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Linciaggio di un Turista a Nardò: Cronaca di un'Aggressione

Un episodio di violenza inaudita si è consumato a Nardò, in provincia di Lecce, dove un turista australiano è stato brutalmente picchiato da un gruppo di circa venti persone. L'aggressione è avvenuta dopo che l'uomo, in preda ai fumi dell'alcol durante una festa di addio al celibato, si era denudato e aveva iniziato a correre per le strade della città.

La dinamica dell'aggressione

La singolare scena, inizialmente accolta con fischi e applausi goliardici, ha ben presto scatenato una reazione violenta. Un gruppo di giovani del posto ha affrontato lo sposo, accerchiandolo, insultandolo e colpendolo ripetutamente. L'aggressione è degenerata rapidamente, con i giovani che hanno iniziato a usare le gambe dei tavolini dei locali circostanti come bastoni.

Le conseguenze

Il turista è stato soccorso e trasportato in ospedale per ricevere le cure necessarie. Fortunatamente, le ferite riportate non sono state gravi, e l'uomo è stato dimesso dopo le medicazioni del caso.

Indagini in corso

Gli agenti del commissariato di Nardò stanno indagando sull'episodio per ricostruire l'accaduto e identificare i responsabili dell'aggressione, che si sono dileguati subito dopo l'atto violento.

Reazioni e Condanne

Le immagini dell'aggressione, diffuse sui social media, hanno suscitato un'ondata di indignazione e condanna. I cittadini, pur criticando il gesto del turista, considerato osceno e irrispettoso, hanno fermamente condannato la violenza di cui è stato vittima. Sui social si invoca un rafforzamento della sicurezza e maggiori controlli.

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Paralleli Storici: Il Linciaggio di Donato Carretta

Episodi di violenza collettiva come quello di Nardò richiamano alla mente pagine oscure della storia italiana. Un esempio emblematico è il linciaggio di Donato Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli, avvenuto a Roma nel 1944.

Roma, 18 settembre del ‘44. Al Palazzo di Giustizia è il giorno del processo all’ex questore Caruso, accusato di complicità in decine di omicidi di matrice fascista. Donato Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli, è chiamato a testimoniare contro Caruso. Una folla inferocita lo vede, gli si scaglia contro, lo colpisce e lo getta nel Tevere. Nessuno fa niente per salvare Carretta. Il cadavere appeso a testa in giù fuori dal carcere.

Al linciaggio di Donato Carretta è dedicato il nuovo libro di Walter Veltroni, La condanna, presentato ieri sera a Bisceglie. Un episodio crudo che riemerge dalla storia attraverso gli occhi del giovane protagonista del romanzo, un giornalista in erba incaricato dal suo giornale di scrivere un pezzo su Carretta.

Il libro e il suo autore fanno tappa oggi a Parabita e giovedì a Nardo.

Questi eventi, pur nella loro diversità, evidenziano la pericolosità della violenza collettiva e la necessità di condannare fermamente ogni forma di aggressione.

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