Albergo Atene Riccione

 

La Magia del Viaggio: Un'Esperienza Trasformativa

Credo che questa sia la classica domanda che finisce per ottenere risposte autocelebrative. A cosa serve viaggiare? In epoche passate l’uomo ha fatto di tutto per smettere di muoversi, per fermarsi in un luogo e in quello soltanto. Il viaggio e la letteratura sono dei “must” che fino ad un secolo fa non erano ritenuti tali, viceversa se oggi qualcuno dicesse che viaggiare e leggere sono una perdita di tempo verrebbe preso per una sorta di egocentrico. La mia è una vera e propria mania, una dipendenza che non so se porterà frutti buoni o cattivi.

Un viaggio può ispirare una vita intera, un viaggio sa essere un maestro, un amico, un amante. Gli altri te lo chiedono, ma tu non trovi le parole che loro vorrebbero per riuscire a spiegare che significato ha quel biglietto aereo, quel treno lento che ti porterà chissà dove, quella barca che sembra sempre ferma ma non lo è mai. E come fai a spiegare il valore di un sogno? Come fai a spiegare perché ci tieni, perché ti costringe a stare sveglio anche quando il sonno bussa alla porta, perché saresti disposto a giocare tutto quello che hai guadagnato per dargli anche solo una possibilità di vita?

Il Bisogno di Magia e di Emozioni

Ogni viaggio custodisce una magia e ognuno di noi ha un disperato bisogno di magia. Soprattutto oggi. Ognuno di noi ha bisogno di seminare entusiasmo e coltivare la speranza di veder fiorire un’emozione ancora più grande. Perché al di là di uno schermo di uno smartphone, al di là di un computer, al di là di una reflex, ci siamo noi e ci sono delle emozioni che non hanno un costo, non hanno un prezzo e un’etichetta. Ma sono reali, tremendamente reali. E sono essenziali per riuscire a chiamare vita la nostra esistenza.

Privarsi delle emozioni è come chiudere le porte alla vita, è come dirle “tu aspetta fuori, ci sono cose più importanti, non farmi perdere tempo”. Ma come facciamo a chiamarla vita, se non ha emozioni? E se il viaggio incendia dentro di noi quelle emozioni, allora evitiamo di usare acqua ed estintori per fermarle. Brucia, forza, perché non posso farmi male. Come fanno a farmi male se stanno cercando di riportarmi in vita, di darmi tutto l’ossigeno possibile? Ognuno di noi ha il diritto di emozionarsi, di dare ascolto al cuore quando inizia a battere con più intensità, per qualcuno o per qualcosa.

Non Rimandare i Tuoi Sogni

Evitiamo di rimandare continuamente quella partenza, evitiamo di raccontarci che va bene così, che tanto c’è tempo per vedere il mondo. Quando avremo quel tempo che diciamo di voler aspettare? E soprattutto quanto durerà questo tempo? Non lo sappiamo, è questa la verità. E allora, ricordiamoci che se siamo qui è anche per essere felici e diamo il permesso a noi stessi, alla nostra mente, ai nostri occhi, alla nostra anima, di indossare l’abito migliore, fatto semplicemente di uno zaino con dentro un passaporto e qualche vestito, e di salire su quell’aereo o su quel treno o su quell’auto, per iniziare ad esplorare.

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Non dobbiamo per forza mollare tutto, lasciare casa, lavoro e affetti e partire per il giro del mondo, ma dobbiamo essere consapevoli che se abbiamo il desiderio di vivere un viaggio, qualsiasi tipo di viaggio, dobbiamo darci la possibilità di farlo. Non lasciamo che sia la routine, l’abitudine, il classico “abbiamo sempre fatto così”, a gestire il ciclo vitale dei nostri sogni, dei nostri desideri e delle nostre emozioni, a stabilire il calendario ideale per vivere. Non ritorneremo sulla casella “start”, non avremo di nuovo 20, 30, 40, 50, 60, 70 anni.

Lasciamo che il nostro cuore si contamini di bellezza, di nuove mete, di emozioni, di ricordi, di voli, di lunghe strade senza case e senza bar, di “on the road”, di foreste, di tramonti visti da spiagge diverse e di boschi da cui sembra di non riuscire ad uscire. Mangiamo e beviamo la vita, senza aver paura. Ricordiamoci che uno dei regali migliori che ci hanno fatto è l’opportunità di essere curiosi, l’opportunità di stupirci, ogni giorno. E il viaggio è uno scrigno di occasioni per riuscire a stupirsi, per cercare di sentire di nuovo la vita pulsare. Cosa c’è di più importante, in fondo?

