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Geografia del Turismo: Definizione e Caratteristiche secondo Piero Innocenti

Tra il 1985 e il 2005 il turismo ha attraversato fasi diverse e, nel complesso, ha fatto segnare un formidabile sviluppo in termini sia di flussi di individui sia economici. In questo stesso orizzonte temporale il comparto produttivo ha subito forti trasformazioni e, sempre con maggiore evidenza, si è imposto come una vera e propria forza trainante lo sviluppo locale, quanto meno in alcune regioni del globo. Per essere un settore universalmente riconosciuto come strategico ai fini della crescita produttiva regionale, appare ancora insufficiente l'informazione statistica e, quindi, un'efficace conoscenza dei molteplici processi che interessano il comparto: il fenomeno invero riguarda un po' tutti i Paesi e anche nel contesto italiano è molto avvertita la carenza di un apparato conoscitivo adeguato alla reale importanza del settore.

Secondo le stime del WTO (World Tourism Organization), nel corso del 2004 nel 'sistema mondo' sono stati registrati poco più di 760 milioni di arrivi internazionali; in altri termini nel 2004 hanno attraversato almeno una frontiera circa 760 milioni di persone. Questa cifra, già di per sé assai imponente, non considera i movimenti nei singoli Paesi (il t. interno); ove invece questi flussi dovessero essere computati, il numero complessivo di visitatori (e di turisti a qualsiasi titolo) praticamente si raddoppierebbe.

Per avere un'idea precisa dello sviluppo del settore e delle dinamiche a esso connesse e per limitarsi ad assumere come indicatore dei ritmi evolutivi il numero dei visitatori internazionali, va osservato come nel 1960 il WTO stimava in meno di 70 milioni il flusso dei turisti: in quegli anni il 70% circa del movimento internazionale aveva come meta uno o più Paesi europei. In meno di dieci anni il flusso ha avuto un incremento superiore al 70% (è stato di 113 milioni di visitatori nel 1970), nel corso dei primi anni Novanta ha superato i 400 milioni di visitatori, per arrivare a sfiorare i 700 milioni nel 2000.

Nel settembre 2001 il gravissimo attentato alle torri del World Trade Center di New York ha bruscamente interrotto i ritmi di crescita e, se i numeri complessivamente movimentati non hanno subito delle variazioni significative, nel settore sono intervenute comunque delle importanti modificazioni e anche nuovi problemi si sono affacciati, in particolare connessi con un diverso approccio alla sicurezza. Nello stesso periodo il t. mondiale ha risentito della recrudescenza della instabilità in alcune regioni critiche del globo, in parte connessa con le misure messe in atto da parte di alcuni Paesi per fronteggiare il terrorismo mondiale, ed effetti negativi si sono manifestati pure per il diffondersi di gravi forme di epidemie (la SARS, in particolar modo). Nei primi anni del 21° sec. l'area nordamericana (la seconda come quantità di arrivi) e l'area est-asiatica hanno subito cali significativi negli arrivi.

Peraltro in tutto il mondo sono stati avvertiti segnali di mutamento nel comportamento dei turisti. Trascurando le mete ultime dei principali flussi turistici, in quegli anni è sensibilmente diminuita la distanza media che è percorsa dai turisti (con un calo dei flussi intercontinentali) a favore di un incremento del t. di prossimità (sia interno sia internazionale), mentre si sono diffuse in tutto il mondo e sono largamente aumentate le misure di controllo. Superata la fase emotiva, e pur in un mutato contesto per le forme di monitoraggio del comparto e di controllo delle persone, i numeri del t. Stime relative al 2005 indicano un leggero calo (dell'ordine di pochi punti per mille) del movimento internazionale e, in particolare, del t. che interessa il nostro Paese. Secondo l'andamento dei flussi dei primi anni del 21° sec., l'Italia sembra essere penalizzata dall'aver perduto capacità competitive, a favore di una concorrenza internazionale sempre più aggressiva in termini di prezzo e di qualità dei servizi offerti.

