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Gravina di Laterza: Cosa Vedere ed Escursioni nella Terra delle Gravine

Un viaggio in famiglia a Laterza e dintorni, nella splendida regione della Puglia, ti porterà alla scoperta di storia, tradizioni e un'ottima cucina, immersi nella suggestiva Terra delle Gravine.

La Gravina di Laterza: Un Canyon da Esplorare

La posizione strategica di Laterza, situata sul ciglio di una delle più grandi e importanti gravine d'Europa, la Gravina di Laterza, rende questo luogo speciale. La gravina si estende fin nel cuore della città, offrendo panorami mozzafiato e un'esperienza unica.

La gravina vera e propria, lunga ben 12 km, si lascia ammirare fuori dal borgo abitato, dove le case bianche cedono il posto a distese di ulivi che si spingono fin sul ciglio del canyon. Il senso di vuoto di fronte a crateri così ripidi e profondi (230 metri di altezza!) è spiazzante, ma altrettanto grande è la suggestione. Il silenzio rotto solo dal vento, la bellezza selvaggia dei panorami e la sensazione di essere solo uno dei beneficiari di tanta maestosità rendono questo luogo indimenticabile.

Laterza: Arte della Ceramica e Tradizioni

La seconda anima di Laterza è legata all'arte della ceramica. Il cuore di questa tradizione è l'antico Palazzo Marchesale, che ospita il Museo della Maiolica di Laterza (MUMA) e l'infopoint.

Il bello di Laterza è che la maiolica esce anche dal contesto museale e si riversa con la sua eleganza colorata praticamente in ogni angolo della città. Questo è merito dei privati cittadini e dell'opera infaticabile della Pro Loco, impegnata in un progetto di recupero e valorizzazione delle tradizioni e della cultura contadina. Giovani artisti si dedicano alla riscoperta e alla reinterpretazione del patrimonio figurativo, come MesoLab Ceramics, un laboratorio sperimentale di ceramica immerso nello scenario incantevole della "vecchia" Laterza, con l'annessa galleria Grottega.

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Un Itinerario di Fede tra Chiese e Cripte

Se volessimo trovare un'altra chiave di lettura di Laterza, questa potrebbe sicuramente essere quella religiosa. C'è infatti una sorta di via della fede che attraversa la città congiungendo il Santuario Mater Domini e l'attigua cripta dedicata a Santa Ciriaca, la chiesa di San Lorenzo martire nel cuore del borgo antico e le moltissime chiese rupestri disseminate nel territorio.

Ginosa e la sua Gravina: Un Abbraccio Verde

Più antropizzata, ma altrettanto suggestiva, è la Gravina di Ginosa, che circonda come un verde abbraccio l'intero antico abitato. A differenza della Gravina di Laterza, infatti, quella di Ginosa ospita un antichissimo villaggio rupestre liberamente visitabile e numerose chiese rupestri nelle quali i monaci basiliani trovarono rifugio dopo la caduta dell'Impero Romano d'Oriente.

Dominata dalla “nuova Ginosa” e dal suo imponente castello normanno dell'XI secolo, la gravina a forma di ferro di cavallo può sembrare a prima vista solo un luogo lasciato alla natura. Rivolta, sul lato destro della discesa, ospita un insieme di 66 grotte su cinque livelli ed è considerato uno dei villaggi rupestri più importanti d'Italia. In effetti, la progettazione di queste case-grotta - cisterne, forni, camini, giardini, torchi per l'olio e per il vino - presenta un livello di sofisticazione e di ingegnosità altissime.

Dall'altra parte, tra la vegetazione, le farfalle e il profumo del timo selvatico, si possono esplorare altre grotte nella zona del Casale. La gravina e le grotte di Ginosa sono in fase di sviluppo turistico, ma rimangono ancora in gran parte incontaminate dalla modernità. La “Nuova” Ginosa, che si erge elegantemente in un arco ascendente dalla Chiesa Madre del XVI secolo fino al castello, potrà essere la vostra base per esplorare questa parte geologicamente distinta della Puglia.

Taranto: Un Tuffo nella Magna Grecia

Sono una cinquantina i km che separano Laterza dal capoluogo, Taranto, bellissima città costiera il cui borgo antico è dominato dal Castello Aragonese. Questo è un viaggio nella Magna Grecia, attraverso reperti di vita quotidiana, gioielli (splendida la raccolta gli “Ori di Taranto“), coloratissimi mosaici, tombe e suppellettili funerarie. Uno su tutti, l’omaggio all’Atleta di Taranto (probabilmente un campione olimpico), l’unico sportivo del mondo greco di cui sia stata interamente recuperata la sepoltura.

