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Livorno: Cosa Vedere nella Città di Mare Toscana

Alla domanda “hai mai visitato Livorno”, la maggioranza degli italiani risponderebbe “no”. La città toscana, infatti, è da sempre fuori dalle mete turistiche più conosciute e affollate. Quindi, anche chi decide di visitarla, non deve aspettarsi una replica minore di queste famose mete ma qualcosa di diverso.

Prima di tutto, perché Livorno è una città giovane: è cresciuta poco meno di 500 anni fa per volontà dei Medici, quindi non ha capolavori antichi ma solo neobarocchi e neoclassici, di quelli salvati al feroce bombardamento della Seconda Guerra Mondiale. E anche i livornesi sono diversi dagli altri toscani: lo scrittore Curzio Malaparte diceva che la Toscana ha i livornesi come gli inglesi hanno l’Australia.

Per l’atmosfera tipica di una città di mare. Un mare, che in questo caso, si insinua fin dentro il cuore della città e avvolge il quartiere di Venezia Nuova con i suoi canali, l’odore di salsedine, le pareti scrostate dal vento e dal sale. La Fortezza Vecchia e quella Nuova, il Mercato delle Vettovaglie, i Quattro Mori, la Terrazza Mascagni e l’Acquario: tutto quello che c’è di interessante ha come protagonista il mare.

Le Attrazioni Top di Livorno

Le attrazioni top di Livorno sono legate al mare: punti panoramici, spiagge, l’Acquario… Livorno però ha anche un interessante patrimonio culturale e una dinamica vita cittadina. Tra storia, arte ed atmosfere urbane ecco le cose da vedere assolutamente a Livorno.

Terrazza Mascagni

Terrazza Mascagni è il luogo-simbolo di Livorno: amatissimo dai livornesi, fa innamorare chiunque venga in città anche solo per poche ore ed è sicuramente un’attrazione imperdibile per fotografi a caccia di scorci interessanti, coppie desiderose di una passeggiata romantica e amanti dei tramonti sul mare.

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Un po’ piazza, un po’ belvedere, è un’enorme terrazza panoramica che segue l’andamento della costa, caratterizzata da una pavimentazione a scacchiera e da un’elegante balaustra. Da qui è possibile godere di una splendida vista sulle vicine isole dell’Arcipelago Toscano.

Le sue dimensioni sono notevoli, tanto che per realizzarla sono state necessarie oltre 30.000 piastrelle bianche e nere e PIù DI 4000 colonnine. Un tempo in questo luogo sorgeva il Forte dei Cavalleggeri, che fu poi demolito nell’Ottocento; il belvedere a scacchiera fu realizzato nel 1925.

La stessa terrazza fu allargata usando le macerie dei palazzi di Livorno. Oggi è una spettacolare passeggiata sul mare: le 34mila piastrelle bianche e nere, la balaustra formata da 4 mila colonnine, la vista sul mare e sui tramonti, i giochi di luce, ne fanno un luogo sempre nuovo a ogni ora del giorno.

La terrazza è intitolata a Pietro Mascagni, celebre compositore originario di Livorno.

Monumento ai Quattro Mori

Il monumento più famoso di Livorno è il gruppo scultoreo dei Quattro Mori posto al centro di Piazza Micheli e affacciato sulla Vecchia Darsena. Realizzato a cavallo tra Cinquecento e Seicento, il Monumento dei Quattro Mori è legato a eventi storici e credenze popolari.

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L’uomo che troneggia in cima alla statua è Ferdinando I de’ Medici mentre i mori incatenati ai suoi piedi sono quattro pirati da lui fatti prigionieri. In origine era presente solo la statua del granduca, ma a partire dal 1621 vennero via via aggiunti i quattro mori.

Il monumento è a tutt’oggi incompleto: il progetto prevedeva l’aggiunta di due fontane, che furono poi collocate in una piazza di Firenze. Cercate il punto preciso da cui è possibile vedere in un solo colpo d’occhio i nasi di tutti e quattro e mori: secondo i livornesi trovare questo punto è un buon auspicio.

Se dal Duomo prendiamo Via Grande in direzione del mare, poco prima della Darsena Vecchia incrociamo il simbolo di Livorno: la Fontana dei Quattro Mori che ha una storia che merita di essere raccontata.

Ferdinando I de’ Medici, oltre ad aver voluto Venezia Nuova e l’espansione di Livorno, combatté ferocemente i pirati che attaccavano le coste toscane. Alla fine del suo regno, a Livorno gli schiavi erano 6.000, quasi quanto la popolazione locale.

In realtà Ferdinando non vedrà mai il monumento finito che sarà inaugurato dal figlio Cosimo II de’ Medici nel 1617. In quella versione dell’opera i mori non c’erano ancora perché sarebbero stati aggiunti tra il 1623 e il 1626.

