Le Migliori Escursioni nel Parco Nazionale dello Stelvio
Nato nel 1935 a tutela della fauna, della flora e delle bellezze naturalistiche del montuoso Ortles-Cevedale, il Parco Nazionale dello Stelvio è un immenso parco naturale dove è possibile ammirare e soggiornare nel cuore vivo delle Alpi.
Escursioni nel Parco Nazionale dello Stelvio: pascoli alpini, boschi e soprattutto ghiacciai e aree rocciose caratterizzano il territorio del Parco Nazionale, che offre agli escursionisti e agli alpinisti esperienze eccezionali. Il gruppo Ortles-Cevedale comprende alcune delle cime più alte e delle valli più ampie delle Alpi orientali.
La variegata offerta per escursioni nel Parco Nazionale spazia dalle escursioni per famiglie lungo le rogge alle escursioni più impegnative attraverso boschi di conifere e fino ai pascoli alpini e ai rifugi; ed ancora, fino alle escursioni di più giorni attraverso i ghiacci eterni a oltre 3.900 m sul livello del mare.
L'escursionismo nel Parco Nazionale dello Stelvio offre molte possibilità: dalle rilassanti passeggiate a valle alla sfida lanciata dalle vette più erte. Qui vengono descritte alcune escursioni, dalle più facili a quelle più impegnative. Una raccomandazione: siate sempre consapevoli che state affrontando percorsi di montagna.
Prima di partire informatevi sulle condizioni atmosferiche e pianificate il percorso sulla base delle vostre capacità. Curate l'abbigliamento che deve permettere un rapido adattamento ai repentini cambiamenti del tempo e/o della temperatura, tipici di un ambiente montano. Indossate calzature adeguate: pedule e scarponcini sono le più adatte. E' opportuno avere uno zaino con borraccia e colazione ed è buona norma disporre della minima attrezzatura per il pronto soccorso.
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Per la vostra sicurezza e per tutelare la natura, vi consigliamo vivamente di ottenere informazioni aggiornate sull'itinerario escursionistico previsto presso uno dei Centri visitatori del Parco Nazionale dello Stelvio o presso l'ufficio informazioni della vostra località. Vi auguriamo buone e sicure escursioni nel Parco Nazionale dello Stelvio!
Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Si consiglia, comunque, di accertarsi, prima di effettuare un’escursione, sullo stato dei luoghi e sulle condizioni ambientali o meteorologiche.
Le Valli del Parco Nazionale dello Stelvio
L’area protetta interessa ben ventitré comuni, una parte in Lombardia, dieci in provincia di Bolzano e tre in provincia di Trento. Nel Parco dello Stelvio è possibile contemplare le ricche foreste di conifere, caratterizzate da abeti rossi e bianchi, e i grandi boschi di aghifoglie; proseguendo in quota il paesaggio regala grandi ghiaioni, morene glaciali e, in alcuni casi, nevi perenni. In totale sono presenti più di 1.500 km di sentieri che permettono di avventurarsi nella natura, numerosi sono inoltre i punti di informazione dove è possibile consultare mappe e richiedere informazioni.
Valle dei Forni
Tutti gli itinerari si trovano nella valle Cedéc e nella Valle dei Forni. Le due valli offrono numerosi spunti di osservazione floristici, faunistici, paesaggistici e soprattutto geomorfologici. Per raggiungere la valle dei Forni è necessaria proseguire da Santa Caterina lungo la strada asfaltata in direzione località forni.
Valle di Fraele
Ampia e suggestiva vallata di origine glaciale, la caratteristica principale è la presenza di due grandi bacini idrici artificiali. Numerose sono inoltre le valli laterali, molto incontaminate e ricche di fauna.
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La Val Zebrù
Considerata una delle valli più importanti e affascinanti del Parco Nazionale dello Stelvio, la Val Zebrù, è meta irrinunciabile per gli appassionati di natura, la flora e la fauna sono unici in tutto il paesaggio delle Alpi: numerosi sono i gipeti, le aquile reali e gli ungulati. Per raggiungere la valle è necessario partire da Bormio e proseguire lungo la S.P.
