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Escursioni Invernali sul Monte Grappa: Sentieri e Panorami

Il Monte Grappa è un vero paradiso per gli amanti delle escursioni, del trekking e delle passeggiate su sentieri panoramici. Chi mi conosce bene sa quanto io ami questo splendido Massiccio e come io sia sempre felice di camminare in queste terre così poco turistiche (grazie al cielo!) e dall’aspetto aspro e selvaggio, ma anche dolce e ameno.

Accesso e Preparazione

Ci sono due accessi principali per salire a Cima Grappa in inverno e uno di questi è la strada che da Seren del Grappa attraversa il piccolo abitato di Caupo e sale decisamente. Il punto di partenza di questa escursione invernale è il Rifugio Forcelletto, a non più di mezz’ora da Caupo, dove si può parcheggiare piuttosto comodamente.

Al Rifugio, dovesse esser a tal punto alta la neve da non poter procedere a piedi, si possono noleggiare le ciaspole o ciaspe o racchette da neve che dir si voglia. Vista la quantità di neve caduta nelle ore precedenti, ho applicato preventivamente la vaselina sui polpastrelli di Uma. Questa accortezza l’ha aiutata ma, avendo il pelo lungo, non è bastata ad evitare che si creasse qualche grumo di neve su zampe e cosce.

Itinerario dal Rifugio Forcelletto

Guardando il Rifugio Forcelletto, si sale alla destra dello stabile, ovvero per il sentiero n. Dopo il primo tratto nel bosco il panorama si apre e permette di ammirare il paesaggio circostante, che comprende anche l’Altopiano di Asiago. Superata la piccola M.ga Fiabernù (chiusa in inverno) si compie una curva a gomito verso destra e si rientra nuovamente nel bosco.

Si procede fino ad incrociare la statale percorsa in auto. A questo punto è il caso di legare i cani perché è necessario percorrerla per un breve tratto verso sinistra. La strada è poco trafficata, ma meglio prestare attenzione. Dopo pochi minuti si incontra sulla destra un cartello con su scritto Valpore. Da lì bisogna proseguire per la strada che verso destra si addentra nuovamente nel bosco. A questo punto, se lo si desidera, si possono liberare nuovamente i cani.

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Arrivati in prossimità della conca di Bocchette il bosco si dirada e termina e si è proiettati in un ambiente del tutto nuovo. Adesso si cammina su di un paesaggio aperto e ondulato dove in qua e in là si incontrano alcuni piccoli casolari ed una deliziosa chiesetta posta in posizione di vedetta. Inoltre, tornano a fare capolino le Dolomiti bellunesi.

Da qui si scorge facilmente alla propria sinistra il Rifugio Bocchette, dove consiglio vivamente di pranzare prima di tornare all’auto. Il Rifugio Bocchette è uno dei miei preferiti, non solo perché si mangia benissimo, ma anche per le naturali e genuine accoglienza e simpatia dei gestori. Laura e la sua famiglia sono uno spasso e sanno creare un clima intimo e amichevole. Adorano i cani, quindi nel locale sono bene accetti. Se siamo in zona, non manchiamo mai di fermarci.

Mi piace attardarmi al Rifugio perché così posso godermi i venti minuti di cammino che mi separano dal Forcelletto nel momento della giornata che preferisco, ovvero quando la luce del giorno sta per cedere il passo al buio della notte. Il cielo si colora di straordinarie sfumature pastello che vanno dal rosa al viola/blu. Le sorprese non sono finite, arrivati al Forcelletto vi attende un ultimo regalo prima di rientrare a casa.

Io mi prendo sempre una decina di minuti per osservare e respirare profondamente prima di ripartire. La passeggiata richiede da un minimo di due ore (con poca neve), ad un massimo di 3 ore e mezza (con neve abbondante). Con neve fresca e non battuta consiglio vivamente di indossare le ciaspole. Sconsiglio, invece, di praticare l’anello al di fuori del periodo invernale, poiché durante la bella stagione diversi tratti sono percorribili dai mezzi motorizzati.

Pillola Cinofila: Alimentazione e Trekking sulla Neve

Possiamo quindi dire che il cibo e il rituale alimentare contribuiscono all'equilibrio psico-fisico del cane. Una corretta alimentazione ed un corretto apporto di nutrienti è quindi essenziale per affrontare al meglio una intensa attività fisica come quella del trekking, specie se praticata sulla neve. Camminare sulla neve, infatti, richiede uno sforzo maggiore e maggior concentrazione.