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Qual è la particolarità di questa fontana? I mori rappresentano degli schiavi che lavoravano presso il “Bagno dei forzati”, la prigione a ridosso della Fortezza Vecchia. Uno dei due si chiamava Morgiano, un altro Alì.

Nel corso dei secoli, la bellezza scultorea dei mori ha surclassato la goffa figura di Ferdinando e sono quindi loro i protagonisti del monumento.

Fortezza Vecchia

La Fortezza Vecchia di Livorno è un complesso difensivo a pianta irregolare che si trova nella zona del porto e a cui la città deve molta della sua fortuna. Le prime costruzioni difensive che costituiscono il nucleo della fortezza risalgono al primo medioevo, in seguito vennero aggiunte due torri che furono unite in una cinta muraria. L’aspetto attuale risale ai lavori di modifica voluti dai Medici nel Cinquecento.

Il progetto è di Antonio da Sangallo il Vecchio, uno dei massimi esperti dell’epoca in architettura militare. Originariamente la fortezza era completamente circondata dal mare e raggiungibile solo con un sistema di chiatte galleggianti; attualmente è collegata alla terraferma e viene usata come location per eventi culturali.

Alla destra si impone la sagoma della Fortezza Vecchia, il primo bastione costruito dai Medici intorno al 1530, appena presero il potere a Livorno. Ma furono i Medici a dare alla Fortezza l’attuale forma.

I lavori iniziarono nel 1519 su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio e si conclusero nel 1534, sotto il duca Alessandro dei Medici. La fortezza è formata da tre bastioni: l’Ampolletta rivolto verso la città, la Canaviglia verso il porto e la Capitana verso nord est.

La Torre circolare che svetta sulla Fortezza è il Mastio di Matilda, una torre circolare alta 30 metri che prende il nome da Matilde di Canossa.

Orari d’apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 20. Come arrivare: ingresso dal Varco Fortezza.

Mastio di Matilde

Sono tre i bastioni presenti all’interno della Fortezza Vecchia: Ampolletta, Canaviglia e Capitana. La costruzione più imponente e più nota è però il Mastio di Matilde, una possente torre cilindrica attribuita alla Contessa Matilde di Canossa.

L’attribuzione della commissione è quasi certamente errata ma il nome è ormai entrato nella consuetudine.

Fortezza Nuova

Fortezza Nuova è un altro complesso difensivo di Livorno che andò a completare le fortificazioni della città; la sua costruzione risale al Cinquecento. È una sorta di elemento di connessione tra il nucleo storico della città e la parte più nuova.

Attualmente è un parco pubblico e viene spesso usato per manifestazioni ed eventi. Dalla Fortezza Nuova si prende Piazza della Repubblica e costeggiando il canale si arriva al Mercato Centrale di Livorno, meglio conosciuto come Mercato delle Vettovaglie.

Alla fine del 1500, Francesco I dei Medici decise di creare un nuovo spazio protetto per gli abitanti di Livorno. In realtà, i bastioni interni durarono solo un secolo, perché intorno al 1630 il complesso fu in gran parte smantellato.

I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale fecero il resto, distruggendo la maggior parte delle costruzioni interne. L’unico ambiente che si è salvato è la Sala d’Armi con volta a crociera in cui si svolgono eventi culturali.

La vista sui Fosso Reale su Piazza della Repubblica è meravigliosa, quindi è una visita da non perdere! Costo del biglietto: gratis.

Quartiere Venezia Nuova

Il quartiere più suggestivo di Livorno si chiama Piccola Venezia: un angolo nel cuore del centro storico dove è possibile passeggiare lungo canali, ponti e piazzette che ricordano un po’ la celebre città lagunare del Veneto.

È un bel quartiere da esplorare a piedi, magari a caccia degli scorci più belli da fotografare, ma val la pena anche ammirarlo da un diverso punto di vista: regalatevi una gita in barca sui “fossi“. Si chiamano così i canali navigabili che attraversano il quartiere dandogli un’atmosfera così caratteristica; sono canali artificiali, costruiti a partire dal Seicento-Settecento per favorire il trasporto di merci da e per il porto. Tra tutti il più famoso è Canale dei Navicelli.

Il quartiere dei fossi si estende a ridosso della Fortezza Vecchia, in una zona compresa tra il Ponte San Giovanni Nepomuceno e la Chiesa di Santa Caterina. Nel suo territorio sorgono alcuni tra i più bei edifici di Livorno: segnaliamo Palazzo Huigens, Palazzo Scali Rosciano, Chiesa di San Ferdinando e il Palazzo del Monte di Pietà. Si trova in questo quartiere anche una delle vie più eleganti della città, via Borra.

