.
- Il terzo tratto (tratto rosso), di circa 7,5 chilometri, da Ponte Maria a Malga Bedole. Questo è percorribile solo fino alle 9.45 e dopo le 18.30, sempre a pagamento e solo se i parcheggi lungo questa tratta sono liberi.
Considera inoltre che dal Ponte Verde alla Malga Bedole è presente un servizio di navetta al costo di 3,00 € comprensivo di andata e ritorno, che parte ogni mezzora circa. Se percorri la strada in automobile dovrai accodarti ad una delle navette per salire o scendere. Volendo è presente anche una navetta che, allo stesso prezzo, parte da Pinzolo, ma ha una frequenza molto inferiore.
Durante l’inverno, invece, la strada viene spesso chiusa all’altezza della cascata di Nardis (la prima che si incontra) o alle volte anche 2,5 chilometri prima, all’altezza del bar ristorante La Prisa.
Come Prenotare il Parcheggio?
È possibile acquistare il parcheggio direttamente in loco nel giorno della visita, ma se prevedi di essere in Val Genova in giornate particolarmente trafficate, ti conviene prenotare il tuo parcheggio. Puoi farlo entro le ore 7.00 del giorno stesso, attraverso il sito che gestisce la mobilità del parco.
Escursione sul Sentiero delle Cascate della Val Genova
Il sentiero delle Cascate della Val Genova risale il fiume Sarca dall’Antica Vetreria di Carisolo, a 790 metri sul livello del mare, fino a Malga Bedole, a 1580 metri. L’escursione sul sentiero delle Cascate della Val Genova ha un inizio piuttosto semplice, mentre successivamente alterna delle salite con pendenze abbastanza ripide a tratti più tranquilli. Gli strappi si concentrano quasi tutti in corrispondenza delle cascate, ma sono uno spettacolo che vale la fatica. I più impegnativi sono tra la cascata Lares e la Folgorida, prima della Casina Muta e dopo la cascata Pedruc.
Attraverso il sentiero riuscirai a vedere le cascate più famose, come le Nardis e la Lares, ma anche quelle più nascoste, come la Casina Muta e Pedruc. Alternate a queste passerai per boschi, pianori, malghe e le storiche “case da mònt“. L’intero sentiero delle Cascate della Val Genova si snoda infatti parallelo alla strada che percorre tutta la valle e sono numerose le passerelle che collegano il percorso alla strada dove potrai eventualmente prendere la navetta per tornare indietro o procedere più velocemente in avanti.
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Lunghezza e Durata del Sentiero delle Cascate
Il percorso ufficiale del Sentiero delle Cascate inizia al Ponte Verde, dov’è presente anche un parcheggio. Da qui potrai arrivare alla Malga Bedole in circa 15 chilometri, percorrendo un dislivello di circa 970 metri, anche se la differenza di altitudine tra inizio e fine percorso è di circa 620 metri. Volendo puoi allungare ulteriormente il tragitto di 3 chilometri, cominciando la tua escursione in località Antica Vetreria di Carisolo.
La durata che puoi considerare per il percorso ufficiale è di circa 6 ore / 6 ore e mezza ma varia molto da persona a persona e dalle soste che, eventualmente deciderai di fare. Diciamo che se sei allenato e prevedi qualche fermata per le foto puoi considerare veritiere le sei ore.
Difficoltà del Sentiero delle Cascate
Il Sentiero delle Cascate presenta una prima difficoltà che è dovuta alla sua lunghezza. Del resto alterna tratti semipianeggianti ad altri con una ripidità più sensibile. Il fondo è quasi sempre battuto e regolare, ma a tratti diventa anche scivoloso. È quindi necessario avere un equipaggiamento adatto alla montagna, con scarpe da trekking imprescindibili. La parte iniziale del percorso, quella che arriva alla cascata Nardis è molto semplice, di carattere turistico, mentre la parte successiva va via via aumentando di difficoltà.
Tappe e Cascate della Val Genova
Le principali tappe lungo il sentiero che percorre l’intera Val Genova sono le cascate stesse. A queste si aggiungono alcune malghe e piccole attrazioni lungo il tragitto. Considera che in corrispondenza dei ponti sono spesso presenti delle fontanelle, che si fanno meno fitte via via che si procede verso monte. Organizzati quindi per avere acqua a sufficienza.
Ponte Verde
Il ponte Verde è una delle tappe iniziali più celebri. Si tratta semplicemente di un ponte in legno che attraversa il fiume Sarca a un’altitudine di 960 metri. Questo segna anche la fine del primo tratto di strada aperto alle automobili e la presenza di uno dei maggiori parcheggi da cui le persone decidono di partire alla scoperta della valle. Attraversando il ponte Verde entrerai subito nel magico bosco della Val Genova.
