Liguria Turismo: Un Wikibrand per una Wikidestinazione
La Liguria, regione amministrativa dell'Italia settentrionale, si affaccia sul mar Ligure a sud e confina con la Francia a ovest, con il Piemonte a nord-ovest, con l'Emilia-Romagna a nord-est e con la Toscana a est.
Un Nuovo Piano Marketing per il Turismo Ligure
Genova - Promuovere il turismo in Liguria sui social network con la partecipazione dal basso di vacanzieri e operatori come l’enciclopedia multimediale “Wikipedia”: è l’obiettivo di “Liguria: a wikibrand for a wikidestination”, il nuovo piano marketing della Regione Liguria presentato oggi alla Blend Tower di Milano.
«La Liguria è la prima Regione in Italia ad aver sviluppato un piano triennale del turismo da circa 5 milioni di euro attraverso l’ascolto dei contenuti pubblicati sul blog www.liguria.ilturismochevorrei.it», ha sottolineato il direttore dell’Agenzia InLiguria Enisio Franzosi.
L’obiettivo del piano è fare del brand “Liguria Turismo” un “wikibrand”, cioè un brand costruito con la partecipazione attiva e il coinvolgimento di tutti sui social media in modo gratuito, dagli operatori turistici ai vacanzieri, dai cittadini alle istituzioni della Liguria.
«Una destinazione per tutte le stagioni come la Liguria - ha detto l’assessore regionale al Turismo Angelo Berlangieri - è tanto più forte quanto è capace di far parlare di sé, non conta il numero dei contatti quanto il numero dei coinvolgimenti».
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Iniziative del Piano Marketing
Il progetto “FaceStars” darà vita all’identità del brand Liguria grazie a 45 testimonial liguri o liguri di adozione, stelle dello sport, dello spettacolo, della scienza, dell’economia o dell’architettura, disponibili a collaborare in chiave affettiva e identitaria.
La pagina sul social network “Pinterest”, aperto solo da alcune settimane dalla Regione Liguria, con già 27 boards, 916 pins, vede la nascita di un’inedita strategia di comunicazione fortemente orientata al mondo femminile “Liguria for women”.
Caratteristiche Geografiche della Liguria
Il territorio della Liguria è costituito da una stretta fascia costiera che si inarca attorno al golfo di Genova, dal confine politico con la Francia a ovest a quello con la Toscana a est. Non esistono territori del tutto pianeggianti, in quanto i rilievi giungono sino al mare, con pareti a strapiombo. Vi si trovano solo due esigue pianure, formate dai depositi alluvionali allo sbocco di due piccoli fiumi, rispettivamente il Centa e l'Entella: quella di Albenga, in provincia di Savona, e quella di Chiavari, in provincia di Genova.
Il territorio della Liguria è per due terzi montuoso e per il resto collinare. La sezione propriamente alpina, che interessa la parte occidentale della regione, è rappresentata dalle Alpi Marittime, che toccano i 2200 m con il monte Saccarello; convenzionalmente il Colle di Cadibona, posto ad appena 435 m di quota, viene indicato come punto di raccordo tra le Alpi e l'Appennino ligure.
È dunque appenninica l'intera sezione centrale e orientale della Liguria, che tocca i 1799 m con il monte Maggiorasca, presso il confine con l'Emilia-Romagna. Numerosi sono i valichi, generalmente agevoli anche nei mesi invernali poiché, data la loro modesta elevazione, non sono quasi mai bloccati dalla neve.
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Idrografia Ligure
Nascono tuttavia in Liguria alcuni importanti affluenti e subaffluenti del Po, il cui corso interessa soprattutto altre regioni: tra questi si citano la Bormida, affluente del Tanaro, il Trebbia (115 km) e lo Scrivia (90 km).
Clima
Le condizioni climatiche della regione sono del tutto eccezionali, almeno nei 330 km del tratto costiero, in quella Riviera con la quale facilmente l'intera Liguria si identifica (cioè la Riviera ligure). Il mar Ligure, già molto profondo anche a breve distanza dal litorale, esercita sul clima una straordinaria azione mitigatrice; i rilievi formano una barriera che protegge la regione dai venti freddi provenienti da nord.
L'area con il clima più mite è la Riviera di Ponente, protetta dalle Alpi Liguri: la temperatura qui è paragonabile a quella del golfo di Napoli. Anche se non sono mancate nevicate, sebbene del tutto eccezionali, la media invernale a Sanremo è di 10 °C.
