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La Posizione dello Straniero in Italia: Territorio, Clima, Salute e Opportunità

L'Italia, uno Stato dell'Europa meridionale, corrisponde a una delle regioni naturali europee meglio individuate. La sua superficie è di poco più di 300.000 km2.

Il Territorio Italiano: Un Quadro Geologico e Morfologico

La regione italiana è interessata dall'interazione dei margini delle zolle europea e africana, causa della sismicità che interessa l’80% della superficie. Rocce di età precambriana affiorano in settori delle Alpi e della Sardegna. Tra il Devoniano e il Carbonifero si sviluppò una fase di distensione della crosta continentale, con manifestazioni magmatiche e deposizioni in Sardegna, nelle Alpi Carniche e in Sicilia.

Durante il Carbonifero diffusi depositi conglomeratici e arenacei, talora con flore fossili, attestano l’esistenza di ambienti continentali in Sardegna e in taluni settori delle Alpi, mentre nell’area toscana gli ambienti sono continentali e marini, e nelle Alpi Carniche tipicamente marini. Con il Carbonifero superiore inizia una fase che genera bacini continentali in Sardegna, a La Thuile, in Liguria e nelle Alpi Meridionali.

A partire dal Permiano medio, con la trasgressione da SE sull’edificio ercinico europeo, si depositano formazioni continentali sabbiose e ghiaiose cui si accompagnano fenomeni vulcanici che interessano varie aree. Nel Triassico inferiore si instaura, sulle strutture paleogeografiche del margine continentale ercinico, una serie alterna di trasgressioni e regressioni marine da SE, che poi determina domini marini di profondità assai variabili e vaste piattaforme carbonatiche.

La fase di apertura oceanica della Tetide nel Giurassico vede l’attuale territorio italiano coperto per la maggior parte da piattaforme carbonatiche. Nel dominio oceanico si espandono colate basaltiche che saranno coinvolte nell’orogenesi alpina e costituiranno ofioliti (Alpi Occidentali, Appennino Settentrionale, Calabria). Sui margini dei blocchi continentali si depositano sedimenti marini (Alpi Occidentali, Prealpi lombarde, Toscana, Alpi Apuane).

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Con il movimento inverso dei margini continentali (Cretaceo inferiore), la convergenza dei due blocchi porta alla nascita dell’edificio alpino e a un’intensa attività vulcanica basaltica (Monti Lessini e Berici, Colli Euganei). Nel Paleogene si hanno diffuse sedimentazioni; intanto si va formando l’Appennino Settentrionale, costituito da diverse unità tettoniche sovrapposte con vergenza a E e NE. Durante il Neogene nella Sardegna settentrionale si sviluppa un’attività vulcanica legata a processi orogenetici; nell’area toscana si ha un’intensa attività magmatica intracrostale (Elba, Giglio e Montecristo) e vulcanica in Val di Cecina.

L’area italiana è largamente occupata dai sedimenti del Miocene; tra l’Oligocene e il Miocene superiore si forma l’edificio appenninico a falde di ricoprimento. Con il Messiniano iniziano movimenti di distensione sul settore tirrenico e compressivi nel settore esterno della catena appenninica. Con il Pliocene la catena alpina può dirsi completata. Nel Miocene superiore-Pliocene si hanno manifestazioni effusive di piattaforma, che nell’Etna continuano tuttora.

Con la fine del Pliocene e l’inizio del Pleistocene l’area italiana assume la configurazione odierna: il mare si ritira dalle parti più interne della penisola. Il modellamento dovuto alle espansioni glaciali, sul versante meridionale delle Alpi (e in qualche parte dell’Appennino), produce anfiteatri morenici, circhi, valli a U, bozze, laghi di circo ecc. Alle fasi glaciali (Günz, Mindel, Riss, Würm) e interglaciali (Günz-Mindel, Mindel-Riss e Riss-Würm) corrispondono oscillazioni del livello medio del mare, con estese superfici di erosione e successioni sedimentarie.

