Maglie da Calcio di Club Stranieri: Storia e Modelli Iconici
Le maglie da calcio dei club stranieri rappresentano molto più che semplici divise sportive; sono simboli di identità, passione e storia. Ogni maglia racconta una storia unica, riflettendo le tradizioni del club, i successi ottenuti e l'evoluzione del design nel corso degli anni. Questo articolo esplora la storia e i modelli più iconici delle maglie da calcio di alcuni dei club più emblematici del mondo.
Il Siviglia FC: Un'Anima Sivigliana in Bianco e Rosso
Il Sevilla FC è uno dei club più emblematici del calcio spagnolo ed europeo, caratterizzato dalla sua passione, resilienza e un'identità profondamente radicata nella città di Siviglia. Fondato il 25 gennaio 1890 da un gruppo di sivigliani e residenti britannici, con lo scozzese Edward Johnston come primo presidente, è uno dei club più antichi e premiati della Spagna. Sebbene inizialmente si pensasse che fosse stato fondato nel 1905, recenti ricerche hanno confermato la data del 1890, rendendolo il club più antico di Spagna dopo l'RC Recreativo de Huelva, fondato un anno prima.
La rivalità più intensa del Sevilla FC è con il Real Betis Balompié, anch'esso della città di Siviglia. Il "Derby di Siviglia" è uno degli scontri più appassionati del calcio spagnolo, con una storia piena di momenti intensi e una feroce competizione sia dentro che fuori dal campo. Questa rivalità riflette la grande passione con cui gli abitanti della città di Siviglia vivono il calcio. È anche portato con umorismo nelle famiglie, sia nel quartiere di Nervión dove si trova il campo di Siviglia, il Ramón Sánchez Pizjuán, sia nel quartiere di Heliópolis dove si trova lo stadio del Betis.
La maglia bianca con dettagli rossi è stata una costante nella storia del club, simboleggiando purezza e passione. Durante i primi decenni del XX secolo, il club si affermò come potenza regionale, vincendo numerose Coppe Andaluse e affermandosi tra i migliori club del calcio spagnolo. Nel corso della storia del club, sono state introdotte varianti nel design, adattandosi alle tendenze di ogni epoca. Seguendo l'esempio di altri club, negli anni '70 e '80, le maglie iniziarono a incorporare dettagli più moderni e materiali sintetici, riflettendo l'evoluzione tecnologica dell'abbigliamento sportivo. Inoltre, a partire dal 1980, incorporarono i loghi degli sponsor.
A volte, però, i club guardano al passato, replicando le maglie degli anni precedenti, forse riflettendo momenti di cambiamento o di riflessione per acquisire slancio. Una curiosità: all'inizio, il club avrebbe dovuto indossare una maglia a righe verticali bianche e rosse inviata dal Sunderland, poiché i soci fondatori facevano parte di una compagnia di spedizioni con sede proprio in quella città inglese.
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Maglie Storiche del Siviglia FC
- Maglia retro Sevilla FC 1980-81: Una maglia con collo a polo che riflette lo spirito classico della squadra. Stelle come Juanito, Enrique Montero, Carlos Morete, El Puma, attaccante argentino, tra gli altri, hanno giocato con questa maglia.
- Maglia vintage del Siviglia FC 1992-93: Questa maglia, più moderna della precedente, con bordi rossi, è la maglia del Siviglia di Maradona, Davor Suker e Simeone. La squadra alla fine si classificò al settimo posto in classifica nella Liga.
Il primo stemma del Club era rotondo con le iniziali SFC e fu utilizzato all'inizio del XX secolo. L'attuale stemma del Sevilla FC fu disegnato nel 1921 da Pablo Rodríguez Blanco e raffigura uno scudo svizzero. Include i santi patroni di Siviglia (San Ferdinando, Sant'Isidoro e San Leandro), le iniziali intrecciate "SFC" e le strisce rosse e bianche che rappresentavano Re Ferdinando III il Santo nel 1248.
Leggende del Siviglia FC
Il Siviglia, come tutti i club, ha i suoi giocatori preferiti, leggende venerate, giocatori emblematici che hanno lasciato un segno che dura ancora oggi. Ne abbiamo scelti alcuni, ma non sono gli unici. La lista, come potete immaginare, è lunga, ma la restringiamo a cinque:
- Guillermo Campanal: Attualmente detiene il titolo di capocannoniere del club con circa 217 gol. Entrò a far parte del Siviglia nel 1929 e non se ne andò fino al 1946.