Anche se magari non ci troviamo nel nostro periodo migliore, anche se c’è qualcosa che non sta andando come avevamo previsto, anche se quel lavoro che portiamo avanti non riesce a darci le soddisfazioni che desideriamo, anche se un amico, un’amica, ci ha deluso al punto da voler chiudere quel rapporto… cerchiamo di ricordarci sempre che abbiamo bisogno di nutrire la nostra anima con delle emozioni. E viaggiare può aiutarci a recuperarle o a trovarne di nuove e ad accenderle, anche dopo tanto, troppo tempo.

Il Viaggio Come Musica

Il viaggio è come una musica classica, lenta, leggera, che ci accompagna mentre ripensiamo ai ricordi di qualcosa di splendido e detta il ritmo ideale per la giusta colonna sonora. Non ha bisogno di parole, ti chiede solo di chiudere gli occhi e lasciarti avvolgere da una sensazione troppo complicata da trovare nel frastuono della nostra quotidianità. E le mani scorrono sulla tastiera come se fossi un pianista alle prese con un nuovo brano che non sa se tenere segreto o se svelare al pubblico, perché una volta che viene liberato non sarà più suo, come un figlio che nasce e inizia a crescere.

Un viaggio non ti fa dormire, nemmeno riposare, perché ti costringe a stare con le tue verità in mezzo a un oceano di domande, senza scialuppa di salvataggio. E devi stare lì, fino a quando non sei riuscito a risolvere le docili bugie che ti racconti. Un viaggio sa risolvere quello che c’è di irrisolto, se solo gli dai la possibilità di farlo, se solo lo metti in condizione di provare a darti una mano. Innocente e silenzioso, riesce a capire quando è il momento di farsi sentire, provando ad alzare la voce, ma non sarà mai invadente. E può aiutarti a cambiare vita, può aiutarti a decidere di dedicarti di più ai tuoi sogni, ai tuoi desideri.

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La Mancanza del Viaggio

Quanto ci manca viaggiare: ci manca l’emozione della partenza, la miscela inebriante di esperienze nuove e stimolanti e anche i ricordi che ci portiamo a casa, quelli che si riaccendono all’improvviso e sono così nitidi da sembrare realtà. Se questa pandemia ci ha bloccati tra le mura di casa o poco più, non ha fermato il desiderio di partire per conoscere il mondo e anche un po’ meglio se stessi. In effetti viaggiare è tra le esperienze che ci rende più felici, ecco perché ci manca così tanto: la relazione con l’altro, la condivisione, il senso di vitalità, lo stupore di fronte alla bellezza si trasformano in memorie indelebili che ci accompagnano tutta la vita.

La Magia Nascosta nel Viaggio

In questo si nasconde la magia del viaggio: è un’esperienza che ci predispone in uno stato emozionale differente, più aperto e curioso, permeabile agli stimoli, capace di innescare in noi un meccanismo di cambiamento. “La persona che torna da un viaggio non è mai la stessa che era partita“, come recita un antico proverbio: magari non ne sei consapevole, ma un viaggio ha il potere di farti evolvere, permettendoti di mettere distanza dalla tua comfort zone per vedere la tua vita da nuove prospettive. Per qualche giorno, puoi abbandonare il tuo sé quotidiano ed entrare in contatto con parti di te inesplorate.

Anni fa lessi un aforisma dello scrittore statunitense Steinbeck: “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”. E ogni volta che mi appresto a partire per nuove o già conosciute destinazioni mi ritorna alla mente, quasi fosse un invito a coglierne il significato più profondo. Per me è così, d’altronde, in ogni viaggio avviene una magia. Lo diceva Confucio: “Ovunque tu vada, vacci con tutto il cuore.” E la magia che si realizza quando si è viaggiatori si manifesta incrociando lo sguardo delle altre persone, ascoltandone o immaginandone le storie, fatte di speranze e paure, ma tutte condite dalla meraviglia di posti incantevoli. Una vera e propria magia, così potente da trasformare il cuore e ricalibrare la bussola del nostro vivere.

La Magia del Viaggio: Un Dono

La magia del viaggio è capire che tutto è dono, che esiste un mondo affidato a noi per ricordarci di quanto siamo grandi se restiamo ancorati alla verità di restare piccoli; che non esistono uomini di serie A e altri di serie B, ma che tutti siamo uguali, perché tutti viviamo le medesime emozioni. La magia del viaggio rende liberi. “Chi non si muove non può rendersi conto delle sue catene” affermava Rosa Luxemburg. Liberiamoci quindi dall’illusione che tutto gira intorno a noi e che tutto ci è dovuto.

