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Informazioni Turistiche su Viterbo: Cosa Vedere nella Città dei Papi

Se il Lazio è ricco di meraviglie, Viterbo è una di queste. L’antica città etrusca, infatti, nel corso della sua lunghissima storia è stata anche sede papale: un periodo florido, ricchissimo, del quale conserva ancora oggi il lascito. Viterbo si trova nel Lazio ed è il capoluogo dell’omonima provincia situata nella parte settentrionale della regione.

Viterbo si trova al centro geografico della Tuscia Viterbese, a circa 80 km a nord di Roma e a 93 km a est di Rieti. La sua posizione strategica ha favorito, nel corso degli anni, un aumento costante del flusso turistico. Molto si è fatto sul piano della promozione e della valorizzazione grazie al suo ampio patrimonio storico.

Visitare Viterbo in un giorno permette di osservare tutte le bellezze della città, ma fermarsi due giorni o un weekend lungo rende possibile esplorare anche le meraviglie circostanti. Se vuoi visitare la provincia di Viterbo il punto di partenza è proprio il capoluogo.

Cosa Vedere a Viterbo: Attrazioni Principali

L’attrazione principale di Viterbo è senza dubbio il centro storico, dove si possono ammirare monumenti di grande rilevanza architettonica e artistica. Suggestivi sono gli scorci tipicamente medievali, dove non di rado, sembra di tornare indietro nel tempo. Viterbo ha il centro storico medievale più grande d’Europa, ma pochi italiani lo sanno. Ha l’atmosfera, l’architettura e lo stile di vita di un borgo anche se ha le dimensioni di una media città.

Palazzo dei Papi

Impossibile non visitare il simbolo di Viterbo, il Palazzo dei Papi. Tra i principali monumenti del capoluogo, spicca il Palazzo dei Papi, chiamato così poiché fu sede papale fra il 1257 al 1281, come voluto da Alessandro IV. Fa bella mostra il suo magnifico loggiato, ed è noto anche per aver ospitato l’interminabile elezione pontificale fra il 1268 e 1271.

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Dal 1257 al 1281 questo edificio fu la residenza papale. Quando Roma diventava troppo pericolosa, i Papi preferivano scappare a Viterbo, città vicina, ricca e soprattutto sicura perché Guelfa. Il Palazzo dei Papi fu quindi fatto costruire tra il 1255 e il 1266 dal Capitano del Popolo Raniero Gatti proprio per ospitare i pontefici romani che trasformarono Viterbo in una “Piccola Roma”, la “Città dei Papi”, come viene ancora oggi chiamata.

Se la bellezza della Loggia dei Papi conquista già di per sé, l’incanto è completo osservando la Valle Faul dal retro del palazzo. Questa loggia è chiamata anche “delle benedizioni” perché i papi si affacciavano da qui per benedire il popolo. Questo luogo è interessante perché storicamente, qui, è nata la parola conclave. Non servì a nulla, perché ci vollero comunque 3 anni per eleggere il Papa, ma resta di quel periodo la parola Conclave che si usa ancora oggi.

Duomo di San Lorenzo

La Cattedrale di Viterbo si trova accanto al Palazzo dei Papi, di cui è stata per molto tempo il giusto completamento. Tutte da scoprire sono le chiese tutte di notevole spessore artistico e architettonico come ad esempio il Duomo di San Lorenzo, adiacente al Palazzo dei Papi. Secondo una tradizione non suffragata da documenti, sorge sui resti di un tempio del dio pagano Ercole.

Il campanile gotico bicolore fu modificato nel 1369 e svetta sulla piazza con la sua mole possente. L’interno è suddiviso in tre navate con a destra il fonte battesimale del XV secolo, le cappelle di Santa Caterina e dei Santi Valentino ed Ilario. La cattedrale di Viterbo ha una particolarità: dietro l’abside centrale c’è ancora l’abside barocco con la volta affrescata e il meraviglioso Coro Barocco.

Quartiere San Pellegrino

Il centro storico di Viterbo racchiude, come uno scrigno, diversi tesori. Il vero gioiello è il cuore medievale identificato con il noto Quartiere San Pellegrino. Tra questi, il quartiere di San Pellegrino è uno dei più preziosi. Passeggiare tra i vicoli di questa suggestiva zona di Viterbo, vi farà immergere nelle affascinante atmosfere del passato. Un viaggio indietro nel tempo che vi meraviglierà.