Itinerari Escursionistici Consigliati
Trekking alpinistico solo per escursionisti esperti dotati di casco, imbrago, ramponi e piccozza. Qui vengono descritti alcuni itinerari:
- 1° GIORNO: RIFUGIO STELLA ALPINA AL LAGO CORVOEE - Escursionisti Esperti
Dall’abitato di Piazzola si sale alla frazione di Cavallar. Si può partire a piedi dal parcheggio Cavallar (1.450 m) appena sopra il paese oppure si può raggiungere la Malga Samocleva (1.892 m) grazie al bus navetta del Parco (prenotazione obbligatoria). Dalla malga si può apprezzare uno dei panorami più belli sulla Val di Rabbi: da qui con sentiero SAT 108 si entra nella valle percorsa dal rio Lago Corvo.
- 2° GIORNO: RIFUGIO SAÈNT «S. DORIGONI»EE - Escursionisti Esperti
È l’attraversata tra rifugi più classica di tutta la Val di Sole e passa sulla Cima Collecchio, un autentico belvedere posto tra le Dolomiti e le montagne del Gruppo Ortles-Cevedale. Dal Rifugio Lago Corvo (2.425 m) con sentiero SAT 145 si raggiungono i Laghi Corvo (2.464 m), laghi di origine glaciale ancora popolati dal salmerino alpino e circondati da numerose marmotte. Da qui si intraprende la salita, che si svolge su un ottimo sentiero, spesso ancora innevato ad inizio stagione, fino ad arrivare sulla Cima Collecchio. Lungo una facile cresta si giunge al Passo Giogo Nero, dove, si scende con il sentiero SAT 107 per un lungo traverso a mezza costa, poco ripido ma un po’ esposto fino ai pascoli pianeggianti vicini al Rifugio Saènt «S.
- 3° GIORNO: RIFUGIO MARTELLOEEA - Escursionisti Esperti con Attrezzature
Percorso su sentiero che parte dal Rifugio Dorigoni in Val di Rabbi e arriva in Val Martello. Si svolge sulle ampie praterie alpine della Valle di Saènt e scende lungo il ripido vallone che sovrasta il lago Zufrittsee. Partenza dal Rifugio Saènt «S. Dorigoni» seguendo il sentiero SAT 101 fino al Passo di Saènt (2.965 m). Da qui sono possibili due alternative: l’itinerario consigliato prevede l’attraversamento del Ghiacciaio di Grames con il sentiero 37A e la salita alla Cima Rossa di Martello «Vorderer Rotspitz» (3.033 m). L’ultimo tratto conduce attraverso una ripida via assicurata con cordini. Per oltrepassare questo punto è necessario avere con sé l’attrezzatura necessaria. Dalla cima si scende lungo il sentiero 37 fino al Rifugio Martello «Marteller Hütte» (2.610 m). Fare attenzione ai bivi che sono segnalati in modo poco chiaro. Lungo il percorso si possono avvistare marmotte, camosci e cervi, specialmente sui pendii sotto la Cima Rossa di Martello.
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L’alternativa, consigliabile in caso di brutto tempo, prevede la discesa dal Passo di Saènt sulla destra con il sentiero 12 costeggiando la vedretta di Saènt ed attraversandola alla base fino a quota 2.105 m. Successivamente, prima col sentiero 36, poi con il sentiero 150, si giunge al Rifugio Corsi «Zufall Hütte» (2.265 m).
- 4° GIORNO: RIFUGIO CEVEDALE «G. LARCHER»EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzature
Partendo dal Rifugio Martello «Marteller Hütte» (2.610 m), con una meravigliosa vista sul Monte Cevedale «Zufallspitze» (3.757 m) che svetta tra gli ultimi larici, in circa mezz'ora si raggiunge l'inizio della Vedretta della Forcola, seguendo il sentiero SAT 103. Conviene iniziare la salita circa 100 metri a destra (nord-ovest) della lunga morena che ricopre il ghiacciaio finché piana subito sotto il Passo della Forcola. Percorrere il ghiacciaio fino a quando termina contro il pendio che si risale impostando un lungo traverso da destra verso sinistra fino ad arrivare al Passo (segnalato con pali di legno). Si consiglia la percorrenza in condizioni di buona visibilità e l'utilizzo di corda e ramponi. Sulla Vedretta della Forcola, appena sotto l'omonimo passo ci possono essere alcuni crepacci con andamento ortogonale rispetto alla traccia di salita.
