Multe Stradali in Italia per Stranieri: Come Contestare e Cosa Sapere
Quando si viaggia in Italia, è importante essere consapevoli delle regole del Codice della Strada per evitare multe. Ma cosa succede se si riceve una multa come straniero? Ecco una guida completa su come contestare le multe stradali in Italia per i cittadini stranieri e quali sono i loro diritti.
Il Sistema Eucaris e lo Scambio di Dati
In Europa, dal 1994, è attivo l’European Car and Driving Licence Information System (Eucaris), un sistema che raccoglie le targhe e le patenti presenti nei paesi membri. Grazie all’Eucaris è più facile trasmettere i dati riguardanti le multe tra diverse nazioni.
Questo database, attivo dal 2016, di solito permette lo scambio di dati relativi a veicoli e patenti all’interno dell’Unione Europea, consentendo ad esempio a un cittadino tedesco multato in Italia di pagare l’importo anche nel proprio Paese, versandolo nelle casse dello Stato.
Una Direttiva del 2015 ha stabilito le otto violazioni del codice della strada commesse in Italia che possono essere punite anche all’estero: eccesso di velocità, mancato uso della cintura di sicurezza, passaggio con semaforo rosso, guida in stato di ebbrezza, guida sotto sostanza stupefacenti, mancato uso del casco, circolazione su corsia vietata, uso indebito di telefono cellulare o altri dispositivi. Gli stranieri che violano queste norme possono essere multati.
Tedeschi, Olandesi e Austriaci: Un Caso Particolare
Tedeschi, olandesi e austriaci non pagano le multe prese con le loro automobili in Italia. Lo strano caso ha una ragione: i tre Paesi hanno bloccato la visibilità delle targhe dei veicoli stranieri che hanno violato il Codice della Strada in Italia e questo rende impossibile la notifica dei verbali all’estero da parte degli organi di polizia.
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Secondo Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, il ministero si è già attivato per risolvere l’impasse cercando una soluzione condivisa. La ragione dello stop allo scambio starebbe, secondo quanto dichiarato dai Paesi, nell’improprio utilizzo dei dati da parte di un’azienda italiana di cui non è stato fatto il nome.
Come farla franca circolando in Italia: i cittadini che provengono da Germania, Olanda e Austria con le loro autovetture non stanno pagando le multe che commettono violando il Codice della Strada che vige nel nostro Paese e che punisce tutti gli altri. Sembra impossibile ma è proprio così. In pratica, anche se i mezzi elettronici (autovelox) e gli agenti di polizia prendono il numero di targa straniera di quegli Stati per comminare la sanzione, questa non verrà mai pagata dai diretti interessati. Per ora.
Il Corriere della Sera spiega che questi casi particolari hanno tutti la stessa radice, ovvero che i tre Paesi hanno bloccato la loro visibilità sulle targhe, di conseguenza non potrà mai arrivare la notifica all'indirizzo di residenza e quindi addio multa. Anche se le forze dell'ordine italiane redigono il verbale, questi cittadini stranieri non sborseranno mai nemmeno un euro.
Come Funziona il Sistema "Cross Border"
Il sistema tramite cui arrivano in Italia le multe emesse in Europa si chiama “Cross border”. Questo è un sistema di interscambio di informazioni ed è valido per tutti i paesi europei. Ciò vale per i veicoli targati UE. Questo significa che, se un francese prende una multa in Italia, quest’ultima gli arriverà a casa, lo stesso varrà per lo spagnolo che prenderà una multa in Portogallo.
Come in Italia, anche all’estero sono diffusi numerosi dispositivi elettronici atti a monitorare la condotta degli automobilisti e a rilevare le loro infrazioni. Che il numero di targa sia rilevato da un apparecchio o manualmente annotato da un agente di polizia, è da esso che anche l’autorità estera risalirà ai dati del relativo proprietario.