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Cima Grappa Innevata: Un'Emozione Unica

Salire con le ciaspole sul Monte Grappa è una di quelle cose che coinvolgono tutti i sensi. Fatica, soddisfazione e introspezione si confondono in un tutt’uno. Vedere l’Ossario innevato con le nuvole della pianura ai suoi piedi è, se possibile, ancora più suggestivo. Uno dei sacrari più importanti della Grande Guerra, baluardo di resistenza.

Se sei fortunato e ti sei lasciato la pianura alle spalle, puoi osservare un fenomeno di incredibile bellezza che qui sul Monte Grappa non è inusuale: l’inversione termica. Sulla Cima del Monte Grappa splende il sole e tira vento forte (sempre) e quello che puoi fare è solo ammirare in silenzio ciò che ti circonda: le splendide montagne circostanti, i luoghi che hanno visto combattersi atroci battaglie.

Trovare Cima Grappa innevata con le condizioni giuste per arrivarci con le ciaspole è però una condizione che non capita tutti gli anni. Ecco perché quest’anno ne abbiamo approfittato, e siamo saliti più volte: l’emozione, ogni volta, è stata la stessa. Alcuni sentieri del Monte Grappa possono essere davvero insidiosi in inverno, perché si trasformano in strette trappole, teatri di valanghe.

Sentieri del Monte Grappa: Esempi e Percorsi

Ecco alcuni esempi di sentieri sul Monte Grappa, adatti a diverse esigenze ed esperienze:

  • Sentiero 100: Inizia da Santa Felicita a Romano d’Ezelino, a 266 mslm, ed è percorribile nella sua interezza fino alla Cima del Monte Grappa, per un totale di 1509 m di dislivello.
  • Monte Asolone: Lascia l’auto nei pressi della Malga Monte Asolone e imbocca il sentiero 970. Sbucherai così proprio davanti alla Croce del Termine (1448 mslm), dove il sentiero vira decisamente a destra lungo il sentiero 920.
  • Dorsale Occidentale: Dalla Cima Grappa puoi dirigere le ciaspole lungo la dorsale occidentale che conduce al Monte Asolone: poco dislivello, tanta soddisfazione.

Le ampie mulattiere, i numerosi sentieri e spesso anche alcune strade asfaltate diventano d’inverno degli stupendi percorsi per le escursioni con le racchette da neve (ciàspole). I verdi pascoli estivi diventano distese candide che creano un paesaggio surreale. Spesso vengono organizzate anche escursioni notturne in corrispondenza della luna piena per godere del candore della neve illuminata dal nostro satellite senza nemmeno dover utilizzare la torcia.

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La pianura luminescente in lontananza e magari una bella cena in agriturismo coronano queste magnifiche esperienze. A poca distanza dal Monte Grappa è possibile praticare lo sci discesa e fondo, lo sci alpinismo e tutte le classiche attività legate alla neve.

Escursioni Storiche: Il Giro delle Trincee

Il giro delle trincee a Monte Grappa è probabilmente uno dei trekking più conosciuti e forse più belli di tutto il Massiccio, e oggi voglio presentarlo con una veste insolita. Con il mantello bianco della neve. Siamo a inizio Marzo e approfittando dell’ultimo weekend libero prima dell’ennesima chiusura causa coronavirus decido di raggiungere il Sacrario monumentale di Cima Grappa.

L’obiettivo è ricaricare le energie per affrontare la nuova stretta e godermi gli ultimi scampoli di neve della stagione. Arrivati a Cima Grappa infatti siamo veramente in pochi, ma alpini e soldati bloccano l’accesso al Sacrario. Scopriamo, con dispiacere, che nei weekend non è accessibile a causa della pandemia, così come le principali stradine che si diramano dalla cima. Poco male, ci buttiamo a valle seguendo inizialmente il sentiero 109 e ripieghiamo a sinistra fino a intercettare l’arrivo della ferrata Guzzella.

Da qui prendiamo il bivio sulla sinistra per il sentiero che scende a Malga Valvecia. Abbiamo fatto questa piccola variante sul sentiero principale per evitare dei pericolosi accumuli di neve. Raggiunta Malga Valvecia e prestando molta attenzione nel bosco a causa della neve gelata, continuiamo la discesa fino ad uscire nello splendido circo di Pian Di Bala.