La Riviera di Levante, che gli Appennini proteggono in misura minore a causa della scarsa altitudine, ha temperature invernali inferiori di qualche grado rispetto a quella di Ponente, ed è anche più piovosa (più di 1000 mm all'anno, contro un massimo di 800 mm a ovest).
Le condizioni climatiche variano passando dalle aree collinari a quelle montane, anche se si deve fare un'ulteriore distinzione tra il versante rivolto verso il mare, quindi più mite, e quello rivolto verso la Pianura Padana, dove si accentuano soprattutto i rigori invernali. A gennaio vengono raggiunte medie di 0 °C.
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Flora
Tra le coltivazioni, troviamo essenze profumate e fiori che hanno da sempre caratterizzato la Liguria, ma di cui è rimasto ben poco. Situazione relativamente migliore presenta la zona delle Cinque Terre, in provincia di La Spezia.
Nelle poche decine di chilometri che separano la costa dai monti, si susseguono ben quattro associazioni vegetali tipiche. All'altitudine minore si stende la macchia mediterranea sempreverde, ricca di lecci, allori, oleandri, mirti, rosmarino, erica e ulivi, a cui si sono aggiunte specie esotiche subtropicali, come palme, cedri, araucarie, agavi e bougainvillee.
Economia Ligure
L'economia della Liguria è diversa da quella di qualsiasi altra regione dell'Italia settentrionale. L'economia regionale poggia più che sull'industria, su un'agricoltura specializzata e su una gamma assai vasta di servizi.
Nonostante il grande affaccio sul mare, la Liguria oggi si dedica assai poco alla pesca; le sue acque sono d'altronde povere di pesce (e in più parti sono state inquinate dagli scarichi delle industrie).
L'industria ha avuto in Liguria, e particolarmente a Genova, sin dalle sue origini nel secolo scorso, uno dei principali poli, costituendo con Milano e Torino il cosiddetto "triangolo industriale", in cui si concentrava la parte più cospicua del settore in Italia. Il ruolo di Genova era quello di centro portuale e cantieristico. Ma si puntò su pochi settori che poi sarebbero entrati in una crisi più o meno profonda.
Quasi i tre quarti del reddito della regione provengono dal settore terziario della Liguria. Le attività portuali, soprattutto quelle legate al porto di Genova, sono state in passato un altro caposaldo dell'economia regionale che si contendeva il potere con Marsiglia.
Popolazione
La popolazione della Liguria è diminuita negli ultimi decenni, passando da 1,9 milioni di abitanti nel 1971 agli attuali 1,6 milioni. Genova rimane la città più popolosa.
Storia
In Liguria la fascia rivierasca che va da Finale Ligure alla Francia costituisce un'area di notevole interesse paleoantropologico, in quanto sono state qui rinvenute tracce di insediamenti umani che risalgono al Paleolitico.
Nelle ere protostoriche la regione fu popolata da etnie celtiche e da uno dei gruppi dell'Italia primitiva, soprannominato ligure. I liguri, che occupavano un vasto territorio che si estendeva dall'Appennino settentrionale alle Alpi meridionali e alla valle del Rodano, furono divisi e dispersi dalle ondate migratorie dei celti.
Dopo l'espansione romana e i secoli di pace garantiti dall'Impero, la Liguria fu vittima delle incursioni barbariche; successivamente la regione passò sotto il potere bizantino, che la protesse dall'avanzata dei longobardi fino al 641 d.C.
Tra il IX e il X secolo la Liguria fu protagonista delle incursioni dei saraceni e dei normanni. A partire dall'XI secolo in Liguria la rinascita politica ed economica fu dovuta al fiorire della civiltà comunale: Genova fu la prima città a costituirsi in Comune autonomo a cui aderirono il vescovo, le famiglie di feudatari, i mercanti, le corporazioni e i contadini inurbati.
Questa conquista potè dirsi compiuta alla fine del XIV secolo, quando i confini della Repubblica di Genova si stabilizzarono nella fascia compresa tra Nizza e Portovenere, con ampie diramazioni appenniniche verso Ovada e Gavi. Dopo la parentesi della Repubblica Ligure (1797-1805), Genova e la Liguria divennero territorio dell'impero francese fino a che, con il Congresso di Vienna (1814-1815), non furono consegnate ai Savoia.
