Escursioni nel Pollino: Cosa Vedere a Viggianello e Dintorni
Il Parco Nazionale del Pollino, l'area protetta più grande d'Italia, si estende a cavallo tra Basilicata e Calabria, offrendo un'ampia varietà di paesaggi e attività. Con i suoi 192.000 ettari, il parco comprende il gruppo montuoso del Pollino, il più elevato dell'Appennino Meridionale.
Le descrizioni degli itinerari sono fornite a scopo informativo. Per un’escursione sicura, pianifica con cura l’itinerario, controlla il meteo e scegli percorsi adatti alla tua esperienza. Durante il periodo invernale e in presenza di neve consulta Meteomont - Bollettino Neve e Valanghe. Indossa scarponi da trekking, vesti a strati e porta uno zaino leggero con acqua, snack, torcia e kit di primo soccorso.
Il Parco del Pollino si sviluppa tra due regioni, la Basilicata e la Calabria, può quindi essere diviso principalmente in due versanti: il Versante Lucano, nella prima regione, e il Versante Calabro, nella seconda. In base al vostro punto di partenza per esplorare il parco e, soprattutto, la regione in cui vi trovate, potrete creare un itinerario ad hoc che comprenda le principali attrazioni della zona.
Come Arrivare al Parco del Pollino
- In aereo: Diversi aeroporti di riferimento:
- Aeroporto Internazionale di Napoli-Capodichino (214 km, 2 h 13 min in auto)
- Aeroporto Internazionale di Bari (250 km, 2 h 50 min in auto)
- Aeroporto di Lamezia Terme (150 km, 1 h 30 min in auto)
- In auto: Autostrada Salerno-Reggio Calabria, uscita svincolo Lauria Sud, Laino o Campotenese, poi proseguire per Rotonda.
- In treno: Stazioni ferroviarie collegate al parco dai bus:
- Campania: Sapri
- Calabria: Scalea, Paola, Roggiano Scalo-San Marco Argentano, Trebisacce e Sibari
- Basilicata: Policoro e Maratea
- In autobus: Località all'interno del parco e nei comuni limitrofi collegate alle principali città (Bari, Napoli, Roma, Firenze, Perugia e Milano) da compagnie private.
Cosa Vedere nel Versante Lucano
San Severino Lucano
San Severino Lucano è sicuramente uno dei borghi da non perdere nel Parco Nazionale del Pollino. Si trova nel Versante Lucano, più precisamente nella provincia di Potenza. Uno dei borghi più pittoreschi della provincia, completamente circondato da boschi e montagne, è infatti situato a 877 m d'altezza.
Il borgo si sviluppa intorno alla maestosa Chiesa Madre, Chiesa settecentesca dedicata a Maria Santissima degli Angeli. Dopo aver visitato il suo centro storico, vi consigliamo di fare una tappa alla bottegha alimentare Prodotti Tipici del Pollino, dove potrete trovare alcune delle specialità come il Biscotto a Otto, liquori tipici preparati con ingredienti naturali del territorio, fagioli bianchi o il miele del Pollino.
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Viggianello
Rimanendo nel Versante Lucano, a poco meno di 20 km da San Severino Lucano troviamo il borgo di Viggianello, classificato come uno dei borghi più belli d'Italia. Viggianello si trova proprio nel cuore del Pollino e qui potrete vivere numerose esperienze: potrete partecipare ad un acqua-trekking nei torrenti nei dintorni, oppure organizzare un'escursione ai pini loricati, specie che in Italia vive esclusivamente in questa zona e che è diventato anche il simbolo del parco.
In inverno potrete invece ciaspolare seguendo i tanti percorsi segnati. Nel borgo si trova poi la Riserva Faunistica del Cervo, dove ammirare questi meravigliosi animali. Infine, tra i prodotti tipici del borgo troviamo formaggi e fagioli, mentre i piatti della tradizione sono piatti poveri, creati con i prodotti della terra.