Dal Passo della Forcola, con un buon sentiero, ripido solo nel tratto iniziale, si scende in Val de la Mare con un'ottima vista su enormi morene, rocce lisciate dal passaggio dei ghiacciai e qualche branco di camosci. Gli aspetti glaciologici e geomorfologici sono tra i più evidenti e interessanti di tutto il Gruppo Ortles-Cevedale. Sempre seguendo il sentiero SAT 103 si raggiunge il Rifugio Cevedale «G.
- 5° GIORNO: RIFUGIO SAÈNT «S. DORIGONI»EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzature
Questo percorso è il naturale collegamento tra l'alta Val di Peio (Val de la Mare) e l'alta Val di Rabbi (Val di Saènt). Il sentiero SAT 104 inizia nei pressi del Rifugio Cevedale «G. Larcher» (2.608 m) e si innalza per alcune centinaia di metri per poi scendere nell'ampia valle del Lago Lungo (2.630 m). Dopo un tratto pianeggiante il sentiero devia a sinistra e si innalza rapidamente con tratti talvolta innevati incontrando anche alcuni laghetti (Le Pozze). Si raggiunge la cresta nord della Cima Lago Lungo (3.149 m) e poi si scende sulla Vedretta del Careser dove si incrocia il sentiero SAT 104A. Da qui si sale su vallette e sfasciumi fino a raggiungere il grande totem di legno (che serve per l'orientamento in caso di nebbia) dove inizia la salita sul ghiacciaio con una prima parte abbastanza ripida che va poi via via a diventare quasi pianeggiante fino a raggiungere la Bocca di Saènt (3.121 m).
A causa del rapido ritiro del Ghiacciaio del Careser è stato tracciato un nuovo itinerario che lo attraversa nell'area più orientale. Il tratto su ghiacciaio è lungo circa 1 km, non è ripido e non si rischia di scivolare: si attraversa in piano tenendosi circa 500 m a destra (nord) dalla cresta rocciosa che collega la Cima Careser alla Cima Campisol e, camminando sempre in senso parallelo a questa dorsale, si arriva alla fine del ghiacciaio, dove si trova un altro totem in legno.
Dalla Bocca di Saènt si scende quindi attraversando falde detritiche e pendici erbose per giungere in Val Saènt fino ad incrociare il sentiero SAT 101 che in pochi minuti porta al Rifugio Saènt «S. Dorigoni» (2.436 m).
Durante l'attraversata si gode del miglior panorama sulla cresta che va dal Monte Vioz al Monte Cevedale ed è possibile rendersi conto dell'azione svolta dai ghiacciaio in passato e del loro significato a livello ambientale e climatico. Si consiglia la percorrenza in condizioni di buona visibilità e con un discreto allenamento sui percorsi in quota. In caso di nevicate recenti la salita alla Bocca di Saènt e l'attraversamento del ghiacciaio diventano difficili anche per l'assenza di tracce. I bastoncini sono molto utili. L’uso di corda e ramponi, se si segue il percorso indicato, non è di norma necessario.
- 6° GIORNO: MALGA STABLASOLOEE - Escursionisti Esperti
Attraversato il prato sottostante il Rifugio Saènt «S. Dorigoni» (2.436 m), al bivio tra i segnavia 106 e 128, si imbocca il sentiero SAT 128 per raggiungere il Baito della Valletta. A questo punto, tenendo la destra, fare attenzione e seguire il sentiero segnato da ometti in pietra che conduce al Baito Campisol Alto. Il sentiero, pur non presentando particolari difficoltà a livello tecnico, richiede comunque una buona vista per individuare gli ometti.
Come Arrivare
Fino a Trento con la ferrovia Verona-Brennero, e da qui con la ferrovia Trento-Malé-Mezzana fino in Val di Sole, collegata con pullman di linea a tutti i paesi.
DA BOLOGNA-VERONA E DAL BRENNEROprendere l'Autostrada A22 del Brennero, uscita Trento Nord, per chi proviene da Sud. Uscita S. Michele all’Adige per chi proviene da Nord. Attraversare tutta la Val di Rabbi. Appena prima di Bagni di Rabbi imboccare la strada a destra seguendo le indicazioni per Piazzola, da dove si sale alla frazione di Cavallar fino a raggiungere il parcheggio. In estate, da qui parte un bus navetta del Parco che porta fino alla Malga Samocleva.
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