Escursioni alla Capanna Margherita: Difficoltà e Percorsi
La Capanna Regina Margherita sorge sulla vetta della Punta Gnifetti nel gruppo del Monte Rosa. Con i suoi 4554 metri di quota è il rifugio alpino più alto d’Europa e uno dei più alti osservatori fissi del mondo. Queste caratteristiche la rendono meta perfetta per gli amanti dell’alpinismo classico d’alta quota con tratti su neve e ghiaccio: è anzi considerata una perfetta ascesa entry level per chi inizia ad avvicinarsi al mondo della montagna oltre i 4000 metri.
Punti di Partenza e Percorsi
I punti di partenza per questa escursione classica sul Monte Rosa sono Alagna in Piemonte o Gressoney in Val d’Aosta. Dal fondovalle si raggiunge con gli impianti il passo dei Salati e quindi, con il secondo troncone, punta Indren, a 3275 m di quota. Da qui parte la salita vera e propria alla Capanna Margherita: l’escursione non è particolarmente difficile dal punto di vista tecnico, ma presenta pur sempre un dislivello notevole. Parliamo di ben 1300 metri che normalmente vengono affrontati in due giorni.
Via Italiana (da Capanna Gnifetti)
La via italiana che parte dalla Capanna Gnifetti è senza dubbio la più frequentata grazie alla facilità del percorso, alla comodità e alle tempistiche. Come in tutte le ascese alpinistiche, è obbligatorio essere dotati di tutta l’attrezzatura essenziale (ramponi, imbrago, corda, picozza, ecc.) e preparati per questo tipo di uscita.
Giorno 1: Avvicinamento al Rifugio Capanna Gnifetti
Si raggiunge Gressoney in località Staffal, appuntamento con la guida alle 11 circa, una volta controllato il materiale e gli zaini, con gli impianti di risalita si arriva a Punta Indren (3200 mt ca). Da qui si sale a Capanna Gnifetti 3647 mt dove si cena e si pernotta. Dopo una sosta al rifugio, si prosegue verso la meta di giornata: il Rifugio Capanna Gnifetti.
Il Rifugio Capanna Gnifetti fornisce servizio di mezza pensione al costo di 95€ a persona ed è dotato di 177 posti letto, che durante i mesi estivi vanno a ruba tra gli alpinisti intenti a conquistare una nuova vetta del Massiccio del Rosa. La Capanna Gnifetti dispone di 176 posti letto, ma è sempre meglio prenotare per assicurarsi un posto.
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Giorno 2: Ascesa alla Capanna Margherita
La sveglia suona comunque alle 4.30, alle 5.00 è prevista la colazione e poi, verso le 5.30, si parte finalmente per la Capanna Margherita. La partenza avviene sempre da legati. A seconda del livello di allenamento, ci vogliono dalle 3 alle 5 ore di cammino. Si tratta di un percorso che sale a ritmo costante, interrotto da due risalti.
Questo tratto è una vera e propria marcia nel cuore dell’alta montagna. Le creste affilate e i seracchi ci circondano, e il senso di vastità è immenso. Sulla destra si possono ammirare alcune tra le più note cime del Rosa: Balmenhorn [4167 m], Corno Nero [4322 m], Ludwigshohe [4344 m] e Punta Parrot [4443 m]. Più nascoste si trovano la Piramide Vincent [4215 m] e la Punta Giordani [4046 m].
Un altro breve tratto pianeggiante per attraversare il colle e ci si trova di fronte al muro finale. Questo è forse il tratto più impegnativo, sia fisicamente che mentalmente, ma anche il più gratificante. La pendenza aumenta e ci si ritrova a camminare a mezzacosta su un ripido pendio.
Finalmente, dopo circa 4 ore di sforzo e determinazione, si raggiunge la Punta Gnifetti [4556 m]. La Capanna Margherita accoglie l’alpinista come un baluardo di rifugio e ristoro. Situata proprio sulla vetta, offre un luogo caldo e accogliente dove recuperare le forze. Ma è l’esterno che lascia senza fiato: da quassù, il mondo sembra piccolo sotto i piedi, e le Alpi si dispiegano in tutta la loro maestosità.
Discesa
Dopo aver goduto appieno della vista e del momento, è tempo di iniziare la discesa. Il ritorno a Punta Indren richiede la stessa attenzione e prudenza dell’andata (circa 3 h), ma il cuore è leggero e l’animo soddisfatto.
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Consigli Utili
Può sembrare banale, ma il primo consiglio che posso dare a chi vuole affrontare questa escursione sul Monte Rosa è di essere ben allenato. Il dislivello è impegnativo e la quota può mettere in difficoltà: è essenziale quindi arrivare ben preparati alla partenza.
Per quanto riguarda l’attrezzatura, è necessario un abbigliamento alpinistico, con giacca in con membrana antipioggia/antivento e scarponi da ghiaccio semi-automatici, oltre a ramponi, piccozza, bastoncini e all’attrezzatura da ghiacciaio standard. Gli scarponi Ascent GTX di Garmont, per esempio, sono perfetti per questo tipo di salita: sono abbastanza caldi, leggeri e hanno una buona rullata.
Il periodo migliore per la salita alla Capanna Margherita va da metà giugno a metà settembre, ovvero il periodo di apertura dei rifugi, che costituiscono un ottimo punto di appoggio. In primavera è possibile però arrivare fino a qui anche con gli sci.
Informazioni Aggiuntive
La salita alla Capanna Margherita non presenta difficoltà tecniche ed è un’esperienza di alpinismo adatta anche ad escursionisti ben allenati. Non occorre esperienza alpinistica ma serve sicuramente buona salute e ottimi allenamento e resistenza, per affrontare la fatica aggiuntiva dell’altitudine e del freddo ambiente del ghiacciaio.
L'itinerario che conduce alla Capanna Margherita, accompagnati da una Guida Alpina, è adatto anche a chi vuole avvicinarsi per la prima volta ad un quattromila e a chi non ha nessuna esperienza nell'uso dei ramponi. La salita alla Capanna Margherita è infatti di un'itinerario che si sviluppa nel complesso su ghiacciaio che, seppur caratterizzato da grandi crepacci, presenta pendenze abbastanza dolci (tranne un tratto più ripido di circa 60mt. di dislivello che precede la Capanna) e ideale quindi all'apprendimento della progressione su terreno glaciale.
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Tabella dei Rifugi
Rifugio | Quota (m) | Posti Letto | Costo Mezza Pensione (€) |
---|---|---|---|
Capanna Gnifetti | 3647 | 177 | 95 |
Rifugio Città di Mantova | 3498 | - | 85 |
Capanna Margherita | 4554 | 70 | - |
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