Nuove Professioni nel Settore Turismo: Un Mondo in Evoluzione
Ogni anno, il 27 settembre, si celebra la Giornata mondiale del turismo, promossa dalle Nazioni Unite. Una buona occasione per fare il punto sullo stato occupazionale del settore e sulla sua evoluzione in parallelo alle nuove tecnologie.
Il settore turistico italiano, con i suoi 1,7 milioni di lavoratori e un contributo del 4% al PIL nazionale, si trova di fronte a una significativa trasformazione. Il modo di scegliere, organizzare, viaggiare e fruire di un’esperienza turistica è cambiato moltissimo negli ultimi anni. In numero e varietà, sono destinati a crescere in pochi anni, nel cuore di un settore che non conosce crisi. Il turismo ha rappresentato nel 2017 oltre il dieci per cento del Pil mondiale, più di settemila miliardi di euro di fatturato, e ha dato lavoro a 120 milioni di persone. Nel nostro Paese il mercato dei viaggi vale 223 miliardi di euro e un milione e mezzo di impieghi (dati: The World Travel & Tourism Council). Un boom trainato dalla tendenza sharing, dai voli low cost, dal web.
Parole Chiave: Creatività, Formazione e Specializzazione
Parole d’ordine? Creatività, formazione, specializzazione. Sono quelli dei nuovi lavori nel turismo. Hanno qualifiche e competenze che, dieci anni fa, non esistevano neppure. Interpretano un mondo che cambia.
Secondo Unioncamere, di qui al 2023 si stima un fabbisogno italiano fino a 3,2 milioni di posti di lavoro legati nel settore digitale e dei servizi e attività “green”. Attenzione, però: creatività è la parola d’ordine delle nuove professioni del turismo. Come filosofia di lavoro così come nel percorso formativo.
Formazione e Specializzazione: La Chiave per il Successo
Ma ci sono due parole da ricordare: formazione e specializzazione. Non si improvvisa nel turismo 3.0, non si resta indietro. Nemmeno in ruoli tradizionali come la guida o l’albergatore.
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Se da una parte sono i consueti canali a garantire l’accesso all’industria del Travel, nuove opportunità arrivano da corsi e facoltà apparentemente distanti dai viaggi. L’educazione standard prevede un diploma nel settore turistico-alberghiero, eventualmente l’iscrizione a un corso di laurea in Scienze del Turismo (sul sito del Salone di Formazione, lavoro e politiche turistiche in programma tenutosi a Roma lo scorso 13-15 marzo, un elenco delle cattedre italiane), magari un master qualificante. Tra i principali quelli attivati dal Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’università Ca’ Foscari di Venezia), il master in Economia del Turismo della Bocconi di Milano o quello di Progettazione e gestione dei sistemi turistici a Bergamo. Per diventare guida turistica o direttore tecnico d’agenzia di viaggio serve inoltre l’esame abilitante.
Ma l’avanzata delle nuove tecnologie, in particolare del web, apre le porte anche a ingegneri informatici, matematici e statistici (specie per l’analisi dei Big Data), esperti di web marketing e comunicazione. Per capire quanto conta e conterà sempre più la competenza digitale basta guardare a uno dei colossi, Google che, tra mappe, recensioni e servizi come Google Flights sta rivoluzionando (anche) il mondo dei viaggi. “Secondo gli studi di Oxford Economics, in Italia sono stati creati 180 mila posti di lavoro sfruttando gli strumenti digitali e ne possono nascere altri centomila”, ricorda Andrea Cristallini, Communications manager di Google Italia. “Serve una rivoluzione culturale: le imprese devono capire che il digitale non cambia il modo di lavorare, ma fornisce opportunità semplici e a basso costo. Google ha attivato i corsi online gratuiti Eccellenze in digitale e il progetto Crescere in digitale, con ottomila tirocini nelle imprese. Servono a imparare nuove competenze: come far comparire un’attività nelle mappe con prezzi, orari e contatti, come avere sui blog notizie aggiornate, come pubblicare foto…”
Avvertenza: “Se prima ciò che si imparava a scuola valeva per sempre, ora il settore cambia troppo velocemente”, spiega Mauro Santinato di Teamwork, società di consulenza alberghiera. “Bisogna sempre riadattare le competenze, essere aggiornati”. Formazione permanente, dunque, anche con i corsi promossi da aziende, camere di commercio, associazioni di categoria. Da cercare, ovviamente, online. E occorre valutare, tra i tanti percorsi, quello che più corrisponde al proprio profilo e alla propria passione.
Le Nuove Professioni del Turismo più Ricercate
Ma quali sono i nuovi lavori nel turismo più nuovi e ricercati. Le esigenze del mercato richiedono figure sempre più specializzate, capaci di rispondere alle sfide di un settore in rapido cambiamento. Ma quali sono le figure più richieste oltre le professioni turistiche classiche come guide e accompagnatori?