Nel Pleistocene medio vaste aree circostanti la penisola emergono, collegandosi a molte delle isole attuali, si colma la Pianura Padana, l’attività vulcanica genera le Isole Eolie, in Toscana si sviluppa l’apparato del Monte Amiata e altri punteggiano l’area tra il Lazio settentrionale e la Campania. In questo quadro si muove l’uomo, lasciando testimonianze di industria litica durante l’interglaciale Mindel-Riss (Paleolitico inferiore).

A N delle Alpi Meridionali, le quali formano il grande arco che racchiude la Pianura Padana, rientrano in territorio italiano alcuni massicci cristallini e tratti delle più settentrionali aree pennidica e austroalpina. Qui lo spartiacque principale si è spostato dall’interno dell’edificio verso l’esterno, tramite una serie di catture dei corsi d’acqua. Contemporaneamente a questi hanno agito i fenomeni glaciali würmiani.

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Le linee del Canavese, Insubrica, delle Giudicarie e della Pusteria sono la transizione verso le Alpi Meridionali dove, fra Ticino e Sarca, si manifesta un ambiente alpino e subalpino a modellamento glaciale. La Val d’Adige è un solco trasversale nettamente inciso, conseguenza del gioco delle trans;fluenze dei ghiacciai pleistocenici. A E dell’Adige, nelle Prealpi Venete, si distinguono elementi glacio-carsici nelle zone sommitali, doline, conche carsiche, canyon e valli secche.

A N delle Prealpi, tra l’Adige e il Piave, il peculiare paesaggio delle Dolomiti è dovuto alla diversa degradabilità delle scogliere e dei piastroni dolomitici rispetto alle fasce piroclastiche, arenacee e marnose, cui sono intercalati. La Pianura Padana e i sistemi collinari adiacenti ancora in epoca quaternaria costituivano un golfo marino; il colmamento si realizzò tramite gli apporti alluvionali dei fiumi e apporti glaciali e fluvioglaciali. Con i suoi 46.000 km2, la pianura è la più vasta e importante d’Italia.

A occidente, il settore piemontese è inframmezzato da rilievi collinari. Il settore centrale corrisponde alle pianure lombarda ed emiliana, divise dal corso del Po e costeggiate, a N, dalle morene che bordano verso S i laghi prealpini. A queste si collega l’alta pianura, separata dalla bassa, adiacente al Po dal limite superiore delle risorgive (fontanili). La successione si ripete, semplificata e invertita, nella pianura emiliana. In tutto il bacino si è depositata una coltre di sedimenti eolici (Löss), spessa quasi 2 m nel Piacentino.

L’Appennino Settentrionale è costituito da una serie di dorsali con direzione NO-SE, disposte a scalare dal settore tirrenico a quello adriatico e caratterizzate, nelle parti sommitali, da forme dolci e poco accidentate, demolite da processi erosivi. Il reticolo idrografico è asimmetrico: il versante adriatico ha valli trasversali, quasi rettilinee, quello tirrenico è ricco di segmenti longitudinali, molti dei quali all’origine bacini lacustri (Casentino, Mugello, Valdarno, Valle Tiberina ecc.).

L’Appennino Centrale è il tratto più elevato della catena (2912 m s.l.m. nel Gran Sasso d’Italia), caratterizzato da grande diffusione e potenza dei calcari, e da massicci fratturati e dislocati orizzontalmente o verticalmente dai movimenti tettonici, con un’evoluzione morfologica assai diversa nelle varie parti. All’interno della catena si aprono numerose conche intermontane, di origine per lo più tettonica. Lungo la sezione laziale-abruzzese si possono distinguere quattro unità morfotettoniche: Antiappennino tirrenico; Appennino interno; Appennino esterno (Gran Sasso e Maiella); avampaese adriatico.

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Nell’Appennino Meridionale le sezioni campana e lucana presentano un asse spostato sul lato tirrenico. L’evoluzione morfotettonica è derivata dall’ associazione di unità distinte: i massicci calcarei incarsiti della cornice tirrenica (Matese, Monti Picentini ecc.), aridi, poco ospitali, ma che fungono da serbatoio idrico di vaste aree; la Fossa Bradanica, area di sprofondamento posta tra il contrafforte calabro e le Murge, ricolmata da depositi plio-quaternari; i tavolati adriatici, parte dell’Antiappennino Pugliese, segnati da una notevole complessità di paesaggi e complicati da fenomeni di vulcanismo recente (Vulture).

