Marano Lagunare: Cosa Vedere e Cosa Fare in Questo Gioiello della Laguna
Vista dall’alto, Marano Lagunare è racchiusa fra le punte del Fàr ros di Lignan e il Faro di Grado. In questo articolo, ti accompagnerò in Friuli Venezia Giulia, nella provincia di Udine, alla scoperta di questa laguna fra spiagge, fiumi d’acqua dolce e timide isole che sorgono dall’acqua salmastra.
Ti consiglio di portare con te cannocchiale, macchina fotografica, GoPro, mtb, scarpe comode, abbigliamento da escursionismo leggero e un buon repellente per insetti.
La Laguna di Marano: Un Ambiente Naturale Straordinario
La Laguna di Marano è un ambiente straordinario per le sue peculiarità naturali: due grandi fiumi ne delimitano il perimetro, il Tagliamento da una parte e l’Isonzo dall’altra. Diversi fiumi d’acqua dolce e di risorgiva la alimentano: i fiumi Aura, Corno e Stella.
Riserva Naturale del Fiume Stella
La Riserva Naturale del Fiume Stella, visitabile solo in barca, è un esteso e rigoglioso territorio perlopiù a canneto intersecato da una tortuosa rete idrica che si protrae dolcemente in laguna. Oltre allo splendido ambiente faunistico, qui si incontrano i classici casoni: le costruzioni di canna e legno, che custodivano al centro un focolare ed erano arredati solo con il necessario per la sopravvivenza e sono tutti rivolti a ovest, il versante più riparato dai venti di bora e tramontana.
Riserva Naturale Valle Canal Novo
La Riserva Naturale Valle Canal Novo è costituita da una ex valle da pesca, dalla quale prende il nome, e da alcuni terreni seminativi. Nella valle, vicina al centro abitato di Marano, è stato realizzato il centro visite lagunare ed è visitabile a piedi. Da qui è possibile immergersi nel meraviglioso mondo della palude e delle sue incredibili ricchezze biologiche.
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Arrivando dal mare, noterai che tutta la Laguna di Marano appare puntellata di lembi verdi di terra e canneti. L’altezza di queste terre spesso non supera i 5 metri sul livello del mare e sono abitate da falchi, aironi, cigni e diversi trampolieri e uccelli migratori. Una vera meraviglia della natura che ha reso tutta la laguna un’importante ambiente per l’avifauna, tanto da essere inserita nell’elenco delle zone umide di interesse internazionale.
In questo regno naturale che attira appassionati di birdwatching e fotografi ogni anno da tutto il mondo, ti porto a visitare il borgo simbolo della Laguna di Marano a cui è strettamente legato.
Marano Lagunare: Un Borgo Ricco di Storia e Fascino
Marano Lagunare è posto al centro della laguna. Per arrivare in camper, l’uscita più comoda dalla A4 Torino - Trieste è il casello di Porpetto San Giorgio di Nogaro. Da qui con la SP 80 e la SP3 si arriva direttamente al paese.
Purtroppo non esiste un area sosta camper attrezzata, ma è possibile parcheggiare lungo via San Vito o in via Serenissima, vicino ai magazzini ittici e arrivare in centro attraverso il ponte pedonale.
Una delle prime cose che ho notato arrivando a Marano Lagunare è stata la scritta posta sotto il cartello stradale, che riporta: Marano Lagunare “Maran comunità di parlata Veneta”. Ovviamente ci troviamo vicino a Venezia da cui dista 100 km. La Serenissima qui ha regnato per lungo tempo, fino al 1797 e Marano era una delle sue fortezze inespugnabili. Ma la scritta fa riferimento al fatto che ancora oggi il maranese, cioè l’abitante di Marano Lagunare, si sente più veneziano che friulano. E questo senza alcun disprezzo per chi viene da fuori e il dialetto, specialmente quello parlato fra i pescatori, fra gli anziani è una lingua mista tra il veneto veneziano e altri idiomi: il maranese appunto.
