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Escursioni al Rifugio Micheluzzi: difficoltà e percorsi

Il Rifugio Micheluzzi è una meta classica per escursioni in Val di Fassa, situato tra le maestose Dolomiti del Catinaccio e del Sassolungo. Raggiungibile da Campitello di Fassa lungo il sentiero che conduce in Val Duron, offre un'esperienza indimenticabile immersi nella natura.

Accesso al Rifugio Micheluzzi

Il Rifugio Micheluzzi e la Baita Lino Brach si raggiungono da Campitello di Fassa lungo il sentiero che porta in val Duron.

Il Rifugio Micheluzzi è raggiungibile da Campitello di Fassa (la strada che abbiamo fatto noi) prendendo il sentiero che conduce in Val Duron e che ad un certo punto, di fronte alla Baita Fraines si dirama: una parte va nel bosco, l'altra prosegue lungo la strada (ideale per chi vuole venire in bici), ma entrambe portano sempre in Val Duron.

Se non avete voglia di camminare, in estate potete sfruttare il servizio di navetta che porta direttamente al Rifugio Micheluzzi, mentre in inverno verrete condotti lì con la motoslitta al costo di 15€ a testa andata e ritorno!

La partenza della gita è fissata a Campitello, ridente località fassana, in un piccolo spiazzo all’altezza della fermata del bus-navetta per la valle (Strada Salin).

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A PIEDI | A Campitello lasciate l’auto in paese o se c’è posto nel parcheggio che si trova prima della chiusura della strada.

IN NAVETTA | Si parcheggia presso la funivia Col Rodella per poi prosegue a piedi per 900 metri (15 minuti circa) fino al punto di partenza delle navette in Strèda de Salim.

Il servizio è attivo dal 26 maggio al 12 ottobre 2025, tutti i giorni dalle 08:00 alle 19:00, con corse ogni 30 minuti (min. 2 passeggeri). Il biglietto si acquista direttamente a bordo. Sono ammessi cani (3/5 euro), passeggini e bici (bici 5 euro, max 2 per corsa). Prezzo corsa singola adulti 10 euro, minori di 10 anni 5 euro. Agevolazioni per possessori Guest Card.

È consigliato: estate.

Lasciate l’auto in paese o se c’è posto nel parcheggio che si trova prima della chiusura della strada, di Campitello di Fassa a una quota di 1448 metri, fino alla fine delle ultime case dove c’è anche un eventuale parcheggio.

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Noi abbiamo scelto la seconda.

Descrizione del Percorso

Da Campitello di Fassa (1426 m) si prende la strada asfaltata in direzione Val Duron. Dopo poco la strada diventa sterrata e la si segue fino al Rifugio Micheluzzi (1860 m). Qui, per salire ai prati sovrastanti e nel caso per arrivare alla Malga Sassopiatto, prendere il sentiero 533. Si ritorna per lo stesso percorso.

circa i 400 metri e sono sviluppati solo nel primo tratto, che si dimostra una rampa bella ripida ma priva di pericoli. A tratti è molto ripida, ma complessivamente non presenta difficoltà. Superato questo, il sentiero è per lo più pianeggiante. Durante la salita si è nel bosco e la valle è molto stretta, quindi il panorama è limitato.

Ora si può proseguire in due direzioni: percorre la Val Duron oppure salire verso la Malga Sassopiatto e il Rifugio Sassopiatto.

Qui si sale per un sentiero e in caso di neve abbondante è doveroso avere le ciaspole.

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La strada, sempre in pendenza mai sostenuta, alterna rettilinei a tratti con tornanti.

Arrivati al rifugio il paesaggio cambia completamente: la Val Duron diventa pianeggiante e larga e in lontananza si possono vedere i Denti di Terrarossa.

Dal rifugio si può ammirare la val Duron con i Denti di Terrarossa, la punta Grohmann, il Dente del Sassolungo e il Sassopiatto.

Si trovano spesso mucche al pascolo.

Il tracciato è sempre molto comodo, prima su carrozzabile, poi su sentiero ben segnalato.

Il tracciato è abbastanza elevata, alla Val Duron, a 1854 metri s.l.m. dell'andata.

L’itinerario completo qui descritto, necessita di una giornata intera. È adatto ai bambini non troppo piccoli, purché abituati a camminare.

Punti di Ristoro

PUNTO RISTORORifugio Micheluzzi (1860 m).

Sia che arriviate a piedi o in navetta, ad attendervi troverete il Rifugio Micheluzzi. Gestito dalla Famiglia Bernard questo bel rifugio è il punto di riferimento per chi si reca in Val Duron. Qui, circondati dalla natura delle Dolomiti, si possono gustare piatti della tradizione ma anche piatti rivisitati in chiave più creativa. All’esterno del rifugio si apre una vallata incantata con, sullo sfondo, l’inconfondibile sagoma dei Denti di Terrarossa.

Dove la Val Duron si allarga - e diventa un piccolo paradiso, frequentatissimo e amato dai turisti - ecco il Rifugio Micheluzzi. I pascoli verdi e punteggiati di baite, con il Ruf de Duron che scorre a valle, sono il luogo ideale per passeggiare in quota, pedalare in sella a una mountain bike o rilassarsi sui prati, ma da qui - tra il Sassolungo e il Catinaccio - si può anche partire per escursioni più impegnative.

Due possibili (piacevoli) sorprese: le mucche scozzesi allevate nella malga poco distante dal Rifugio e i minerali di cui la zona è ricca.

