Il Viaggiatore di Prima Classe di Čechov: Un Viaggio Letterario Attraverso la Russia
Anton Čechov, maestro del racconto russo, ha saputo immortalare nelle sue opere uno spaccato della società del suo tempo, con le sue contraddizioni, le sue aspirazioni e le sue disillusioni. Tra i suoi numerosi racconti, Il Viaggiatore di Prima Classe si distingue per la sua semplicità e profondità, offrendo uno sguardo acuto sulle dinamiche sociali e umane.
Un Incontro Fortuito in Treno
Il Viaggiatore di Prima Classe, scritto nel 1886, narra l'incontro tra due passeggeri in un vagone di prima classe. Due passeggeri, che non si conoscono, viaggiano in un vagone di prima classe. A differenza di altri racconti ambientati in treno, come Scompartimento n. 6, qui non c'è la diffidenza e il fastidio che si percepisce, inizialmente, nel rapporto tra i protagonisti.
Čechov e il Treno: Un Elemento di Cesura con il Passato
Čechov aveva intuito quanto il treno abbia rappresentato per la società dell’Ottocento un elemento di cesura con il passato. C’è un prima dell’era dei treni e un dopo. Le città che si doteranno di una stazione sono destinate ad entrare in una nuova epoca: quella della modernità.
Il treno non ha semplicemente accorciato le distanze, come gli altri mezzi di trasporto, ma ha prodotto una nuova dimensione dell’esistenza. Sul treno (o sulla nave) viviamo un tempo sospeso in cui accadono cose diverse da quelle che possono accadere altrove. Per esempio: quanto è più semplice iniziare una conversazione con una persona che non si conosce mentre si viaggia in treno rispetto che iniziare una conversazione con uno sconosciuto in un bar o in attesa dal medico?
La Modernità Inesorabile
In quel periodo, la modernità, rappresentata dall’arrivo del treno in città, è un ricatto, ma è un ricatto a cui non si può non sottostare perché la modernità è inesorabile. Non casuale è il fatto che il protagonista del racconto di Čechov diventerà, a un certo punto, un operaio della ferrovia.
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Il Viaggio Come Metafora della Vita
Oltre ai riferimenti diretti, sono proprio le atmosfere del teatro e della letteratura di Cechov ad essere dentro ogni inquadratura. Negli sguardi, negli occhi, nei silenzi. L’irrequietezza sentimentale e l’infelicità richiamano anche l’angoscia. In quest’ultimo caso Mosca diventa la meta desiderata per scappare alla monotona vita di provincia.
Generalmente si può pensare che ciò che conta nel viaggio è l’azione, ossia il viaggio stesso. Tuttavia anche i momenti sospesi, le attese sono importanti, soprattutto quando è tempo di fare bilanci. Nel corso del viaggio il panorama intorno a noi scorre troppo veloce per accedere a certe intuizioni. Intuizioni che, invece, sono figlie dell’attesa.
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