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Considera che dal 1996 l’amministrazione del parco naturale Adamello Brenta ha deciso di non tagliare più alberi o portare via i rami caduti, lasciando questo territorio alla sua libera evoluzione. Ti capiterà quindi di vedere alcuni tratti non propriamente ordinati, con tronchi che possono sbarrarti la strada o sotto a cui passare. Il paesaggio, se possibile, è ancora più suggestivo e rispetta il ciclo naturale della vita del bosco.
Gli alberi si alternano ai macigni di tonalite della Val Genova. Questo è il risultato di antiche frane e ti sorprenderanno per i soffi di aria gelida che escono dalle cavità tra i sassi. In tempi antichi ciò dava vita alla leggenda che fossero abitati da diavoli e streghe. In realtà il fenomeno è dovuto alla circolazione di aria umida in profondità tra i massi che, così facendo, si raffredda e diviene densa e pesante scendendo verso il basso e condensando l’acqua. Sul sentiero trova una via d’uscita che viene percepita come gelida rispetto alla temperatura esterna. La fuoriuscita dell’aria condensata dà anche vita ai grandi tappeti di muschio sulle rocce e sugli alberi.
Cascate Nardis
La prima vera attrazione del Sentiero delle Cascate della Val Genova sono le cascate Nardis. Siamo appena all’inizio ed è il punto in cui incontrerai più persone: queste sono infatti facilmente raggiungibili a piedi sia attraverso la strada che attraverso il percorso nel bosco. Le cascate Nardis sono il risultato dello scioglimento del ghiacciaio della Presanella, la cima più alta del Trentino con i suoi 3558 metri di altitudine. Attraverso un salto di circa un centinaio di metri l’acqua arriva nel fiume Sarca, verso la fine della vallata. Durante l’estate il salto della cascate Nardis sprigiona una vasta nube di vapore, mentre in inverno si presenta con colonne di cristallo di ghiaccio.
La vista è spettacolare già dalla parte opposta della strada e, ancora prima, tra gli alberi del sentiero delle Cascate che ne lasciano intravedere la cima. Avvicinandoti vedrai che il salto si divide in due sulla roccia, convergendo poi nel fiume Sarca. Avvicinati attraversando la strada per vedere ancora più da vicino questa meraviglia. Puoi poi rimetterti in cammino prendendo nuovamente il sentiero delle Cascate.
Dove parcheggiare per le cascate Nardis?
Se il tuo obiettivo è vedere esclusivamente le cascate Nardis, puoi scegliere il parcheggio più vicino. Questo è praticamente di fronte alla cascata, dalla parte opposta della strada e vicino al ristorante Cascate Nardis. Questo posteggio è all’interno del tratto giallo del sentiero e puoi raggiungerlo liberamente durante la giornata, ma potresti trovarlo pieno.
Sbarramento di Fontanabona
Ripreso il sentiero delle Cascate ti immergerai nuovamente nella natura, passando per aree dove la vegetazione spontanea cresce velocemente e quasi avvolge il percorso. Percorrerai dei passaggi stretti, ti chinerai per passare sotto alla roccia e attraverserai il letto del fiume su ponti di legno. La tappa successiva è lo sbarramento di Fontanabona. Durante la prima guerra mondiale qui si incontravano due linee difensive dell’esercito austroungarico. Queste provenivano dalla cima della Presanella e dal Carè Alto e si preparavano a fronteggiare un’eventuale avanzata dell’esercito italiano proveniente dal Madron e dall’Alta Val Genova in direzione della Val Rendena.
A testimonianza di ciò ci sono ancora diverse piccole fortificazioni, camminamenti e trincee sui due lati del fiume Sarca, collegati tra loro per mezzo di un ponte. La principale fortificazione si affaccia proprio sul Sentiero delle Cascate ed è ancora oggi in ottimo stato. Durante la guerra ospitava al suo interno una mitragliatrice. Da qui puoi prendere una deviazione al sentiero seguendo le trincee ricoperte dal muschio e arrivando ad altri due posti di guardia ricavati sotto una roccia.
In questa zona c’erano diversi baraccamenti che ospitavano alloggi, cucine e magazzini. Nell’ala sinistra dello sbarramento di Fontanabona c’era la linea di Hovèd, che saliva fino al Monte Rocca. Il percorso segue una ripida salita e conduce fino al terrazzamento dove c’era la baracca del maggiore Anton Malina e la sede del Sottosettore Fontanabona. Ai tempi della guerra la linea difensiva proseguiva poi fino alla cresta che separa la Val di Lares dalla Val Siniciaga.
Ponte Rosso e Malga Genova
Il successivo ponte Rosso più che un’attrazione è un punto di riferimento, utile per capire dove ti trovi sul percorso. Quando arriverai qui sarai giunto a quota 1100 metri. A poca distanza c’è anche la malga Genova, a 1114 metri di altitudine. La Malga Genova è un’area aperta, senza alberi, con il fiume che gli scorre affianco. Si tratta della prima delle varie radure che troverai lungo la tua salita fino a malga Bedole.