Apertura Dai primi di giugno fino a fine settembre Prima dell'escursione si consiglia di verificare l’effettiva apertura del rifugio contattando il gestore

Si cammina senza fatica alcuna affiancando il torrente: ci troviamo veramente in un piccolo angolo di paradiso.

Qualsiasi sia la vostra scelta, per tornare a Campitello dovrete necessariamente poi riguadagnare il Rifugio Micheluzzi e poi decidere cosa fare. Se optare per la navetta anche al ritorno oppure scendere a valle a piedi.

Consigli per la Sicurezza

La stabilità del manto nevoso è soggetta a cambiamenti repentini e imprevedibili. Per la vostra sicurezza consultate sempre il bollettino valanghe, perché il manto nevoso è soggetto a veloci cambiamenti, chiedete informazioni agli uffici competenti del luogo. Le nostre tracce GPX sono solo indicative, cioè il percorso è stato effettuato al meglio con le condizioni neve e meteo di quella giornata. Quindi valutate sempre in loco il da farsi.

Inoltre ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.

Suggerimenti dell’Autore

Se non ve la sentite di salire a piedi fino al Rifugio Micheluzzi, c’è un servizio di navetta che parte da Campitello di Fassa.

Se volte raggiungere il rifugio Alpe di Tires meglio prendere la navetta fino al Rifugio Micheluzzi per accorciare il percorso.

Un ultimo sforzo di una mezz’ora circa e si arriva al Rifugio Alpe di Tires con il suo tetto rosso che spicca in mezzo alle rocce. L’offerta gastronomica è varia. Noi abbiamo optato per zuppa d’orzo e speck con patate saltate. Si rientra quindi per la strada dell’andata.

Nel caso vi venga la tentazione di tornare a Campitello a piedi senza prendere la navetta… mi sento di dirvi che non è una grande idea. Esaltati dall’impresa appena compiuta noi abbiamo deciso di tornare in paese a piedi dal Rifugio Micheluzzi, ma quei 380 m in discesa in più sono stati decisamente faticosi e il percorso non è particolarmente bello. Oltretutto all’altezza di Baita Fraines il sentiero nel bosco termina, e gli ultimi due chilometri sono su asfalto, pesantissimo e duro sotto i piedi dopo tante ore di cammino.

Consigliamo quindi una powerbank, se utilizzaste il cellulare, potreste esaurire presto la batteria (come capita spesso a noi).

Itinerari dal Rifugio Micheluzzi

Itinerari La salita al Rifugio Sassopiatto (che si inserisce nel giro del Sassolungo) richiede 1 ora e 15 di cammino (difficoltà E). Verso il Catinaccio si raggiunge il Rifugio Antermoia (ore 3 di cammino,... difficoltà E) passando attraverso il Passo delle Ciaregole e il Passo de Dona.

La Val Duron, splendida laterale della Val di Fassa che s’innesta all’altezza di Campitello, dopo la prima parte un po’ più ripida, regala dolci pendii e verdeggianti prati, adattissimi a bambini e passeggino. Dislivello: 90 metri - Rifugio Micheluzzi m. 1860 - fine Val Duron (prima dell’inizio della salita per il Passo Duron) m. Tipologia di percorso: lunghi tratti pianeggianti alternati a brevi di lieve salita.

Chi intende effettuare l’escursione in passeggino dovrà seguire la forestale, che procede in leggerissima salita verso il segnavia 533 per Malga Sassopiatto. Ma dovremo poi ignorare il cartello che indica l’ascesa e continuare sulla piana forestale 532.

Escursione al Lago di Antermoia dalla Val Duron

Se non ti spaventa il dislivello, se vuoi viste senza confini e acque turchesi al di là dell’immaginabile, se vuoi metterti alla prova, ma su un sentiero tutto sommato facile e affrontabile, non c’è escursione più adatta.

Percorso da Campitello di Fassa, attraverso la Val Duron: si parte dal paese in direzione del Rifugio Micheluzzi, raggiungibile a piedi o con una navetta da Campitello. Poi si attraversano la Val Duron, il Passo di Dona e infine si arriva al Lago di Antermoia. È il percorso più facile e con meno dislivello, ed è quello che vi propongo nell’articolo.

Il percorso per il lago è lungo, e il tratto fino al Micheluzzi oltre ad essere ripido e in buona parte su strada, non è particolarmente attraente. La navetta vi risparmia un bel po’ di fatica e non toglie nulla all’escursione.

Partenza: parcheggio lungo strada nella parte alta di Campitello di Fassa/ Rif.

Il primo tratto nel cuore della Val Duron sarà davvero una passeggiata. O un ottimo riscaldamento.

Superata la Baita Lino Brach però il gioco si fa più duro, lungo il sentiero 578 per il Lago di Antermoia.

Qui il sentiero inizia a salire, attraverso un rado bosco di larici e poi i pascoli. Si superano un paio di valichi con panorami mozzafiato sugli accessi dalle altre valli.

Superati i 2200 metri inizia un tratto completamente roccioso che porta, attraverso una serie di stretti tornanti verso il passo di Dona.

Qui all’improvviso lo sguardo si apre verso la conca del lago di Antermoia, visibile in lontananza.

Nelle belle giornate di sole qui il cielo raggiunge sfumature di blu impensabili e intense.

L’azzurro intenso del piccolo specchio d’acqua fa venire voglia di tuffarsi dopo la lunga fatica, ma non farlo! L’ecosistema dei laghi alpini è estremamente delicato e va preservato con cura e osservato dalle rocce.

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