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Passeggiando per Marano Lagunare
L’influenza di Venezia la percepisci anche passeggiando per il centro storico. Un insieme di palazzi, calli, piazzette e rientranze verso cui si volgono le case, creando quegli spazi comuni di incontro e lavoro tipici di Venezia: i campielli. Molti edifici del centro sono ornati in modo da raccontare una storia antica: puoi vedere bassorilievi, visi di pietra, stemmi. La storia di questa cittadina si perde nei ritrovamenti addirittura del Neolitico.
La piazza principale, Piazza Provveditori, è un salotto su cui si affaccia la Torre Millenaria, il Palazzo dei Provveditori del 1600 ed è da sempre luogo di incontro degli abitanti per quel tipico chiacchiericcio che nei secoli ha caratterizzato Venezia.
Ovviamente alcuni ristoranti e bar hanno il loro dehors sulla piazza e sulle calli adiacenti del centro.
La storia di Marano Lagunare, che si trova ad un’altezza di appena 2 metri slm. e con circa 2.000 abitanti attuali, è antichissima ed è legata alla Laguna di Marano di cui è gelosa custode. Perciò ti consiglio per approfondire l’argomento, di visitare il Museo Archeologico della Laguna di Marano a dimostrazione dell’importanza di questo luogo e di tutta la laguna nei secoli; a mio avviso è un luogo magico di incanto tra terra e mare. Il mio consiglio? Approfittane, qui l’entrata è gratuita.
Puoi proseguire la passeggiata fino alla zona portuale dove di giorno trovi ormeggiate, oltre alle barche da diporto, i pescherecci che escono la notte per la pesca in Adriatico. A Marano Lagunare e in tutta la Laguna di Marano, la pesca è una tradizione antica, dovuta al forte legame con l’ambiente lagunare dal quale per secoli gli uomini hanno avuto sostentamento.
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Come vedi acqua dolce, terra, mare e uomini continuano a rincorrersi ed intrecciarsi fra gli stretti canali, che dall’antichità li legano e li uniscono in questo lembo di Friuli Venezia Giulia.
Attività nella Laguna di Marano
Ora ti chiederai nella Laguna di Marano cosa vedere e cosa fare oltre la visita del paese. Se sei un amante della natura da qui puoi partire per una delle numerose escursioni in barca alla scoperta della laguna, verso l’Isola delle conchiglie ad esempio, che è caratterizzata da una vegetazione palustre e dalla singolarità dei casoni.
Puoi andare alla scoperta delle itticolture, semplicemente inoltrandoti a piedi lungo gli argini delimitanti la laguna, che si dipartono dalla periferia del paese. Queste valli occupano territori marginali, contesi tra acqua e terra, e rappresentano un esempio di come l’uomo può valorizzare un ambiente povero ed ostico con la sua opera, senza comunque stravolgerlo e sfruttando le maree.
Sempre con le escursioni puoi fare un tour in barca e rientrare in mtb, o andare alla scoperta della foce del fiume Stella, riserva naturale di cui ti ho già accennato e che a detta di tanti da sola merita il viaggio fin qui. Sai che il fiume Stella è navigabile e che puoi scendere alla laguna o viceversa, noleggiando un houseboat? Se vuoi dare una sbirciatina qui trovi il sito di un’agenzia che fa base proprio a Marano Lagunare.
E se invece ami la cucina? Qui ti puoi divertire, la Laguna di Marano offre infatti numerosi piatti ovviamente di pesce, che vengono cucinati nei vari ristoranti del paese e che certamente puoi abbinare alla fantastica scelta che offre la regione in fatto di vini. Ma Marano Lagunare cosa vedere e cosa fare vuol anche dire che puoi anche andare a visitare due cantine per degustarne i vini:
- Azienda Agricola Ghenda Fausto, un’azienda a conduzione familiare proprio appena fuori dal centro abitato
- Azienda vitivinicola Bortolusso Emiro più lontana dal centro, e immersa fra i vigneti e i canali della laguna.
Noi per il pranzo ti segnaliamo due ristoranti:
- Agriturismo ittico Al Vigneto: Quasi di fronte al municipio, in un ambiente semplice puoi trovare pesce freschissimo e cucinato nella tradizione maranese, con prodotti di loro lavorazione. Una garanzia.
- Trattoria Alla Laguna Vedova Raddi: in Piazza Garibaldi di fronte alla laguna. Aperto dal 1939, in un ambiente curato puoi assaporare ottimi piatti di crudité, secondi piatti di pesce freschissimo.