Verso la fine dell'Ottocento si poteva già considerare la prima regione turistica d'Italia. All'inizio del Novecento si formò il polo industriale di La Spezia, legato ai cantieri navali, mentre nell'entroterra genovese si radicava il paesaggio industriale delle ferriere e delle filande, e la zona di Oneglia si specializzava nell'industria alimentare.
Dati Statistici
Regione dell'Italia settentrionale, 5422 km², 1.609.822 ab. (stima 2007), 297 ab./km², capoluogo di regione: Genova.
Comuni: 235. Province: Genova, Imperia, La Spezia, Savona.
Territorio
La Liguria, la meno estesa, dopo la Valle d'Aosta, fra le regioni dell'Italia settentrionale, si presenta come uno stretto arco di territorio montuoso affacciato sul Mar Ligure. Si stende dalla foce del fiume Roia a quella del fiume Magra, comprendendo il versante meridionale delle Alpi Liguri e dell'Appennino Ligure, separati dal colle di Cadibona, nonché le testate di quasi tutte le valli del corrispettivo versante padano. Proprio la compresenza di montagna e mare, così come l'assenza di pianure, se non di scarsa estensione, costituiscono la caratteristica principale della regione e determinano gran parte dei suoi problemi.
Il territorio è prevalentemente montuoso o collinare, con stretti lembi pianeggianti lungo alcuni tratti costieri o nei tratti inferiori di alcune valli, dove si aprono piccole piane alluvionali (le maggiori sono quelle di Albenga e della foce della Magra). I rilievi più elevati sorgono nel settore occidentale della regione (monte Saccarello, 2200 m, nelle Alpi Liguri), dove il paesaggio assume aspetti decisamente montani; procedendo verso E, le altitudini diminuiscono e nel paesaggio prevalgono sempre più profili morbidi, interrotti di tanto in tanto da sproni rocciosi: la cima più elevata dell'Appennino Ligure (che per consuetudine si considera separato dalla catena alpina dal colle di Cadibona) è il monte Maggiorasca, 1799 m.
Per quanto riguarda le coste emerse, l'alternanza di scogliere e piccole spiagge comporta una grande ricchezza e varietà sia paesaggistica sia naturalistica. Relativamente alla costa sommersa, il Mar Ligure presenta una notevole varietà ambientale, concentrata in una ristrettissima piattaforma continentale. La fascia delle acque costiere è infatti molto esigua e la sua estensione, che non supera la profondità massima di 50 m, è occupata da fondali rocciosi, detritici, fangosi e sabbiosi e da praterie di piante marine superiori, cioè costituite da un apparato radicale, fusto, foglie, fiori e frutti, che costituiscono ambienti di fondamentale importanza per l'ecosistema marino.
Numerose valli incidono i rilievi montuosi. Sono in gran parte trasversali all'orientamento del rilievo, che segue il profilo costiero; ma le maggiori (valli dell'Arroscia, della Bormida di Spigno e di Millesimo, della Scrivia, del Lavagna, del Vara) hanno invece uno sviluppo longitudinale.
I corsi d'acqua liguri del versante marittimo hanno in genere percorso breve, pendenze sensibili, bacini di modesta ampiezza e alimentazione idrica quasi esclusivamente pluviale; il regime è perciò molto variabile, con accentuate magre estive (con l'eccezione del Roia, che ha in Francia un ampio bacino montano). I maggiori come portata d'acqua sono il Roia, il Centa (formato dall'unione dell'Arroscia e del Neva), il Lavagna, il Vara e la Magra; mentre quelli del versante padano hanno in Liguria portate ancora modeste, salvo la Scrivia.
L'esposizione a Mezzogiorno di buona parte del territorio, la disposizione dei rilievi montuosi a protezione contro gli influssi continentali padani e il lungo sviluppo della fascia costiera, con conseguente riduzione delle escursioni termiche, sono i fattori principali che rendono particolarmente mite il clima di buona parte della Liguria. Sul versante meridionale le condizioni del clima sono tipicamente mediterranee, con limitate escursioni termiche, inverni dolci ed estati fresche e ventilate; nelle aree più elevate dell'interno e sul versante padano il clima assume caratteri montani.
