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Escursioni sul Monte Padon: alla scoperta della Ferrata delle Trincee

La Ferrata delle Trincee è un itinerario emozionante e spettacolare, ma allo stesso tempo impegnativo, sia per la resistenza richiesta sia per la presenza di percorsi attrezzati esposti. Questo percorso si sviluppa lungo una cresta che separa la Marmolada dal Gruppo Sella, offrendo paesaggi estremamente interessanti abbinati a resti della Grande Guerra.

Informazioni generali

La via ferrata delle trincee nel gruppo del Padon richiede un impegno costante ma lascia sicuramente un ricordo indelebile. La ferrata è stata inaugurata nel 1972 e ripercorre una linea di trincea austriaca lungo la cresta della Mesola e della Mesolina. Questa catena era un importante baluardo del fronte austriaco che avrebbe sbarrato il passo agli italiani se la Marmolada fosse passata in mano al nemico.

Le notizie sulle operazioni in queste zone non sono molte perché l'attenzione si è nel tempo concentrata sulla dirimpettaia Marmolada. In realtà l'importanza strategica del gruppo del Padon era notevole perché avrebbe dovuto sbarrare la strada a eventuali avanzate in caso di caduta della Marmolada. Sulla cresta della Mesola erano posizionati gli austriaci mentre sulla Mesolina le truppe italiane.

Gli italiani, dopo inutili tentativi di sfondamento sulle creste, cercarono di penetrare le linee nemiche attaccando dalle praterie sottostanti.

Località di partenza e avvicinamento

Il punto di partenza dell'itinerario è il Passo Fedaia che collega Canazei (Val di Fassa) con Malga Ciapela. Giunti al Passo sul versante trentino, nei pressi della diga parcheggiamo notando sul versante settentrionale di fronte alla Marmolada i segnavia CAI biancorossi del sentiero 698 in salita verso Porta Vescovo.

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In alternativa è possibile salire dal versante Veneto in località Arabba salendo con la funivia a Porta Vescovo. In questo modo si evita l'avvicinamento.

Partendo dal Passo Fedaia il nostro obiettivo è raggiungere Porta Vescovo da dove raggiungeremo l'attacco della Ferrata delle Trincee. Il sentiero inizialmente con segnavia 601 per pochi metri poi si tiene la destra per il 698. Il sentiero è ben marcato e parte ripido nei prati, sale seguendo il segnavia 698 che in sostenuta pendenza ci fa guadagnare rapidamente quota. Ignoriamo le deviazioni e saliamo fino a raggiungere Porta Vescovo (2486 m - 1h dal Passo Fedaia) dove terremo la destra in direzione della parete rocciosa da cui parte la cresta su cui si sviluppa la ferrata. Arriveremo a un bivio dove, ignorando la deviazione per il Rifugio Padon (possibile sentiero di rientro) saliremo lasciandoci alle spalle Porta Vescovo per tracce in direzione dell'attacco della ferrata segnalato con una targa bianca (2580 m - 1h 15' dal Passo Fedaia).

Descrizione della Ferrata delle Trincee

L'attacco della Ferrata delle Trincee e più in generale la prima parete di una cinquantina di metri è sicuramente il passaggio chiave della via. Questo passaggio merita decisamente di essere classificato come difficile richiedendo buona forza e preparazione. Le difficoltà andranno poi a ridursi lungo la via.

Partiamo con il cavo che dopo i primi metri orizzontali parte verticale per una placca levigata in cui sarà necessario procedere in aderenza con gli scarponi. Dopo una quindicina di metri le difficoltà tecniche calano e si può iniziare ad arrampicare la roccia senza eccessive difficoltà. Raggiungiamo un diedro non pronunciato dove alcuni infissi ci aiutano a risalire il dislivello. Proseguiamo ora su un breve traverso a sinistra e successivamente a destra. La roccia è compatta e in aderenza si procede bene sebbene le opportunità di arrampicare siano piuttosto limitate in questo tratto.

Continuiamo un traverso verso destra in leggera discesa col quale aggiriamo uno spigolo e ci troviamo di fronte al ghiacciaio della Marmolada prima di partire in verticale per risalire una parete verticale. Risalita la parete abbiamo alcuni facili balzi rocciosi verso sinistra che ci portano sull'iconico filo di cresta che separa il Passo Pordoi dal Passo Fedaia con il Gruppo Sella da un lato e la Marmolada dall'altro a fare da stupenda cornice all'itinerario.

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Percorriamo brevemente il filo di cresta stando sul lato destro in forte esposizione per alcuni metri fino ad aggirare uno spigolo e trovarci su un terrazzino panoramico. Percorriamo ora un altro esposto tratto di cresta che ci conduce a un ponte sospeso che non presenta difficoltà essendo molto ampio. Rimaniamo ora sul versante sinistro della cresta su una comoda cengia dalla quale scenderemo verso una forcella. Saliamo sul versante opposto rimanendo sul lato destro della cresta prima di risalire un camino che va stringendosi man mano che si sale. Usciamo in cresta e cambieremo nuovamente versante rimanendo sul lato sinistra.