Per scoprire la vera anima di Livorno, il viaggio nella città toscana non può partire che da qui: il quartiere di “Venezia Nuova”. Proprio come Venezia, anche questo quartiere di Livorno è costruito intorno ai canali che portano il mare fin dentro la città. E in alcuni scorci è innegabile che assomiglia alla più famosa città della laguna.

Venezia Nuova fu pesantemente bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale ma è stato perfettamente ricostruito. Lo scrittore Curzio Malaparte in “Maledetti toscani” ha scritto che qui ci sono le “case più belle del Mediterraneo“.

Oggi il quartiere è meno “marinaro” e più turistico, con botteghe, bar e ristoranti affacciati sui canali. Per scoprire Venezia Nuova non c’è un itinerario preciso: la passeggiata è piacevole e gli scorci che si aprono sono tutti molto interessanti.

Nelle vicinanze c’è la Chiesa di Santa Caterina con all’interno una magnifica Incoronazione della Vergine di Giorgio Vasari. Su Via Borra, la principale del quartiere, affacciano i palazzi più belli, come quello del Monte di Pietà, quello delle Colonne di Marmo e Palazzo Huigens.

Qui, nel corso dei secoli, barcaioli, facchini e pescatori hanno inciso, in forma di ex-voto, graffiti e iscrizioni dedicati ad amici del quartiere defunti. Da ogni angolo di Venezia Nuova è visibile l’isola su cui fu costruita la Fortezza Nuova che prese questo nome per distinguerla dalla Fortezza Vecchia del porto.

Acquario di Livorno

L’Acquario di Livorno è uno dei più importanti d’Italia e vanta una location spettacolare: è situato direttamente sul lungomare, a fianco della Terrazza Mascagni, ed è esso stesso dotato di una terrazza panoramica.

Sono più di 300 le specie animali e vegetali del mondo sottomarino che potrete ammirare al suo interno: tra queste pesci pagliaccio, razze, meduse, pesci alieni, pesci scoiattolo, aquile di mare e persino una foresta di macroalghe kelp. La parte più affascinante di questa sezione è l’Area Marina Archeologica Greco - Romana, una grande vasca, con la riproduzione di un relitto di nave romana.

Duomo di Livorno

Il Duomo di Livorno, o Cattedrale di San Francesco, si presenta esternamente molto diverso dalle tipiche cattedrali delle città toscane. Purtroppo la facciata della chiesa venne completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e venne ricostruita con arcate a tutto sesto che ricordano l’architettura rinascimentale inglese.

Insieme alla “nuova” Livorno, nel 1500 Buonatalenti progettò anche quello che doveva essere il principale luogo di culto della città. Un Duomo che posto ai margini della città costruita sull’isola della Fortezza Nuova.

Quasi completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, della Chiesa originaria non resta niente. L’edificio, rivestito in laterizio, ha una facciata di marmo a capanna, con un loggiato a tre arcate a tutto sesto.

Mercato delle Vettovaglie

Dalla Fortezza Nuova si prende Piazza della Repubblica e costeggiando il canale si arriva al Mercato Centrale di Livorno, meglio conosciuto come Mercato delle Vettovaglie. Costruito alle fine del 1800 su esempio delle grandi halles parigine, il Mercato delle Vettovaglie è uno dei più grandi d’Europa, sicuramente il secondo dopo quello di Riga in Lettonia.

Prima di tutto per la bellezza della struttura. L’edificio lungo 100 metri e largo 26 è caratterizzato dal binomio acciaio-vetro, dalla luminosa copertura che ne fanno un eccellente esempio di passaggio tra il Neoclassicismo e l’Art Nouveau. Qui si possono conoscere i livornesi (o Labronici) nelle loro attività quotidiane e coglierne il carattere fiero, aperto, tollerante e ironico.

Per chi ama lo street food e le atmosfere vivaci dei mercati coperti è un’attrazione imperdibile.

Museo civico Giovanni Fattori

Il Museo civico Giovanni Fattori raccoglie circa 400 opere dalla metà dell’800 agli anni ’40 del ’900. Il nucleo della collezione è formato da artisti livornesi a cui si aggiungono alcune opere di artisti toscani e italiani.

La raccolta inizia nel 1857 con il dipinto “Gli esuli di Siena” di Enrico Pollastrini, donato dai livornesi al Comune. Il nucleo fondamentale sono le opere di Giovanni Fattori: 22 dipinti, 200 disegni e acqueforti.

Alla collezione Fattori si aggiungono opere di altri macchiaioli: Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Cristiano Banti, Serafino De Tivoli, Vincenzo Cabianca, Giovanni Boldini.

Come arrivare: Via San Jacopo in Acquaviva 65.

Santuario della Madonna di Montenero

Il Santuario della Madonna delle Grazie (Madonna di Montenero) attira da l 1400 migliaia di pellegrini ogni anno. Portato il dipinto sulla cima del colle, il contadino sarebbe guarito.

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