L’Appennino Calabro-Peloritano corrisponde all’affioramento dello zoccolo cristallino pretriassico, fratturato in zolle ed estremamente alterato in superficie. L’assetto tettonico consta di blocchi longitudinali (Catena Costiera, Sila, Aspromonte) alternati a fosse longitudinali. Tutto l’arco è soggetto a intensi movimenti neotettonici di sollevamento. La risultante geomorfologica di questi processi è una struttura a pianalti, evidenti nell’Aspromonte, disposti a gradinata da 1300-1200 m fino a 300-250 m di quota.

L’Antiappennino si sviluppa in più formazioni. A S dell’Arno sono le alture del Volterrano, delle Colline Metallifere, del Senese, interessate nel Plio-Pleistocene da una serie di cicli trasgressivi e segnate dai calanchi. L’Antiappennino Tosco-laziale è in prevalenza frutto di vulcanismo recente: nel Pleistocene, lungo un sistema di faglie distensive, si imposta l’attività vulcanica dei Volsini, dei Cimini, dei Sabatini e dei Colli Albani.

Nel Lazio meridionale i rilievi antiappenninici continuano con gli speroni calcarei dei Lepini, degli Ausoni e degli Aurunci, che il solco tettonico in cui scorre il Sacco-Liri separa dall’Appennino Abruzzese. In Campania, al vulcano spento di Roccamonfina segue più a S il Vesuvio. Sul versante adriatico l’Antiappennino coincide pressoché con la regione pugliese, ed è costituito dal Gargano e dalle Murge, divisi dalla piana alluvionale del Tavoliere e dalla Penisola Salentina.

All’inizio del Pliocene della Sicilia emergevano l’Appennino Siculo, a NE, e i Monti Iblei, a SE; il resto emergerà durante le fasi regressive plioceniche e pleistoceniche. I Monti Nebrodi presentano paesaggi simili a quelli dell’Appennino Settentrionale, mentre le Madonie, con i loro altopiani incarsiti, richiamano la cornice tirrenica dell’Appennino Campano. La Sicilia orientale è dominata dall’Etna, vulcano attivo che si eleva su un basamento di rocce sedimentarie, alto sul mare un migliaio di metri.

Nel SE dell’isola si sviluppa l’altopiano ibleo, che domina le fosse tettoniche di Catania e Gela. Dalle formazioni clastico-evaporitiche della Sicilia centrale, aride colline soggette a fenomeni di intensa erosione, si passa ai monti della Sicilia occidentale, mosaico di blocchi rigidi, intersecati da faglie attive, digradanti verso la costa con una successione di ripiani terrazzati.

I principali rilievi della Sardegna, nel settore orientale dell’isola, appartengono al Massiccio Sardo-corso. L’estremo lembo sud-occidentale, separato dalla fossa tettonica del Campidano, è formato dalle montagne arrotondate dell’Iglesiente, dove affiorano le rocce sedimentarie più antiche d’I. (Cambriano, Siluriano). I rilievi montuosi sono separati e isolati da altopiani o da pianure.

Il Clima Italiano: Una Varietà di Influenze

Tra i fattori incidenti sull’ampia varietà dei climi dell’I. sono la posizione geografica, fra 36° e 47° N, in piena zona astronomica temperata, e la posizione rispetto al mare, all’Europa e all’Africa: l’I. insulare e peninsulare risente dell’influenza mitigatrice del Mediterraneo, l’I. continentale ha inverni più freddi ed estati notevolmente calde. La catena alpina protegge la Pianura Padano-veneta dagli influssi diretti del clima dell’Europa centrale, ma non impedisce l’ arrivo di aria fredda da N (mistral, bora).

