Escursione al Monte Vettore e Lago di Pilato: Un'Avventura nel Cuore dei Monti Sibillini
Oggi vi proponiamo un classico dei Monti Sibillini, l’ascesa della vetta più alta di questo gruppo montuoso e della regione Marche: il Monte Vettore (2476 m) e la variante del Lago di Pilato.
Accesso e Inizio del Trekking
Accediamo ai piani di Castelluccio dal valico di Forca Presta (1534 m), dove lasciamo la macchina e iniziamo il nostro trekking per arrivare in cima al Vettore. Lasciata la macchina nell’ampio parcheggio adiacente la strada, si intraprende il sentiero che passa dietro ai camioncini dei venditori ambulanti, contrassegnato da una bacheca in legno che indica l’inizio del sentiero.
L’imbocco del percorso è ben visibile, il percorso è sempre scoperto dalla vegetazione arborea, molto brullo con la presenza di ghiaione sul sentiero. Da Forca di Presta fino al Rifugio Tito Zilioli è una salita costante, a tratti anche impegnativa con strappi davvero duri.
Tappe Intermedie
Durante l’itinerario, si incontra il Monte Vettoretto (2052 m). Dal Vettoretto il sentiero si fa molto più ripido fino a raggiungere il Rifugio Tito Zilioli (2250 m) nella Sella delle Claule, dove ci rendiamo conto della bellezza di questo posto, nel mezzo dell’anfiteatro roccioso tra la Cima del Redentore e il Monte Vettore. I panorami verso la piana di Castelluccio sono incredibili sia durante la fioritura che nei periodi invernali con tempi di percorrenza fin sotto al rifugio di circa un’ora e mezza sulla lunghezza di 4 km.
Il Bivacco è di nuova realizzazione, rivestito con materiale adatto al clima a cui è sottoposto giornalmente, dentro invece, l’accoglienza è calorosa grazie al rivestimento totalmente in legno.
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Ascesa alla Vetta del Monte Vettore
Da questo rifugio è possibile prendere vari percorsi. Dal rifugio si diramano 3 sentieri: guardando la cartina sottostante il sentiero sulla porta alla cima del Lago, Monte Redentore e Pizzo del Diavolo, verso il basso si raggiunge il Lago di Pilato e sulla destra la vetta del Monte Vettore, distante poco più di un chilometro; il sentiero del CAI sale agevolmente e man mano che ci si avvicina alla croce il pensiero va a chi ci ha lasciati in quella lunga notte del 24 agosto del 2016. Per raggiungere la cima del Vettore bisogna tenersi alla destra del rifugio, percorrere una piccola cresta e cominciare la salita che ci porta sulla sommità della montagna.
Una volta arrivati sulla vetta estrema dei Monti Sibillini, il paesaggio è ampissimo.
Discesa e Variante per il Lago di Pilato
Scendiamo per la stessa strada dell’andata e torniamo in prossimità del Rifugio Zilioli, sulla destra c’è una scarpata erbosa senza la presenza di un sentiero picchettato. Questo cammino porta al Lago di Pilato. Vista dalla cima del lago verso la piana di Castelluccio (foto fine giugno).
Difficoltà del Percorso
Fino alla Vetta del Vettore il percorso è sempre visibile e, a parte qualche salita più ripida, non presenta notevoli difficoltà (ovvio è che bisogna essere abbastanza allenati). Per il Lago di Pilato invece il percorso, anche se breve, è abbastanza impegnativo e presenta dei punti alquanto esposti ai quali bisogna prestare molta attenzione, ma ne vale davvero la pena.
la via diretta lungo il prato: scende giù in maniera decisa senza un sentiero di imbocco. Oltrepassate il prato per poi seguire il percorso che man mano sarà sempre più visibile.
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Il Fascino del Lago di Pilato
Immaginatevi una valle con due occhi che sono gli specchi di acqua del Lago di Pilato, circondata da alcune delle vette dei Monti Sibillini: Il Monte Vettore, la Cima del Redentore (2449 m), la Cima del Lago (2422 m) e Pizzo del Diavolo (2410 m). La veduta del lago diventa senza dubbio più affascinante man mano che ci si avvicina con scorci da immortalare quando l’acqua raggiunge i massimi livelli; seguite attentamente l’ampio ghiaione senza effettuare fuori pista. Se siete fortunati avrete la possibilità di avvistare il gambero del lago di Pilato, il chirocefalo del Marchesoni.
Scendiamo fino alla sponde del lago (1941 m) prestando sempre la massima attenzione nell’avvicinarsi all’acqua. Il momento più propizio per vederla è fine Giugno, inizio Luglio. Lo scenario che vediamo noi è completamente immerso nelle nubi basse che avvolgono tutto il piano creando uno spettacolo molto affascinante.
Localizzazione: La valle del Lago di Pilato si trova sul versante sud-orientale dei Sibillini ed appare racchiusa tra dorsali che presentano orientamento N-S. All’interno di questa dorsale è racchiuso il Lago di Pilato. La sua valle è tipicamente glaciale con profilo ad “U”. Nelle conche del catino glaciale anche in piena estate permangono lingue di nevaio, spesso coperte da cumuli detritici. Il Lago di Pilato si è formato nel fondo del catino glaciale con due bacini quasi circolari (a forma di occhiale) che raggiungono la massima profondità al centro (circa 9m).
