Escursioni a Claviere: Alla scoperta del Monte Chaberton e delle sue meraviglie
Claviere, incantevole località di montagna al confine tra Italia e Francia, offre una vasta gamma di opportunità per gli amanti delle escursioni. Dai sentieri panoramici alle vie ferrate, passando per il celebre ponte tibetano, questa zona regala esperienze indimenticabili a contatto con la natura e la storia.
Il Monte Chaberton: Un'escursione tra storia e natura
Salire sul Monte Chaberton è un'esperienza unica, sia per il percorso lungo ed impegnativo, sia per i bellissimi paesaggi e le viste meravigliose che si possono godere dalla cima. Il monte Chaberton però non è solo montagna e natura, ma anche storia, essendo stato scelto per la costruzione del forte militare più alto d’Europa.
Sulla cima del Monte Chaberton, a 3130 metri di altezza, è stata costruita la batteria dello Chaberton o Forte dello Chaberton, eretto tra il 1898 e il 1910 grazie alla posizione strategica proprio sul confine.
Per costruire la batteria venne spianata la vetta sul versante italiano e venne letteralmente scavato uno scalino roccioso profondo circa 12 m, dove vennero realizzate le 8 torri corazzate girevoli sulla cui cima erano disposti i cannoni da 149/35 A.
La corazzatura era molto sottile, progettata per proteggere dalle schegge, e non da colpi diretti, in quanto all’epoca della progettazione non esisteva alcuna arma a tiro curvo in grado di raggiungere le torrette.
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Un po' di storia
Alla fine del ‘800 nel periodo della Triplice Alleanza per l’Italia si rese necessario fortificare i confini, per la triplice alleanza la Francia era un avversario. Il forte arroccato a 3.130 metri d’altezza era praticamente irraggiungibile se non tramite una piccola strada militare dal comune di Fenils.
Dopo pochi anni gli schieramenti mutarono radicalmente. La prima guerra mondiale vide l’Italia schierata al fianco della Francia, la batteria dello Chaberton venne così disarmata e le sue bocche da fuoco destinate al fronte italo-austriaco.
Il ruolo del forte nel secondo conflitto mondiale
Subito dopo la fine della grande guerra i comandi italiani riattivarono lo Chaberton. Durante gli anni ’30 con l’avvento di nuove tecnologie il forte divenne vulnerabile soprattutto ai colpi sparati da mortai e degli obici.
Il Regio Esercito studiò un piano di restauro che portò alcune modifiche al forte senza però risolvere il problema principale legato alla vulnerabilità principale.
Il 10 Giugno 1940 l’Italia annuncia la sua discesa in guerra al fianco dell’alleata Germania contro Francia e Gran Bretagna.
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A Bra, in Piemonte, il comando gruppo armate ovest riceve il primo fonogramma di guerra dallo stato maggiore del Regio Esercito, è un ordine cifrato. Si raccomanda di non far brillare nessuna interruzione e si ordina il massimo stato d’allerta ai forti posti sul confine. Tra questi vi è ovviamente lo Chaberton.
Il forte italiano dalla sua posizione poteva controllare un’area vastissima e rendere difficile un qualunque spostamento di grosse unità nemiche. La batteria dello Chaberton iniziò l’attacco contro le varie postazioni analoghe dei francesi.
Il forte francese dello Janus fu fatto oggetto di numerose salve d’artiglieria da parte dei cannoni 149/35 del forte italiano causando lievi danni.
I cannoni italiani nonostante provenissero dall’epoca della grande guerra possedevano una gittata importante, di ben 15 chilometri.
Il 21 Giugno i francesi riconosciuta l’importanza del forte italiano iniziarono a bombardarlo.
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Il forte italiano iniziò a sparare verso il fondo valle, nonostante le condizioni meteo fossero pessime, sparando così praticamente alla cieca.
I francesi fecero largo uso di quattro obici Schneider da 280 mm, che data la posizione non potevano essere colpiti dallo Chaberton. Anche gli altri forti francesi parteciparono all’azione contro il forte italiano.
Le otto torrette del forte furono investite da una potenza di fuoco micidiale. La torretta numero uno fu la prima ad essere colpita, le corazze delle torrette avevano uno spessore di scarso rilievo, ciò permise alle schegge dei proiettili nemici di perforarle.
Il fuoco francese si fermò solo per poco tempo a causa del mal tempo che rendeva scarsa la visibilità verso il forte.
I colpi dei forti francesi non causarono moltissimi danni, i colpi mortali inflitti allo Chaberton provenivano dagli obici, capaci di sparare i loro proiettili in modo da poter cadere verticalmente sulle torrette del forte.