Immaginazione e Viaggio

Una volta mi è capitato di leggere che basta guardare un paesaggio perché si inneschi un cambiamento a livello cerebrale. È il potere delle immagini mentali: sono migliaia, milioni le cartoline che conserviamo fra i cassetti della mente e del cuore. Sono i nostri ricordi. Basta aprirne uno per ritrovare quel posto, che magari non esiste nemmeno più; ritrovare i colori, intatti, le sfumature di quel momento della vita e delle persone che erano con noi.

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Ogni modo di vivere il mondo è un viaggio nella percezione, eppure per secoli non siamo riusciti ad avvicinarci a modalità troppo distanti da come noi abituati ad apprendere e utilizzare la mente. Eppure anche oggi facciamo enormemente fatica ad uscire dalle nostre abitudini, quelle percettive prima di tutto; le diamo così per scontate da pensare che almeno quelle siano incrollabili verità. In mezzo un oceano: barriere linguistiche, culturali, difficoltà… anche di immaginazione.

Le neuroscienze stanno svelando nuovi angoli e prospettive del cervello, di come impariamo e memorizziamo, facciamo esperienze, dimentichiamo, creiamo le nostre mappe del mondo e della vita. Moltissimo è ancora il territorio al buio, lo spazio ignoto di ciò che non sappiamo. Ma un dato di cui ora siamo consapevoli è il ruolo della curiosità. L’immaginazione insieme alla curiosità è una componente dell’evoluzione che ha contraddistinto la storia dell’umanità: IMÀGO, immagine, dal greco mimos, imitatore, imito.

Immaginazione e immagine sono connesse alla vista, che la maggior parte di noi usa in una percentuale incredibilmente maggiore rispetto agli altri sensi. Alla vista affidiamo il nostro lavoro di decodifica della realtà e quanto essa, invece, può essere ingannevole lo sa bene chi è diventato cieco o ipovedente. Ma le conseguenze dell’immaginare dentro di sé portano la traccia di una direzione che ci trascina più in là. Immagin-azione, l’immagine diventa azione: mi spinge a muovermi, un passo dopo l’altro e via. Dentro, c’è la forza di tutto ciò che è altro, qualsiasi cosa sia, entra in me e mi tocca, mi sfiora, mi colpisce e rimane dentro.

Mentre faccio esperienza del mondo dentro di me opera una magia, è vero. Non sappiamo come la nostra memoria agisca in noi, come la persistenza dei ricordi sia scheggia in grado di scalfire e modificare i nostri tessuti. In che modo dimentichiamo, andiamo avanti, torniamo indietro. Sono il mio cuore, sono la mia mente, sono il mio cervello. Come si sono create le immagini che adesso mi riempiono? Da dove arrivano e come si sono conservate? Come mai dopo anni, un frammento può ancora scatenare un ricordo indelebile, nel bene o nel male?

Flashbulb memory, il termine ha il flash acceccante di una lampadina che improvvisamente accende la memoria. Spara, si direbbe utilizzando il linguaggio della fotografia. È possibile definire flashbulb memories “ricordi fotografici, istantanee fotografiche o flash di memoria”. Un ricordi vivido, capace di registrare un evento che si fissa come traccia indelebile nella scatola nera della nostra testa.

Ti fidi più della tua immaginazione che della tua conoscenza? A questa domanda Albert Einstein rispose con una considerazione che nasconde una prospettiva illuminante. La conoscenza è legata a ciò che sappiamo già, all’esperienza che abbiamo accumulato rispetto a noi stessi e al mondo. L’immaginazione è scoperta che si apre a nuovi orizzonti. Immaginare è gioco di curiosità, avventura che si lancia verso il futuro, scoperta.

Il Vero Significato di Viaggiare

Viaggiare non dipende da dove stanno i nostri piedi. Se “viaggio”, dal latino viaticus, è “ciò che riguarda la via, il cammino” allora il centro del discorso, il soggetto che tiene in piedi tutto, non sono io bensì la strada. È il cammino ciò che fa il viaggio, è la via-vita che percorro ciò che disegna il mio andare attraverso lo spazio e il tempo dell’esistenza. Viaggiare è continuare a immaginare, un orizzonte dopo l’altro sapendo che dietro, sopra e sotto, oltre l’infinito esistono altri infiniti mondi da disegnare e raccontarsi, percorrere, annusare, ideare, sperimentare.

