Albergo Atene Riccione

 

Escursioni giornaliere da Bogotá: alla scoperta della Colombia autentica

Perché organizzare un viaggio in Colombia? Probabilmente perché, dopo aver visto Narcos e altri film/serie su Pablo Escobar, abbiamo un irrefrenabile desiderio di andare sul posto per scoprire qualcosa in più, per sentirci un tantino testimoni di quella storia che adesso sentiamo un po' nostra (anche se la vera storia di quegli anni terribili appartiene ai colombiani e vi invito ad ascoltare le loro testimonianze). Ma se adesso chiudo gli occhi e penso alla Colombia, ecco, non immagino cartelli né alcun tipo di violenza. Adesso penso solo a un'esplosione di colori, a una cultura vibrante, al ritmo e alla danza contagiosa, alle arepas con queso, a un'incredibile varietà di paesaggi, alla gente sorridente, ironica e ospitale.

Sì, uno degli aspetti più sorprendenti della Colombia è la sua gente. L’ospitalità dei colombiani è senza pari: calorosi, accoglienti e sempre pronti ad aiutare i viaggiatori. Ogni incontro si trasforma in un'opportunità per conoscere meglio la cultura locale e sentirsi parte della comunità, ancor più se parlate un po' di spagnolo. Che sia il sorriso di un venditore ambulante, una conversazione con una guida appassionata o il benvenuto ricevuto in un piccolo caffè di Salento, la dolcezza e la generosità del popolo colombiano lasciano un ricordo indelebile nel cuore di chi visita questo meraviglioso paese.

Sì, per me la Colombia è un Paese sorprendentemente ricco, al di là dell'immaginazione. Ricco di bellezza, di scenari completamente differenti che vanno dal verde della natura rigogliosa ai colori caldi del deserto, dai colori più spenti delle metropoli a quelli più accesi delle case dei pueblos, fino alle infinite sfumature di blu del mare. Va da sé che per esplorarlo interamente non basterebbe un anno, quindi, insomma, ho dovuto fare delle scelte nell'organizzazione del mio viaggio. Col senno di poi posso dire che sono molto soddisfatta dell'itinerario che ho costruito perché mi ha permesso di avere un'ampia panoramica del Paese pur non disponendo di moltissimi giorni.

Consigli utili per viaggiare in Colombia

  • Sicurezza: la Colombia è molto più sicura rispetto al passato e io non mi sono mai mai sentita in pericolo, pur avendo organizzato questo viaggio in autonomia. Ma è sempre bene prestare attenzione nelle grandi città, evitare zone isolate di notte e utilizzare solo taxi ufficiali o app come Uber.
  • Quando partire in Colombia: Il momento ideale per esplorare la Colombia è durante la stagione secca, che va da dicembre a marzo. La stagione delle piogge, invece, si estende da aprile a giugno e riprende nei mesi di settembre e ottobre, con precipitazioni più frequenti. Luglio e agosto rappresentano un buon compromesso.
  • Spostamenti: Noi ci siamo spostati solo con bus e aerei e ci siamo trovati benissimo. I voli interni (con LATAM e Avianca) sono sempre molto puntuali.
  • Lingua: in Colombia si parla spagnolo e, per entrare nel vivo del viaggio e poter conversare più agevolmente con tutti, io consiglio di utilizzare il più possibile la lingua spagnola.
  • Assicurazione viaggio: fondamentale per coprire eventuali spese mediche o imprevisti.
  • Cambio valuta: meglio cambiare una piccola somma in pesos colombiani prima di partire - o appena atterrati. Negozi, hotel e ristoranti nelle grandi città permettono sempre di pagare con carta, ma nei villaggi più piccoli e nei mercati non è sempre così.

Giorno 1-2: Bogotá, la capitale. Una rivelazione.

Io non capisco perché Bogotá sia così sottovalutata. Non lo capisco. A me è piaciuta tantissimo, è stata una rivelazione (e confesso che avrei voluto passarci un giorno in più per esplorare gli altri quartieri e i dintorni). La zona più caratteristica e imperdibile è La Candelaria, il centro storico, e poi attorno si sviluppano altre zone più eleganti come El Chapinero, la cui architettura risalente agli anni ‘30 è ispirata a quella inglese.

