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Attacchi di Squali a Turisti: Incidenti Recentemente Segnalati nel Mar Rosso, Egitto

Il Mar Rosso, rinomata destinazione turistica per la sua barriera corallina e la biodiversità marina, è stato teatro di recenti attacchi di squali che hanno destato preoccupazione e sollevato interrogativi sulla sicurezza dei bagnanti.

Recenti Incidenti e Reazioni

Il ministro dell’Ambiente egiziano, Yasmine Fouad, ha annunciato la chiusura di una spiaggia a Dahab, a seguito dell’attacco di uno squalo contro una donna straniera. Il ministero ha confermato che la vittima ha ricevuto cure mediche immediate e che le sue condizioni sono attualmente stabili. La durata della chiusura della spiaggia resta indeterminata poiché le indagini sono in corso.

A metà agosto, le spiagge di Dahab sono state temporaneamente chiuse alla balneazione dopo che il video di uno squalo vicino alla costa è diventato virale. Le autorità hanno riaperto le spiagge una volta stabilito che la zona era sicura.

Questo incidente avviene appena tre mesi dopo che un attacco di squalo a Hurghada ha causato la morte di un turista russo di 24 anni.

L'Attacco a Marsa Alam

La Procura di Qusayr, in Egitto, ha avviato un'indagine sulla morte di Gianluca Di Gioia, il 48 enne romano morto nel Mar Rosso, a seguito dell'attaccato di uno squalo (che ha coinvolto anche un altro turista italiano di 69 anni) per determinare le cause e le circostanze dell'aggressione. L'uomo risiedeva in Francia e lavorava alla Commissione europea, presso il Centro comune di Ricerca (Jrc), il servizio della Commissione per la scienza e la conoscenza.

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Secondo i media egiziani, le indagini preliminari hanno rivelato che l'incidente è avvenuto in acque profonde, fuori dalla zona balneare a nord di Marsa Alam, e che l'animale fosse uno squalo tigre, lungo 2,5 metri: una delle specie che il Ministero dell'Ambiente egiziano, lo scorso anno, ha messo sotto sorveglianza e monitoraggio satellitare a seguito di un incidente simile.

La vittima, Gianluca Di Gioia, aveva compiuto 48 anni il 21 dicembre, era sposato ed era a Marsa Alam in vacanza, con la famiglia.

L'altro turista italiano rimasto ferito è Peppino Fappani, di 69 anni, originario di Genivolta, nella provincia di Cremona.

Risulterebbe che i due fossero in una zona in cui non è consentito nuotare e Yasmine Fouad, la ministra egiziana dell'Ambiente, ha confermato che la zona dell'incidente è stata chiusa e che è stato vietato nuotare nella zona dei ponteggi per due giorni a partire da oggi, annunciando la formazione di un comitato urgente, in coordinamento con il Governatorato del Mar Rosso e le autorità interessate, per scoprire le cause dell'incidente. A dare la notizia - poi confermata da fonti della Farnesina - che i due turisti fossero italiani è stato il console di Mosca a Hurghada.

Fappani era amico da diverso tempo di Di Gioia e oggi, a “Non Stop News” su Rtl 102.5, la figlia dell' uomo, odontotecnico che lavora a Soncino, ha raccontato : "Si è avvicinato per prestare soccorso all'altro ragazzo ed è stato trascinato sott’acqua dallo squalo. Mio padre sta meglio ma è ancora ricoverato. Hanno eseguito la sutura di tutte le ferite riportate, fortunatamente non profonde, e dovrebbe essere dimesso oggi pomeriggio. Sicuramente le autorità egiziane sono più esperte di noi, mio padre va in Mar Rosso da molti anni e da quello che ho capito si trovava nella zona di balneazione. Quanto si sia spinto per salvare Di Gioia, non glielo so dire e, sicuramente, staranno facendo gli accertamenti in Egitto. Non sappiamo dove fosse Di Gioia, se in una zona balneabile o no, ovviamente in mare è riuscito poco a rendersi conto di quanto si stava allontanando dalla barriera. Probabilmente se mio padre se ne fosse fregato, non si sarebbe ferito, sicuramente mio padre non si è buttato dal pontile per distrarre lo squalo, in quanto non lo aveva proprio visto".