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Passeggiando col naso all’insù s’incontrano archi, logge, palazzi in pietra, ma soprattutto lo splendido Palazzo degli Alessandri, l’antica torre e Casa Poscia. Se avete mai visto una foto di Viterbo, quasi sicuramente ritraeva qualche scorcio del quartiere medievale di San Pellegrino. Molte abitazioni hanno anche i richiastri, un cortile interno al servizio di una o più abitazioni. Il centro del quartiere è l’omonima piazza con la chiesa, ampiamente rimaneggiata e il Palazzo degli Alessandri.

Altre Chiese e Monumenti

Il corpo della santa si venera nell’omonima chiesa ma meritano una visita anche San Silvestro e, soprattutto, Santa Maria Nuova. Case torri, profferli, richiastri, architetture tipiche del medioevo viterbese per fortuna conservate intatte.

La chiesa e il monastero di Santa Rosa sono il centro del culto per questa santa molto amata a Viterbo e provincia. La chiesa, rifatta nel 1850, dal 1258 ospita il corpo della santa. La struttura originale ospitava affreschi di Benozzo Gozzoli andati perduti e oggi sostituita da copie.

La piccola Chiesa di San Silvestro, costruita prima dell’anno 1.000, merita una visita perché qui, nel 1271, Guido di Montfort uccise durante la messa il principe Enrico di Cornovaglia. Nell’angolo sinistro, c’è il pulpito esagonale da cui predicò san Tommaso d’Aquino nel 1266. L’interno è a tre navate ricco di opere d’arte compreso un trittico con Cristo benedicente venerato da secoli dai viterbesi.

Le Fontane di Viterbo

Le fontane, a Viterbo, sono ovunque. Per la maggior parte, hanno forma fusolare e sono realizzate in peperino, pietra locale; l’acqua che sgorga è proveniente dai monti Cimini.

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Viterbo Sotterranea

Cosa fare a Viterbo se non visitare (anche) la Viterbo sotterranea? I cunicoli, la cui origine è controversa ma secondo alcuni archeologi risalirebbe all’epoca etrusca, si snodano sotto la città in un reticolo di tunnel che partono dal cuore cittadino e sbucano oltre le mura.

Musei di Viterbo

Il Museo del Colle del Duomo è il terzo elemento del polo che unisce il Palazzo dei Papi e la Cattedrale di San Lorenzo. Inaugurato nel 2005 raccoglie le opere archeologiche, storiche-artistiche e il tesoro dei Papi. Nella sezione archeologica sono raccolti alcuni importanti reperti di Viterbo e della Tuscia di epoca etrusca, romana e medievale.

Il Museo Civico merita una visita soprattutto per la Pinacoteca, con due opere di Sebastiano dal Piombo, tra cui la magnifica Pietà e la Flagellazione. Commissionate dal prelato e umanista viterbese, Giovanni Botonti, intorno al 1516.

Al Museo Etrusco di Viterbo, ospitato nella Rocca Albornoz, si va indietro nel tempo: tra sarcofagi parlanti, reperti provenienti dalle necropoli, e dal Teatro Romano di Ferento. Soprattutto però si va a spasso per gli abitati dell’Etruria Meridionale interna, dei secoli VI-IV a.C.

Terme dei Papi

Viterbo è anche la città delle terme, tanto da ospitarne alcune nel cuore cittadino, oltre che nei dintorni. Le più famose - e antiche - sono le Terme dei Papi, volute da Papa Niccolò V. Note anche come “il Bagno del Papa”, sono uno dei luoghi da visitare assolutamente in città.

Piazza dei Caduti e Chiesa di Santa Maria della Peste

La zona del Sacrario, altresì nota come piazza dei Caduti, nacque negli anni Trenta come conseguenza dell’abbattimento di diverse case medievali. A colpire lo sguardo è la Chiesa di Santa Maria della Peste, costruita in seguito a un voto successivo alla pestilenza che colpì la città dal 1493 al 1501.