Ah, Bogotá è una delle città più alte al mondo, quindi il primo giorno è possibile che si fatichi un po’ ad adattarsi ai suoi oltre 2600 metri di altezza. Vi consiglio quindi di prendervela comoda, almeno il primo giorno, e poi, dopo esservi acclimatati, partite a tamburo battente il secondo giorno.

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Per la cena del primo giorno ci siamo concessi un’esperienza gastronomica straordinaria al ristorante Leo, considerato tra i migliori 100 ristoranti al mondo. Qui la chef Leonor Espinosa celebra la biodiversità colombiana con piatti unici regalando ai commensali un'esperienza letteralmente memorabile. È stata sicuramente una delle cene più belle della mia vita. La mattina del secondo giorno abbiamo preso parte a un free tour guidato della Candelaria, il vivace e magnetico cuore della città. Consiglio questo tour perché permette di avere una prima infarinatura storica e culturale sulla città e sul Paese (soprattutto se il vostro itinerario parte proprio da Bogotá, come nel mio caso). Inoltre il tour è letteralmente gratuito - ovviamente vi consiglio di lasciare una meritata mancia alla guida a fine tour.

Bogotá è un mondo e - come ha detto la mia guida - chi la salta a piè pari sbaglia. Perché Bogotá è la porta della Colombia e se non si conosce Bogotá è difficile capire il resto del Paese. Vi consiglio di non perdere la visita del Museo Botero e, se avete abbastanza tempo, visitate anche il Museo dell’Oro, custode di inestimabili manufatti precolombiani. L'ingresso al Museo Botero è gratuito perché Botero, artista colombiano, desiderava che le sue opere fossero fruibili da tutti senza alcun costo. Nel pomeriggio abbiamo preso la funicolare per salire a Monserrate, da dove abbiamo ammirato il tramonto più suggestivo su Bogotá da oltre 3000 metri d’altezza. Consiglio di arrivare un'oretta prima del tramonto così da fermarsi in uno dei bar di Monserrate e godersi l'atmosfera sorseggiando una cioccolata calda o un caffè, o gustando un dolcetto locale.

Se avete più tempo a disposizione, vi consiglio queste due escursioni da fare in giornata:

  • Tour a Zipaquirá, la spettacolare Cattedrale di sale Patrimonio UNESCO
  • Villa de Leyva, un pueblo caratteristico, tra i più belli della Colombia. Qui, avendo ancora più tempo, passerei anche una notte.

Tra i piatti tipici da provare a Bogotá: ajiaco (una zuppa con pollo, patate e pannocchie) e temales (involtini molto grandi preparati con un impasto a base di mais e ripieno di carne). Potete provare entrambe le specialità al ristorante Balcones de la Candelaria. Un'altra specialità è la cioccolata con formaggio (da inzuppare dentro), che potete provare - insieme a un'incredibile varietà di dolci - a La Puerta Falsa, sempre nella Candelaria.

Dove dormire a Bogotá

A Bogotà consiglio di dormire a HAB Hotel Bogotá, un boutique hotel profumatissimo con camere molto ampie e con un personale molto cortese (e ottime colazioni). La zona in cui si trova è molto tranquilla e signorile, con tanti ristorantini e caffetterie vicine.

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Giorno 3-4: L’Eje Cafetero e la magia di Salento

La seconda tappa del viaggio è quella che forse mi è più entrata nel cuore: Salento, un piccolo gioiello colorato tra le Ande, punto di partenza per esplorare l'Eje Cafetero e le meraviglie naturali circostanti. Adagiato tra le montagne del Quindío, Salento è immerso in un paesaggio da cartolina, fatto di vallate lussureggianti, piantagioni di caffè a perdita d’occhio, cascate spettacolari, fiumi impetuosi e distese erbose dove mucche e cavalli pascolano placidamente. Questo angolo di Colombia è una tappa imprescindibile per chi vuole scoprire la sua anima più autentica. Non a caso El Paisaje Cultural Cafetero Colombiano è stato riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. E non è un caso se Disney si è ispirata proprio a questa zona per la sua pellicola Encanto, tributo alla Colombia (che vi consiglio di vedere prima o dopo il viaggio).