Gli obici si trovavano dietro le creste montuose ed era quindi impossibile per le batterie italiane non solo colpirle ma neppure avvistarle.
Delle otto torrette solo due si salvarono dall’attacco francese, che causò tra gli italiani nove morti e cinquanta feriti.
Visitare il Forte dello Chaberton
È possibile visitare il forte all’esterno e godere del bellissimo panorama che si vede dall’alto del Monte Chaberton: una vista a 360° sulle Alpi dal Monviso al Monte Bianco. È accessibile anche la parte sotterranea.
Per quest’ultima però è necessario essere attrezzati (luci, corde, ramponi) ed avere una preparazione di tipo alpinistico. Tuttavia, nonostante l’accessibilità l’accesso alle strutture è sconsigliata in quanto non sono mai state messe in sicurezza ed è priva di manutenzione da decenni nonché sottoposta in passato a bombardamenti e all’erosione degli agenti atmosferici. La visita ai sotterranei risulta pertanto pericolosa e non è consigliata.
Per l’escursione è necessario avere con sé dell’abbigliamento termico e anti vento perché le condizioni meteo possono cambiare rapidamente anche in estate.
Itinerari per raggiungere il Monte Chaberton
Itinerario da Monginevro:
L’Itinerario per il Monte Chaberton parte da Monginevro. Dopo la frontiera francese girare alla prima strada a destra verso il “Village du Soleil - Monginevro“.
Parcheggiare l’auto nei pressi della mulattiera che sale a sinistra qualche centinaio di metri dopo l’area camper. Il percorso inizia a salire gradualmente costeggiando il Rio Secco fino alla fine dell’area boschiva, Piano delle Sette Fontane.
Si prosegue ora in lieve discesa tralasciando bivio a sinistra fino al vallone sottostante il Vallon de Baisses dove occorre attraversare un torrentello proseguendo fino a raggiungere il versante opposto.
Dopo poco si arriva ai resti del vecchio rudere del ricovero sette fontane, 2257m da qui, inizia la parte più impegnativa del percorso, il sentiero sale ripido su pietre e stretti tornanti fino a raggiungere il Colle Chaberton, 2600m circa con una meravigliosa vista sui monti della Savoia da una parte e della Val di Susa dall’altra.
Dal Colle Chaberton si iniziano a intravedere le strutture del forte, manca ancora circa 1h30. Si parte a salire ripidamente fino a ricongiungerci alla mulattiera che risale da Fenils dal lato valsusino al momento inagibile a causa di una frana che ha reso impercorribile questo itinerario.
Itinerario molto frequentato nei mesi estivi fino all’autunno, non presenta difficoltà di tipo tecnico ma è comunque consigliato ad escursionisti con una buona preparazione sia per la lunghezza del percorso (15Km a/r) che per il dislivello che presenta (1280m).
Itinerario da Claviere:
Una salita al Monte Chaberton al confine fra l’escursionismo e l’alpinismo. La partenza avviene dalle prime case di Claviere, in corrispondenza di una stradina (indicazioni per “Batteria Alta“).
Seguire brevemente la stradina che diventa sentiero e supera le barriere paravalanghe salendo con percorso ripido ma ben tracciato verso destra e giungendo alle fortificazioni abbandonate di Batteria Alta.
Di qui il sentiero prosegue nel vallone detto Petit Vallon. Attraversarlo sulla sinistra orografica e trascurare diramazioni verso sinistra; seguire invece rari ometti che riportano a una diramazione sulla destra che raggiunge l’evidente e panoramico crestone che va a terminare contro la parete dello Chaberton.
Da qui si segue una esile traccia, parte in discesa con un facile passo di disarrampicata, che costeggia la parete raggiungendo a sinistra l’imbocco di un valloncello secondario. Si ritrovano qui frecce e segni rossi che danno il senso del percorso.
Si procede con passi di I e massimo II grado inf., resi in alcuni punti un po’ critici del fine pietrisco che ricopre la parete, ma senza incontrare mai difficoltà di ordine superiore.
La Ferrata del Petit Vallon
La vetta dello Chaberton è raggiungibile anche attraverso la Ferrata del Petit Vallon. La Ferrata, composta da tratti attrezzati e tratti a sentiero è divisa in 3 Sezioni: la Batteria Bassa, la Batteria Alta e la Ferrata Perona.
L’attacco della ferrata si trova a Claviere risalendo il canalone che passa sotto il vecchio viadotto della strada per il Monginevro. La ferrata si percorre in circa 6h (sola andata).