- Juan Arza: Secondo miglior marcatore del club nella storia con 206 gol e vincitore del Trofeo Pichichi nel 1955. Entrò a far parte del Siviglia nel 1943 e non se ne andò fino al 1959.
- Enrique Lora: Il centrocampista fu decorato con la leggendaria maglia VII. Questa stella degli anni '60 e '70 rimase al club per undici stagioni, giocando 331 partite.
- Alhaji Momodo Njie Biri-Biri: Giocatore gambiano e primo giocatore di colore del club, è stato un idolo tra il 1973 e il 1978.
- Diego Maradona: Giocò per il Siviglia durante la stagione 1992-1993, disputando 30 partite tra campionato e Coppa, segnando 7 gol.
Tute Vintage del Siviglia FC
- Giacca storica da calcio Siviglia FC 1970-71: Una giacca in stile anni '70, rossa con una striscia bianca sul lato.
- Giacca da tuta calcio Siviglia FC anni '50: Una giacca che evoca un'epoca passata del club.
Il Siviglia FC non è solo una squadra di calcio, ma una vera espressione dell'anima sivigliana e della passione dei suoi tifosi. Nel corso degli anni, ha vissuto momenti di gloria e difficoltà, ma non ha mai perso il suo spirito combattivo né il suo orgoglio. La sua storia è segnata dall'impegno e dalla qualità dei suoi grandi calciatori, e continua a essere protagonista sia nel campionato nazionale che nelle competizioni europee.
Admiral: La Rivoluzione del Merchandising nel Calcio
Nel 1974, mentre sul campo, l’Olanda di Cruijff stava rivoluzionando il modo di giocare con il suo “calcio totale”, lontano dai riflettori, una piccola azienda inglese stava per scrivere una pagina fondamentale nella storia del merchandising calcistico. La Admiral, fino ad allora conosciuta principalmente come produttrice di abbigliamento sportivo, si apprestava infatti a infrangere uno dei più grandi tabù del calcio: la commercializzazione delle repliche ufficiali delle maglie delle squadre nazionali.
Con un accordo del valore di 15.000 sterline all’anno, la Admiral ottenne non solo il diritto di apporre il proprio logo sulle maglie della nazionale inglese - un fatto già di per sé rivoluzionario - ma anche di vendere al pubblico le repliche ufficiali di quelle stesse maglie. Per soli 5 sterline (9 se si includevano pantaloncini e calzettoni), i tifosi potevano finalmente indossare la stessa divisa dei loro idoli. Questo gesto, apparentemente semplice, avrebbe cambiato per sempre il volto del calcio e del rapporto tra i tifosi e il loro sport preferito. Era l’inizio di una nuova era, in cui il calcio non sarebbe più stato solo uno spettacolo da guardare, ma un’esperienza da vivere e da indossare.
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Don Revie e il Leeds United
La storia della Admiral affonda le sue radici molto più indietro nel tempo. Nata nel 1914 come azienda tessile a Leicester, fu solo negli anni ’30 che iniziò a produrre materiale sportivo. Ma fu la vittoria dell’Inghilterra ai Mondiali del 1966 a spingere l’azienda a concentrarsi quasi esclusivamente sul mondo del calcio. In questo scenario, emerge la figura di Don Revie, allenatore del Leeds United. Nel 1971, il Leeds United firmò un accordo con la Admiral, diventando due anni dopo il primo club inglese a sfoggiare apertamente il logo di un fornitore di materiale sportivo sulla maglia.
Revie, che nel 1974 era diventato commissario tecnico della nazionale inglese, fu il mediatore chiave nelle trattative tra Admiral e FA. Ciò che è certo è che con il supporto di Revie, la Admiral riuscì a superare lo spirito anti-commerciale della Federazione e a firmare un accordo pionieristico.
L'Espansione e il Successo
Dopo l’accordo con la nazionale inglese, l’azienda divenne rapidamente il marchio di riferimento nel calcio britannico. Club prestigiosi come Manchester United, Southampton, West Ham United e Coventry si affidarono alla Admiral per le loro divise. Presto, la Admiral iniziò a espandersi oltre Manica, firmando accordi con club scozzesi come Aberdeen, Dundee United e Motherwell. Il passo successivo fu l’Europa continentale, con partnership prestigiose con Stella Rossa, Eintracht Francoforte e Malmö. In Italia fece breccia sulle maglie di Bologna, Ascoli, Udinese, Monza e Piacenza.
