Ciao Darwin: Polemiche e Controversie
Ciao Darwin è un format tutto italiano che ha debuttato nel 1998, ideato da Paolo Bonolis e Stefano Magnaghi. Il programma, con il suo titolo ironico, rende omaggio alla teoria dell’evoluzione di Charles Darwin.
Lo show nasce da uno spunto di stampo sociologico: mettiamo di fronte due categorie di “umani del terzo millennio” per scoprire quale è più adatto alla sopravvivenza - per poi debordare nel trash più assoluto. Il programma nasce nel 1998 dalla mente di Paolo Bonolis e Stefano Magnaghi, che hanno preso dal libro Terre desolate di Stephen King l’idea di uno spazio parascientifico, con l’intento di studiare le varie caratteristiche dell’uomo e della donna del Terzo Millennio e trovare gli Adamo ed Eva del futuro. Tutto ciò, ovviamente, Ciao Darwin lo fa in chiave comica.
Struttura del Programma
La prima puntata dello show viene trasmessa da Canale 5 il 3 ottobre 1998 e vede protagoniste le sfide Bassi vs. Alti e Alte vs. Basse. Alla conduzione c’è Bonolis, con la partecipazione del suo inseparabile amico Luca Laurenti. Al duo è affiancato la modella Annabelle Susanne Brewka nei panni di Madre Natura.
Nello studio sono presenti due squadre, ognuna composta da 50 persone appartenenti a due opposte categorie e ciascuna rappresentata da un personaggio famoso. La gara è strutturata attraverso una serie di prove: di abilità, di intelligenza e di cultura generale. Gli esiti delle sfide vengono decisi dai voti del pubblico in studio, anch’esso rappresentato da un personaggio famoso. La somma dei punti decide vantaggi e penalità per la prova finale, denominata Il cilindrone.
In questa prova due volontari (uno per squadra) sono seduti dentro una cabina trasparente a forma di cilindro. Sulle cabine sono segnate sei tacche. I due sfidanti devono rispondere a turno ad alcune domande. In caso di errore il livello d’acqua nel proprio cilindro sale di una tacca, mentre in caso di risposta esatta è l’avversario a ricevere la penalità. Il concorrente che per primo viene sommerso dall’acqua fa di conseguenza perdere la sua squadra, decretando campione l’altra squadra.
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Il personaggio di Madre Natura è generalmente interpretato da una modella, che fa girare un mappamondo per sorteggiare i concorrenti che devono affrontare le diverse prove. Tutta la gara è fortemente connotata di un umorismo che sfocia quasi sempre nel demenziale. L’intento dello show è infatti quello di far emergere gli aspetti ridicoli delle catalogazioni.
A partire dalla quinta edizione il titolo del programma è accompagnato da un sottotitolo (L’anello mancante, La regressione, La resurrezione, Terre desolate).
Le prime quattro stagioni di Ciao Darwin sono dirette da Beppe Recchia, scomparso poi nel 2007; a partire dalla quinta edizione la regia è invece curata da Roberto Cenci.
Il 24 novembre 2023, dopo quattro anni di pausa, il game show ritorna in onda con la sua nona edizione, intitolata Giovani 8.7. La stagione è divisa in due parti: la prima va in onda tra novembre e dicembre mentre le cinque puntate finali sono trasmesse nella primavera del 2024.
Incidenti Durante le Registrazioni
Nel corso del tempo, la produzione di Ciao Darwin ha reso noti due incidenti avvenuti durante le registrazioni dello show.
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- Nella quinta puntata della sesta edizione (2010) durante la prova finale uno dei cilindroni iniziò a perdere acqua da un foro e poi si ruppe completamente. L'acqua allagò lo studio, travolgendo anche Luca Laurenti. Successivamente fu potenziata la solidità dei cilindroni.
- Nel corso dell'ottava puntata dell'ottava edizione (2019), durante il gioco del Gendorme - nella fase dei rulli - un concorrente si è procurato lo schiacciamento di alcune vertebre, rimanendo gravemente paralizzato.
Critiche e Controversie
Ciao Darwin è stato più volte criticato e accusato di essere becero. Trash, in questo caso, significa soprattutto contenuti a sfondo palesemente sessista o razzista: fin dal lancio di Ciao Darwin ha sempre causato polemiche, ad esempio, la figura di “madre natura” - una scusa per mettere una ragazza seminuda in primissimo piano, mentre maschi intontiti di tutte le età la guardano dal pubblico in studio con il binocolo. Qualche volta lo show va oltre il livello consueto, bucando nell’internet e nell’incredibile.
La puntata in assoluto più stroncata è stata Omosessuali vs. Eterosessuali della seconda edizione. Ci sono state polemiche anche per le puntate Italiani vs.
Scherzi a parte, le reazioni scandalizzate di chi guarda per la prima volta un programma che in Italia va in onda indisturbato da più di vent’anni dovrebbero spingerci a una domanda seria: nel 2020 è ancora tollerabile un’esibizione di maschilismo e razzismo di questo genere? Il tempo passa, e fa sembrare Ciao Darwin ancora più alienante e alienato dalla realtà. Nel 1998 il trash televisivo berlusconiano era al suo massimo picco e faceva da cemento ideologico-culturale per il centrodestra italiano di allora, influenzando l’intero paese.