Santuario della Madonna del Pollino
Poco distante da Viggianello e da San Severino Lucano troviamo il Santuario della Madonna del Pollino, una delle mete di pellegrinaggio più importanti d'Italia. Il santuario si trova ad un'altezza di 1.527 m, regalando una vista splendida su tutti i dintorni: da qui, ad esempio, potrete ammirare la Serra del Prete, la Serra di Viggianello, il Colle dell'Impiso e il Colle del Grattacielo.
Bosco Magnano
Situato a circa 6 km da San Severino Lucano, il Bosco Magnano è un luogo ideale da visitare in famiglia: qui, infatti, potrete concedervi qualche ora immersi nella natura seguendo trekking molto semplici e pianeggianti. Inoltre, i sentieri sono sempre ben segnalati. Potrete passeggiare sotto l'ombra degli alberi, raggiungere diversi torrenti e ammirare meravigliose cascatelle. Poco distante dall'ingresso del Bosco Magnano si trova anche il Parco Avventura Pollino, un parco divertimenti costruito tra gli alberi. Qui sono stati predisposti diversi percorsi con difficoltà variabile, quindi adatti davvero a tutti, anche ai bambini.
Tra i più belli del parco nazionale, il Bosco Magnano si trova presso San Severino Lucano appena fuori la frazione di Copani. Al bosco, lasciato il mezzo, si cammina in discesa verso il fiume per la traccia ben evidente che porta alla fine del ponte sulla provinciale. In breve si raggiunge una piccola cascata che scende da una briglia, poi la traccia dopo un tratto lungo la sponda diventa impercorribile. Il sentiero da seguire per visitare il bosco non è infatti questo, anche se molti si limitano a fotografare la cascatella: il percorso giusto va preso tornando verso il parcheggio e prendendo una traccia poco visibile e non segnalata che si avvia a seguire il torrente Peschiera lungo la sponda sinistra. Dopo poco più di un’ora si arriva a una radura dove il sentiero si congiunge a una pista forestale.
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Rotonda
Infine, nel Versante Lucano consigliamo assolutamente di non perdervi il borgo di Rotonda, luogo in cui si trova anche la sede del Parco Nazionale del Pollino. La sede dell'Ente è infatti ospitata all'interno del Complesso Monumentale Santa Maria Della Consolazione (aperto lun-ven 9:00-13:00). Inoltre, da ottobre 2020, il borgo è entrato a far parte dei Borghi Autentici d'Italia.
Oltre a passeggiare per le vie del suo centro storico, assaggiare o acquistare i suoi prodotti tipici come il poverello bianco di Rotonda (tipologia di fagiolo, prodotto a denominazione di origine protetta) o la melanzana rossa di Rotonda, vi consigliamo di visitare l'Ecomuseo del Pollino, per scoprire l'intero patrimonio del Parco del Pollino. Il museo racconta ogni aspetto del territorio, come la sua importanza da un punto di vista naturale, ma anche da quello storico.
Cosa Vedere nel Versante Calabro
Mormanno
Uno dei borghi imperdibili è sicuramente Mormanno, situato a 840 m d'altezza. Fondato in epoca longobarda, si trova in provincia di Cosenza. Situato sulle sponde del fiume Lao, conserva ancora un meraviglioso centro medievale, caratterizzato da stradine, piccole botteghe e importanti monumenti, come il Faro Votivo ai Caduti, eretto nel 1928 in onore ai Caduti della Regione Calabria della Grande Guerra. Tra i prodotti tipici troviamo sicuramente la lenticchia di Mormanno!
Grotta del Romito
La Grotta del Romito è un sito archeologico che risale al Paleolitico superiore e che oggi è una delle testimonianzie dell'arte preistorica più antiche in Italia! Oltre ad essere un luogo davvero meraviglioso dal punto di vista naturalistico, in quanto la grotta si trova all'interno di un canyon, dove oggi scorre anche il fiume Lao, ha anche una grande importanza storica e culturale.