Dintorni di Viterbo: Escursioni e Borghi da Visitare

I dintorni di Viterbo offrono tantissime cose da fare. Per arricchire la vostra gita o un weekend potrete visitare uno dei tanti borghi che si trovano nelle vicinanze di Viterbo. Numerosissime sono le attrazioni turistiche che si trovano nelle vicinanze di Viterbo. Splendidi borghi come Montefiascone, Vitorchiano, Bomarzo, Soriano nel Cimino, Fabrica di Roma e Tuscania.

Oltre a Viterbo, nella zona ci sono alcuni itinerari da non perdere che distano non meno di un’ora di auto: Marta, sul Lago di Bolsena, la meravigliosa Civita di Bagnoregio, Caprarola e Ronciglione.

Villa Farnese a Caprarola

Di palazzi e parchi da vedere, in Lazio, ce ne sono tantissimi, e la regione della Tuscia non è da meno. Tra i palazzi più belli c’è sicuramente Villa Farnese, a Caprarola. VILLA FARNESE DI CAPRAROLA è una delle opere più apprezzate del Rinascimento in Europa e risale al Secondo Cinquecento.

Esatto, la villa porta il nome della stessa famiglia di Palazzo Farnese di Roma e sorge, inaspettata, nel verde dei Colli Cimini. Villa Farnese è un complesso architettonico impegnativo che si articola in un palazzo fortificato pentagonale a cinque piani con un cortile circolare. Nei Giardini Bassi, e nei Giardini Alti con fontane, labirinti, sculture.

Si tratta di spazi esclusivi che avevano la duplice funzione di rappresentanza e di villeggiatura del cardinale Alessandro Farnese (1520-1589), nipote di papa Paolo III (1468-1549). Il cardinale Alessandro mecenate d’arti e uomo ricco, incaricò al grande architetto, Jacopo Barozzi da Vignola, che disegnò anche la vicina Villa Lante a Bagnaia per un altro cardinale.

Il Vignola realizza in soli 26 anni tutto l’alzato del palazzo di Caprarola, dal 1550 al 1576. A Villa Farnese di Caprarola l’architettura dell’edificio e della natura venne disegnata secondo le regole rinascimentali: simmetria, ordine, proporzioni perfette, equilibrio. Che corrispondono alla visione del mondo rinascimentale e le sue simbologie.

Villa Lante a Bagnaia

Vale davvero la pena spostarsi 5 km fuori dal centro di Viterbo per visitare Villa Lante, una delle più belle ville del mondo. Le due costruzioni più rilevanti della villa sono le due palazzine gemelle anche se costruite con 30 anni di differenza. L’altro grande artefice della villa fu Tommaso Ghinucci da Siena, architetto ed ingegnere idraulico che, dopo aver finito Villa d’Este a Tivoli si dedicò a Villa Lante per circa 10 anni.

Il nome di Villa Lante sarà attribuito nel XVII secolo quando divenne proprietà di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere. Ci troviamo nel giardino della residenza estiva dei Vescovi di Viterbo risalente al Secondo Cinquecento, disegnato probabilmente dal grande Barozzi da Vignola. Come in tutte le altre ville rinascimentali, anche a Villa Lante il parco è la parte dove la natura viene lasciata al suo stato selvaggio, non controllata attraverso la ragione.

Sacro Bosco di Bomarzo

Sempre restando in tema di giardini, da vedere è il Sacro Bosco di Bomarzo. Per una gita fuori porta in Tuscia, ad un quarto d’auto dal centro di Viterbo si trova il Parco dei Mostri di Bomarzo conosciuto anche come Sacro Bosco di Bomarzo. È un’attrazione sui generis molto apprezzata dalle famiglie che si divertono a scovare le enormi sculture di pietra disseminate lungo il percorso nel bosco.

Un luogo unico al mondo la cui bizzarria non può non conquistare. Il percorso di sculture, volute dal principe Orsini nel 1547, si sviluppa tra olmi, noccioli e meli selvatici: il visitatore ora s’imbatte in un enorme orco, ora in un elefante semi sospeso.

IL PARCO DEI MOSTRI, o SACRO BOSCO, è un giardino fantasioso del Secondo Cinquecento, divertente, ma anche un po’ filosofico e spirituale. Fu ideato come un bosco delle meraviglie da attraversare, tra sculture grottesche spesso gigantesche, e di inverosimili costruzioni inclinate.