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Avvistamento Delfini a Marina di Ginosa

E se simbolo di Taranto sono i delfini la nostra tappa successiva non può che essere il mare: Marina di Ginosa, per la precisione, dove saliamo a bordo di una delle imbarcazioni di Master Wave, agenzia specializzata in escursioni per l'avvistamento dei delfini. Lo spettacolo dei delfini che nuotano sinuosi e saltano davanti ai nostri occhi è qualcosa che le parole non sanno rendere con abbastanza efficacia.

La Valle degli Asini: Natura e Terapia

Natura, nella Terra delle Gravine, è anche contatto diretto con gli animali: per sport, per un momento di svago o per percorsi terapeutici. Vero laboratorio, in tal senso, è la Valle degli Asini di Laterza, azienda specializzata nell'allevamento degli asini e fucina di progetti in collaborazione con l'Università di Bari.

Ospitalità e Cucina Locale

Nonostante la calda ospitalità, la storia della ricettività a Laterza e dintorni è una storia recente. Nasce così il B&B Iris, il primo di Laterza, e successivamente nascono altre strutture ricettive, molte delle quali all'interno di antiche abitazioni del centro storico. E se la ricettività è storia recente, ben diversa la cucina che appartiene a pieno diritto alla tradizione. La cucina locale è una cucina di terra che ben riflette la genuinità del territorio. Non manca nemmeno il pesce su queste tavole, perché il mare è poco lontano, ma quello che più ricorderemo è il sapore vivido dei prodotti della terra, serviti appena colti o cotti secondo la tradizione o trasformati in marmellate e conserve.

Mottola: Un Gioiello da Scoprire

Il piccolo paese di Mottola, è un gioiello che ho la fortuna di visitare di sera. Arrivo al tramonto sulla Rotonda, un punto panoramico da cui posso ammirare i colori caldi del sole, che lasciano il posto alla notte, accarezzando l’intera pianura fino al Golfo di Taranto. Passando accanto alla Torre dell’Orologio, lascio gli ultimi capannelli di cittadini, prima di entrare nella Chiesa Madre del XII secolo. Le persone terminano le preghiere e, con grande orgoglio, mi guidano personalmente all’interno dell’edificio!

I bianchi vicoli di Mottola, che di giorno splendono alla luce del sole, ora sono misteriosamente vibranti. Ogni tanto si apre qualche piccola piazza, dove trovo persone intente a chiacchierare.

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Gravina di Petruscio: Un Villaggio Rupestre da Esplorare

L’itinerario tra le gravine in Puglia, prende il via con la visita della storica Gravina di Petruscio ed il suo villaggio rupestre. Fiori ed erbe aromatiche, sembrano attrarmi verso la passeggiata lungo la gravina. Osservo questo insediamento rupestre e, mentre Maria ne racconta le vicende, vedo prendere forma davanti a me scene di vita, ombre e sogni di un passato chiamato a raccontare il proprio presente.

Sembra incredibile, ma non furono le popolazioni locali ad abitare nelle case-grotta. Inoltre, questi insediamenti rupestri, erano veri e propri centri perfettamente organizzati, funzionali in cui vi era tutto ciò di cui le persone necessitavano. Uomini e donne intente a dar vita ad una cittadina scavata nella roccia, dove le case sono ampie e suddivise in ambienti ben coibentati, pratici e vivibili. Silos per la conservazione dei cereali, nevaie per preservare gli alimenti, cisterne calcificate per le acque, purificate prima dell’utilizzo!

Il villaggio rupestre della Gravina di Petruscio, è uno dei più vasti insediamenti in provincia di Taranto. Un capolavoro nel quale immergersi, per restare a bocca aperta davanti all’evidenza di una storia non di degrado, ma di notevole tecnologia ed organizzazione.

Chiese Rupestri nei Dintorni di Mottola

Nei dintorni di Mottola, gli insediamenti rupestri sono presenti sull’intero territorio. Una passeggiata panoramica a ridosso delle cave di Mottola, con un ampio belvedere sul borgo, tra ulivi e bassa macchia mediterranea, mi conduce fino alla Chiesa Rupestre di Santa Margherita. C’è la necessità di adattarsi alla conformazione della terra, il rispetto verso la stessa, per edificare ambienti non invasivi, ma integrati. La bellezza degli affreschi, racconta le vicende ed il martirio della giovane Margherita, protettrice delle gestanti e delle partorienti.