Nel 2016, quando all’estero ci si era accorti di Ciao Darwin, il movimento #MeToo non aveva ancora bucato nel discorso mainstream, e ostentare una donna seminuda come madre natura sembrava “solo” un inquietante relitto di un’epoca distopica, qualcosa di cui ridere, anche all’estero. Quattro anni dopo, nel pieno dell’insurrezione del movimento Black Lives Matter, far vedere una giovane donna di colore annegare progressivamente nell’acqua - per scherzo - mentre ogni giorno muoiono decine di migranti a causa anche della politica del governo è semplicemente inaccettabile.
Accuse di Razzismo
Ciao Darwin è un programma razzista o, almeno, questo è ciò che sostiene tal David Adler, un economista americano originario di Los Angeles, coordinatore delle proposte politiche del movimento transnazionale e paneuropeo DIEM25. E lo dice sulla base di qualche frame del programma, in particolare sul gioco finale della puntata "Italiani contro Stranieri", andata in onda in replica lo scorso 28 giugno su Canale5.
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"Ho acceso la televisione italiana per trovare Mediaset di Berlusconi. (Canale) 5 stava trasmettendo uno show chiamato Ciao Darwin, dove gli italiani applaudono a uno straniero nero annegato in un contenitore d'acqua per le risposte sbagliate a domande banali. Tutto questo sotto gli occhi di due uomini e una donna muta in bikini", scrive lo pseudo analista televisivo nel commentare il programma di Paolo Bonolis, condotto in collaborazione con Luca Laurenti. Un'analisi pregna di falsità e distorsioni che si discosta da quello che è lo spirito del gioco e del programma in onda fin dal 1998.
Il un clima goliardico e scanzonato, durante ogni puntata di Ciao Darwin si affrontano due categorie umane antitetiche, che si sfidano su prove fisiche, di coraggio, di cultura e di dialettica per scoprire quale delle due è "la più forte", ossia quella più abile a portare avanti il genere umano, seguendo proprio il filone delle teorie darwiniane. La puntata in questione, della quale Adler ha preso un fotogramma finale, ha visto anche Bonolis impegnato in un monologo contro il razzismo, una pietra miliare del programma, con il quale in poche parole il conduttore ha abbattuto qualunque dubbio sul senso di quella puntata.
L'intento di voler far passare l'Italia ma, soprattutto, le reti televisive Mediaset come razziste e misogine è fallito per David Adler. Il tweet è diventato rapidamente virale per le tantissime risposte ottenute dal pubblico, che ha cercato di spiegare il senso del programma che, seppure con apparente leggiadra spensieratezza, affronta spesso temi importanti come quello del razzismo e dell'omofobia, ponendo tutti i concorrenti sullo stesso piano.
Da applausi l'intervento di Marco Salvati, autore storico del programma, che ha preferito non raccogliere la polemica ma rispondere con dissacrante ironia, in pieno stile Ciao Darwin. "Non credo che alcuna azienda che abbia un brand affermato e valori riconosciuti dai propri consumatori, investirebbe un euro in una trasmissione dove un tema così delicato, soprattutto in questo momento storico, venga trattato con tale leggerezza".
Casting Controversi
Nel bel mezzo della bufera Sarri-Mancini e del dibattuto su omofobia e discriminazione degli omosessuali, a Torino scoppia un caso che coinvolge Paolo Bonolis, tifosissimo interista e la sua popolare trasmissione “Ciao Darwin”, in onda su Canale 5. Il 12 gennaio, il capoluogo piemontese è stato teatro del casting del programma. Fra i candidati, si cercavano «persone contrarie all’integrazione degli stranieri in Italia» e «persone contro i diritti delle unioni gay».
La polemica è esplosa sul web. Monica Cerutti, assessore all’Immigrazione e alle Pari Opportunità, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, ha messo on line un comunicato dal titolo: «Ciao Darwin, un casting a Torino per cercare omofobi e razzisti».
Monica Cerruti, assessore regionale alle pari opportunità della Regione Piemonte: gli autori del programma cercavano persone contrarie ai diritti delle unioni gay e all'integrazione degli stranieri in Italia. "Si tratta di un vero e proprio schiaffo al rispetto delle persone e dei diritti di tutti e tutte - ha spiegato Monica Cerruti - E' inaccettabile che in un momento come questo, durante il quale l'odio nei confronti del diverso è sempre maggiore, ci siano programmi televisivi che vogliono alimentari xenofobia e omofobia.
Sulla questione è intervenuto anche Cesare Casiraghi, uno dei più riconosciuti pubblicitari italiani, secondo il quale "nessuna azienda che abbia un brand affermato e valori riconosciuti dai propri consumatori, investirebbe un euro in una trasmissione dove un tema così delicato, soprattutto in questo momento storico, venga trattato con tale leggerezza". Poi rincara la dose, prendendo di mira il conduttore: "E’ evidente l'intento di Bonolis di portare razzisti e omofobi in trasmissione per innalzare il livello della polemica al fine di ottenere un po’ più di ascolti.
Torino Film Commission, che ha ospitato la selezione degli aspiranti protagonisti di Darwin, ha preso posizione: «Abbiamo accolto diverse volte il casting organizzato dalla redazione di “Ciao Darwin” confidando nella professionalità e correttezza finora dimostrata e nella mancanza totale, finora, di riferimenti a “concorrenti” chiamati a esprimere opinioni su argomenti sociali e politici. Nella velocità del lavoro quotidiano, ha mancato in quest’ultimo casting di notare tra le varie “tipologie” di concorrenti quelle indicate.
La segnalazione le è giunta dal Coordinamento Torino Pride: “Io sono per il confronto sempre e comunque - premette il coordinatore Alessandro Battaglia -, ma quello che per gli autori di ‘Ciao Darwin’ può essere un gioco poi si trasmette nella vita di alcune persone”.