La popolazione ligure negli ultimi decenni ha registrato un costante decremento. Come in altre regioni italiane, tale calo è dovuto al saldo naturale negativo, non più compensato dai movimenti migratori. L'immigrazione interna è, infatti, praticamente cessata, mentre anche quella straniera (composta in maggioranza da marocchini, romeni e albanesi, e indirizzata soprattutto verso la città di Genova) è inferiore a quella delle altre regioni del Nord, data la minore dinamicità economica della Liguria (nel 2002 il numero degli stranieri residenti era pari al 2,1% della popolazione regionale). Degna di nota è l'elevata età media della popolazione: la Liguria presenta, infatti, la percentuale più alta di ultrasessantacinquenni in Italia e il più basso tasso di natalità.
La densità demografica è molto elevata, la più elevata fra le regioni italiane dopo la Campania, la Lombardia e il Lazio; ma tale valore non fornisce informazioni sulla distribuzione della popolazione, che si addensa soprattutto nel capoluogo e nei più grossi centri urbani, lungo la Riviera di Ponente, la Riviera di Levante e le valli, che costituiscono le vie privilegiate verso la Pianura Padana. Sui rilievi dell'interno la densità demografica si assottiglia sensibilmente.
La struttura urbana della regione è fortemente influenzata dalla sua morfologia; infatti i maggiori centri abitati si succedono lungo la costa, dando luogo a vere e proprie conurbazioni lineari, di cui la più importante, centrata attorno al capoluogo ligure, si estende da Arenzano a Camogli. Due diramazioni si staccano da quest'area costiera urbanizzata e risalgono le valli del Bisagno e del Polcevera che, tagliando l'Appennino, costituiscono le vie verso la Pianura Padana. Al di sotto di Genova, i centri urbani di secondo livello non coincidono con le province, poiché oltre a Imperia, Savona e La Spezia svolgono funzioni di coordinamento subregionale anche San Remo, Albenga, Rapallo e Chiavari.
La morfologia influisce anche sulla conformazione della rete dei trasporti. Le ferrovie, le autostrade e le strade statali corrono, spesso parallele, o lungo la costa o lungo i maggiori fondivalle. In particolare sono individuabili cinque direttrici principali: quella costiera, che vede autostrada, ferrovia e strada statale (SS 1 Aurelia, divenuta provinciale in alcuni tratti), seguendo il profilo costiero, dirigersi a W in Francia (A10 Genova-Ventimiglia) e a E in Toscana (A12 Genova-Livorno); quella del passo dei Giovi, che collega il capoluogo ligure a Torino e Milano (A7); quella del passo del Turchino, che collega Voltri alla Pianura Padana presso Alessandria (A26); quella del colle di Cadibona, che unisce Savona a Torino (A6); e, infine, quella del passo della Cisa, che unisce La Spezia a Parma (A15). La mancanza di spazi pianeggianti ha costretto a ubicare l'aeroporto di Genova su di un terrapieno ricavato sottraendo spazio al mare. Questa situazione rende la viabilità in Liguria particolarmente difficile; per questo motivo sono stati stanziati ingenti finanziamenti atti al potenziamento della rete preesistente così come alla riqualificazione della rete ferroviaria.
In considerazione dell'importanza dei porti liguri di Genova, Savona e La Spezia, conseguente alla loro posizione strategica nel Mediterraneo, sono previsti interventi di ampliamento e ristrutturazione delle aree portuali considerate “porte dell'Europa”. La Liguria è una delle regioni d'Italia più interessanti e più belle dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che spaziano dai suggestivi panorami della costa, con spiagge, scogliere, baie e promontori, al rigoglioso entroterra, dove la catena delle Alpi si congiunge con quella degli Appennini.
Il territorio ligure è storicamente soggetto a gravi eventi alluvionali a causa della particolare conformazione idrografica e dei processi di urbanizzazione avvenuti sul territorio, che determinano, in caso di precipitazioni di elevata intensità, l'inondazione di vaste aree in ambiente urbano, specie in corrispondenza dei tratti più vicini alle foci dei corsi d'acqua, i cui alvei sono stati molto spesso cementificati per ottenere spazio per l'urbanizzazione. Per le sue caratteristiche geologiche, geomorfologiche e climatiche, il territorio è inoltre esposto in modo significativo a fenomeni di instabilità dei versanti. Le piogge, spesso torrenziali, e le conseguenti piene dei torrenti contribuiscono a innescare, sia sulla costa sia all'interno, fenomeni di erosione accelerata, di frane e di brusche oscillazioni delle falde acquifere sotterranee. Periodicamente, specialmente nel periodo estivo, tutta l'area montana è interessata a incendi boschivi, che danneggiano pesantemente il notevolissimo patrimonio silvano e che hanno portato la Regione alla stesura di un Piano Regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi.