Per accorciare i tempi io consiglio di raggiungere Salento in aereo, volando su Pereira e da qui prendere un bus o organizzare un transfer privato. Arrivo in Salento con Al Bano, vedo ovunque giallo e rosso (e anche blu, per completare la bandiera colombiana) e ci sono pure lu sule e lu ientu (il sole e il vento). E centinaia di calamite con su scritto “Salento”. E insomma, ho trovato un altro Salento del cuore e adesso capisco perché tutti me ne parlavano con gli occhi che brillavano, colombiani inclusi.

A meno che non abbiate un'auto a noleggio (che onestamente non consiglio), a Salento ci si sposta con le Willys (le jeep tipiche del posto risalenti alla Seconda Guerra Mondiale), che dalla piazza principale ti portano letteralmente ovunque (anche a costo di salirci stipati in 12 e di farti venire male alle braccia reggendoti forte sul retro). È con le Willys che si raggiungono la Valle di Cocora, le fincas e pure i paesini vicini (come Filandia). Pensate che ormai le Willys sono diventate un vero e proprio simbolo di Salento!

La nostra prima tappa è stata la Finca Ocaso, dove abbiamo scoperto tutto sul processo del caffè: dalla raccolta alla tostatura, fino alla degustazione di un autentico caffè colombiano. La Colombia è il terzo produttore mondiale dopo Brasile e Vietnam, e la coltivazione di questa preziosa pianta è ancora oggi una fonte di sostentamento per molte comunità locali. Esplorare una piantagione con un tour guidato, scoprire le fasi di produzione e concludere l’esperienza con una degustazione è un’occasione unica per immergersi nella cultura del caffè colombiano. La visita è molto interessante e permette anche di "toccare con mano" la produzione con un momento dedicato alla raccolta, con tanto di cestino.

Nel pomeriggio e in serata abbiamo esplorato la cittadina coloratissima di Salento. Per pranzo (ma anche per cena) consiglio un delizioso ristorantino con vista: Bambù. Qui potrete provare anche uno dei piatti tipici di questo dipartimento (Antiquoia): la Bandeja Paisa. Un piatto decisamente ricco e solitamente preparato con fagioli, uova, platano fritto, carne e avocado (vi consiglio la porzione mini). Un piatto tipico proprio della zona di Salento è la trota, preparata in tutti i modi e solitamente servita sui patacones, fette di platano verde schiacciate e fritte due volte, risultando croccanti all'esterno e morbide all'interno.

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Il secondo giorno consiglio vivamente di dedicarlo alla Valle del Cocora, casa delle maestose palme di cera, che qui possono raggiungere i 60 e anche i 70 metri. Questi alberi, noti come gli alberi nazionali della Colombia, sono meravigliosi e purtroppo a rischio di estinzione. Una volta arrivati alla Valle del Cocora con la Willy si può decidere se andare dritti verso le palme oppure se avventurarsi in un trekking bello tosto che - per me - è stato forse l'esperienza più bella e intensa di tutto il viaggio.

Se si è allenati consiglio vivamente il trekking (di 5-6 ore) che porta attraverso foreste nebbiose e panorami mozzafiato che sembrano usciti direttamente dal film Disney Encanto, ispirato proprio a questi luoghi. Perché dico "se si è allenati"? Perché è un trekking impegnativo, soprattutto se lo si percorre - come molti suggeriscono e come abbiamo fatto anche noi - in senso antiorario, ovvero quasi completamente in salita. Percorrendolo in senso antiorario le palme di cera - lo spettacolo di questo percorso - sono la ricompensa finale. Il punto più alto di questo percorso è a 2.860 metri e, considerando che Salento si trova a 1.900 metri d'altezza, si sale di circa 1.000 metri.