Ogni nuovo accordo portava con sé non solo il logo Admiral sulle maglie, ma anche l’introduzione nel mercato delle repliche ufficiali. L’azienda non si limitò a produrre maglie identiche a quelle indossate dai giocatori. Iniziò a creare linee di abbigliamento ispirate alle divise ufficiali, permettendo ai tifosi di mostrare il loro supporto anche nella vita di tutti i giorni.
Il Declino e l'Eredità
Tuttavia, come spesso accade, il successo porta con sé sfide sempre più grandi che non sempre il management riesce a reggere. La Admiral si trovò a competere con giganti dell’industria sportiva che potevano offrire contratti più lucrativi e una distribuzione globale. Il colpo di grazia arrivò quando metà del portfolio della Admiral passò all’Adidas, con il Manchester United in testa, mentre l’altra metà si spostò verso Umbro. Già nel 1982, l’azienda dichiarò ufficialmente bancarotta.
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La bancarotta della Admiral trasformò le sue maglie in veri e propri oggetti di culto. I collezionisti iniziarono a cercare freneticamente le vecchie divise Admiral, che divennero pezzi da museo, testimonianze di un’epoca d’oro del calcio inglese e del merchandising sportivo. Oggi, la Admiral produce principalmente equipaggiamenti per squadre nordamericane e selezioni caraibiche, con rare eccezioni in Europa.
La Admiral non innovò tanto a livello di materiali o tessuti, quanto piuttosto nel modo di concepire il rapporto tra club e tifosi. Grazie alla loro visione, negli anni ’70 e ’80 i colori delle tribune cambiarono radicalmente. L’acquisto della maglia del club diventò un rituale annuale che muove milioni, un’aspirazione per ogni tifoso che prima si accontentava al massimo di bandiere e sciarpe.
Cambi di Maglia Inattesi nei Mondiali
Da sempre considerati l’apice organizzativo del football a livello internazionale, i campionati del mondo hanno fatto la storia anche grazie al folclore e ai colori che sprigionano ogni quattro anni. Protagoniste sicure di questo caleidoscopio sono le casacche con cui i calciatori scendono in campo. Non sempre però le nazionali hanno giocato con le loro maglie abituali, dovendo spesso ricorrere a soluzioni improvvisate.
- Mondiali del 1930: La Bolivia indossa una maglia bianca con la scritta "Viva Uruguay" in omaggio al paese ospitante.
- Mondiali del 1934: L'Austria indossa le maglie azzurre del Napoli nella finale per il terzo posto contro la Germania.
- Mondiali del 1950: Il Brasile abbandona la maglia bianca dopo la sconfitta in finale, adottando la maglia gialla con colletto verde.
- Mondiali del 1958: L'Argentina indossa una maglia gialla dell'IFK Malmo contro la Germania.
- Mondiali del 1978: La Francia indossa le divise del Kimberley, la squadra locale di Mar del Plata, contro l'Ungheria.
- Mondiali del 1990: Il Costa Rica indossa in due partite la maglia del Club Sport La Libertad, a strisce verticali bianconere.
In tempi recenti non si hanno più notizie di disguidi del genere: la FIFA ha imposto regole ferree per combattere i colori che in campo si possono confondere, e le nazionali hanno a disposizione decine di mute fornite dagli sponsor tecnici.
Paris Saint-Germain: Stile e Ambizione
Il Paris Saint-Germain Football Club è nato nel 1970 dall’unione di due club: il Paris Football Club, fondato nel 1969, e il club storico Stade Saint-Germanois, fondato nel 1904. Dopo un inizio piuttosto turbolento e una scissione dal Paris FC, il PSG è salito alla élite del calcio francese a metà degli anni ’70. In questo periodo ha conquistato i suoi primi titoli, includendo la Coppa di Francia nel 1982 e nel 1983.
Ha vinto il suo primo campionato nel 1986, titolo che ha difeso nel 1994, e ha ampliato il suo palmarès di Coppe di Francia nel 1993, 1995 e 1998. Nel 1996 ha ottenuto il suo maggiore successo europeo del XX secolo: la Coppa delle Coppe. Con l’ingresso degli investimenti del Qatar ha vinto di nuovo la Ligue 1 nel 2013 e da allora non ha più abbandonato le prime posizioni di questa competizione. È stato vittorioso nel 2014, 2015, 2016, 2018, 2019, 2020, 2022, 2023, 2024 e 2025. E tutte queste vittorie in campionato sono state accompagnate da numerosi “double” con la Coppa di Francia.
PSG è sempre stato un club che cerca di combinare stile e ambizione. Fin dall’inizio ha voluto riflettere l’identità parigina, sia in campo - con un calcio moderno e attraente - sia fuori: sotto la presidenza di Daniel Hechter (1974-1978), il club si è ispirato alla moda e all’eleganza della capitale. Questa influenza è chiaramente visibile nelle sue maglie, molto moderne e originali per l’epoca, e decisamente raffinate.