Le creazioni del bosco affascinano subito, ma non si lasciano conquistare altrettanto facilmente. Il Sacro Bosco sorse nel gran proliferare di ville e giardini intorno a Roma, nel pendio di una valle sotto il Palazzo Orsiniano di Pier Francesco (1523-1585), a Bomarzo. E’ una sorta di Ottava Meraviglia, in allusione alle Sette Meraviglie del mondo antico, che richiama anche la cultura del Rinascimento Italiano e delle conoscenze esoteriche.

Mancano didascalie per approfondire anche solo brevemente i significati delle statue quindi divertitevi voi ad interpretarli. In alternativa si può pranzare, previa prenotazione, al ristorante “La Locanda del Mostro” oppure portare il pranzo a sacco e sistemarsi nell’area pic-nic.

Il Giardino dei Tarocchi

In zona, verso Capalbio, c’è un altro luogo capace di coniugare magia e natura, il Giardino dei Tarocchi. Da vedere anche con i bambini, fu ideato e realizzato dall’artista Niki de Saint Phalle tra la fine degli anni Settanta e la fine degli anni Novanta.

Sant’Angelo: Il Paese delle Fiabe

Quali sono i borghi più belli vicino a Viterbo? Sant’Angelo vale senza dubbio una visita. Soprannominato il “paese delle fiabe”, è un museo a cielo aperto: le sue case sono abbellite da murales raffiguranti universi leggendari e fantastici.

Altri Borghi Interessanti

  • Tivoli, splendido borgo poco distante da Viterbo che custodisce due autentici tesori Patrimonio Unesco.
  • SUTRI è un borgo dall’aspetto medioevale cinta di mura, che sorge su uno sperone di tufo alla confluenza dei fossi Promontore e Ròtoli.
  • Tuscania ha il colore della chiara pietra calcarea, il materiale di costruzione locale, che le dona lucentezza.

Inoltre grande interesse ambientale e turistico assumo i due grandi laghi della Tuscia: il Lago di Vico a sud e il Lago di Bolsena a nord di Viterbo. Da non perdere è la maestosa Faggeta del Monte Cimino, da alcuni anni inserita tra i Patrimoni Naturali dell’Umanità dall’UNESCO.

Cucina Viterbese: Sapori e Tradizioni

La cucina viterbese è fortemente influenzata dalla regioni limitrofe e porta con sé suggestioni romane, ma anche toscane e umbre. I ristoranti a Viterbo spaziano dalla cucina più tradizionale, con osterie e trattorie, a locali più raffinati e di ricerca.

Tra gli indirizzi migliori in città si segnalano l’Osteria del Vecchio Orologio, presente da più di 50 anni nel cuore della Città dei Papi e il ristorante Sale Nero, specializzato perlopiù in cucina di pesce.

Verso la fine del Lazio, già quasi Toscana e anche un po’ umbria, la cucina di Viterbo e della provincia unisce i sapori di queste 3 grandi culture gastronomiche, come si scopre già dai nomi dei piatti. Se si è fortunati si trova nel menu il Fieno Canepinese, pasta fresca simile alle tagliatelle condita con sugo di pollo. Molti dimenticano che la Tuscia viterbese è anche zona ricca d’acqua e dai laghi di Bolsena e Vico arrivano i pesci (luccio, tinca, coregone anguilla) per un’eccezionale zuppa (Sbrescia). Il secondo più famoso è la Pignataccia, uno stufato cotto al forno in un tegame di coccio con carne e interiora di bovino e suino. Tra i dolci ricordiamo le fregnacce (frittelloni), le ciambelle all’anice, il Pangiallo, tozzetti e frittelle di riso.

Clima e Come Arrivare a Viterbo

Il clima a Viterbo è mite, con estati calde e afose e inverni quasi mai rigidi. Viterbo ha due stazioni ferroviarie, una a Porta Fiorentina e una a Porta Romana. Per raggiungere Viterbo in aereo l’aeroporto di riferimento è quello di Roma Fiumicino. Partendo da Roma è necessario imboccare la tangenziale del GRA e arrivare fino all’uscita Cassia bis per poi proseguire sulla strada verso Viterbo.

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