La fascia costiera ligure-tirrenica ha clima più marittimo rispetto a quella adriatico-ionica, perché si affaccia su un mare più profondo, dall’influenza mitigatrice più intensa, e perché il litorale adriatico è direttamente esposto ai venti freddi provenienti dai Balcani, mentre l’Appennino ostacola le correnti di aria caldo-umida provenienti da Ovest. Fanno sentire i loro effetti a scala locale i laghi, l’altitudine e l’esposizione alla radiazione solare e alle correnti umide.

Nel semestre freddo l’aria umida e fredda da O e NO porta sull’I. tempo moderatamente freddo e precipitazioni, mentre l’aria fredda e asciutta che giunge da NE porta giornate serene ma con bassa temperatura. D’estate, invece, dominano l’aria tropicale marittima e quella continentale sahariana. I fattori ricordati, e in specie il rilievo, influiscono sui diversi elementi del clima, in particolare sulla temperatura dell’aria.

Tra il livello del mare e i 2500 m le temperature medie annue variano tra 17 e 0 °C. Si superano i 15 °C su tutte le coste occidentali, su quelle insulari e lungo l’Adriatico centro-meridionale. Si hanno medie tra 10 °C e 15 °C nella Padania e nei fondivalle alpini; tra 5 °C e 10 °C nella media montagna alpina e nella fascia sommitale appenninica. Le differenze tra Nord e Sud, nette in inverno (circa 10 °C), quando l’influenza mediterranea si fa sentire sulle coste meridionali, in primavera si riducono a 4-5 °C e, quando l’aria tropicale domina su tutto il territorio, a 2-2,5 °C. L’escursione termica si accentua verso l’interno.

Le regioni sul Mar Ligure e sul Tirreno registrano nel semestre freddo soprattutto venti da ovest. Nella parte orientale dell’I. peninsulare prevalgono i venti da N e da NE nel settore settentrionale e centrale, quelli da S e SE nel settore meridionale. Nel Centro-Sud è frequente lo scirocco, che porta temperature elevate e umidità. Nel semestre caldo dell’anno prevalgono, lungo le coste, le brezze di terra e di mare, in montagna le brezze di monte e di valle.

Assistenza Sanitaria per Cittadini Stranieri

Cure mediche ai sensi dell’art. 19.

Al minore verrà rilasciata la Tessera Cartacea che attesta l’iscrizione al SSR: con tale documento il minore potrà accedere gratuitamente al regime delle visite occasionali presso i Pediatri di Famiglia o il Medico di Medicina Generale.

Opportunità di Lavoro e Contributi

Se in Italia come lavoratore autonomo, la certificazione di iscrizione alla camera di commercio o ad un Albo o Ordine Professionale e l’ attestazione di apertura partita IVA o apertura posizione INPS, o Mod.

Il versamento della quota annua (anno solare) non frazionabile può essere effettuato, presso uffici postali o sportelli bancari ESCLUSIVAMENTE con Mod. F24 indicando l’anno di riferimento e come cod .Regione: 10 e come cod. La quota annua dovuta per le diverse categorie di cittadini è calcolata sul reddito complessivo conseguito nell’anno precedente in Italia e/o all’estero.

TIPO DI CONTRIBUTO ai sensi dell’ art. 1 comma 240 della legge 30 dicembre 2023 n.

Tabella dei Contributi

Reddito Complessivo Contributo in Euro
Fino a €. 31.925 € 2.000
Tra €. 31.925 e €. 51.646 € 2.000 + CONTRIBUTO PARI AL 4% per la parte di reddito compresa tra €.31.925 e €. 51.646 di reddito (AGGIUNTIVO AI €. 2.000)

Alstom in Italia: Un Impegno per il Trasporto Sostenibile e il Benessere dei Dipendenti

Alstom ha fatto importanti investimenti sulla sua base industriale in Italia. Alstom svolge un ruolo chiave nel trasporto sostenibile.

Ambiente di lavoro sicuro: la salute e la sicurezza dei dipendenti sono una priorità per Alstom, che adotta misure concrete come l'Alstom Zero Deviation Plan (AZDP) e un vasto programma di formazione. Anche i fornitori sono formati per una cultura della sicurezza condivisa.