Un lungo stradello di campagna, stretto tra muretti a secco e polpose piante di fichi d’india, filari di viti su terra rossa, gruppi di splendidi ulivi, mi conduce fino alla cripta della Chiesa Rupestre di San Nicola. Non sono solo gli affreschi a colpirmi nella Chiesa Rupestre di San Nicola, ma anche due curiosità, che destano subito il mio interesse. Poi, grazie a Maria, scopro che questa chiesa è una sorta di calendario solare: vi sono finestrelle piccolissime, che permettono alla luce del sole di filtrare, in prossimità di equinozi e solstizi, andando a colpire in maniera simbolica, gli affreschi rappresentati!

Ginosa: Rione di Rivolta e il Rione di Casale

Arrivo presto a Ginosa, quando il borgo si è appena svegliato e, il camion delle verdure, passa di casa in casa per le vendite dei prodotti appena colti. Insieme a due guide eccezionali, Nicola e Domenica, procedo lungo la zona panoramica di Ginosa, affacciata sulla gravina. Dal Castello Normanno dell’anno Mille, la prospettiva si apre a volo d’angelo sulla gravina, tanto che è facile immaginare la sua funzione di torre d’avvistamento, prima di venir trasformato in Palazzo Baronale.

Lo spettacolare Rione di Rivolta, mi accoglie con le sue 66 case-grotta disposte su cinque piani. Affascinanti abitazioni in negativo che, scavando, diventavano semi-ipogee. Anche qui, come nella Gravina di Petruscio, l’organizzazione era perfetta. Le case-grotta erano pratiche, ampie, spesso con una stanza completamente riservata al focolare! E vogliamo parlare della posizione, che permetteva alla luce del sole di entrare in maniera funzionale, in base alla stagione dell’anno?

Raggiungo quindi il punto panoramico sul Rione di Casale che, per certi aspetti, risulta persino elegante. Le abitazioni sono palaziali, con la grotta che si estende dietro ad un primo ambiente casalingo.

Tesori Nascosti di Ginosa

Oltre alla bellezza selvaggia della gravina, Ginosa ha anche altre perle da scoprire, a partire dalla monumentale Chiesa Madre. Un capolavoro non tanto per la struttura, ma perché a fare da guida è una vera e propria memoria storica del borgo: Carmelo. Carmelo è l’unico abitante del paese vecchio di Ginosa, custode della Chiesa Madre e uomo dal cuore infinito.

Per non allontanarmi troppo dall’itinerario tra le gravine in Puglia, accetto il cortese invito del proprietario del “B&B Il Falco Grillaio”, che mi permette di ammirare il suo frantoio ipogeo ancora in ristrutturazione. Ogni volta che vengo in Puglia, cerco di visitarne almeno uno!

Così, prima di andare a pranzo, ho la possibilità di entrare in una bottega lungo la strada panoramica. È un laboratorio privato, un piccolo antro ricco di particolari, in cui il profumo di legno sovrasta ogni cosa. Tra i tanti capolavori prodotti, Nicola mi fa notare i timbri da pane. In passato, ogni famiglia ne aveva uno. Quando si portavano le pagnotte a cuocere al forno, queste venivano incise in maniera tale che ognuno potesse riconoscere la propria!

Per restare in tema di pane, cammino fino alla nascosta Via Redipuglia, nella quale si trova il Panificio Piccolo. Lungo il vicolo, è stato allestito uno splendido tavolo, dove potrò degustare prodotti da forno artigianali, verdure, salumi e le tipiche focacce ai funghi!

Infine, concludo questo banchetto fatto di vino, risate e condivisione, con i famosi Dormenti, dolcetti tipici che prevedono una lunga lievitazione… ecco il perché del loro nome! È un prodotto semplice, povero, della Ginosa antica. Si tratta di panetti, che gusto con solo l’aggiunta di gocce di cioccolato. Volendo, però, li si può farcire con ricotta o gelato.

Laterza: Un Borgo da Scoprire

Anche il borgo di Laterza è un piccolo gioiello. Un susseguirsi di candido bianco, in cui sono le decorazioni floreali ad interrompere la monocromia. Delicato, ricercato, un dedalo di vicoli in cui i bambini possono giocare senza pericoli. Dove le persone si fermano ancora per scambiare qualche parola. Laterza mi sorprende con il suo Museo della Civiltà Contadina, in cui ritrovo tanti oggetti di uso quotidiano, che raccontano la Terra delle Gravine, riportandomi anche alla mia infanzia.

