Escursione al Lago di Pilato: Informazioni e Percorsi
Il Lago di Pilato è uno specchio d’acqua situato sul Monte Vettore, nel massiccio e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ad una quota di 1.941 m s.l.m.
Luogo a forte vocazione turistica ed escursionistica, dove il tempo sembra essersi fermato. Si tratta di una delle escursioni più famose dei Monti Sibillini per la presenza dell’unico lago naturale delle Marche, relitto del ghiacciaio che occupava la valle durante l’ultima glaciazione.
Situato all’interno del territorio comunale di Montemonaco, provincia di Ascoli Piceno, è anche conosciuto come “il lago con gli occhiali” per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti. È nelle Marche, ma a meno di un chilometro dal confine umbro, racchiuso in una stretta valle glaciale a nord della cima principale del massiccio. E’ incastonato tra le pareti appenniniche, impervie e raggiungibili solo via escursione. È l’unico lago naturale delle Marche e uno dei pochissimi laghi glaciali di tipo alpino presenti sull’Appennino.
Si è formato a causa dello sbarramento creato dai resti di una morena creatasi in epoca glaciale. L'ultimo modellamento della valle glaciale risale al Pleistocene superiore (da 125mila a 10mila anni fa). L’ultimo modellamento della valle glaciale è del Pleistocene superiore (da 125.000 a 10.000 anni fa).
La sua valle è tipicamente glaciale con profilo ad “U”. Nelle conche del catino glaciale anche in piena estate permangono lingue di nevaio, spesso coperte da cumuli detritici.
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Il Lago di Pilato si è formato nel fondo del catino glaciale con due bacini quasi circolari (a forma di occhiale) che raggiungono la massima profondità al centro (circa 9m). La forma ed il livello dell’invaso sono comunque influenzati dall’andamento annuale delle precipitazioni soprattutto nevose. D’inverno la superficie gela totalmente fino a primavera inoltrata.
Caratteristiche del Lago
- Altitudine: 1.941 m s.l.m.
- Perimetro: Circa 900 metri
- Larghezza: 130 metri
- Profondità massima: 8-9 metri (misurata nel 1990)
Il perimetro del lago è di circa 900 metri per una larghezza di 130 metri: la misurazione della profondità degli invasi, pari a circa 8-9 metri, fu rilevata nell’anno 1990, quando la zona restò completamente asciutta per la siccità.
La Fauna Unica del Lago
Nel Lago di Pilato vive un crostaceo unico al mondo: il Chirocefalo del Marchesoni (Chirocephalus Marchesonii). Il lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni: è un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l’alto.
Di colore arancio diafano lungo circa 14 mm, nuota sul dorso e depone le sue uova presso le rive del lago. Ecco perché è meglio restare distanti qualche metro dal bordo dello stesso.
La zona presenta anche un insetto molto piccolo detto ditiscide, coleottero acquatico nero di origine boreo-alpina.
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Leggende e Misteri
Le tradizioni popolari lo identificavano come un luogo magico e misterioso.
Nella tradizione popolare il lago è stato ed è considerato un luogo magico e misterioso. Prende infatti il suo nome da una leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio.
La leggenda narra che il suo nome, Lago di Pilato, fu scelto perché proprio nelle sue acque fu lasciato il corpo di Ponzio Pilato, condannato a morte da Tiberio. La pena non fu solo questa, ma anche la mancata sepoltura del suo cadavere.
Il corpo, chiuso in un sacco, venne affidato ad un carro di bufali lasciati liberi di peregrinare senza meta e sarebbe precipitato nel lago dall’affilata cresta della Cima del Redentore. Sempre secondo la leggenda questo sarebbe il lago Averno, da cui si entra nel mondo degli Inferi.
Anche per questo il lago, a partire dal XIII secolo è stato considerato luogo di streghe e negromanti, tanto da costringere le autoritá religiose del tempo a proibirne l’accesso e a far porre una forca, all’inizio della valle, come monito.
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Nel Museo della Grotta della Sibilla, presso Montemonaco, è custodita una pietra scura, detta “La Gran Pietra”, che reca incise lettere misteriose e rinvenuta nei pressi del lago.
