La Zattera: Viaggio nella Storia e nelle Tipologie
Quando pensiamo alla parola “zattera“, ci torna alla mente l’idea di un’imbarcazione primitiva o comunque di fortuna. La sua etimologia è incerta. Sappiamo che prima di zattera veniva usata la variante zatta, che alcuni studiosi ritengono si tratti di una parola di origine longobarda: questo termine riporta alla mente il trasporto fluviale del legname (in questo caso i legni tenuti insieme non sono intesi per farne un’imbarcazione ma semplicemente per il loro trasferimento a valle).
Origini e Modelli Primitivi
Le zattere, generalmente, non hanno attirato lattenzione quanto largomento meriterebbe. Hanno in etnologia esempi assai interessanti, nulla conosciuti e sperimentati.
Antichi bassorilievi assiri del primo millennio a.C. e bassorilievi della tomba del faraone Mene (3400-3000 a.C.) testimoniano l'antichità di questo tipo di imbarcazione.
Il modello primitivo rilevabile sulla base delliconografia egizia più antica. Raro, in Egitto.
Tipologie di Zattere nel Mondo
Le zattere si dividono etnicamente in due parti, con modelli primitivi predominanti da Est verso Ovest e originali che non hanno riscontro in nessun altro sito.
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Nell'Oriente, si utilizzano tronchi di legno leggero o di bambù, sagomati in maniera da presentare la piattaforma sensibilmente concava. Invece, in territori del Ciad, si usano materiali come l«anbac», la «typha» e certi fusti di palme nane.
Nel Ciad, pratici della sua lavorazione sono stati trovati a Bol, sul lago Ciad.
Nel Lago Rodolfo, le tribù Eimu e Turcana usano zattere tozze, ai quali è richiesto unicamente il requisito della galleggiabilità.
In alcune zone, come a Madras e Pondichery sino a Orissa, le zattere presentano una funzione di stabilizzatore.
Le zattere del Sud America, munite di due vele su due alberi in tandem, dimostrano di essere originali e capaci di contrastare lo scarroccio con un remo timone.
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Zattere Fluviali
Il fiume Yulong in Cina è conosciuto anche come “il piccolo fiume Li”. Questo fiume è ideale per chi vuole fare un’escursione in zattera.
Il percorso in zattera più lungo dura 6 ore, parte dal ponte Jinlong e termina al ponte Gongnong, ma la maggior parte dei visitatori sceglie di percorrere una sezione più breve per risparmiare tempo.
Tre tratti famosi da percorrere in zattera:
- Percorso superiore del fiume Yulong: ponte Jinlong - villaggio Jiuxian, circa due ore e mezza
- Percorso inferiore del fiume Yulong: pontile Chaoyang - ponte Gongnong, circa due ore
- Percorso più breve: pontile Chaoyang - molo Shui, circa 1 ora
Zattere di Salvataggio
La zattera di salvataggio rientra tra le dotazioni di sicurezza nelle barche. La sua presenza a bordo, però, è obbligatoria solo in determinate condizioni. La prima nasce come sostituzione del vecchio atollo autogonfiabile.
Questo tipo di zattera, obbligatoria per le navigazioni oltre le 6 ed entro le 12 miglia di distanza dalla costa, è realizzata in osservanza della normativa internazionale ISO 9650 in vigore da marzo 2005.
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La zattera costiera riprende in qualche modo delle caratteristiche, semplificandole, della zattera oceanica. Prima di tutto è una zattera aperta, cioè priva di tenda di copertura, e presenta un fondo a singolo strato e un pacco di dotazioni ridotto per il tipo e il numero di prodotti. Razione di acqua da 0,25 l.
Le zattere di salvataggio d’altura, invece, sono obbligatorie per le navigazioni oltre le 12 miglia dalla costa e servono per aiutare i navigatori nelle condizioni più impegnative.
Sono definite zattere “oltre le 24 ore” in quanto sono pensate per ospitare a bordo i naufraghi per più di un giorno: difficile stabilire quanto a lungo si riesca a sopravvivere in una zattera di salvataggio d’altura, ma si stima che questo lasso di tempo si aggiri tra pochi giorni e oltre un mese.
In una situazione di emergenza, la zattera di salvataggio dovrà essere gettata in acqua. A questo punto la cima di traino verrà avvicinata alla parete: ricordiamo, inoltre, che la zattera deve essere sempre avvicinata al lato della barca, mai a poppa.
Questo perché la poppa potrebbe danneggiarla irrimediabilmente e rappresentare una situazione di pericolo. Una zattera di questa tipologia va sottoposta periodicamente ad una revisione.
In Italia la revisione va effettuata ogni due anni, mentre ogni due revisioni è richiesta un’ispezione straordinaria che richiede la sostituzione di alcuni pezzi.
Prima di acquistare una zattera di salvataggio bisogna tenere bene a mente le proprie esigenze di navigazione per orientarsi subito verso la scelta corretta.
Come Scegliere la Zattera di Salvataggio Giusta
Se navighi spesso in alto mare e ami le sfide, ma vuoi comunque essere preparato per affrontare una situazione di emergenza, dovresti optare per una zattera di salvataggio oceanica. Se invece dovesse verificarsi un’emergenza vicino alla terraferma, andrà bene anche una zattera costiera.
Una zattera di salvataggio offshore deve essere estremamente robusta e di alta qualità per resistere alle dure condizioni del mare. La certificazione ISO 9650-1 è un criterio essenziale per le zattere di salvataggio offshore.
Le zattere di salvataggio sviluppate per l’alto mare sono resistenti a venti forti, mareggiate e temperature estreme, ad eccezione di condizioni meteorologiche estreme come gli uragani o le burrasche più violente.