Ecco, laggiù, svettare la sua torre. “Millenaria”, la chiama la gente di qua, più per sottolinearne l’importanza che per attribuirle un’età precisa. Qui tutto sembra appartenere a un mondo a se stante, a cominciare dalla sua posizione raccolta e protetta dal mare aperto da una serie di isole e isolette, come quelle di Martignano e di Sant’Andrea, anche nota come l’Isola delle conchiglie. Fino alla fine dell’Ottocento, qui, tutto era cinto da mura: nemmeno i Turchi, nel Cinquecento, riuscirono a fare breccia e la Repubblica di Venezia cercò in ogni modo di tenersela stretta, lasciandovi una forte impronta architettonica.
Il centro storico infatti è tutto un susseguirsi di calli e piazzette, verso cui le case si spingono, sfociando in spazi comuni di incontro e lavoro all’aperto. Qui, nella laguna, s’apre la Riserva Naturale Regionale Foci dello Stella, che non è raggiungile via terra. Arrivando con apposite barche, si entra in un microcosmo eccezionale, vero paradiso per il birdwatching. Da uno dei rami più suggestivi del delta, si entra nell’estrema foce e davanti agli occhi s’apre uno spettacolo di rara bellezza: un villaggio di casoni, fatti di canna e legno, tutti che guardano a ovest, il versante più riparato dai venti di bora e tramontana.
Immerso nella luce della laguna, il borgo di pescatori già con i suoi colori tiene ad avvisare che nelle calli del nucleo storico si respira aria veneziana e si parla veneziano. Dipendente da Aquileia, Marano fu munita di fortezza dal patriarca Poppone: ambitissima per la sua posizione strategica, nel 1420 fu presa da Venezia, che dovette cederla all’impero fino a quando non trovò il modo di acquistarla (1543). La fondazione di Palmanova, alla fine del Cinquecento, la rese marginale condannandola al declino. La fortezza e le mura furono abbattute nell’Ottocento.
A Marano Lagunare troviamo ancora oggi tantissimi edifici dell'epoca della Serenissima, ed il più importante è la Loggia Maranese, una loggia chiusa con bugnato in pietra d'Istria, dove la comunità si riuniva. Un tempo sopra di essa sorgeva il Palazzo Comunale, sede delle principali decisioni, crollato nel Settecento per scarsa manutenzione. È probabile che in principio fosse stata una torre d'avvistamento. Tutti i suoi lati sono ornati da busti di vari provveditori del paese. La Torre è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1976, e la parte superiore è stata ricostruita.
Anticamente tutto il paese era circondato da un sistema di mura, abbattute nell'Ottocento, di cui oggi rimangono solo Il Bastione di Sant'Antonio (su cui è poi sorta la fabbrica "Maruzzella" tonno) e pochi altri frammenti. La chiesa parrocchiale, situata in via Sinodo e dedicata a San Martino, venne costruita nel Settecento. In essa erano custoditi anche dei reliquiari con presunti resti di San Vito, patrono cittadino, rubati durante la prima guerra mondiale.
L'Area protetta è una ex valle (deriva dal latino vallum = argine) che era utilizzata per l'allevamento ittico; si presenta ora come un'area lagunare, con specchi d'acqua e barene (formazioni della laguna che raramente vengono sommerse dalle acque). Le arginature perimetrali impediscono il ciclo delle maree. Due chiuse consentono di regolare il livello dell'acqua collegando la valle con la laguna. La valle non riceve apporti d'acqua dolce ma solamente attraverso le precipitazioni meteoriche e tre pozzi artesiani.
Varie specie di ospiti popolano la Valle Canal Novo,le più numerose sono le appartenenti alla classe degli uccelli specie legate all'acqua. Nella riserva è funzionante il centro visite lagunare.
Il Museo Archeologico della Laguna contiene testimonianze dell'area lagunare e offre la possibilità di conoscere la storia millenaria di un territorio sospeso tra mare e terra che per secoli ha avuto una funzione di passaggio di merci e un punto di incontro di culture tra il mare Adriatico e l'Europa continentale.