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Impatto Economico e Sociale del Turismo

Questa enorme massa di visitatori ha evidenti ricadute a livello economico, ma anche di impatto sull'ambiente sociale, sugli equilibri naturali, sulla organizzazione logistica e così via. Per quanto riguarda i primi, l'apporto economico come quello occupazionale del t. è tale da rappresentare valori significativi in termini sia di produzione di valore aggiunto complessivo, sia di occupazione complessiva. In Paesi quali l'Italia, la Spagna, la Francia e altri ancora, il t. contribuisce in misura assolutamente significativa alla formazione del PIL. In particolare, in Italia i comparti direttamente connessi con i flussi turistici (per es., alberghi e altre strutture ricettive, ristoranti, agenzie di viaggio ecc.) forniscono un apporto al PIL di quasi 5 punti percentuali. Le stime della quota attribuibile al t. sono complesse e di relativa attendibilità ma, in funzione delle voci considerate, la percentuale di PIL generata in senso lato dal t. si ritiene possa oscillare (in Italia) fra l'8-9 e l'11-12%.

Classifica dei Paesi più Visitati

Dalla stima dell'entità dei flussi turistici, a livello internazionale e in qualunque Paese, da e per l'estero, ottenuta valutando il numero degli 'arrivi' nelle strutture ricettive, che hanno l'obbligo di registrare i loro clienti, e il numero delle 'presenze', ricavato contando e sommando i pernottamenti di tutti gli 'arrivati'(nel 2004 o, per i Paesi più lenti a organizzare le proprie statistiche, nel 2003), risulta che il Paese prediletto dal t. internazionale è di gran lunga la Francia (75 milioni di arrivi annui), seguito dalla Spagna, dagli Stati Uniti e, al 4° posto, dall'Italia (37 milioni di arrivi). Fin qui si tratta di una graduatoria comprensibile, che include i tre Paesi mediterranei dalle forti attrattive climatiche, balneari e storico-artistiche, oltre agli Stati Uniti, anch'essi dotati di notevoli e numerose attrattive (pur se in parte d'altro genere).

Stupiscono, e si tratta di fatti che risalgono agli inizi del 21° sec., il 5° posto dell'Ungheria, che è stata in grado evidentemente di inserirsi nei circuiti internazionali con la sua capitale danubiana, e anche il 6° posto della Cina, che ha avuto la capacità di organizzarsi rapidamente e promette di salire ancora in graduatoria. Seguono gli altri grandi e medi Paesi europei e nordamericani; ma già al 16° e 17° posto si trovano Malaysia e Thailandia, testimoni dello sviluppo turistico dell'Asia sud-orientale; la Russia si colloca appena al 20° posto, nonostante le sue indubbie attrattive, a causa dello scarso impegno organizzativo nel settore.

Se si sostituisce al parametro 'arrivi' il parametro 'introiti' turistici, si rileva che i Paesi che più profittano del t. estero in termini monetari risultano, nell'ordine, gli Stati Uniti (64 miliardi di dollari all'anno), seguiti dalla Spagna (42 miliardi), dalla Francia (37 miliardi), dalla Germania (32 miliardi, nonostante sia soltanto al 10° posto nella graduatoria degli arrivi) e poi da Italia e Regno Unito. In termini pro capite (rispetto al numero degli abitanti del Paese ospite) passa al 1° posto l'Austria con 1132 dollari per abitante, seguita dalla Spagna (1026), dalla Grecia (988) e dal Portogallo (690): tre su quattro di questi testimoniano il buon successo di Paesi relativamente piccoli, peraltro dotati di indubbie e diversificate attrattive turistiche. Di questi quindici Paesi prediletti dal t. internazionale 'in arrivo', tuttavia, alcuni appaiono fortemente attivi anche 'in partenza': in particolare la Germania e il Regno Unito, che risultano avere un saldo fortemente negativo fra uscite e introiti nel settore turistico. Al contrario, la Spagna è il Paese che fa registrare il saldo positivo più accentuato, spendendo per il t. all'estero soltanto 10,5 miliardi di dollari e ricavandone, invece, dal t.

