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Guida Turistica di Prato: Cosa Vedere

Tra le città toscane a più forte vocazione manifatturiera, Prato ha saputo negli ultimi dieci anni trasformarsi in una destinazione culturale di prima grandezza nel panorama italiano. Non temendo il confronto con la vicina Firenze, e invece facendo tesoro delle sue specificità (a cominciare proprio dall’industria tessile, secolare fonte di ricchezza) e investendo sull’arte contemporanea, come strumento rigeneratore di spazi e fucina di ricerca per interpretare il presente e il futuro, oltre che efficace catalizzatore turistico.

Monumenti e Architetture Storiche

Si snoda tra testimonianze del periodo medievale e rinascimentale e tracce imponenti del più recente passato industriale l’itinerario alla scoperta del nucleo storico di Prato.

Duomo di Prato (Cattedrale di Santo Stefano)

Con i suoi marmi bianchi e verdi, il delizioso Duomo di Prato (Cattedrale di Santo Stefano) è un vero e proprio gioiello. La Cattedrale intitolata a Santo Stefano, architettura romanico-gotica con tipica facciata bicromatica, è un testo esemplare di arte toscana, dal pulpito di Donatello e Michelozzo (l’originale è conservato nel Museo dell’Opera del Duomo: consigliata la visita) alle terrecotte invetriate dei Della Robbia agli affreschi di Paolo Uccello (Cappella dell’Assunta) e Filippo Lippi (Cappella Maggiore). Osservandolo da fuori, l’elemento che più di ogni altro cattura l’attenzione è il pulpito realizzato da Michelozzo e decorato da Donatello intorno agli anni ’30 del Quattrocento. All’interno troviamo numerosi affreschi tra cui spicca il ciclo Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista, realizzato da Filippo Lippi nella Cappella Maggiore. All’interno del Duomo di Prato è inoltre custodita la veneratissima Sacra Cintola della Madonna.

Piazza del Duomo e Piazza Santa Maria delle Carceri

Se piazza del Duomo, nel luogo di più antica fondazione della città, mantiene intatto l’aspetto medievale, in piazza Santa Maria delle Carceri si confrontano due emblemi monumentali di epoche diverse: il Castello dell’Imperatore costruito da Federico II di Svevia, all’epoca degli scontri con la guelfa Firenze, alla metà del XIII secolo; e la Basilica di Santa Maria delle Carceri, costruita per volontà di Lorenzo il Magnifico sul luogo di una miracolosa apparizione della Vergine dov’era il Carcere delle Stinche, su progetto di Giuliano da Sangallo (e vetrate eseguite su disegno del Ghirlandaio).

Basilica di Santa Maria delle Carceri

Considerata un vero e proprio capolavoro di architettura rinascimentale, la Basilica di Santa Maria delle Carceri fu costruita dove in precedenza sorgevano le carceri pubbliche di Prato. A seguito di un evento miracoloso, un’apparizione della Madonna, nel 1486 fu deciso di rimpiazzare le antiche carceri con questa nuova chiesa. Il progetto fu affidato a Giuliano da Sangallo, uno degli architetti più importanti del Rinascimento, che creò un edificio con pianta a croce greca, in cui la simmetria regna sovrana.

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Castello dell’Imperatore

Proprio accanto alla Basilica di Santa Maria delle Carceri, si erge maestoso ed austero quelle che probabilmente è il monumento più famoso di Prato: il Castello dell’Imperatore. Costruito per volere dell’imperatore Federico II di Svevia, il castello ha una pianta quadrata ed è dotato di 8 torrioni difensivi. Utilizzata, soprattutto durante l’estate, come sede di eventi e concerti, la fortezza di Federico II offre una bella vista sul centro storico di Prato dall’alto del suo camminamento superiore. Oggi la struttura è l'unico esempio di architettura sveva in tutto il Centro e Nord Italia, una caratteristica che noterete sin dall'ingresso vedendo incisi sui lati del portale d'accesso simboli imperiali come i leoni di Svevia.