Morano Calabro
Durante un itinerario nel Versante Calabro del parco, sicuramente non potetenon fermarvi a Moraro Calabro, uno dei principali borghi del Parco del Pollino. Moraro Calabro fa parte dei borghi più belli d'Italia e sicuramente è una delle località più affascinanti della Calabria! Vanta, inoltre, una storia lunghissima: i primi insediamenti qui risalgono probabilmente al 300 a.C.
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Papasidero
Un altro meraviglioso borgo sul Versante Calabro è Papasidero, un piccolo borgo di appena 600 abitanti, sempre in provincia di Cosenza. Si trova in un territorio davvero unico, ovvero nella Riserva Naturale Orientata della Valle del Fiume Lao, che fa parte del Parco Nazionale del Pollino. Si tratta di un borgo davvero piccolo, formato da un numero ridotto di vie, ma la sua posizione sul fiume Lao lo rende uno dei migliori luoghi in cui fare rafting nel parco! Troverete infatti diversi club sportivi che offrono questa esperienza, con diversi pacchetti e livelli di difficoltà! Se invece volete darvi alle visite culturali, oltre a passeggiare tra le viette e i piccoli negozi, poco distante potrete visitare il Santuario di Santa Maria di Costantinopoli, dedicato alla Patrona del borgo.
Cerchiara di Calabria
Infine, un altro borgo da non perdere nel Parco del Pollino è Cerchiara di Calabria, situato al confine sud orientale del parco, ad appena 20 km dalla costa! Infatti, vista la sua posizione, in lontananza potrete anche ammirare il mare! A Cerchiara di Calabria sono diverse le attività da fare. La sua attrazioni principale è sicuramente il Santuario di Santa Maria delle Armi, importante complesso monumentale di origine medievale, situato alle pendici del monte Sellaro. Ad un'altezza di 1.015 m, regala una vista davvero unica su tutti i dintorni.
Escursioni e Trekking nel Parco del Pollino
Il Parco del Pollino è il paradiso per gli amanti del trekking e delle escursioni. Il suo territorio permette di scegliere tra numerosi percorsi in mezzo alla natura, di varia difficoltà e durata, oltre che a diversa altitudine. Come per i borghi, anche i sentieri si possono dividere tra Versante Lucano e Versante Calabro. Il Parco Nazionale del Pollino è infatti ricco di meravigliosi sentieri, ben segnalati e di diversa durata e difficoltà. Quando scegliete quale sentieri seguire, prestate attenzione alla sigla che ha vicino: T indica un sentiero Turistico, E uno Escursionistico e EE percorsi per Escursionisti Esperti.
Per scegliere l’itinerario più adatto, è fondamentale informarsi con attenzione. La classificazione dei sentieri si basa su sigle standard: T, E, EE, EEA ed EAI. Ognuna indica specifiche caratteristiche del tracciato, le competenze richieste e il grado di preparazione fisica necessario.
- T - Turistico (facile per tutti): Itinerario su percorso non lungo, ben evidente, senza problemi di orientamento.
- E - Escursionistico (media difficoltà): Itinerario che si può sviluppare su sentieri di ogni genere ma non problematici non richiedendo l'uso di equipaggiamento specifico.
- EE - Escursionisti Esperti (difficoltoso): Percorsi che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari a quote relativamente elevate.
- EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzatura (molto difficoltoso).
- EAI - Escursionismo in Ambiente Innevato: Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve, con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie d’accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenuti che garantiscono sicurezza di percorribilità.
Esempi di Percorsi Escursionistici:
- Percorso 1: Partenza da Fosso Jannace (1.200 m), tappa a Piano Iannace (1.640 m), Sorgente Pittaccurc e Serra di Crispo (2.050 m), Piano Jannace e arrivo al Santuario della Madonna del Pollino (1.537 m). Un itinerario in mezzo alla natura, passando tra abeti bianchi, aceri e faggi, arrivando fino al punto più alto di Serra di Crispo, dove si può vedere in lontananza il Mar Ionio. Si scende poi seguendo un altro percorso e raggiungendo il Santuario della Madonna del Pollino.