Se dalla scala internazionale si passa a quella nazionale, si nota che il t. in Italia caratterizza fortemente le regioni settentrionali e centrali. Il Veneto è la regione più visitata e frequentata dagli stranieri (quasi 7 milioni di arrivi e 31 milioni di presenze nel 2003) e la seconda tra quelle prescelte dagli italiani (5 milioni di arrivi e 24 milioni di presenze). La Toscana è la seconda per gli stranieri e la terza per gli italiani, l'Emilia-Romagna la prima assoluta per gli italiani. Seguono, nell'ordine, il Trentino-Alto Adige, la Lombardia e il Lazio. Mentre per il Veneto e per la Toscana la geografia 'interna' del t. punta su Venezia e Firenze, sulle altre città d'arte e sulle spiagge, nell'Emilia-Romagna l'attrattiva maggiore è esercitata dalla riviera romagnola (non per niente si tratta essenzialmente di t. interno). Il Trentino-Alto Adige richiama in maggioranza stranieri (qui in particolare di lingua tedesca) e lo stesso si può dire per il Lazio (in particolar modo Roma). In Lombardia, poi, si può pensare soprattutto al t. 'd'affari' attratto da Milano. Campania e Sicilia, infine, sono senz'altro le regioni meridionali più visitate.

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Aree di Partenza e Tipologie di Flussi Turistici

La storia e la geografia del t. Cinque sono le 'aree di partenza' gradualmente affermatesi: in ordine d'importanza, l'Unione Europea, l'America Settentrionale, l'Asia, l'Australia e la Nuova Zelanda, l'Europa orientale. Una classificazione tipologica dei maggiori flussi turistici in partenza dall'Europa vede in testa alla classifica, in termini quantitativi, quelli eliotropici e balneotropici, verso il sole e il mare. Secondo le valutazioni di J.P. Lozato-Giotart (2003), ogni estate più di 200 milioni di europei in vacanza si dirigono verso le spiagge. Gli stessi litorali atlantici, della Manica e del Mare del Nord e del Baltico sono ormai protagonisti di un intenso t. balneare, ma naturalmente è il Mediterraneo, con il suo clima perfetto e la sua struttura organizzativa ormai diffusa e ben aggiornata, che funge da fascia di attrazione dominante: si possono distinguere (generalizzando al massimo) un flusso occidentale, tra le Isole britanniche e il Benelux come area di partenza e la Penisola Iberica come area di arrivo, un flusso mediano tra Europa centro-settentrionale e Mediterraneo centrale (italiano in particolare), un flusso orientale tra Europa e Mediterraneo centro-orientali.

Ma d'inverno in Europa sono importanti anche i flussi verso le montagne, le Alpi in particolare, in funzione sciistica; per di più, con la possibilità non irrilevante della 'doppia stagione' nei centri attrezzati anche per le vacanze estive. Infine ci sono i 'flussi urbani', la forma più tradizionale del t. europeo, un tempo fortemente elitaria ma ormai assai generalizzata. A scala mondiale, secondo una valutazione attendibile, il t. urbano rappresenta quasi 1/4¼ del fenomeno turistico nel suo insieme; ma evidentemente i luoghi di attrazione di questa forma di t. sono principalmente europei: a partire da Parigi, primo polo del t. urbano mondiale con più di 30 milioni di visitatori annui, seguita da Londra e poi, in Europa, da Venezia, Roma, Vienna e Praga.

Flussi turistici minori, che interessano ciascuno da 1 a 5 milioni di persone all'anno, si sono affermati notevolmente negli ultimi anni. In Europa è possibile citare il crescente numero di viaggi di visitatori occidentali verso le città dell'Europa centro-orientale, da Budapest a Mosca. È da citare poi quello che Lozato-Giotart chiama "il caso particolare delle crociere" (2003, pp. 23-24). Si tratta di un fenomeno in piena espansione soprattutto a partire dagli anni Ottanta del 20° sec., che ha visto un continuo sviluppo tanto della costruzione di navi specializzate quanto delle loro dimensioni, ormai paragonabili a città galleggianti, con migliaia di posti letto e con tutti i servizi possibili e immaginabili a bordo. Il numero annuo dei croceristi è in continua crescita e ha ormai superato, nei primi anni del 21° sec., i 10 milioni annui.

Fattori Antropici, Storici e Religiosi

L'arte e la cultura rappresentano il fattore antropico-storico fondamentale del t. culturale. Si tratta di un t. essenzialmente urbano che ha come destinazione generica le 'città d'arte' e come luoghi specifici i monumenti storici, gli scavi archeologici e i musei, sia - come spesso avviene - ubicati all'interno di insediamenti urbani, sia eventualmente isolati. Importanza non trascurabile ha, per questo tipo di t., l'organizzazione dei trasporti e servizi urbani e un'accorta protezione e manutenzione, da parte delle autorità locali, dei siti e dei monumenti validi.