Cascata Lares
Proseguendo lungo il sentiero delle Cascate della Val Genova arriverai nei pressi della cascata Lares. Te ne accorgerai quando ti troverai davanti al ponte di legno che oltrepassa il fiume Sarca e che devi chiudere con un cancelletto ad ogni passaggio. Anziché oltrepassare il fiume dovrai proseguire su questo lato del sentiero per arrivare alla cascata Lares, poi tornerai indietro. Avvicinandoti sentirai il forte scrociare dell’acqua che, nella cascata, compie ben tre salti sulla roccia nuda. Quello che vedi da questa posizione laterale è infatti solo una parte, quella terminale, dell’alta cascata.
Oltrepassando il ponte di legno le indicazioni del sentiero non sono chiarissime. Devi però prendere a destra. Se vuoi, puoi deviare a sinistra e fare un’impegnativa deviazione che sale sulla roccia e ti porterà ad una vista panoramica sulla cascata Lares. Dovrai poi scendere nuovamente e tornare sui tuoi passi per riprendere il sentiero ufficiale.
Il nome della cascata Lares è dovuto al rio Lares, che la genera. In gergo dialettale Lares significa Larice, ovvero l’albero particolarmente diffuso nella vallata laterale alla Val Genova, dove il rio si genera. La sua sorgente è nell’omonimo lago a 2651 metri di altitudine.
Ragada e la chiesetta della Madonna della Neve
Il sentiero procede in parte sulla strada transitabile anche alle auto e conduce fino alla piccolissima località Ragada, a 1298 metri di altitudine. Oltre che per qualche casa dispersa del paesino abbandonato, riconosci Ragada per la sua chiesetta posizionata tra due corsi d’acqua. Sul lato destro il fiume Sarca, mentre su quello sinistro scende l’acqua che proviene dalla cascata Folgorida e che si immette nel fiume. La chiesetta è dedicata alla Madonna della Neve.
La chiesetta della Madonna della Neve risale al 1950 circa ed ha una facciata con due ripidi spioventi in cui si innesta il campanile a vela. Davanti alla facciata c’è un piccolo portico attraverso il quale puoi affacciarti all’interno per via della cancellata in ferro. Sopra al cancello puoi vedere un dipinto murale che raffigura una scena in cui la natura, giustamente, la fa da pardona.
Questa località appartiene a La Todesca che, secondo quanto si dice localmente, deve il nome alla presenza di una signora tedesca che qui si era trasferita con i suoi figli. La stessa aveva iniziato a produrre l’acquavite con la genziana, pratica che poi si diffuse nel territorio. Nell’ottocento abitava a Ragada l’ultimo ‘indigeno’ della Val Genova, tale Luigi Fantoma, conosciuto come “Re di Val di Genova”.
Siamo a circa 6 chilometri dalla malga Bedole, punto di arrivo dell’escursione. Troverai una fontana in cui dissetarti. Approfittane per riempire la borraccia, perché in questa parte del sentiero le fontane scarseggiano.
Cascata Folgorida
Passando dietro alla chiesa il sentiero risale in direzione della cascata Folgorida.
Altre Cascate nella Val Genova
- Cascata di Casina Muta: A pochi metri dalla piccola baita si può scorgere la Cascata in uno splendido contesto naturale.
- Cascata di Gabbiolo: Dal Monte Gabbiolo scendono le acque che alimentano queste cascate affascinanti in un ambiente naturale incontaminato.
- Cascata del Pedruc: Un balzo spettacolare del torrente Sarca, forse il più alto della valle: è la meravigliosa cascata del Pedruc, che scorre sopra secoli di erosione.
- Cascata di Cercen: La cascata di Cercen si può ammirare dalla località Pian del Cuc. Scorre lungo la valle omonima, su pareti rocciose non molto inclinate per cui si può definire “appoggiata”.
- Cascata del Matarot: Tra le cascate più grandi e impressionanti delle Alpi: un muro d’acqua di 400 m. sotto il Ghiacciaio della Lobbia.
Punti di Interesse Aggiuntivi
- Antica Vetreria di Carisolo: Antica fabbrica di cristalli, complesso di archeologia industriale ancora ben conservato.
- Rifugio Mandron “Città di Trento”: Situato a monte di alcune conche glaciali che ospitano i laghetti del Mandron, al centro di uno scenario alpino di rara bellezza.
- Centro Studi Adamello “Julius Payer”: Illustra, con interessanti pannelli e modelli topografici, l’affascinante mondo dei ghiacciai.
Tabella Riepilogativa Sentiero delle Cascate
Punto di Partenza | Punto di Arrivo | Lunghezza | Dislivello | Durata Stimata | Difficoltà |
---|---|---|---|---|---|
Ponte Verde | Malga Bedole | 15 km | 970 metri | 6-6.5 ore | Media |
Antica Vetreria di Carisolo | Malga Bedole | 18 km | 970 metri | 7-7.5 ore | Media |
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