Diversamente, se preferite evitare troppe salite, vi consiglio di fare il trekking in senso orario (la maggior parte delle persone che abbiamo incontrato seguivano il percorso tradizionale, più soft) e quindi partire subito con le palme di cera. In entrambi i casi potrete percorrere la piacevole deviazione (che vi farà allugare di oltre un'ora) per la Casa dei Colibrì, dove fare una pausa con cioccolata calda e formaggio. E in entrambi i casi raggiungerete Casa Montana, una sorta di "rifugio" dove sostare per uno snack avvolti da una placida atmosfera. Il percorso è bellissimo perché la maggior parte dei turisti non hanno voglia di percorrer...

Ciudad Perdida

Nel 1972 nella Sierra Nevada di Santa Marta fu scoperto un gigantesco complesso archeologico circondato da una vegetazione lussureggiante, da palme gigantesche e da una imponente cascata: la Ciudad Perdida. Conosciuta anche come Buritaca o Teyuna, si crede che fosse stata fondata intorno all’800, circa 650 anni prima di Machu Picchu. In questo luogo abitavano gli indigeni Tayrona, depositari di una cultura avanzata e famosi per i suoi eccellenti orafi, capaci di realizzare monili d'oro e collane di grande qualità artistica.

Questa abilità rese i Tayrona oggetto delle violente razzie da parte di conquistadores spagnoli: migliaia di gioielli d'oro e di smeraldi furono rubati agli indigeni, i centri cerimoniali e le tombe vennero spogliate e saccheggiate. I Tayrona, ribelli ad ogni forma di schiavitù e non volendo rivelare agli spagnoli il luogo in cui raccoglievano il prezioso metallo, si ritirarono all'interno della foresta, sempre più in alto, verso le cime della Sierra Nevada, distruggendo le strade, le scale di pietra, i ponti secolari che li congiungevano alla costa, perdendo così l'accesso al mare, fonte di cibo e di sale.

Adesso questi luoghi sono abitati dagli indios Kogi che sono considerati i discendenti dei Tayrona. La Ciudad Perdida rimase abbandonata e dimenticata per circa 375 anni, fino alla data della sua scoperta nel 1972, quando un gruppo di saccheggiatori di tesori trovò una serie di gradini di pietra che portavano verso la montagna. Seguendo il percorso trovarono una città abbandonata che essi chiamarono “Inferno verde” a causa della sua quasi inaccessibilità e delle difficoltà ambientali.

Itinerario di esempio:

Giorno Attività
1 Bogotá: Arrivo all’aeroporto e trasferimento in hotel. Pernottamento.
2 Bogotá: Visita privata a piedi de La Candelaria, Museo di Botero e Museo dell’Oro. Pomeriggio libero.
3 Bogotá/Santa Marta: Trasferimento in aeroporto per il volo verso Santa Marta. Visita della città nel pomeriggio.
4-7 Santa Marta/Ciudad Perdida: Trekking condiviso di 4 giorni alla Ciudad Perdida con guida in spagnolo.
8 Santa Marta/Parco Tayrona/Santa Marta: Escursione condivisa a Playa Cristal (Parco Tayrona).
9 Santa Marta/Cartagena de Indias: Trasferimento condiviso in minibus a Cartagena de Indias.
10 Cartagena de Indias: Mattinata libera. Visita della città condivisa con bus e guida in spagnolo nel pomeriggio.
11 Cartagena de Indias /Isla del Rosario/Cartagena de Indias: Escursione collettiva dell’intera giornata a Isla San Pedro de Majagua (arcipelago Islas del Rosario).

Raccomandazioni per il tour nella CIUDAD PERDIDA:

  • La camminata ha un livello di difficoltà medio/alta, si raccomanda di partire con un ottimo stato fisico e di essere amanti del trekking e della natura
  • Si dorme in accampamenti spartani nella foresta su materassi posti sul pavimento o amache. Bagni spartani e in comune
  • Portare uno zainetto, un costume da bagno, sandali resistenti, medicine personali, macchina fotografica, cappello, protettore solare, torcia
  • Organizzare i vestiti in buste di plastica per proteggerli dall’umidita.

Informazioni utili:

  • Valuta: La moneta locale è il Peso colombiano.
  • Vaccinazioni: Per le città e le località di mare non è richiesta nessuna vaccinazione, mentre per alcune zone (es.Amazzonia) è richiesta la vaccinazione antimalarica e la febbre gialla.
  • Elettricità: 110 volt. Le prese sono di tipo americano con spina piatta a due entrate.
  • Clima: Equatoriale e temperato, con periodi secchi da dicembre a febbraio; molto variabile negli altri periodi. La temperatura media nella capitale (2.600 m s.l.m.) è di 14 gradi.