Gli sport, gli affari e i congressi sono stati e restano determinanti per l'insorgenza di fenomeni turistici in località che in molti casi non avrebbero mai visto sorgere un t. ambientale-climatico o artistico-culturale. Si pensi al t. - stagionale - che affluisce in determinati periodi dell'anno a Le Mans, a Imola o a Indianapolis, per le rispettive manifestazioni dello sport automobilistico internazionale; o a quello - episodico ma veramente massiccio - che interessa le città sedi di giochi olimpici e di altri grandi eventi sportivi di risonanza internazionale.

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Infrastrutture e Attrezzature Turistiche

In linea generale, va segnalato, per interpretare correttamente la distribuzione geografica del fenomeno turistico, il fatto che le 'presenze' turistiche, ossia il parametro che più è stato utilizzato per valutare quantitativamente il fenomeno in esame, richiedono un'attrezzatura - sia alberghiera sia paraalberghiera - dalla quale è molto difficile prescindere. Perciò anche la presenza di un'adeguata attrezzatura di tal genere diventa inevitabilmente un fattore collaterale che favorisce in una certa misura l'afflusso turistico in un determinato Paese, anche indipendentemente da specifici fattori di attrazione.

Classificazione Tipologica degli Spazi Turistici

Un tentativo di classificazione tipologica dei principali spazi turistici può distinguere, in questo caso attraverso una visione relativamente semplificata, t. balneare e lacustre; t. urbano; agriturismo; t. termale. Sull'innegabile fascino del mare e dei laghi si è basato lo sviluppo di un t. sempre più diversificato. Gli insediamenti balneari sono, nella maggior parte dei casi, i primi insediamenti turistici nati nelle più diverse aree del globo: da Nizza ad Acapulco. La prima, in particolare, si è creata un'immagine turistica internazionale sin dalla fine del Settecento, inizialmente perché scelta come soggiorno invernale da parte dell'aristocrazia, prima quella britannica in seguito quella di gran parte d'Europa, la cui 'domanda' di servizi è diventata rapidamente fattore di accrescimento della popolazione locale. Il modello nizzardo può essere ritrovato, pur se con ovvie ed evidenti variazioni, sia a Mar del Plata, in Argentina, sia ad Acapulco, sulla costa pacifica del Messico. Ma lo si ritrova soprattutto lungo tutte le coste mediterranee, specie quelle europee centro-occidentali, dai mari spagnoli all'Adriatico. In quest'ultimo mare, Venezia rappresenta un caso a sé: il suo Lido è certamente un tipico centro balneare, ma la frequentazione turistica di esso non è certo paragonabile a quella urbana e artistico-culturale della città.

Il Turismo Responsabile e Sostenibile

Nell'esame delle regioni interessate dai flussi turistici, specificamente durante gli spostamenti e nella fase di ricezione, è costante il riferimento ai complessi temi del turismo responsabile e del turismo sostenibile, oggi di particolare attualità. Speciale attenzione è riservata agli aspetti quantitativi del fenomeno e ai modelli introdotti nella letteratura mondiale.

Cardine del libro è l'idea di un turismo articolato in fasi, visto nelle sue interdipendenze con altri fenomeni coesistenti nello spazio geografico. Allo studio dell'irradiazione - ovvero dell'abbandono, da parte del turista, del luogo di abituale residenza, per una serie di motivi cui corrispondono le varie tipologie di turismo proprio e improprio - seguono lo studio della circolazione turistica e quello della ricezione turistica. Mentre il primo implica l'esame dei mezzi di trasporto usati e degli itinerari prescelti, il secondo comporta l'analisi dell'impatto che il turismo provoca sull'ambiente naturale e quella delle relazioni che s'instaurano fra il turismo, da un lato, e la popolazione dei luoghi prescelti come meta, l'occupazione, lo sviluppo edilizio spontaneo e pianificato, l'agricoltura, l'industria, l'artigianato e il commercio, dall'altro.

Geografia del turismo | Piero Innocenti

Caratteristiche:

  • Autore: Piero Innocenti
  • Editore: NIS - La Nuova Italia Scientifica
  • Luogo di stampa: Roma
  • Anno pubblicazione: 1992
  • Collana: Studi superiori NIS/91. Geografia
  • Condizione prodotto: Esemplare in buone condizioni. Macchie di polvere e segni di usura agli angoli della copertina. Ingiallimento di pagine e copertina.
  • Pagine: 219
  • Formato: Brossura

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