In base alla resistenza alle temperature estreme, le zattere di salvataggio sono suddivise nelle due classi A e B:
- Zattere di salvataggio offshore di classe A: l'isolamento è migliore grazie alla presenza del fondo doppio e isolato.
- Zattere di salvataggio offshore di classe B: sono dotate di un fondo semplice. La classe B non è adatta a temperature inferiori allo zero.
La scelta della zattera di salvataggio dipende anche dalle acque in cui navighi. Se i tuoi viaggi ti portano nelle acque gelide dell'Artico, allora una zattera di salvataggio di tipo A sarà sicuramente la scelta migliore. Nel Mar Baltico, invece, spesso è sufficiente una zattera di salvataggio di tipo B.
Un altro aspetto importante è la dimensione della zattera di salvataggio, che deve bastare per tutto l’equipaggio. Ti sconsigliamo di acquistare una zattera di salvataggio oceanica più grande per 6, 8 o 10 persone se l'equipaggio è più piccolo: le zattere di salvataggio sono infatti attentamente calibrate in base al peso delle persone a bordo ed eventuali discrepanze possono comportare situazioni pericolose in caso di forti tempeste.
Oltre a scegliere la zattera giusta, è importante scegliere anche il tipo di confezione più adatto. Potrai scegliere tra custodia rigida e sacca.
La Nave e la Sua Storia
La nave e la sua storia sono strettamente collegate alla necessità di avere un mezzo di trasporto da usare sull'acqua. All'inizio infatti l'uomo per spostarsi sull'altra riva del fiume si mise semplicemente a cavalcioni di un tronco di albero. Poi scavò quel tronco internamente e nacque praticamente la piroga. Il primo remo venne ideato in seguito all'uso di un ramo utilizzato per sospingere la piroga. Le triere greche erano navi molto potenti. Erano lunghe anche m.
La Marina Bizantina poteva contare su vari tipi di imbarcazioni: Dromoni, Chelandie, Corsieri, Acazie. Fu su queste ultime che apparve per la prima volta il timone a poppa. Particolari, ed ancora visibili nel Museo delle navi ad Oslo (Norvegia), furono le navi dei Vichinghi: lunghe, snelle, basse di bordo, con prua e poppa rialzate e ricurve.
Nel IX sec. apparve la Galea. Si trattava di una nave munita di ponte da prua a poppa e di un numero variabile di vogatori disposti su uno o due ordini di remi. Era equipaggiata con gli alberi di trinchetto e maestro e le vele erano latine. Più grande della Galea fu la Galeazza. Era fornita di alti castelli a prua ed a poppa, 32 coppie di remi, tre alberi a vele latine e numerose bocche da fuoco.
Con le Caravelle, navi dai fianchi alti e arrotondati, veloci, munite di coperta, castello a prua e cassero a poppa, vennero inaugurati i grandi viaggi transoceanici. In seguito si diffusero i Galeoni, velieri con i fianchi altissimi, molto capaci, che venivano usati per il trasporto di forti quantità di merce.
Tipologie di Velieri
- Goletta a palo: bastimento a tre alberi con rande, controrande e fiocchi a prua.
- Sciabecco: bastimento a tre alberi con vele latine e con fiocchi a prua.
- Trabaccolo: bastimento a tre alberi con vele al terzo o al quarto e fiocchi a prua.
- Brigantino a palo: bastimento a tre alberi con vele quadre al trinchetto e al maestro, randa e controranda all'albero di mezzana, e fiocchi a prua.
- Nave goletta: bastimento a tre alberi con vele quadre al trinchetto, agli alberi di maestra e di mezzana randa e controranda e con fiocchi a prua.
- Velacciere: bastimento a tre alberi con vele quadre al trinchetto e agli altri due vele latine; fiocchi a prua.
- Mistico: bastimento a tre alberi con vele quadre al trinchetto, con vela latina all'albero di maestra e randa all'albero di mezzana e con fiocchi a prua.
- Brigantino: bastimento a due alberi con vele quadre e fiocchi a prua.
- Goletta: bastimento a due alberi con rande e controrande e con fiocchi a prua.
- Feluca: bastimento a due alberi con vele latine e "polaccone" (vela triangolare affidata ad una drizza, non inferita ad uno strallo) a prua.
- Trabaccolo: bastimento a due alberi con vele al terzo o al quarto e con fiocchi a prua.
- Brigantino goletta: vele quadre all'albero di trinchetto, randa e controranda all'albero maestro e fiocchi a prua.
- Goletta a gabbiola: simile alla Goletta, ma con l'aggiunta di due vele quadre di gabbia all'albero di trinchetto.
- Bombarda (Vinacciere): simile al Brigantino goletta, ma con gli alberi spostati verso poppa e un maggior numero di fiocchi a prua.
- Bovo: vela latina all'albero di trinchetto e piccola randa all'estrema poppa e con fiocchi a prua.
- Navicello: caratteristico della Toscana; l'albero di trinchetto è inclinato verso prora, ha una vela latina o una grande randa all'albero di maestra e una vela trapezoidale tra i due alberi, con fiocchi a prua.
- Cutter: bastimento ad un albero con randa e controranda e con fiocchi a prua. A volte porta una vela quadra chiamata "Sacco".
- Tartana: bastimento con una vela latina e fiocchi a prua.
- Bovo: vela latina all'estrema poppa e randa all'albero di trinchetto.
- Bilancella: bastimento con una vela latina e "polaccone" (vela triangolare affidata ad una drizza, non inferita ad uno strallo) a prua. Lo scafo non è pontato.
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