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Così, ogni ordinamento prevede tempi e modalità di notifica ai proprietari residenti all’estero di veicoli che abbiano commesso infrazioni sul proprio territorio. Questo può, alternativamente, o confermare che sia stato proprio lui ad aver commesso l’infrazione, o contestare la violazione, però non secondo la legge dello Stato di appartenenza, ma secondo l’iter e la legge dello Stato che ha rilevato l’infrazione.
Se la multa viene pagata, ovviamente, si chiude il contenzioso. Se la multa non viene pagata nei termini e nei modi che stabiliti, lo Stato che ha emesso la sanzione trasmette il fascicolo alla Corte d’Appello, nel nostro caso italiana, competente.
Violazioni Punibili e la Direttiva 2015/43
Le infrazioni commesse in Italia e punibili anche all’estero sono state determinate dalla Direttiva 2015/43 che prevede i cosidetti Punti di Contatto Nazionali, cioè otto violazioni del Codice della Strada:
- Eccesso di velocità
- Mancato uso della cintura di sicurezza
- Passaggio con semaforo rosso
- Guida in stato di ebbrezza
- Guida sotto sostanza stupefacenti
- Mancato uso del casco
- Circolazione su corsia vietata
- Uso indebito di telefono cellulare o altri dispositivi
Cosa Fare se si Riceve una Multa all'Estero
La risposta è sì, la multa estera va pagata. Altrimenti, è probabile che la multa aumenti se il pagamento non viene effettuato nell’immediatezza. In Italia, la multa va notificata entro 360 giorni dall’infrazione.
Nuove Norme UE per Combattere l'Impunità
Consiglio e Parlamento Ue hanno raggiunto una prima intesa per combattere il fenomeno dell’impunità degli automobilisti che commettono infrazioni stradali in un Paese diverso da quello di residenza e quindi alla guida di un veicolo con targa straniera.
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Per prevenire la guida spericolata all’estero, le norme aggiornate amplieranno l’elenco delle infrazioni stradali, commesse da conducenti non residenti, che attivano l’assistenza transfrontaliera, cosa che renderà più facile multare i conducenti pericolosi. Oltre all’eccesso di velocità, alla guida in stato di ebbrezza o al mancato arresto al semaforo rosso, i legislatori dell’Ue hanno aggiunto, tra gli altri reati, il parcheggio pericoloso, il sorpasso, l’attraversamento di una linea continua e il reato ‘mordi e fuggi’, cioè chi commette un’infrazione e scappa.
Dato che circa il 40% dei reati stradali transfrontalieri restano impuniti, gli eurodeputati prevedono procedure di assistenza più solide tra i Paesi dell’Ue e l’obbligo di aiutare a trovare una persona responsabile di un’infrazione stradale.
L’accordo costringe un qualsiasi Paese dell’Ue a rispondere alla richiesta di un altro Stato senza ritardo, entro due mesi dalla raccolta di tutte le informazioni necessarie. Inoltre, su richiesta del Paese in cui è avvenuto il reato, lo Stato Ue di residenza del trasgressore può farsi carico della riscossione delle multe stradali, purché siano superiori a 70 euro e non siano state pagate, dopo che siano state esaurite tutte le azioni legali.
Il Paese dell’Ue in cui si è verificata l’infrazione stradale avrà undici mesi dalla data dell’infrazione per emettere un avviso di infrazione stradale. L’accordo elenca anche gli elementi principali di questo avviso di reato, che, oltre al momento e alle circostanze del reato, deve fornire informazioni su come impugnare la multa.
I deputati sono anche riusciti a negoziare una disposizione secondo la quale, due anni dopo il recepimento delle nuove norme nel diritto nazionale, sarà totalmente vietato alle imprese private di aiutare i Paesi dell’Ue a riscuotere le multe stradali dai guidatori stranieri.
Per aumentare la trasparenza e facilitare l’attuazione delle nuove regole, la Commissione ha il compito di creare un portale online che elenchi le regole, le opzioni di ricorso e le relative multe stradali, tra le altre informazioni.