- Percorso 2: Partenza da Colle Impiso (1.573 m), tappa a Piani di Vacquarro, Sorgente Spezzavummula e Colle Gaudolino (1.678 m), fino ad arrivare al Monte Pollino (2.248 m). Trekking consigliato solo agli escursionisti esperti o da seguire in compagnia di guide alpine, conduce fino alla cresta sud ovest del Monte Pollino, il punto migliore per cercare di avvistare aquile e falchi pellegrini.
- Percorso 3: Partenza da Piano Ruggio (1.550 m), tappa al Belvedere del Malvento e discesa verso il Colle Impiso (1.573 m). Anche questo è un trekking consigliato solo agli escursionisti esperti o da seguire in compagnia di guide alpine. Dal Belvedere del Malvento si imbocca un sentiero che porta oltre i 2.000 m, in cima alla montagna, riuscendo ad ammirare tutta la Calabria. Si scende poi dal versante nord per giungere al Colle Impiso.
- Percorso 4: Partenza da Colle Impiso (1.573 m), discesa fino ai Piani di Vacquarro, Bosco di Chiaromonte e Piani di Pollino. Poi salita verso Sella Dolcedorme (2.000 m), fino ad arrivare alla vetta più alta dell'Appennino Meridionale (2.267 m).
Altri Sentieri nel Parco del Pollino:
- Nel comune di Latronico: partenza da Rifugio Bosco Favino e arrivo a Monte Alpi.
- Nel comune di Castelluccio Superiore: partenza da Castelluccio Superiore e arrivo a Monte La Spina.
- Nel comune di Castelluccio Superiore: partenza da Colle Zaccana e arrivo a Monte Zaccana.
- Nel comune di San Costantino Alb. Terranova di Pollino: partenza da Rifugio Acquafredda e arrivo a Timpa delle Murge.
- Nel comune di San Severino Lucano: partenza da Magnano e arrivo a Recinto del Capriolo.
- Nel comune di Viggianello: partenza da Viggianello e arrivo a Colle dell'Abete.
- Nel comune di Viggianello-Rotonda: partenza da Viggianello e arrivo a Rifugio Fasanello.
- Nei comuni di S. Severino, Fardella, Chiaromonte e Terranova di Pollino: partenza da Madonna di Pollino e arrivo a Serra di Crispo.
- Nel comune di Terranova di Pollino: partenza da Piano Toscano e arrivo a Serra delle Ciavole, Serra del Prete, Gaudolino.
- Nei comuni di Viggianello, Morano Calabro, Terranova di Pollino e Chiaromonte: partenza da Colle dell'Impiso e arrivo a Colle dell'Impiso.
- Nei comuni di Viggianello, Morano Calabro, Terranova di Pollino e Castrovillari: partenza da Piano Gaudolino e arrivo a Monte Pollino e Piano Gaudolino.
- Nei comuni di Terranova di Pollino e Castrovillari: partenza da Colle del Malavento e arrivo a Serra Dolcedorme - varco do Pollino.
- Nel comune di Terranova di Pollino: partenza da Lago Duglia e arrivo a Serra di Crispo.
- Nel comune di Viggianello: partenza da Rifugio De Gasperi e arrivo a Belvedere di Malvento.
- Nel comune di Viggianello: partenza da Rifugio De Gasperi e arrivo a Monte Grattaculo.
- Nel comune di San Severino Lucano: partenza Albanete e arrivo a Madonna di Pollino.
Il Timpone Viggianello
Il Timpone Viggianello, situato tra la Coppola di Paola e il Timpone della Capanna, è una delle vette più affascinanti del versante occidentale del Massiccio del Pollino. Il suo versante nord è avvolto da una fitta vegetazione di faggi e conifere, che regalano frescura e ombra durante la salita, offrendo al contempo un rifugio per la fauna selvatica che popola queste montagne.
Dalla lunga dorsale del Timpone Viggianello, lo sguardo può spaziare senza ostacoli, abbracciando alcuni dei luoghi più iconici del Parco del Pollino. Si può ammirare la maestosità di Serra del Prete e delle cime principali della catena del Pollino, come il Serra Dolcedorme, il più alto del gruppo, e il Monte Manfriana, con le sue linee aspre e selvagge. Il Timpone Viggianello, nel Parco Nazionale del Pollino, non è solo un luogo di panorami mozzafiato, ma anche un simbolo del connubio tra natura incontaminata e paesaggi montani di rara suggestione.