Palazzo Pretorio

La prossima tappa del tour a Prato è la Piazza del Comune che si trova a non più di 5 minuti a piedi dal Duomo. Qui si fronteggiano il Palazzo Comunale ed il bellissimo Palazzo Pretorio. Il Palazzo Pretorio di Prato è un’imponente struttura nata tra il XIII ed il XIV secolo dalla fusione di ben tre palazzi distinti; anche un occhio poco esperto li può distinguere facilmente, infatti si nota immediatamente come alcune parti del palazzo siano in pietra bianca (alberese), mentre una parte molto ampia è stata interamente realizzata in mattoni. Palazzo Pretorio è la vecchia sede del comune pratese situato proprio in piazza del Comune davanti all’attuale sede comunale.

Altre Chiese di Prato

Di piazza in piazza, il tour nel centro storico di Prato prosegue in direzione della Chiesa di San Francesco. Situata nell’omonima piazza a due passi dal Palazzo Pretorio, la Chiesa di San Francesco ha una bella ed elegante facciata con fasce bianche e verdi alternate. All’interno si può visitare la tomba di Francesco Datini, noto anche come “il mercante di Prato”, ed un pregevole ciborio quattrocentesco attribuito a Maso di Bartolomeo. Da visitare senz’altro anche il chiostro rinascimentale e l’attigua Cappella Migliorati, dove si possono ammirare dei bellissimi affreschi. La Chiesa di San Domenico è un interessante opera religiosa della città di Prato la cui particolarità è l'incompletezza della sua facciata esterna, tuttavia compensano questa struttura mai terminata la torre campanaria, i motivi decorativi e alcuni riquadri geometrici.

Musei di Prato

Prato offre una varietà di musei che spaziano dall'arte contemporanea alla storia tessile, offrendo un'immersione completa nella cultura e nell'identità della città.

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci

Lo ha definito “una cassa armonica da cui si propagano onde sonore che attireranno nuove realtà al suo interno” il direttore Stefano Collicelli Cagol, che si è insediato al Centro Pecci alla fine di marzo 2022, puntando da subito a rafforzare i momenti di incontro con la città del polo museale fondato nel 1988 in memoria di Luigi Pecci. All’epoca il progetto prese forma sotto la guida dell’architetto razionalista Italo Gamberini, da subito con l’intenzione di documentare, per primo in ambito nazionale, gli esiti dell’arte contemporanea, affiancandovi l’intuizione di istituire un modernissimo - per l’epoca - dipartimento didattico, fondato da Bruno Munari. Nel 2016, l’ampliamento progettato dall’architetto Maurice Nio ha trasformato il volto del complesso, facendone un edificio iconico del tessuto museale italiano (con l’antenna che si eleva dalla copertura in alluminio dorato della struttura ad anello), e accentuandone la funzione aggregativa. Gli amanti dell’arte contemporanea, a Prato possono ammirare l’opera dell’artista scozzese Henry Moore, “Forma squadrata con taglio“, che si trova in piazza San Marco e soprattutto visitare il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci che si trova fuori dal centro storico, in viale della Repubblica, non lontano dall’uscita Prato Est dell’A11. Inaugurato nel 1988, questo avveniristico complesso ospita più di 3000 metri quadri di spazi espositivi, un archivio, una biblioteca, un auditorium e altro ancora.

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Museo del Tessuto

Una visita al Museo del Tessuto è apprezzabile su diversi livelli. Innanzitutto l’opportunità di accedere a (parte) degli spazi dell’ex cimatoria Campolmi, unico complesso produttivo ottocentesco ancora esistente dentro le mura medievali della città (segnalato dalla ciminiera d’epoca che svetta sul centro di Prato). Il polo, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, si specializza nell’arte della cimatoria, fase della lavorazione tessile funzionale a uniformare la superficie dei tessuti. Resterà in piena attività fino al 1968. Nel 2003, al pian terreno dell’ex fabbrica è stato trasferito il Museo del Tessuto, percorso dedicato all’arte e alla tecnologia tessile, antica e contemporanea. Il centro è dunque memoria storica di un territorio che ancora oggi può vantare un distretto produttivo che riunisce oltre 6mila aziende di tessuti e confezione. L’allestimento spazia tra frammenti di tessuti in arrivo da tutto il mondo, macchinari, costumi e abiti, testimonianze e documenti di una storia molto importante dell’industria italiana. La città di Prato ha una grande tradizione nella produzione tessile che affonda le sue radici fin nel Medioevo. Il Museo del Tessuto è un’interessante istituzione che recupera questa lunga storia attraverso un percorso che conduce il visitatore attraverso le epoche, le tecniche e naturalmente… i tessuti!