Il Sentiero delle Meatte

Il Sentiero delle Meatte è parte di una vecchia mulattiera di arroccamento scavata nella roccia dalle truppe italiane in tutta fretta dopo la disfatta di Caporetto nella Grande Guerra. La strada attraversa una serie di gallerie e fa parte di una linea diretta di rifornimento con i soldati impegnati al fronte e veniva utilizzata per il trasferimento dei feriti in fondo valle e verso la pianura.

Sulle pendici di tutto il monte Boccaor c'erano gallerie e baraccamenti, a volte arroccati in maniera impensabile. La trincea posta sulla cresta del Monte Boccaor era stata predisposta nel caso fosse stata superata la prima linea che era distante solo poche centinaia di metri. Decidiamo di salire per il sentiero delle Meatte. La strada interamente scavata nella roccia è altamente panoramica, con brevi gallerie e a tratti molto esposta. Nei punti più pericolosi però è stato predisposto un cavo d’acciaio di protezione.

Oggi oltretutto ci sono importanti accumuli di neve che rendono alcuni passaggi aerei e pericolosi. Ramponi, bastoncini e uno spezzone di corda in questi casi possono risultare molto utili per superare le difficoltà. Con le giuste attenzioni e dopo essere passati sotto il ponte costrutito come punto terminale della ferrata Sass Brusai, arriviamo ad un bivio. In prossimità di un serbatoio d’acqua costruito durante la prima guerra mondiale teniamo la sinistra seguendo tutte le trincee per arrivare alla vetta del Monte Boccaor (1532 m s.l.m.).

Continuiamo la discesa tra l’ingegnoso zigzag delle trincee fino a tornare a Pian Di Bala. Nelle trincee generalmente è possibile vedere gli scalini utilizzati per l’osservazione e le postazioni di mitragliatrice oltre a qualche galleria usata come magazzino e rifugio. Il ritorno decidiamo di farlo risalendo la stradina che porta ai ruderi di Cason Val de Melin.

Torniamo a casa con gli occhi gonfi di bellezza e nel petto il cuore segnato dall’orgoglio e dal sacrificio dei nostri soldati cha hanno inseguito il loro ideale di Patria.

Altre Escursioni e Sentieri

Il Monte Grappa offre una vasta gamma di escursioni e sentieri, adatti a diversi livelli di preparazione. Ecco una selezione:

  1. Strada delle Penise: Facile escursione panoramica di 6 km fino al rifugio Alpe Madre.
  2. Trincee del Col Campeggia: Percorso di 5.5 km attraverso trincee e gallerie della Grande Guerra.
  3. Anello del Bosco degli Eroi: Itinerario di 8.5 km attraverso mulattiere storiche e boschi.
  4. Cima Grappa da Baita Camol: Trekking di 2 ore con partenza in quota (1200 metri).
  5. Monte Asolone dal Lepre: Facile escursione lungo la dorsale del Monte Asolone.
  6. Giro delle malghe in Grappa: Percorso ad anello di 13 km tra malghe e rifugi.
  7. Bivacco Murelon - Altavia degli Eroi: Camminata nella dorsale nord con vista sulle Vette Feltrine.
  8. Sentiero delle Meatte da San Liberale: Escursione a tema Grande Guerra risalendo mulattiere storiche.
  9. Camposolagna da Valle Santa Felicita: Anello impegnativo con 1000 metri di dislivello.
  10. Direttissima cima Grappa per il sentiero 106: Percorso ripido e diretto dalla pianura alla cima.
  11. Cismon, Col dei Prai, Val Goccia: Anello nella val Brenta con scalinata selciata.
  12. Monte Colombera: Salita impegnativa con pendenza elevata.
  13. Ferrata Sass Brusai: Via ferrata entusiasmante con tratti difficili.

Equipaggiamento Consigliato

Per affrontare al meglio le escursioni invernali sul Monte Grappa, è consigliabile avere con sé:

  • Abbigliamento invernale adeguato
  • Ciaspole (regolate per i propri scarponi)
  • Bastoncini con rondelle da neve
  • Ghette
  • Occhiali da sole

Coordinate Utili

Luogo Coordinate
Cima Grappa m.1.770
Forcelletto m.1.400
Pian di Bala m.1.350
San Liberale m.600
Madonna del Covolo m.600
Campo Croce m.1.050
Camposolagna m.1.020
Val dea Giara m.1.100
San Giovanni m.1.300
Romano Alto d'Ezzelino m.170
Valle Santa Felicita m.250
Seren del Grappa m.400
Alano di Piave m.300

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