Ma il mio obiettivo è il Santuario di Maria Santissima Mater Domini, un luogo di culto mariano davvero imponente, che custodisce una delicata quanto amorevole statua della Vergine. Eppure, vera gemma di questo edificio, è la cripta. Termino la giornata a Palazzo Marchesale, per visitare il MuMA- Museo della Maiolica di Laterza.

Autunno nella Terra delle Gravine

Ma il richiamo di questo territorio così ricco è stato talmente forte, che ho seguito l’istinto e sono tornata in pieno autunno per scoprirne aspetti diversi. Partendo da Mottola andrò verso Massafra e Taranto, passando attraverso masserie, degustazioni di prodotti tipici e facendo escursioni naturalistiche. Racconterò cosa fare nella Terra delle Gravine in sei giorni, un percorso dal sapore autunnale, lento e contemplativo.

Durante l’autunno in Puglia, invece, la veste si alleggerisce, diventa meno intensa nei dettagli. Ogni tonalità si attenua, le voci si abbassano e diventano sussurri. Le ombre si allungano e i contorni sfumano in scie emozionali. Gli ulivi grondano frutti pronti alla raccolta, i filari di viti sono ormai stati denudati. Mottola è un delizioso borgo di origine contadina dal quale, nelle giornate limpide, si può spaziare con lo sguardo sino alla costa adriatica.

Bosco di Sant’Antuono: Escursioni e Natura

Il Bosco di Sant’Antuono è un polmone di 520 ettari, in cui fare escursioni nella Terra delle Gravine. È anche un luogo speciale dove, in piena estate, vengono organizzate passeggiate serali per vedere le lucciole. In autunno, invece, il Bosco di Sant’Antuono diventa il posto perfetto per raccogliere funghi vicino Mottola. Roverella, leccio e fragno, mi chiudono in un abbraccio vivo, ho la sensazione che stiano camminando con me!

Massafra: Villaggio Rupestre di Santa Marina

Visitare il villaggio rupestre di Santa Marina a Massafra, è un ingresso diretto ad una montagna rovesciata, una roccia capace di accogliere sogni e genti. La Gravina di San Marco è la più importante delle tredici presenti a Massafra. Un ricettacolo di anime, un universo di pietra. Non ci sono documenti scritti, né testimonianze che possano raccontare la vita nei villaggi rupestri.

Entro nel vasto ambiente centrale fulcro della vita di famiglia, che mi conduce all’alcova in cui si dormiva. Osservo il focolare posto accanto all’ingresso, sia per favorire l’uscita dei fumi dal comignolo, sia per bloccare l’accesso agli animali. Il terreno all’interno della gravina era fertile, si coltivava e si allevava bestiame, di cui venivano usate sia le carni che le pelli, per ripararsi dal freddo. Le acque venivano convogliate verso una cisterna comune, ma tante famiglie ne possedevano una personale.

Nella parte alta del villaggio di Santa Marina c’è la stupefacente chiesa rupestre, un capolavoro che ricorda una cattedrale! Da qui si gode anche di una splendida visuale sul Castello di Massafra e sul centro storico.

Chiesa Ipogea di Sant’Antonio Abate

Entro in un palazzo nobiliare. Non ho idea di cosa mi attenda una volta varcato l’imponente portone. Cammino verso la parte più nascosta, scendo lungo le scale… e sono al centro della Chiesa ipogea di Sant’Antonio Abate! Due chiese unite, ma raccolte attorno alle tre immagini del Santo.

Oasi LIPU Gravina di Laterza

L’Oasi LIPU Gravina di Laterza è stata istituita nel 1999, frutto di un accordo di collaborazione tra la Provincia di Taranto, il Comune di Laterza e la LIPU. Questo progetto mirava a valorizzare e proteggere un’area naturalistica di straordinaria bellezza. All’interno della Oasi LIPU Gravina di Laterza, la flora è estremamente variegata e include habitat di grande rilevanza ecologica. Si trovano le pinete mesogene endemiche, i querceti di Quercus trojana, le foreste di Quercus ilex e la vegetazione di Euphorbia dendroides.

L’Oasi LIPU Gravina di Laterza è un importante rifugio per numerose specie animali. Tra i rettili, si possono osservare il Cervone, la Testuggine e il Colubro leopardino. La fauna avicola è particolarmente ricca, con la presenza di specie come il Gufo reale, il Capovaccaio e la Monachella. L’oasi rappresenta un esempio di come la conservazione dell’habitat possa andare di pari passo con la divulgazione scientifica.