Ancor oggi viene parlato a Marano Lagunare un dialetto veneto di tipo arcaico che presenta una certa affinità con il graisàn.
Abitata già in epoca romana, il nome “Marano” è riferito a un’antica gens, probabilmente una di quelle inviate da Roma ad Aquileia a rafforzare la colonizzazione dell'agro aquileiese dopo il 169 a.C.. La gens da cui praedium Mariani, cioè "fondo o podere di Mario", è ancor oggi ricordata dall’antica piazzetta centrale Marii. Il nome Mariano durò a lungo, tanto che lo troviamo citato sia nel primo documento riguardante Marano (la notizia del Sinodo, da Paolo Diacono nella Historia Langobardorum), come in un documento del 1239.
Fu sede del sinodo del 590, che sancì lo scisma tricapitolino da parte del patriarca di Aquileia e della sua provincia ecclesiastica. Per essere in grado di ospitare un simile evento, doveva essere presente una comunità cristiana già fiorente con le strutture adatte per accogliere i partecipanti. L’aggiunta "lagunare" è novecentesca.
Assoggettata ad Aquileia fin dalla prima metà dell'XI secolo, la località fu contesa dal Sacro romano impero e da Venezia nei primi decenni del Cinquecento. Dopo il Congresso di Vienna e l'assegnazione al Regno Lombardo-Veneto, nel 1866 il comune entra a far parte del Regno d'Italia.
«Stemma d'azzurro, alla quercia di verde, fustata al naturale, nodrita nella campagna troncata di verde e di azzurro fluttuoso di argento, accompagnata a destra dall'aquila d'oro con il volo abbassato, sostenuta dalla campagna, a sinistra dal castello d'oro, murato di nero, uscente dal fianco, merlato alla guelfa di cinque, tre nella torre, posta a destra, due nel fastigio, esso castello chiuso di nero, finestrato di tre dello stesso, fondato sulla campagna, attraversato dal cinghiale di nero, sostenuto dalla campagna, la testa propinqua al tronco della quercia.
5 Cose da Non Perdere a Marano Lagunare
- Esplorare la Riserva Naturale Valle Canal Novo: Un’area protetta di 121 ettari che comprende un’ex valle da pesca, un tratto lagunare chiamato "Corniolo" e zone di campagna: un ecosistema ricco e variegato, fatto di acque salmastre e ambienti umidi. La riserva è attraversata da passerelle in legno immerse nella natura, ospita casoni tradizionali e strutture per la didattica e il ristoro. Da non perdere la visita all’Acquario Lagunare, ideale per scoprire da vicino gli habitat della laguna.
- Perdersi tra le calli del centro storico: Il cuore del borgo conserva l’impianto urbanistico dell’antica fortezza che fu presidio del Patriarcato di Aquileia e poi della Serenissima. Passeggiando tra calli fiorite e silenziose, si incontrano le antiche mura, la torre millenaria, la Chiesa di San Martino con il suo prezioso organo veneziano e splendide vetrate.
- Ammirare la Vecia Pescaria: Un luogo simbolico del legame tra Marano e il mare. Costruita nel 1892, la "vecchia pescheria" ha alimentato per un secolo la vita del borgo. Oggi restaurata e trasformata in spazio per eventi, ospita appuntamenti imperdibili come la Sagra di San Vio a giugno e la Festa del Pesce a metà agosto.
- Assaporare la cucina maranese: Una sosta golosa è d’obbligo: la tradizione gastronomica maranese è tutta da scoprire. Scegli uno dei tanti ristoranti sul porto o nel centro e lasciati tentare da una zuppa di pesce, un fritto misto con cicale, una grigliata di pescato fresco o piatti tipici come il bisato in speò e le moleche (quando in stagione).
Come Arrivare a Marano Lagunare
- 🚗 In auto: Segui la S.R. 354 verso Latisana, poi la S.S. 14 in direzione Muzzana del Turgnano. Supera il centro e svolta a destra su Via San Gervasio (S.P. 70), quindi prosegui sulla S.P. 3 fino a Marano Lagunare. Durata: circa 45 minuti.
- 🛥️ In motonave: Durante l’estate è attivo un collegamento via mare con motonave di linea TPL FVG tra Lignano e Marano.
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