Incontro è sempre sinonimo scoperta; in viaggio, più che mai, l’incontro si traduce in scoperta della diversità. Punto di partenza, per creare una relazione significativa con qualcuno durante il viaggio, è quindi l’incontro. Con rispecchiamento si intende quell’attitudine di vedere nell’altro elementi e caratteristiche che, in realtà, appartengono a noi stessi. Secondo la Gestalt, consideriamo alcune caratteristiche (siano esse positive o negative) piuttosto che altre poiché le ritroviamo anche dentro di noi; come se fossero scritte in un lingua che conosciamo in mezzo ad un mare di parole incomprensibili. Quando incontriamo qualcuno, perciò, facciamolo in modo consapevole: chiediamoci chi è? Cosa fa? Cosa significa per noi? Cosa c’è di mio in lui? Perché lo sento simpatico o antipatico “a pelle”? Cosa gli proietto addosso?

In periodi complessi, dove ogni piccola cosa è messa in discussione, ripercorrere con la mente istanti di viaggio meravigliosi amplifica le emozioni all’infinito. Se già prima fantasticare era potente e intenso, ora lo è almeno dieci volte di più. Ciò fa riflettere su quanto incredibile sia il “semplice” atto di viaggiare.

Ognuno dei contributi che ci hanno inviato è stato per noi un puro bagno di emozioni, un tuffo nel più profondo significato del viaggio stesso. Ogni brano trasporta in luoghi unici, dipingendo sensazioni e visioni straordinarie del Mondo. Ognuno offre uno spunto di riflessione diverso, che siamo sicuri toccherà corde profonde. In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato.

Le Emozioni dei Viaggiatori

Per noi essere viaggiatori significa entrare in contatto con le realtà del luogo cercando, il più possibile, di evitare abitudini prettamente turistiche. Vivere delle emozioni, sognate e cullate a lungo a casa durante la preparazione del viaggio, e poi vissute con intensità.

Riportiamo di seguito alcuni esempi di emozioni e sensazioni provate da viaggiatori:

  • "La natura in Lapponia è di una tale dirompente ed incontaminata bellezza da stregarci e da lasciarci senza parole."
  • "E’ stato sufficiente un nostro cenno di risposta, accompagnato da un caloroso sorriso, per far si che lei si aprisse con noi raccontando della sua famiglia e della sua vita in fattoria ai piedi del Kilimangiaro."
  • "La città che mi è piaciuta di più è stata Toronto, città futuristica, con una piccola anima storica."
  • "Passare così tante ore viaggiando è faticoso, ma si incontrano tante persone con le loro avventure che vogliono condividere."
  • "Mai avremmo pensato che New York dal fondo della nostra wish list sarebbe arrivata in cima, tanto da volerci tornare appena possibile."
  • "Tra le cose più emozionanti mi vengono in mente subito i ghiacciai."
  • "Allo Sri Pada penso spesso in questi giorni di attesa, paura, sconforto. Mi sembra che ogni scalino sia un nuovo giorno, una nuova prova."

Aforismi sul Viaggio

Dai ammettiamolo: la maggior parte dei viaggiatori subisce il fascino degli aforismi di viaggio! Del resto, come si fa a non amare una frase che, in poche parole, racchiude l’essenza del nostro passatempo preferito? Quando incrociamo un aforisma di viaggio che ci piace scatta la magia… ed è quello che spero che vi suscitino queste frasi che ho raccolto nel corso degli anni.

Riportiamo di seguito alcuni aforismi sul viaggio:

  • “L’uomo non può scoprire nuovi oceani se non ha il coraggio di perdere di vista la riva”.
  • “Il viaggio perfetto è circolare. La gioia della partenza, la gioia del ritorno”.
  • “Chi viaggia senza incontrare l’altro non viaggia, si sposta”.
  • “Quello che conta è il percorso del viaggio e non l’arrivo”.
  • “Viaggiare rende modesti. Ti costringe a fidarti degli estranei e a perdere di vista tutto quel comfort familiare di casa e degli amici. Sei costantemente fuori equilibrio."
  • “Non tutti coloro che vagano sono perduti.”
  • “Viaggio perché mi fa capire quanto non ho visto, quanto non vedrò e quanto devo ancora vedere”.
  • “Un buon viaggiatore non ha piani fissi e non ha intenzione di arrivare”.
  • “Non ci sono terre straniere. È solo il viaggiatore a essere straniero”.
  • “La vita è breve e il mondo è vasto”.
  • “Partire è la più bella e coraggiosa di tutte le azioni. L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito."

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