Si parte dal Piano Ruggio (1.533 m) dove si trova il recentemente restaurato Rifugio De Gasperi, storico punto di ristoro e appoggio situato nell’area chiave per l’accesso al cuore del Pollino. Salendo da San Severino e Viggianello s’incontra alcuni chilometri prima il Piano di Visitone, anche questo con rifugio-ristorante. Da Piano Ruggio, dando le spalle al rifugio, a partire da una fontana una traccia segnata in bianco e rosso sale verso un secondo fontanile e quindi taglia i prati fino a entrare nel bosco. La segnatura (n. 900) si congiunge alla pista che percorre una valletta - si tratta del Vallone del Malvento - tra due colli ammantati dai faggi. Sulla sinistra, aggrappati alla roccia dei contrafforti sud-occidentali della Serra del Prete, molti pini loricati si lasciano ammirare ma per chi vuole avvicinarsi ancora occorre tornare sui propri passi all’ultima radura incontrata prima del belvedere. Da qui alcune pietre allineate segnalano l’inizio di una traccia che prende a salire brevemente nel bosco e poi raggiunge il crinale, alle spalle dei pini. Per arrivare a toccare questi giganti secolari non occorre che scendere più avanti - con prudenza - per le pendici sassose del crinale, più in basso rivestito dal fitto Bosco del Monaco.
Escursione al Piano Toscano
Si lascia il camper al Colle dell’Impiso, sulla strada tra Viggianello e Rotonda, in corrispondenza del quale la carreggiata si allarga appena consentendo la sosta a non più di un paio di mezzi. S’inizia a salire oltre la sbarra per una pista che scavalca il colle e dopo una curva inizia a scendere in direzione dei Piani di Vacquarro. Raggiunto il primo dei due piani (1.450 m), si lascia sulla sinistra una deviazione che si percorrerà al ritorno e si segue in direzione Piano Gaudolino e Monte Pollino. A poco più di un’ora dalla partenza si è alla Fontana Spezzavummola, segnalata sulla sinistra del sentiero, e dopo un ultimo strappo all’ampio Piano Gaudolino (1.705 m). Di fronte al rifugio, attraversando nuovamente i prati (sulla destra compare la Fontana Gaudolino), una freccia indica un bivio: a destra il sentiero sale al Monte Pollino, mentre la nostra traccia va verso sinistra in direzione del Piano Toscano. È il caso di notare come la segnaletica presente si riferisca sempre alle ippovie (percorsi a cavallo di più giorni) e mai alla sentieristica ufficiale del parco, come sarebbe senz’altro più utile. Proseguendo nel bosco, qui di giovani faggi, e scavalcato un crinale scendiamo fino a ritrovare la carrareccia che sale dai Piani di Vacquarro in corrispondenza di un grande omino di sassi. Poco più avanti il bosco si apre definitivamente nel grande Piano Toscano, dove si può piegare a sinistra salendo liberamente per i pendii erbosi a tratti ripidi in direzione delle creste ormai ben visibili. Una cornice rocciosa nota come la Balconata dei pini loricati è la nostra meta e ospita i primi, commoventi esemplari giganti di queste bellissime conifere. Più in alto ancora, a chiudere l’orizzonte, vi sono allineate da sud a nord la Serra delle Ciavole e la Serretta della Porticella (separate dall’ampia sella della Grande Porta del Pollino) e, infine, la Serra di Crispo. Quassù, a circa 2.000 metri d’altitudine, siamo a circa un’ora e mezzo dal Piano Gaudolino.
Per il ritorno si torna sui propri passi fino al Piano Toscano, dove si entra nel bosco e si ritrova l’omino di sassi al bivio tra sentiero e strada: stavolta si sceglie quest’ultima, seguendola senza interruzioni e possibilità di errore fino alla vicina Fontana di Rummo e quindi al Piano di Vacquarro, per riprendere il tracciato dell’andata.