Descrizione delle destinazioni:

  • Bogotá: è la capitale della Colombia, si trova nel centro del Paese su un vasto altopiano delle Ande a 2.600 metri sul livello del mare e ha una popolazione di quasi otto milioni di persone provenienti da tutto il mondo. È una città che riflette le diversità culturali della Colombia, è il centro culturale più importante di questo Paese e un luogo ricco di siti da visitare e di attività da svolgere.
  • Cartagena de Indias: Fondata nel 1533 da don Pedro de Heredia, Cartagena de Indias ebbe la funzione di centro commerciale durante la dominazione spagnola. Oppressa da costanti assedi che dettarono la sua straordinaria architettura caratterizzata da grosse muraglie, fortini e bastioni. Grazie a quella eredità, Cartagena è oggi una tra le città più belle.
  • Sierra Nevada di Santa Marta: è la patria di una rete unica e complessa di ecosistemi. Questi conservano gelosamente il mistero e i resti archeologici unici al mondo della cultura Tayrona: i siti Pueblito e la Ciudad Perdida (Città Perduta), con le loro terrazze enigmatiche e strade perfettamente progettate. Questa zona è oggi ancora abitata dagli indigeni Kogi e dai popoli Arhuaco.
  • Santa Marta: possiede una delle più belle baie dell'America del Sud, uno straordinario porto e luoghi indimenticabili come la Quinta di "San Pedro Alejandrino", dove morì, nel centro storico della città, il liberatore Simòn Bolivar. Questa cittadina conserva gioielli dell'architettura coloniale ineguagliabili.

I quartieri di Bogotá da non perdere:

  1. La Candelaria: Il massimo per i musei e i siti storici.
  2. Teusaquillo: Ideale per vivere come la gente del posto.
  3. Chapinero: Il massimo per i ristoranti e i locali LBGTIQ.
  4. Chicó: Il massimo per i parchi e la vita notturna.
  5. Usaquén: Il massimo per le gite di un giorno, l’artigianato e i souvenir.
  6. San Felipe: Il massimo per le gallerie d’arte e il tejo.

Villa de Leyva

Siete alla ricerca di un'emozionante gita di un giorno da Bogotà? Allora state cercando proprio Villa de Leyva, una delle città più belle della Colombia. Situata nella provincia di Boyacá, è circondata da un paesaggio unico di dolci colline e vallate verdeggianti che le fanno da sfondo. Dall'architettura di epoca coloniale alle meraviglie naturali come El Fosil (un antico fossile simile a un coccodrillo), c'è molto da esplorare e scoprire durante una gita di un giorno a Villa de Leyva da Bogotá. Con la sua ricca storia e cultura, è facile capire perché questa piccola città sia diventata una delle destinazioni più popolari per i viaggiatori di Bogotà.

Come raggiungere Villa de Leyva da Bogotá?

Villa de Leyva è una città situata nella provincia di Boyacá in Colombia. Si trova a circa 165 chilometri a nord di Bogotá, la capitale della Colombia. Ci sono diversi modi per raggiungere Villa de Leyva.

Da Bogotá a Villa de Leyva in auto

Percorrete l'Autopista Norte. Questa grande autostrada confluirà nella Route 55, che vi porterà a costeggiare una serie di città e punti di riferimento, tra cui Castillo Marroquín, Choconta, Villapinzon e la diga di Sisga. Dopo aver superato il ponte Puente de Boyacá, svolterete a sinistra e percorrerete una strada tortuosa attraverso Samacá prima di arrivare a Villa de Leyva. L'intero viaggio dura circa 3 ore e 15 minuti.

Visita guidata a Villa de Leyva da Bogotá

Il modo più semplice e comodo per raggiungere Villa de Leyva da Bogotá è quello di partecipare a una visita guidata. Numerose compagnie offrono gite di un giorno da Bogotà, tutte con trasporto dall'hotel e commento in inglese. Questi tour di solito includono soste presso i siti turistici locali e durano tra le 10 e le 12 ore circa dall'inizio alla fine.