Il patrimonio costiero è stato spesso influenzato e modificato dalla presenza umana, che ha determinato problemi ambientali, quali l'erosione delle spiagge e il generale degrado della costa, dovuto anche all'intenso flusso turistico, e ha causato un sensibile ridimensionamento della vegetazione sottomarina con la conseguente alterazione ecosistemica, determinata anche dall'introduzione accidentale di alghe invasive.
La regione è sede di numerosi parchi naturali regionali, aree marine protette, giardini botanici, oltre che del Parco Nazionale delle Cinque Terre che, insieme a Portovenere e alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, è stato inserito dall'UNESCO nell'elenco dei siti dichiarati patrimonio dell'umanità. Si viene così a determinare un'area protetta pari all'11,5% del territorio regionale. Appartengono alla provincia di Genova l'Area Marina Protetta di Portofino e l'omonimo parco regionale; mentre la provincia di La Spezia, oltre al Parco Nazionale delle Cinque Terre, ospita l'omonima area marina protetta, il Parco Regionale di Portovenere e quello di Montemarcello-Magra. La provincia di Savona condivide con quella di Genova il Parco Naturale Regionale del Beigua, che è il più vasto della regione e presenta ambienti e paesaggi diversificati, edifici di culto di epoca romanica, incisioni rupestri, torbiere e zone forestali. Il mare che bagna l'intero territorio regionale costituisce l'Area Marina Protetta “Santuario internazionale per i mammiferi marini”.
Dislocate fra le diverse province liguri si trovano anche molte comunità montane, particolarmente impegnate nello sviluppo delle attività produttive legate al ricco patrimonio naturale. Ne è un esempio la Comunità Montana Valli Stura e Orba: vicina al capoluogo regionale, cerca di mantenere e valorizzare quelle iniziative produttive (cartiere, lavorazioni tessili e del ferro) che tra l'Ottocento e il Novecento permisero di limitare i flussi migratori verso le Americhe. Tutte le comunità montane sono attive nella promozione turistica, cui si lega anche lo sviluppo di produzioni agricole, gastronomiche e artigianali tradizionali.
La conformazione del territorio ligure ha sempre spinto l'economia locale a orientarsi prevalentemente verso il mare, ovvero al commercio, e secondariamente alla valorizzazione intensiva dello spazio utile dell'immediato entroterra, ottenuta, nei tempi più recenti, attraverso una forte specializzazione nelle colture pregiate. Nel sec. XX anche l'industria è riuscita ad avere sviluppi significativi, tanto da individuare nella regione uno dei vertici del cosiddetto “triangolo industriale” italiano delineatosi nel dopoguerra, andando però incontro, in ultimo, a fenomeni recessivi. Pieno e continuo sviluppo ha conosciuto il turismo, la cui capillare presenza nei centri costieri contribuisce a fare della Liguria una delle realtà socio-economiche italiane a più forte predominanza terziaria. Malgrado gli indubbi punti di forza del sistema produttivo, la crisi che ha colpito negli anni Ottanta e Novanta del sec.
Il settore primario ha conosciuto un esodo rurale molto intenso dalle aree montuose interne, costituenti il 65% ca. della superficie territoriale, ed è giunto negli anni Novanta del sec. XX a svolgere un ruolo particolarmente ridotto. Le zone montane interne sono anche quelle più fortemente penalizzate dagli effetti dell'ammodernamento dell'agricoltura: un processo che ha comportato di fatto il graduale abbandono delle colture marginali, tradizionali e non orientate né riorientabili al mercato, che erano appunto praticate sui versanti collinari e nelle valli interne sulle caratteristiche “fasce”, terrazze sostenute da muri a secco. Il sistema agricolo della Liguria ha così visto, da un lato, quasi scomparire le colture cerealicole e, dall'altro, allinearsi quelle specializzate a una gamma di produzioni semplificata e dettata dalle richieste del mercato: le produzioni ortofrutticole e floricole, prevalent...
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