Per rendere l’esperienza all’interno dell’oasi ancora più coinvolgente, è presente un centro visite dove, prima di iniziare le escursioni, è possibile visionare la fauna e la flora della gravina tramite foto e videoproiezioni. L’Oasi Puglia è una meta ideale per gli amanti della natura e per chi desidera scoprire la Gravina di Laterza in tutte le sue sfaccettature.

L’inizio dell’itinerario è situato poco fuori dal centro storico di questo paese ricco di bellezze nella provincia di Taranto. Il percorso naturalistico è da inserire tra i posti interessanti in zona. L’ingresso è libero e potete avventurarvi da soli con una passeggiata semplice. Tuttavia, per escursioni migliori, consigliamo di prenotare le visite guidate organizzate dall’associazione del posto.

L’area è interamente scavata nella roccia calcarea di età cretacica si estende per 12 Km. L’azione erosiva dell’acqua ha determinato profonde fratture della roccia. Si possono vedere le grotte, cavità e formazioni rocciose molto particolari da osservare. Sono caratteristici anche i corsi d’acqua che si trovano sul fondo. La flora e la fauna ci hanno letteralmente catturati. La Gravina di Laterza in Puglia è nella zona della murgia e fa parte del “Parco naturale regionale Terra delle Gravine” che si estende nelle province di Brindisi e Taranto.

Quando si esce dal paese tramite la Strada Provinciale 15, un po’ più avanti si trova l’indicazione su via Selva S. Vito. Se non volete pranzare al sacco nell’area picnic, potete cercare ristoranti, pizzerie, bar o agriturismi nelle vicinanze e nel centro del comune.

Laterza: Forni, Fornelli e Fornaci

Vito, l’indimenticabile driver che ci ha portato a spasso durante il press tour nella Terra delle Gravine, ci descrive così Laterza, dove vive: “Forni, Fornelli e Fornaci: forni per la cottura del pane, fornaci per la cottura delle maioliche, fornelli per la cottura della carne”. Le tre “F” rappresentano le tradizioni di questo sconosciuto angolo di Puglia, in provincia di Taranto e a un passo da Matera. E lo si capisce camminando per il centro storico, fra ceramiche e profumo di buon cibo.

Il canyon laertino lungo ben 12 chilometri è forse il più spettacolare del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine. Con le sue pareti di calcare a strapiombo, profonde fino a 200 metri, spacca l’altopiano delle Murge. Questo luogo immerso nel silenzio ha qualcosa di magico, e coi suoi muraglioni di roccia e le grotte è un’oasi protetta in cui è possibile fare trekking lungo percorsi di varia difficoltà, escursioni in bici e free climbing.

Un esempio è la Chiesa semi-rupestre di San Vito, con affreschi del 1500. Si trova di fronte al centro storico di Laterza, sul ciglio della gravina che gli faceva da protezione naturale. Da qui si ammira il rosone della Chiesa di San Lorenzo e Palazzo Marchesale, fiore all’occhiello del paese. Costruito a fine Trecento, trasformato in residenza fortificata a palazzo signorile, è il cuore pulsante della cultura locale. Oggi ospita il MuMa, il Museo della Maiolica.

Nel corso dei secoli infatti, dalle mani dei maestri laertini ha preso forma questa ceramica principalmente bianca e turchina, con la quale realizzavano piatti, vasi e altri manufatti. Il museo raccoglie pezzi risalenti al 1600. Gli artigiani locali portano avanti questa tradizione, aprendo le porte ai visitatori. Un esempio è mesoLab, laboratorio sperimentale di ceramica dentro una grotta-bottega nel centro storico.

Ed è girando per il borgo, a forma di ragnatela tipica del Mezzogiorno medievale, che il mio innamoramento verso Laterza raggiunge l’apice. Poco prima di pranzo siamo andati a zonzo per i vicoli e le piazzette, dove la gente sta seduta sull’uscio a chiacchierare. Le case bianche pitturate a calce e illuminate dal sole sono una meraviglia. Si respira la tipica atmosfera dei paesi del Sud, quieta e sonnolenta, con le tende alle porte mosse dalla brezza, i panni stesi ad asciugare, vasi di piante e fiori.

Gli aeroporti più vicini sono quelli di Bari e Brindisi. Da qui i collegamenti coi bus non sono molti, controllate gli orari della compagnia Sita Sud. Lo stesso vale in caso arriviate in treno.

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