Qual è l'itinerario tipico?

La maggior parte delle escursioni giornaliere da Bogotà a Villa de Leyva inizia con un comodo prelievo dall'hotel la mattina presto. Da lì, a bordo di un veicolo con aria condizionata e accompagnati da una guida disponibile, raggiungerete Villa de Leyva e avrete la possibilità di esplorare alcuni dei suoi punti d'interesse più popolari. Tra queste, El Fosil, un rettile fossile trovato sulle colline che circondano la città, Plaza Mayor (la più grande piazza acciottolata del Sud America) e Casa Terracota (una casa fatta interamente di argilla). Nel pomeriggio, dopo un delizioso pranzo, potrete esplorare altre strade storiche. A seconda del tour, si potranno visitare il Museo del Chocolate, il Parque Conscientia Universalis e il tranquillo Monasterio Del Santo Eccehomo. Al termine della visita, avrete la possibilità di acquistare souvenir prima di essere riaccompagnati al vostro hotel di Bogotà.

Quali tipi di tour sono disponibili per andare a Villa de Leyva?

Ci sono diverse compagnie turistiche che offrono gite di un giorno a Villa de Leyva da Bogotá. Le opzioni più comuni sono elencate di seguito.

  • Visite guidate a Villa de Leyva da Bogotá: Questi tour si svolgono insieme ad altri viaggiatori. Comprendono il prelievo e la riconsegna dall'hotel e prevedono una giornata ricca di visite a punti di riferimento come El Fosil, Plaza Mayor, Casa Terracota e altre ancora. Molti di questi tour includono anche un gustoso pranzo nel mezzo della visita.
  • Tour privati a Villa de Leyva da Bogotà: Per chi preferisce qualcosa di più personalizzato, sono disponibili anche tour privati. Durano circa 10-12 ore e prevedono il trasporto completo con una guida.
  • Trasferimento in navetta senza guida a Villa de Leyva da Bogotá: Ideali per chi vuole esplorare da solo, queste opzioni di tour a prezzi accessibili forniscono un trasporto di andata e ritorno da e per Villa de Leyva.
  • Tour di più giorni a Villa de Leyva da Bogotá: Un'opzione più completa, i tour di più giorni a Bogotá includono il trasporto di andata e ritorno e la visita ad altri siti turistici come il museo El Carmen, il ponte Boyacá, l'osservatorio astronomico Muisca e i Pozos Azules - i "pozzi blu". Alcuni tour di 2 giorni da Bogotá visitano la Cattedrale di Sale di Zipaquira, dandovi la possibilità di esplorare due destinazioni straordinarie in un unico viaggio. Poiché entrambe le località sono vicine tra loro, si tratta dell'opzione di tour più efficiente in termini di tempo e di costi.

Quanto costa una gita di un giorno a Villa de Leyva da Bogotá?

Il prezzo di una gita di un giorno a Villa de Leyva da Bogotá varia da US$100 a US$250 (da €95 a €235) a persona, mentre i tour privati tendono a variare da US$200 a US$300 (da €187 a €281) a testa, a seconda del numero di persone nel gruppo. I trasferimenti in navetta costano circa US$100 (€95), mentre i tour di 2 giorni variano tra i US$350 e i US$500 (tra i €328 e i €469).

Cosa vedrete e cosa farete?

Ogni tour a Villa de Leyva da Bogotà è un'esperienza unica. A seconda dell'opzione scelta, avrete la possibilità di esplorare alcuni dei suoi punti d'interesse più famosi, come El Fosil, Plaza Mayor e Casa Terracota. Potrete anche visitare il Museo del Cioccolato e il Parque Conscientia Universalis. Altre potenziali destinazioni sono il Ponte di Boyacá, l'Osservatorio Astronomico di Muisca e i Pozos Azules o "Pozzi Blu".

Qual è il periodo migliore per visitare Villa de Leyva?

La Colombia è calda tutto l'anno, quindi non c'è un periodo sbagliato per visitare Villa de Leyva.

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