Benessere fisico e mentale: eventi sportivi, incontri e webinar sui corretti stili di vita. Inoltre, i dipendenti hanno a disposizione una piattaforma di vantaggi welfare flessibili con un'ampia gamma di proposte. Vengono organizzati programmi dedicati alla salute mentale e la "Settimana del benessere di Alstom".

Sostegno dei dipendenti nella loro esperienza genitoriale: la genitorialità è percepita come un'opportunità di crescita personale e professionale, in quanto è un esercizio insostituibile di soft skill tra le più ricercate in ambito lavorativo. L'impegno di Alstom Italia comprende il sostegno agli obiettivi di crescita della base industriale del Paese, attraverso il trasferimento di conoscenze e di nuove competenze produttive e ingegneristiche.

Scuole superiori e secondarie: Alstom ritiene che la cooperazione educativa possa iniziare precocemente e collabora quindi con diversi istituti di insegnamento secondario: Scuola delle Idee Marino Golinelli, ITS Sesto San Giovanni, IT Professionale ELIS a Roma, ITIS Fossano, ITS Maddaloni.

Consapevole dell'importanza di ridurre l'impatto ambientale delle sue attività, Alstom si prodiga ogni giorno per fare scelte più sostenibili, dalle fonti energetiche ai trasporti e al riciclaggio. Con l'adozione dell’approccio eco-design si minimizza l'impronta ambientale delle soluzioni offerte durante il loro intero ciclo di vita. Ecco perché Alstom punta entro il 2030 a una riduzione del 35% delle emissioni indirette derivanti dall'uso dei prodotti venduti per tonnellata-km rispetto all'anno 2021/2022.

Volontariato aziendale e programma di attività di beneficenza. Tramite la Fondazione Alstom per migliorare le condizioni di vita delle comunità locali, fornendo finanziamenti per una serie di iniziative concrete a supporto dello sviluppo socio-economico e della sostenibilità.

Nel 2016 Alstom si è aggiudicata un contratto quadro per la fornitura di 150 treni Coradia Stream a Trenitalia, che stanno entrando in servizio in molte regioni italiane. Alstom sta costruendo 17 treni AV Avelia Pendolino per Italo (NTV).

Elettrificazione, alimentazione, sistemi antincendio in galleria di parte della linea di alta velocità Milano-Genova e Brescia-Verona. Nuove linee tranviarie 2 e 3 (ed estensione di quelle esistenti) a Firenze (armamento, elettrificazione ed alimentazione). Manutenzione e rinnovo della trazione elettrica, delle sotto-stazioni e lavori di segnalamento di terra in diverse aree. Sistema di ricarica elettrica per gli e-bus di ATM a Milano. Armamento ed elettrificazione della linea tranviaria Desio-Seregno. Alstom firma un contratto con RESA Yapi Elektromekanik A.S.

Nuove funzioni di “Localizzazione Treno” con l’uso della tecnologia GNSS (GPS, Galileo, …) e controllo di “Integrità Treno”, con eliminazione dei sistemi di Rilevamento Treno a terra (Circuiti di Binario, Conta-Assi, pedali per i passaggi a livello) e delle boe fisiche di tracciamento del treno.

La Centrale dei Rischi (CR), gestita dalla Banca d'Italia, è una base dati - cioè un archivio di informazioni - sui debiti di famiglie e imprese nei confronti del sistema bancario e finanziario. persone giuridiche, quali enti, società e associazioni, tramite un rappresentante legale o altri soggetti autorizzati dalla legge [ad esempio il liquidatore, i soci a responsabilità illimitata, i soci di S.R.L. utilizzando la piattaforma "Servizi online", selezionando il box "Richiedi i dati", oppure utilizzando il link diretto al servizio online CR.

Le società iscritte al Registro delle Imprese possono sottoscrivere sulla piattaforma "Servizi online" un abbonamento per ricevere mensilmente i dati della CR al proprio indirizzo PEC. L'abbonamento è gratuito e ha la durata di un anno; è rinnovabile alla scadenza e può essere revocato in ogni momento. Il servizio può essere sottoscritto esclusivamente dal legale rappresentante munito di SPID o CNS o CIE. I dati della Centrale dei rischi sono riservati e coperti dal segreto d'ufficio.

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