La Maglia Hechter e lo Stemma
Inizialmente, tra il 1970 e il 1973, il Paris Saint-Germain indossava un modello rosso con dettagli in blu e bianco, che riflettevano i colori di Parigi e di Saint-Germain-en-Laye. La maglia più classica del PSG, chiamata “Maglia Hechter”, fu disegnata da Daniel Hechter nel 1973. Essa è blu con una fascia verticale rossa affiancata da sottili linee bianche. Questo design è diventato iconico e rimane nel DNA del club.
Anche lo stemma ha accompagnato questo processo fin dal suo primo emblema (1970-72) - un pallone di colore blu con una nave rossa su uno dei lati bianchi del pallone. Nel 1972, puntando già alla sua connessione con Parigi, fu adottato il design emblematico della Torre Eiffel in rosso, consolidando la sua identità parigina.
Il Classique e le Rivalità
Il Paris Saint-Germain mantiene la sua rivalità più iconica con l’Olympique de Marseille, nel famoso “Le Classique”, il classico del calcio francese. Questo confronto rappresenta una forte opposizione tra la capitale (Parigi) e il sud (Marsiglia), ed è stato carico di tensione sia in campo che tra le tifoserie.
Leggende del PSG
- Mustapha Dhaleb: Un fantastico centrocampista offensivo algerino, leggenda del PSG e della nazionale algerina negli anni ’70 e ’80.
- Nabatingue Toko: Questo attaccante nato nel 1952 in Ciad ha fatto parte del PSG dal 1980 al 1985.
- Safet Sušić: Questo centrocampista era conosciuto come "Pape". Nel 1982 iniziò a giocare per il Paris Saint-Germain, dove divenne una leggenda del club negli anni '80 fino al 1991.
- Raí Souza Vieira de Oliveira: Nato in Brasile nel 1965, si unì al Paris Saint-Germain nel 1993, proveniente dal São Paulo FC.
Concept Kit: La Fantasia che Ispirano la Realtà
Negli ultimi anni, specialmente sul web, si sente sempre più spesso parlare di concept kit. Quello dei concept amatoriali (detti anche kit concept o fantasy kit) è un movimento spontaneo relativamente giovane, nato nei primi anni 2010 in rete, riassumibile, in estrema sintesi, nell’attività di designer amatoriali che, attraverso l’utilizzo di mockup di modelli esistenti (o standard), si divertivano a teorizzare e realizzare disegni di maglie da calcio dei più diversi tipi.
Un “movimento” che - come vedremo - è nato in maniera del tutto autonoma rispetto al mondo dei brand, dei club e delle federazioni, pur affondando le sue radici ed essendo influenzato in maniera marcata dalla storia recente e contemporanea del design ufficiale dei kit calcistici. Oggi, quasi 10 anni più tardi, possiamo affermare senza essere smentiti che il rapporto si è invertito e il mondo dei concept è filtrato fino alla realtà, influenzando i brand stessi e portando all’ideazione, realizzazione e commercializzazione - negli ultimi 3-4 anni - di decine e decine di concept kit (si pensi solo all’incredibile serie Crafted from culture di Puma).
Definizione e Storia
Nell’uso comune, soprattutto nel mondo allargato di internet, fuori dalla community internazionale degli appassionati di maglie e da qualche tempo anche all’interno della stampa non di settore, per concept kit si intende genericamente una maglia di fantasia, disegnata da un creator non professionista. Ma andiamo con ordine e azzardiamo una definizione coerente: il concept kit è una realizzazione, spesso di fantasia, nella quale la maglia funge solo da contenitore, (anche al di là delle specificità di marca e modello), “ospitando” al suo interno i temi più svariati, che possono essere realizzati a loro volta in modo molto diverso, ora avvicinandosi, ora allontanandosi dal solco della tradizione calcistica, talvolta prendendo in prestito (e molte volte rielaborando) linguaggi di altri mondi, dalla moda all’architettura alla televisione, giusto per fare qualche esempio.
Il “movimento concept kit” nasce sul web nei primi anni 2010, grazie alle iniziative sporadiche e non coordinate di alcuni pionieri del genere, che trovarono nella rete la piattaforma giusta per dare sfogo alla propria creatività e alla passione per il mondo del calcio, declinato in diversi modi. Dal tifo per un club alla fascinazione per lo stile di specifiche epoche calcistiche, fino all’intuizione del “brand mix”, che accosta il calcio ai grandi marchi del fashion o di altri settori (ad es. IKEA).