Galleria di Palazzo degli Alberti

Nel 2017, Intesa Sanpaolo ha acquistato lo storico Casone degli Alberti, edificio duecentesco, facendone la sede di una collezione d’arte (prevalentemente antica) che solo lo scorso marzo ha aperto le porte al pubblico. Il nucleo più cospicuo e prezioso della collezione esplora un ampio periodo dell’arte antica, nell’arco temporale che dalle prove dei maestri trecenteschi si spinge fino agli esiti del Barocco.

Altri musei da non perdere

Il Museo dell'Opera del Duomo è uno dei musei più importanti e conosciuti di Prato. Viene fondato nel 1967 nelle sale del Palazzo Vescovile al fine di esporre opere e testimonianze provenienti dalla Cattedrale di Santo Stefano, ovvero il Duomo di Prato. Il Museo Civico di Prato nasce all'interno del Palazzo Pretorio ed è un importante museo che lascerà a bocca aperta gli appassionati di arte. Il Museo di Pittura Murale si trova nell'antico convento domenicano al quale si accede tramite un portale situato proprio di fianco alla facciata della Chiesa di San Domenico. Il Museo di Scienze Planetarie è unico in Italia, motivo per cui vi consigliamo assolutamente di non perdervelo. In questo museo sono esposte una serie di meteoriti e di rocce da impatto ritrovate sul territorio italiano che vi stupiranno con forme e colori.

Itinerari Tematici e Attrazioni Uniche

  • TIPO - Turismo Industriale Prato: L’iniziativa, ormai consolidata, traccia fra Prato e dintorni itinerari tematici guidati che si concentrano sulle trasformazioni vissute dal più grande distretto tessile d’Europa, partendo però dalle origini lontane della città, riconducibili alla civiltà etrusca (per approfondire è consigliata una visita al sito archeologico di Gonfienti, solo su appuntamento).
  • Cavalciotto di Santa Lucia: Ma all’origine dell’ingegno costruttivo pratese, applicato alla valorizzazione dell’industria cittadina più fiorente, sta il Cavalciotto di Santa Lucia, una pescaia dell’XI secolo (raggiungibile seguendo il corso del Bisenzio per circa 4 chilometri da piazza Mercatale), vera chicca per gli estimatori dell’archeologia industriale. Il sistema nacque con l’obiettivo di deviare il naturale corso del Bisenzio, per incanalare l’acqua nel cosiddetto Gorone, bonificando la zona paludosa a sud di Prato. Ben presto, però, si intuirono le potenzialità commerciali del complesso sistema idraulico, capace di mettere in movimento ben 58 mulini.
  • Street Art: Prende le mosse dal Bastione delle Forche, raggiungibile attraverso la ciclabile che corre lungo il Bisenzio, la ricognizione della street art che ha ripensato, nell’ultimo decennio, alcuni spazi pubblici della città. Qui, in occasione di Prato Contemporanea 2014, sono intervenuti diversi artisti, da Lucamaleonte a Tellas, Moneyless, 108 e Veronica Montanino.

Gastronomia Pratese

Il panorama gastronomico cittadino è allietato, da tempi non sospetti, da un’antica tradizione dolciaria. L’arte dei biscotti di Prato alla mandorla è custodita dal Biscottificio Mattei, già al lavoro nel 1858 per rinnovare la tradizione della “bozza” pratese. Anche la ristorazione a tutto tondo gode di un ottimo stato di salute. I cantucci sono un dolce tradizionale pratese: biscotti secchi alle mandorle che spesso vengono consumati dopo essere stati inzuppati nel vin santo, come da tradizone.

Come Arrivare e Muoversi a Prato

Gli aeroporti più vicini sono a Firenze e Pisa. La stazione Prato Porta al Serraglio è ben servita da linee ferroviarie. Invece riguardo ai bus, ci sono collegamenti ogni 15 minuti da Firenze, ma anche numerosi flixbus in partenza da varie città d'Italia. In centro storico ci si sposta facilmente a piedi tanto da evitare l'auto. Se invece volete vedere qualcosa nei dintorni consigliato di utilizzare il proprio mezzo.

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