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Palazzo del Turismo di Gabicce Mare: Storia e Architettura

Gabicce Mare, con il suo litorale adriatico, il Parco del San Bartolo e i verdi colli marchigiani, offre un paesaggio straordinario. Tuttavia, la bellezza naturale rischia di oscurare la ricchezza storica del borgo, dalle sue origini romane alle vicende medievali legate alla chiesa di Sant’Ermete e al castello.

La ex Scuola di Gabicce Monte, che alcuni cittadini chiamano “Casa rossa”, è un esempio emblematico di architettura civile rinascimentale nel cuore del borgo. Edificata nel tardo Rinascimento, forse su pianta medievale, e modificata nei secoli successivi, conserva ancora oggi una struttura solida e caratteristica. In una cartolina storica risalente ai primi anni del Novecento la sua struttura muraria appare in mattoni a vista, con un’elegante facciata in laterizio.

Proposte per la Valorizzazione della Ex Scuola

Dopo aver ascoltato le opinioni e le idee di tanti gabiccesi, EveryOne propone di destinare l’antico edificio a uso culturale, trasformandolo in un “Museo delle Gabicce”, sul modello del Museo d’Arte Rubini Vesin di Gradara. Questa scelta permetterebbe di salvaguardare l’identità storica del borgo, mantenendo l’edificio come spazio pubblico, valorizzandone le radici culturali locali - attraverso mostre tematiche e laboratori didattici -, incentivandone il turismo culturale.

EveryOne Group suggerisce un restauro filologico che riporti alla luce gli elementi originari dell’edificio, a partire dalla rimozione dell’intonaco moderno, per far riemergere i mattoni a vista. Quindi si dovrebbero ripristinare integralmente o parzialmente i portali in pietra levigata, con interventi di pulizia e restauro, provvedendo inoltre al rinforzo dei marcapiani, per evidenziare la struttura rinascimentale.

Altri particolari, di cui è competente la Soprintendenza, potrebbero essere l’eventuale rinvenimento in un magazzino comunale dell’insegna risalente a oltre un secolo fa e la sostituzione degli infissi moderni con modelli coerenti con lo stile d’epoca.

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La ex Scuola, con la sua struttura rinascimentale e la storia di luogo educativo, è l’architettura monumentale civile che rappresenta al meglio l’identità del borgo.

Il Palazzo del Turismo di Riccione: Un Esempio di Architettura Razionalista

Il Palazzo del Turismo di Riccione è considerato uno dei più rappresentativi esempi di architettura razionalista sul versante adriatico dell’Emilia Romagna, nonché il primo edificio italiano dedicato espressamente alla promozione turistica. La struttura, ampia e modulare, includeva saloni per congressi, sale espositive, una sala stampa, uffici turistici, foyer e spazi per eventi culturali.

Il Palazzo sorse in Piazzale Ceccarini, fulcro pedonale e mondano della città, in un punto strategico tra la stazione ferroviaria, Viale Ceccarini e il lungomare, diventando subito simbolo della nuova Riccione turistica voluta dal regime. In quegli anni, Riccione fu tra le prime città italiane a puntare sul turismo come vera e propria industria, e il Palazzo ne fu motore ideologico e operativo.

Fin dalla sua apertura, ospitò manifestazioni di richiamo nazionale, tra cui le prime edizioni del “Premio Riccione per il Teatro” (fondato nel 1947), convegni dedicati all’urbanistica, saloni di artigianato, mostre fotografiche e fiere filateliche, numismatiche e hobbistiche che proseguirono fino agli anni ’90.

Una Facciata che Parla di Modernità e Mare

La facciata principale del Palazzo, rigorosa e simmetrica, è un esempio puro di minimalismo razionalista, con linee nette, aperture ampie e pochi elementi decorativi. L’intervento fu firmato da Ossani con la collaborazione dell’architetto Carlo Piccioni, che curò i dettagli distributivi interni.

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Nel 1935, prima della costruzione dell’edificio, l’area era già oggetto di una riqualificazione: l’architetto e paesaggista Augusto Cicchetti progettò un giardino pubblico geometrico ispirato ai canoni rinascimentali italiani, con vialetti incrociati, aiuole simmetriche e una piazza centrale pensata come foro civico all’aperto. Questo spazio fu poi inglobato nel progetto del Palazzo, diventando il suo naturale prolungamento urbano.

Negli anni ’80 il complesso fu oggetto di importanti lavori interni, con l’ampliamento della zona conferenze, l’introduzione di impianti moderni e la riorganizzazione dei percorsi espositivi. Tuttavia, l’aspetto esterno è rimasto pressoché immutato, preservando l’integrità del disegno razionalista originale. Ancora oggi la struttura ospita uffici turistici, eventi culturali e attività legate alla promozione territoriale.

La Fontana del Nuotatore e i Retroscena Storici

Nel 1958, vent’anni dopo l’inaugurazione del Palazzo, fu posizionata sul fronte mare la celebre Fontana del Nuotatore, realizzata dallo scultore milanese Remo Brioschi in collaborazione con l’architetto Elio Monesi. L’opera raffigura un giovane atleta in bronzo nell’atto di tuffarsi, sorretto da una vasca monumentale rivestita a mosaico, da cui si alzano getti d’acqua semicircolari.

La fontana fu concepita come tributo allo sport e al dinamismo fisico, in perfetta sintonia con la vocazione balneare, dinamica e moderna di Riccione. Nelle estati degli anni Sessanta e Settanta fu spesso sfondo di manifestazioni notturne, esibizioni musicali e sfilate di moda, diventando uno dei simboli più fotografati della città.

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