Tipi di Concept Kit
A una decade abbondante dalla nascita del movimento, è ovvio anche tentare una classificazione coerente dei vari tipi di concept kit. Esempio naturalmente parziale e sempre soggetto ad aggiornamenti, come accade sempre quando si parla di qualcosa di “vivo” e in trasformazione continua:
- Predittivo: I kit creators si divertono a cercare di prevedere quelle che saranno le maglie delle stagioni o annate successive, fortemente influenzati però dalle tendenze recenti dei marchi sportivi e dalle loro creazioni già in commercio.
- Compensativo: Nasce per bilanciare qualcosa che manca nella realtà, come concept retrò "alla Sansolini" o concept molto spinti e anticonvenzionali in opposizione a maglie ufficiali troppo “piatte”.
- Propositivo: Rielabora concetti e segni grafici distaccandosi dall’attualità e dai suoi trend, andando anzi a proporre - appunto - nuove strade e nuovi linguaggi.
- Futuribile: Ancora più “estremo” nel proporre soluzioni e contenuti che - nel momento in cui si disegna - appaiono lontani dai linguaggi del mondo-maglie.
- Di Tendenza: Cavalca volutamente le tendenze del momento e ipotizza maglie che hanno origine proprio da questo punto.
- Editoriale: La sua “costruzione” avviene a tavolino per veicolare determinati messaggi o iniziative ed è forse in questa tipologia più che nelle altre che la maglia interpreta il ruolo di medium, di contenitore.
Maglie Speciali e Tributi
Le maglie da calcio non sono solo divise sportive, ma anche strumenti per celebrare anniversari, eventi speciali e figure iconiche. Ecco alcuni esempi recenti:
- Ajax: Maglia speciale per il 125° anniversario del club, con lo stemma della città di Amsterdam al posto di quello dell'Ajax.
- Arsenal: Maglia da trasferta in omaggio agli ex giocatori David Rocastle e Ian Wright, con testimonial Patrick Vieira.
- Aston Villa: Nuova maglia lanciata con testimonial Ozzy Osbourne, storico leader dei Black Sabbath e tifosissimo del club.
- Barcellona: Maglia speciale con il logo dei Coldplay per il Clasico contro il Real Madrid, ispirata al loro decimo album "Moon Music".
- Bayern Monaco: Divisa speciale in omaggio all'Oktoberfest, con una base grigia e loghi bianchi.
- Beşiktaş: Quarto kit stagionale in verde militare, con la dicitura BJK in nero.
- Bologna: Terza maglia in omaggio alle "Notti da Champions", con la scritta "È tornato lo squadron" in riferimento al Bologna degli anni '30.
- Liverpool: Terza maglia per la stagione 2024/25 che celebra la tradizione e la crescente popolarità del gioco femminile.
- Manchester City: Divisa "Definitely City" per la stagione 2024/25, co-progettata da Noel Gallagher degli Oasis e ispirata alla copertina dell'album "Definitely Maybe".
- Monaco: Maglia celebrativa per i suoi primi 100 anni di storia (1924-2024), con il logo a scacchiera bianca e rossa e le date "1924-2024".
- Roma: Maglia ispirata al periodo di Campo Testaccio, il primo stadio di proprietà del club, con colori che riprendono il rosso scuro e l’oro degli abbonamenti dei primordi.
Tabella Riassuntiva
Club | Maglia Speciale | Motivazione |
---|---|---|
Ajax | 125° Anniversario | Celebrazione del 125° anniversario del club e dei 750 anni della città di Amsterdam |
Arsenal | Trasferta | Omaggio a David Rocastle e Ian Wright |
Barcellona | Clasico | Promozione dell'album "Moon Music" dei Coldplay |
Bayern Monaco | Oktoberfest | Celebrazione dell'Oktoberfest |
Liverpool | Terza Maglia | Celebrazione della tradizione e del calcio femminile |
Manchester City | Definitely City | Ispirata all'album "Definitely Maybe" degli Oasis |
Monaco | Centenario | Celebrazione dei 100 anni di storia del club |
Roma | Ispirata a Campo Testaccio | Omaggio al primo stadio del club |
Le maglie da calcio continuano ad evolversi, riflettendo la cultura, la storia e le ambizioni dei club e dei loro tifosi. Che si tratti di un omaggio al passato, di una celebrazione del presente o di una visione del futuro, ogni maglia racconta una storia unica e appassionante.
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