Il portale, ideato nel 2008, ha infatti compiuto un ulteriore passo in avanti rendendo ancora più protagonisti gli host che hanno sì un’altra opportunità di guadagno, ma possono anche dare un loro importante contributo al territorio. D’altra parte, quella dell’host e, di recente, dell’organizzatore di esperienze su Airbnb è uno dei tanti lavori nel mondo del turismo sostenibile che, per chi non lo conoscesse a fondo, è quel tipo di turismo che si sviluppa in modo tale da mantenere vitale un’area per un tempo illimitato. Un tipo di turismo che nel Belpaese piace molto, come dicono i numeri dell’ottavo rapporto “Gli Italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”: il 41% lo considera eticamente corretto e il 28% “vicino alla natura”, anche se a praticarlo è ancora solo il 20%.
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Focus su alcune figure professionali emergenti:
- Guida Ambientale Escursionistica (GAE): La definizione della guida ambientale escursionistica è di quelle ti fanno innamorare non appena la leggi: una G.A.E è chi “per professione accompagna le persone in Natura, illustrando loro le caratteristiche ambientali e culturali dell’area visitata”. Cosa fa questa guida? Accompagna chi ha voglia di un turismo diverso - che privilegi il vero contatto con il territorio e si allontani dalla massa - alla scoperta di parchi, aree protette, angoli nascosti per farne conoscere gli aspetti naturalistici e storico-culturali. La GAE organizza dei percorsi che prima ha progettato, provato e riprovato: è tutt’altro che un lavoro semplice oltre che faticoso. La professione è regolata dalla legge 4/2013 che riguarda le professioni “non ordinistiche” e che di fatto la liberalizza senza la necessità di un patentino o altro. Non è una professione nuovissima, ma sicuramente è in grande crescita.
- Imprenditore Agrituristico: A dirlo sono i numeri che, quanto agli agriturismi, dicono che sono 23mila in tutta Italia che accolgono qualcosa come oltre 12 milioni di ospiti. Fare impresa con un’azienda agricola è sicuramente redditizio. Inoltre, un imprenditore agrituristico diversifica la sua offerta proponendo eventi culturali, escursioni (può collaborare con la guida ambientale, per esempio), attività didattiche e ricreative. Come diventarlo? Avere un diploma di perito agrario o turistico può aiutare, ma poi, visto che si sta facendo impresa, è necessario, per esempio, conoscere cos’è un business plan e sapere come gestire un’attività. Oltre ad avere sempre le antenne drizzate per captare i finanziamenti disponibili.
- Travel Designer: Sì, di questi tempi c’è un designer per ogni cosa. E da qualche anno a questa parte, visto che hanno sempre più importanza le esperienze e complici anche le nuove tecnologie, ecco che una nuova figura è emersa anche nel settore turistico. Figura a metà tra il programmatore turistico e l’agente viaggi, cura ogni singolo aspetto comprese la fase della promozione e la distribuzione del pacchetto. Se nel farlo tiene conto della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente e del territorio, è una figura emergente anche nel turismo sostenibile. Come diventarlo?
- Animatore Ambientale: Tra le professioni emergenti c’è anche quella dell’animatore ambientale, ossia colui che organizza il tempo libero e le attività escursionistiche durante i campi vacanza, detti anche campi avventura. Che tipo di lavoro svolge? Si occupa di progettare e portare avanti attività didattiche e di educazione/formazione in ambito ambientale, di solito in collaborazione con Enti Parco, riserve naturali, eco-musei. Anche questa è una figura abbastanza nuova ma non per questo meno importante.
- Product Manager del Turismo Sostenibile: Il product manager del turismo sostenibile infatti si occupa di organizzare e gestire le diverse attività commerciali e di marketing legate alla distribuzione di un prodotto.
- Promoter Ecoturistico: Colui che, come dice la parola stessa, sviluppando le capacità imprenditoriali di altri, si occupa di qualificare l’offerta turistica e di diffonderla sul territorio nazionale e fuori dai confini. Le sue conoscenze? Indubbiamente è preferibile una laurea in Economia, in Scienze Ambientali o del Turismo, ma sicuramente importante è frequentare uno dei vari corsi ad hoc sul territorio italiano. Inoltre, è bene che abbia competenze di marketing - deve fare promozione - e di comunicazione.
Nuove Tendenze e Professioni Turistiche Emergenti
Negli ultimi anni, il turismo ha subito grandi trasformazioni, influenzate da nuove esigenze e dall’innovazione tecnologica. Cresce l’attenzione alla sostenibilità, con una maggiore richiesta di viaggi eco-friendly e strutture ricettive green. Dopo la pandemia, molte persone hanno riscoperto mete locali e il turismo rurale, preferendo viaggi meno affollati e percorsi enogastronomici. Accanto a fenomeni quali workation e nomadismo digitale aumenta anche la richiesta di esperienze su misura, portando alla diffusione di nuovi professionisti.