Riserva Statale Valle dell’Argentino
Appena alle spalle del mare di Scalea, il paese di Orsomarso sorge in una delle aree più selvagge del parco. La morfologia aspra del territorio rende queste montagne, note appunto come monti di Orsomarso, in buona parte quasi inesplorabili. All’ingresso dell’abitato, che è incastonato al centro di un anfiteatro di pareti rocciose, dopo il comando dei Carabinieri si scende sulla destra verso il fiume seguendo le indicazioni per la Riserva Statale Valle dell’Argentino. L’asfalto finisce presto e si cammina piacevolmente tra piccoli orti e il fiume, in un ambiente sempre più solitario. Oltre una radura con una casetta di legno si trovano la tabella della riserva e, poco oltre, una fontana. Da qui in avanti il torrente, ricchissimo d’acqua, è tutto per noi. A circa tre chilometri dalla partenza s’incontra il bell’arboreto didattico realizzato dal Corpo Forestale - con numerose essenze, tutte catalogate e con targhetta che ne riporta il nome - che si allunga sulle sponde dell’Argentino. Ancora un quarto d’ora di passeggiata e si raggiunge la Cascata Ficara, con un unico stretto salto che scende da una parete liscia e scavata dall’acqua.
Gole del Raganello a Civita
Sede di una delle comunità storiche albanesi d’Italia (arbëreshë), Civita si raggiunge facilmente dall’uscita autostradale di Frascineto. E dal borgo diversi belvedere assicurano stupende vedute delle Gole del Raganello, che con uno sviluppo di tredici chilometri - dalla sorgente Lamia a Civita - costituiscono una zona entusiasmante per gli appassionati di torrentismo. Volendo dare un’occhiata da vicino alle pareti e al corso d’acqua che vi scorre in mezzo, l’unica possibilità è data dalla discesa al Ponte del Diavolo per una ripida rampa lastricata in pietra. La risalita naturalmente è ben dura - anche se è possibile approfittare di un servizio di navetta fuoristrada proposto da una cooperativa locale, segnalazioni in loco - e guadagnando pian piano quota si può sostare a riprendere fiato osservando il cielo sovrastante la gola.
Il Parco Nazionale del Pollino si presta a creare numerosi itinerari ad hoc. In base al tempo che avete a disposizione potrete decidere se visitare più località. Un altro fattore da prendere in considerazione è il tipo di attività ed esperienza che si vuole vivere. Se viaggiate con i bambini vi consigliamo di optare per escursioni semplice e itinerari nella natura, come quella al Bosco Magnano, mentre se volete seguire uno dei trekking avanzato, ci sono numerosi percorsi che portano fino alla cresta del Pollino.
Suggerimento per una giornata nel Versante Lucano:
- Mattina: San Severino Lucano e Bosco Magnano.
- Pomeriggio: Santuario Madonna del Pollino e Viggianello, con visita all'Area Faunistica del Cervo.
Un’estensione di territorio enorme tra Basilicata e Calabria, luoghi nascosti, montagne dai nomi suadenti e terribili: Serra del Prete, Timpa del Demonio, Cozzo del Pellegrino, Serra Dolcedorme.
Sport Invernali nel Parco del Pollino
Se siete amanti degli sport invernali allora il Parco Nazionale del Pollino e le montagne vicine hanno davvero tantissime attività da offrire, dallo sci di discesa allo sci di fondo, con anche scuole di sci attive sul territorio e attività pensate per i più piccoli.
- Terranova di Pollino: Principale località sciistica del parco.
- Sellata-Arioso: Comprensorio sciistico tra le località di Sasso di Castalda e Arioso, in Basilicata. Facilmente raggiungibile da potenza, conta un totale di 7 km e 9 piste, con discese di diversa difficoltà.
- Sellata-Volturino-Viggiano: Comprensorio sciistico comprende 5 impianti di risalita, ovvero una seggiovia a 4 posti e 4 tra tappeti e skilift.
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