Informazioni Utili per l'Escursione
Non è difficile raggiungere il Lago di Pilato. Se si è poco esperti, è consigliabile l’ausilio di una guida escursionistica; in questo modo vi sentirete più tranquilli, e vi verrà anche mostrato e spiegato il paesaggio autoctono.
Bisogna inoltre mantenere una distanza di almeno 5 metri dal bagnasciuga per evitare di calpestare le uova del Chirocefalo del Marchesoni, un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 12 millimetri circa. L’acqua del lago è di colore cristallino ma è severamente vietato bagnarsi nelle acque dello specchio d’acqua.
Sentieri e Percorsi
Ci sono diversi percorsi per raggiungere questo posto paradisiaco. Il cammino è abbastanza lungo ed è richiesta una preparazione fisica, quantomeno minima, per le camminate in montagna. Sono circa tre le ore di cammino, da tutti i punti di accesso previsti, per arrivare fino al lago. Sommate a quelle per la discesa, sono circa 6/7 le ore totali di escursione. I panorami che si potranno godere nel corso dell’escursione ripagano certamente della fatica compiuta.
Il sentiero non sempre è segnalato poiché in inverno sono numerose le valanghe, ma non si rischia mai di perdersi poiché le rotte sono ben visibili. Il primo pezzo è composto da terreno morbido e foglioso (prestare attenzione in caso di piogge recenti) e subito dopo diventa roccioso e instabile.
Il sentiero inizialmente è immerso nel bosco ma all’uscita è esposto al sole e di conseguenza è consigliato l’utilizzo di copricapi, scarponi da trekking con i tasselli, racchette e una buona scorta di acqua poiché, soprattutto nei mesi caldi (luglio e agosto) il sole scalda molto e la sudorazione è abbondante.
Indumenti consigliati: nei mesi estivi è consigliabile vestirsi con il classico metodo a cipolla e dotarsi di un k- way in caso di vento o pioggia.
Itinerario su sentieri o tracce di sentiero ben visibili, normalmente con segnalazioni. Può avere tratti ripidi; i tratti esposti sono di norma protetti o attrezzati. Può prevedere facili passaggi in roccia, non esposti e che comunque non richiedono conoscenze alpinistiche specifiche.
- 1° sentiero: Partendo da Foce, piccola frazione di Montemonaco, occorre camminare per oltre due ore su una strada sterrata in direzione sud, traversando il Piano della Gardosa. Al termine della strada si prosegue lungo un ripido sentiero sulla sinistra all'interno di un fitto boschetto, che con ripidi tornanti, chiamate le "Svolte", supera un canalone e raggiunge i dolci e stupendi pendii della valle del lago di Pilato. Si prosegue quindi in direzione sud fino a raggiungere la conca omonima. Dalla piccola frazione di Foce il percorso attraversa il piano della Gardosa e risale costantemente la valle fino a raggiungere sulle sponde del lago di Pilato, sorvegliato dalla spettacolare roccia del Gran Gendarme. Ritorno sullo stesso itinerario.
- 2° sentiero: In alternativa si può partire dal versante marchigiano, e precisamente da Forca di Presta (comune di Arquata del Tronto). Da qui si segue il percorso per raggiungere la cima del monte Vettore; superato il rifugio Tito Zilioli si inizia la discesa sulla sinistra verso la valle del lago.
- 3° sentiero: Il lago di Pilato è raggiungibile anche dal versante umbro, e precisamente dalla Capanna Ghezzi, passando per Forca Viola.
Partenza:Da Montemonaco si scende nella vallata dell’Aso con strada asfaltata poi si prende a destra fino ad addentrarsi tra le montagne e giungere al piccolo abitato di Foce. Percorso tutto il Piano della Gardosa ci si inoltra in un bosco di faggi dove la carrareccia diventa una mulattiera prima di affrontare il gradino roccioso delle Svolte. Questo è il tratto più faticoso perché il sentiero diventa ripido e instabile.
Il lago di Pilato è anche meta di numerosi amanti delle bici.
La bellezza e la magia del luogo faranno da sfondo ai racconti e alle storie e leggende legate a questo luogo spettacolare.
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