Proseguiamo senza problemi su una cengia fino a incontrare un lungo tratto di discesa dove a tratti sono presenti staffe metalliche fino al bivio dove termina il primo tratto di ferrata (2676 m - 1h 30' dall'attacco).

In questa zona è stata costruita una variante a sé stante che sale il risalto roccioso della Torre dell'Eremita. Questa variante è composta da una via di salita e una di discesa con indicazioni all'attacco. L'attrezzatura è ottima e recente con fune ben tesa e alcune staffe a sostegno sia del tratto in salita che di quello in discesa. La salita è, seppur breve, bella, impegnativa ed esposta e ci conduce sulla stretta cima che ci offrirà un magnifico panorama (tempo di percorrenza della variante ca 30 minuti a/r). L'itinerario può essere percorso anche come itinerario a sé stante senza percorrere il primo tratto di ferrata o il secondo ma salendo dal Lago Fedaia.

Inizia ora il secondo tratto di ferrata, meno impegnativo del primo con molti tratti di interesse storico risalenti alle postazioni durante la Grande Guerra. Proseguendo lungo il sentiero di cresta alterniamo facili tratti di sentiero, tratti in discesa e brevi risalite con esposte cenge protette e alcuni balzi rocciosi fino a incontrare un nuovo bivio segnalato: si può scendere a Porta Vescovo oppure perdere leggermente quota per visitare una baracca in pietra oppure proseguire seguendo i cartelli lungo il sentiero attrezzato che ci condurrà alla prima galleria (2h dall'attacco) - lunga circa 25-30 metri - che ci conduce sul versante nord.

Proseguendo lungo la ferrata raggiungiamo la seconda galleria (2h 15' dall'attacco) - ben più lunga della precedente - che richiede l'utilizzo della torcia elettrica essendo lunga circa 150-200 m e dovendo risalire alcuni gradini al suo interno e alcuni tratti attrezzati. Attenzione all'interno della galleria e non perdere il tunnel principale, tra l'altro ben segnalato con catarifrangenti.

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Proseguiamo il percorso fino a intravedere il Bivacco Bontadini (2550 m - 2h 30' dall'attacco) con panorama stupendo con cui di fatto termina il tratto in cresta. Ignoriamo il tratto ferrato che porta alla vicina vetta del Padon e scendiamo sempre per tratti attrezzato in direzione del Rifugio del Padon (2390 m - 3h dall'attacco - 4h 15' totali).

Discesa

Dal Rifugio Padon seguiamo il sentiero CAI 680 che con segni giallo rossi percorre parallelamente alla ferrata l'itinerario a ritroso a mezzacosta. Il sentiero non è difficile e offre uno stupendo panorama con il Lago Fedaia sotto di noi e la Marmolada sopra. Raggiungiamo il bivio percorso all'andata (1h dal Rifugio Padon) col quale scendiamo al Passo Fedaia per il CAI 698 percorso durante l'avvicinamento (45' dal bivio - 1h 45' dal Rifugio Padon - 6h totali).

Opportunità nei dintorni

La Ferrata delle Trincee si sviluppa nella cresta che separa due importanti passi dolomitici: il Passo Fedaia sotto la Marmolada e il Passo Pordoi sotto il Gruppo Sella. Da Passo Fedaia è possibile intraprendere la Ferrata Eterna oppure la Ferrata della Cresta Ovest a Punta Penia. Da Passo Pordoi è possibile percorrere l'impegnativa Ferrata Piazzetta al Piz Boè.

Altre escursioni nella zona

Partendo dalla frazione di Pieve di Livinallongo di Ornella (m.1485), dove lasceremo le auto, raggiungiamo prima la frazione di Col d’Ornella (m. 1601) e poi, imboccando il sentiero CAI 634, percorrendo una comoda carrareccia tra i prati, boschi e i caratteristici Tabià, con a fianco il torrente Ru de Ornella, si salirà prima dolcemente poi più ripidamente fino al Col de Scofe (m. 2265). Seguendo il sentiero 634 B arriviamo in un pianoro con davanti a noi le gallerie della Grande Guerra del Col Toron, deviamo per un po’ dal sentiero per visitarle e ammirare il fantastico panorama che spazia dal Col di Lana, al Settsass, al Lagazuoi fino alla Tofana di Rozes. Proseguiamo in direzione del Passo Padon risalendo la pista da sci che collega il Padon a Porta Vescovo/Pordoi fino a arrivare al passo e al Rifugio Padon (m. 2400), da qui il panorama si apre sulla Regina delle Dolomiti, la Marmolada che vista da qui si apprezza in tutta la sua magnificenza.

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