Il Ponte Tibetano Cesana Claviere: Emozioni sospese nel vuoto
Il Ponte Tibetano Cesana Claviere è una grande esperienza da vivere, che consigliamo a tutti gli amanti dell’avventura e della montagna. Si trova in Alta Val di Susa a oltre 1700 metri di quota, a pochi km dal confine con la Francia.
Con una lunghezza totale di 478 metri si può fregiare del titolo di ponte tibetano più lungo al mondo. È formato da tre ponti in successione. Il primo, lungo 70 metri, attraversa la gola da un versante all’altro, quindi ci si innesta sul ponte principale, che segue in senso longitudinale il corso del fiume, ad un’altezza costante di 30 metri.
Ci troviamo in un ambiente naturale magnifico: le Gorge di San Gervasio, dove scorre il torrente Piccola Dora.
L’accesso al Ponte Tibetano Cesana Claviere è a pagamento: sul sito ufficiale è possibile trovare tutte le informazioni sugli orari e le tariffe. All’ingresso viene fornita l’attrezzatura obbligatoria, composta da imbrago, casco e kit da ferrata.
Si può così affrontare in tutta sicurezza il percorso, che sa regalare degli scorci meravigliosi sulla gola con tanto di cascata che appare sotto i nostri piedi.
La Via Ferrata del Bunker
Stiamo parlando della “Via Ferrata del Bunker”, della durata di un’ora circa (difficoltà AD). Un percorso adatto anche ai principianti, grazie alla dotazione fornita all’ingresso: per noi è stata la prima esperienza di questo tipo.
Un contesto in cui però non bisogna di certo lasciarsi spaventare dal vuoto e dall’altezza, in quanto ci si muove su una parete a picco sul fiume. Di sicuro la fatica vale il panorama mozzafiato!
La prima parte della ferrata si muove in orizzontale, quindi si supera un tratto in verticale e si giunge infine ad un tratto finale con un’antica scala militare che culmina con un vecchio bunker.
La Via Ferrata di Rocca Clarì
Per gli amanti del genere a Claviere si trova anche la Via Ferrata di Rocca Clarì (difficoltà D+), molto più impegnativa, tecnica e lunga (dalle 3 alle 5 ore di percorrenza).
Ciaspolate a Claviere: Immergersi nel silenzio della neve
Le racchette da neve o ciaspole sono l'attrezzo più antico per muoversi d'inverno quando la montagna è innevata. Il fascino di un' escursione sul candido e talvolta immacolato manto nevoso, riscoprendo ed assaporando il piacere di muoversi lentamente ed in silenzio, godendo delle meraviglie che si nascondono appena oltre le aree più trafficate per leggere sulla neve le tracce della vita selvatica del bosco.
Una volta immersi nella natura, non sarà difficile apprezzarne la meraviglia delle luci suggestive, dei colori che l' inverno regala, passeggiando nei boschi di larice e cembro e perchè no anche l' incontro con gli animali selvatici della zona (caprioli, camosci, lepre variabile, ermellino, pernice bianca, scoiattolo, nocciolaia, aquila).
Tutti i percorsi indicati vengono ritenuti sicuri in condizioni normali e sono segnalati sul terreno; è raccomandato seguirli per non disturbare la natura e per non correre il rischio di perdere l'orientamento.
Consigli utili per le escursioni invernali
- La variabilità delle condizioni ambientali può determinare una sensibile diminuzione del livello di sicurezza ed ogni escursionista deve conoscere le condizioni meteo e neve ed informarsi agli uffici turistici locali.
- E' buona norma non intraprendere un’escursione da soli ed avvisare sempre della propria meta.
- Se non siete esperti contattate una Guida Alpina o chiedete alla Scuola Sci.
- Prima di ogni escursione si consiglia di consultare i bollettini neve e meteo.
- In caso di emergenze chiamare il Soccorso Alpino 118.
- Rispettare scrupolosamente le zone adibite all'attraversamento delle piste da sci rimanendo prudenti, facendo notare la propria presenza e dando sempre la precedenza agli sciatori.
- E' buona norma portare con se l'attrezzatura per l'autosoccorso: Arva, pala, sonda.
- Utilizzare una cartina topografica e valutare preventivamente la scelta dell' itinerario.
- Indossare un abbigliamento e delle calzature adeguati all'ambiente invernale.
Claviere offre un'ampia scelta di escursioni per tutti i gusti e livelli di preparazione. Che siate appassionati di storia, natura o avventura, troverete sicuramente il percorso che fa per voi. Ricordate sempre di informarvi sulle condizioni del percorso e del meteo prima di partire, e di scegliere un'escursione adatta alle vostre capacità.
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