- Travel Designer: è un consulente specializzato nella creazione di viaggi su misura. Il suo compito è progettare viaggi su misura in base alle esplicite esigenze e richieste dei clienti. Il Travel Designer, quindi, progetta un’offerta tailor made per i turisti e viaggiatori, un’offerta dettagliata ed esclusiva.
- Esperto di turismo esperienziale: I viaggiatori moderni cercano esperienze autentiche e coinvolgenti. L’esperto di turismo esperienziale crea itinerari unici che includono attività immersive, come tour gastronomici, esperienze artigianali e percorsi nella natura.
- Consulente di turismo sostenibile: La sostenibilità è diventata un aspetto chiave nel turismo. Il consulente di turismo sostenibile aiuta le aziende del settore a implementare pratiche eco-friendly, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo un turismo responsabile.
- Destination Manager: Si tratta della figura deputata a promuovere un territorio specifico, spesso posto al di fuori dei grandi circuiti turistici. Il Destination Manager può occuparsi di consulenze turistiche per diverse tipologie di azienda, per creare offerte ad hoc.
- Revenue Manager: Con le sue conoscenze e competenze, il Revenue Manager è in grado di costruire una strategia tariffaria funzionale per i vari servizi offerti, oltre a individuare e implementare i canali di vendita, aumentando la visibilità della struttura.
- Online Booking Specialist: In un mondo dove oltre il cinquanta percento dei viaggi viene organizzato su Internet dai singoli utenti, Online Booking Specialist, in quanto massimo esperto di e-commerce per il turismo, evita qualsiasi seccatura al cliente.
- Digital Business Analyst: L’analisi dei dati è diventato uno dei principali motori dell’economia. Questo vale anche per il turismo. Il Digital Business Analyst, uno dei nuovi mestieri più ricercati non solo in ambito turistico, si occupa di raccogliere e analizzare i dati e i risultati delle abitudini di consumo, dei trend di mercato e delle campagne marketing.
Queste nuove figure professionali richiederanno una combinazione di competenze tecnologiche, sensibilità ambientale e capacità di creare esperienze uniche. Per i professionisti del settore turistico e per coloro che desiderano entrare in questo campo, è essenziale prepararsi a queste nuove realtà.
ITS e Formazione Specialistica nel Turismo
Gli ITS sono istituti che offrono corsi di specializzazione post-diploma, focalizzati su settori in rapida crescita come il turismo. Questi corsi permettono di acquisire competenze pratiche e teoriche, fornendo una preparazione mirata per affrontare il mondo del lavoro.
I corsi di formazione offerti dagli ITS sono altamente specifici e permettono di sviluppare competenze nei settori più richiesti, come hospitality management, digital travel design e event management.
La crescente digitalizzazione e specializzazione del settore turistico ha reso ancora più importante la connessione tra formazione e mondo del lavoro. I corsi di formazione specifici per il turismo, come quelli offerti dagli ITS, rappresentano una risposta concreta alle esigenze delle aziende, che oggi richiedono professionisti altamente qualificati. I tirocini e le esperienze di lavoro integrate nei programmi di formazione sono fondamentali per permettere agli studenti di applicare le competenze acquisite in un contesto reale.
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Molti giovani professionisti, dopo aver completato un corso ITS, hanno trovato lavoro in alcune delle principali realtà turistiche. Uno di questi giovani racconta di come il corso di digital travel design lo abbia preparato a diventare un professionista del marketing digitale, capace di creare esperienze turistiche innovative attraverso la tecnologia.
Il turismo del futuro ha bisogno di professionisti con competenze altamente specializzate, che sappiano affrontare le sfide della digitalizzazione, della sostenibilità e dell’innovazione. Gli ITS sono la risposta a questa esigenza, formando professionisti del turismo in grado di entrare nel mercato del lavoro con competenze concrete e specifiche.
Il settore turistico offre possibilità concrete di una immediata collocazione lavorativa. L'ufficio di Job Placement dell'ITS crea il contatto tra mondo del lavoro e i suoi allievi.
I corsi sono finanziati dal MIM, dalla Regione Lazio, dal Fondo Sociale Europeo FSE+ e sono rivolti a tutti, l'importante è avere il Diploma di maturità. Titoli riconosciutiDiploma Ministeriale 5° EQF riconosciuto a livello nazionale e europeo, titolo valido per i concorsi pubblici e permette l'accesso al 3° anno in Università convenzionate nazionali ed internazionali.
Analizzando inoltre il titolo di studio, la maggior degli impiegati del settore ha un diploma (53,4%), mentre i laureati sono il 12,9% e coloro che hanno conseguito la scuola dell’obbligo il 33,7 per cento. Si registra dunque una prevalenza di lavoratori con bassi titoli di studio, un ampio ricorso a contratti a tempo determinato e a chiamata. Una mappa destinata a mutare e anche rapidamente.
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