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Ad attaccare a Marsa Alam è stato uno squalo tigre, la specie era sotto sorveglianza dopo un incidente analogo nel 2023.

Dai primi elementi dell'inchiesta sulla morte del turista italiano in Egitto, emerge che ad attaccarli è stato uno squalo tigre, lungo 2,5 metri, una specie che il ministero dell'Ambiente aveva posto sotto sorveglianza e tracciamento satellitare l'anno scorso, dopo un incidente simile, che ha riguardato un turista russo. Sotto sorveglianza erano stati messi tre tipi di squali del Mar Rosso: "il tigre, il mako e l'oceanico".

Naguib Sawiris ha dichiarato attraverso il suo account ufficiale su "X" che le cause dell'incidente sono state le barche da pesca commerciali che hanno scaricato i loro rifiuti in mare, sottolineando che la pesca commerciale deve essere vietata in questa zona turistica: "Il ritorno dal turismo è più importante delle barche che distruggono le persone e cacciano i pesciolini senza responsabilità".

Precedenti Attacchi nel Mar Rosso

Episodi di attacchi di squali si sono verificati anche in passato nel Mar Rosso. Alcune spiagge affacciate sul Mar Rosso furono chiuse nel luglio del 2022, dopo che una turista austriaca di 68 anni era stata uccisa da uno squalo. Nel giugno del 2023, un turista russo fu divorato da un pescecane che fu poi catturato in un'area vicino a Dream Beach, nella città di Hurghada. Nel settembre dello stesso anno uno squalo strappò un braccio a una donna egiziana nelle acque davanti alla spiaggia di Dahab, nel sud del Sinai.

Anni prima, tra il 1997 e il 2021, in Egitto si erano verificati cinque attacchi fatali di squali, in località come Sharm el-Sheikh, Marsa Alam e Habili Gafar.

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Dopo questi incidenti le autorità egiziane avevano annunciato l'installazione di dispositivi di monitoraggio collegati ai satelliti per tracciare i movimenti e il comportamento degli squali con l'obiettivo di adottare misure precauzionali per proteggere sub e bagnanti dagli attacchi. Il Governatorato del Mar Rosso ha obbligato gli hotel a posizionare reti in mare lungo le spiagge private per determinare la distanza di sicurezza consentita per nuotare e immergersi e per impedire ai predatori di avvicinarsi ai turisti.

Misure di Sicurezza e Ricerca

A seguito degli incidenti, le autorità egiziane hanno implementato diverse misure per garantire la sicurezza dei turisti e monitorare l'attività degli squali.

  • Installazione di dispositivi di monitoraggio satellitare per tracciare i movimenti degli squali.
  • Obbligo per gli hotel di posizionare reti in mare lungo le spiagge private.
  • Chiusura temporanea delle spiagge in caso di avvistamenti di squali.
  • Formazione di comitati urgenti per valutare la situazione e ideare misure anti-squalo.

Squali nel Mar Rosso: Specie e Comportamento

Nel Mar Rosso vivono oltre 1.200 specie di pesci e 44 specie di squali. Tra le specie più ‘famose’ di questi grandi predatori, ci sono lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier), che sembrerebbe essere stato quello che oggi ha attaccato e ucciso il 48enne Gianluca Di Gioia al largo di Marsa Alam, ma anche lo squalo pinna bianca del reef (Triaenodon obesus) e lo squalo longimano (Carcharhinus longimanus). È quest’ultimo il tipo di squalo che più spesso si è mostrato aggressivo verso l’uomo nel mar Rosso.

Gli squali attaccano gli esseri umani quando sono confusi o curiosi. Le temperature dell'acqua in aumento, causate dal riscaldamento globale, possono modificare gli habitat naturali degli squali, spingendoli più vicino alle coste. Gli squali seguono semplicemente le loro prede, come le foche, e si ritrovano sempre più vicini alla costa dove la probabilità di un incontro umano è alta.

Bisogna comunque precisare che gli attacchi di squali contro l’uomo sono eventi estremamente rari. E, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, solo circa una dozzina delle oltre 300 specie di squali sono state coinvolte in attacchi agli esseri umani.

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