La forma ed il livello dell’invaso sono comunque influenzati dall’andamento annuale delle precipitazioni soprattutto nevose. D’inverno la superficie gela totalmente fino a primavera inoltrata.
Il Chirocefalo del Marchesoni
Nel Lago di Pilato vive un crostaceo unico al mondo: il Chirocefalo del Marchesoni (Chirocephalus Marchesonii). Di colore arancio diafano lungo circa 14 mm, nuota sul dorso e depone le sue uova presso le rive del lago. Ecco perché è meglio restare distanti qualche metro dal bordo dello stesso. Esso fu scoperto solo nel 1954 dal prof.
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Dettagli Tecnici dell'Escursione
Per percorrere l’intero itinerario, compresa la variante Lago di Pilato, abbiamo impiegato 5:30 non contando le soste. Comunque noi siamo dei camminatori “comodi”. Il percorso è medio impegnativo soprattutto il tratto del Lago di Pilato. Il dislivello totale è di 1250 m.
Luogo a forte vocazione turistica ed escursionistica, dove il tempo sembra essersi fermato. Stiamo parlando del famosissimo Lago di Pilato. Si tratta di uno specchio d'acqua situato sul Monte Vettore - nel massiccio e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a una quota di 1.941 m s.l.m.
Racchiuso in una stretta valle glaciale è l'unico lago naturale delle Marche, e uno dei pochissimi laghi glaciali presenti sull'Appennino. E’ incastonato tra le pareti appenniniche, impervie e raggiungibili solo via escursione. L'ultimo modellamento della valle glaciale risale al Pleistocene superiore (da 125mila a 10mila anni fa).
L’acqua del lago è di colore cristallino maè severamente vietato bagnarsi nelle acque dello specchio d’acqua. Bisogna inoltre mantenere una distanza di almeno 5 metri dal bagnasciuga per evitare di calpestare le uova del Chirocefalo del Marchesoni, un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 12 millimetri circa.
Percorsi Alternativi per il Lago di Pilato
Ci sono diversi percorsi per raggiungere questo posto paradisiaco. Il cammino è abbastanza lungo ed è richiesta una preparazione fisica, quantomeno minima, per le camminate in montagna. Sono circa tre le ore di cammino, da tutti i punti di accesso previsti, per arrivare fino al lago. Sommate a quelle per la discesa, sono circa 6/7 le ore totali di escursione. I panorami che si potranno godere nel corso dell’escursione ripagano certamente della fatica compiuta.
- 1° sentiero: partendo da Foce, piccola frazione di Montemonaco, occorre camminare per oltre due ore su una strada sterrata in direzione sud, traversando il Piano della Gardosa. Al termine della strada si prosegue lungo un ripido sentiero sulla sinistra all'interno di un fitto boschetto, che con ripidi tornanti, chiamate le "Svolte", supera un canalone e raggiunge i dolci e stupendi pendii della valle del lago di Pilato. Si prosegue quindi in direzione sud fino a raggiungere la conca omonima.
- 2° sentiero: in alternativa si può partire dal versante marchigiano, e precisamente da Forca di Presta (comune di Arquata del Tronto). Da qui si segue il percorso per raggiungere la cima del monte Vettore; superato il rifugio Tito Zilioli si inizia la discesa sulla sinistra verso la valle del lago.
- 3° sentiero: il lago di Pilato è raggiungibile anche dal versante umbro, e precisamente dalla Capanna Ghezzi, passando per Forca Viola.
Consigli Utili per l'Escursione
- Difficoltà: Il tracciato NON PRESENTA COPERTURE, non ci sono alberi, si tratta di un sentiero abbastanza semplice da seguire con pochi tratti complicati ma non è per persone non allenate.
- Abbigliamento: Vestirsi a strati per adattarsi ai cambiamenti di temperatura durante l'escursione. Indumenti consigliati: nei mesi estivi è consigliabile vestirsi con il classico metodo a cipolla e dotarsi di un k- way in caso di vento o pioggia.
- Cani: Tra i consigli per l’escursione al Monte Vettore (tracciato E15 dei sentieri ufficiali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini), c’è anche quello di non portare con sé i cani. Il motivo è che il percorso attraversa una zona protetta del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dove i cani sono vietati per salvaguardare la biodiversità e la tranquillità della fauna selvatica. Inoltre, il sentiero presenta alcuni tratti esposti e rocciosi, che potrebbero essere pericolosi o difficili da affrontare con i cani. Infine, il lago di Pilato, che si trova nelle vicinanze fine del percorso, è un habitat unico e delicato, dove vive una specie endemica di gamberetto, il Chirocefalo del Marchesoni, che potrebbe essere minacciata dalla presenza di elementi non endemici.
- Prudenza: Non sottovalutare l’escursione.
- Stato del sentiero: Sono ancora presenti dei segni lungo il percorso che evidenziano il passaggio del “terremoto” del 2016.
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