Parco Naturale del Mont Avic: Escursioni e Sentieri
Il Parco del Mont Avic, istituito nel 1989, è il primo parco naturale regionale della Valle d'Aosta. Il suo scopo principale è salvaguardare e valorizzare l'ambiente unico del suo territorio.
Un Territorio Ricco di Biodiversità
Il parco si estende su una superficie di oltre 5.800 ettari, tra la Valle di Champorcher e il vallone di Champdepraz, separati dalle cime dei monti Avic (3006 m), Iverta (2936 m) e Glacier (3185 m). Confina con il Parco Naturale del Gran Paradiso ed è stato dichiarato Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale.
Un territorio ricco di boschi, cascate, laghi e animali tra cui marmotte, camosci, stambecchi, cervi e scoiattoli.
All'intero del parco naturale del monte Avic sorge la più estesa foresta di pini uncinati di tutta la regione, con una supeficie di 980 ettari. Più di un terzo dell’intero parco è occupato da foreste. Oltre al pino uncinato trovi pino silvestre, larice e faggio.
Attività e Escursioni nel Parco
All’interno del Parco del Mont Avic è possibile praticare molte attività, sia in estate che in inverno, come trekking, ciaspolate, sci alpino o mountain bike. Si possono visitare anche stupendi borghi, visitare parchi faunistici, ecomusei o praticare la pesca sportiva. Una grande varietà di attività ed escursioni che sanno accontentare grandi e piccini.
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Vi sono ben oltre 100 km di sentieri percorribili che permettono di conoscere ed inoltrarsi tra le due vallate del Parco.
Sentieri Guidati
I visitatori sono tenuti a seguire la rete sentieristica segnalata (art.3 del regolamento del Parco). Gli itinerari sono evidenziati dai segna-via ufficiali della Regione Autonoma Valle d'Aosta, gialli con scritte nere. Alcuni pannelli illustrati collocati in punti panoramici forniscono informazioni naturalistiche e topografiche (pannelli di lettura del paesaggio e pannelli "Life-Natura"). Numerose targhette esplicative sono inoltre visibili lungo tre sentieri guidati, cui sono dedicati specifici opuscoli illustrati acquistabili presso le strutture del Parco.
- Percorribilità: A piedi
- Difficoltà: E - Escursionistico
- Tempo di percorrenza: 2 h 30 m
- Interesse: Flora, Panorama
- Percorribilità: A piedi
- Difficoltà: E - Escursionistico
- Tempo di percorrenza: 4,15 ore
- Interesse: Flora, Panorama
- Percorribilità: A piedi
- Tempo di percorrenza: 2 h 30 m
- Interesse: Flora, Fauna
- Percorribilità: A piedi
- Tempo di percorrenza: 4 h
- Interesse: Flora, Fauna, Panorama
- Percorribilità: A piedi
- Interesse: Flora
Escursioni Consigliate
Escursione Facile al Lago Muffè
Il Lago Muffè e l’omonimo rifugio sono l’ideale per chi vuole praticare un’escursione breve e poco impegnativa all’interno del Parco del Mont Avic. Vicinissimi l’un l’altro sono collocati in una posizione estremamente dominante sull’intero vallone di Dondenaz.
La partenza per raggiungerli avviene dalla frazione di Petit Mont Blanc di Champorcher, seguendo il sentiero n.10 che sale su mulattiera attraverso dei bellissimi boschi fino a raggiungere il pianoro con il lago e il ristoro.
Pochi passi prima del parcheggio, sul lato opposto della carreggiata, troverai la mulattiera che sale verso il lago Muffè, su cui è presente anche una targa in legno che indica che questo è il sentiero giusto per arrivare al rifugio. Il segnavia da seguire è il numero 10.
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Il sentiero sale velocemente lungo il crinale della montagna. Il passaggio è ben segnalato e alterna sentieri sterrati a tratti in cui le pietre fungono da scalini naturali. Lungo la salita passerai al fianco di un torrente che scende verso valle. La prima parte è all’interno di una boscaglia che diventa poi più aperta.
Passerai al fianco di pascoli artificiali, così chiamati perché il panorama circostante è il frutto del lavoro dell’uomo che ha modellato l’ambiente secondo le sue necessità. I grandi prati che qui puoi vedere sono frutto del disboscamento dell’uomo, operato per ottenere grandi spazi da utilizzare come pascoli.
Il sentiero prosegue sempre in salita, fino ad arrivare a una piana ai piedi della cima della Torretta, affiancata dalla cresta conosciuta come Tete des Hommes. Qui scorgerai il rifugio Muffè e, subito dietro, il lago Muffè. Sarai giunto a 2076 metri di altitudine sul livello del mare, con un dislivello percorso di 316 metri.
Durata e difficoltà dell’escursione per il lago Muffè
L’escursione sul Monte Avic che dal parcheggio del Monte Avic conduce fino al lago Muffè è lunga poco meno di 1,5 chilometri, che puoi percorrere in poco più di mezz’ora.
Si tratta di un’escursione facile per via della sua breve distanza. Nonostante ciò è meglio essere un po’ preparati, perché il sentiero è comunque faticoso, perché in costante salita all’andata e in costante discesa al ritorno. È perciò imprescindibile indossare un paio di comode scarpe da trekking per affrontare il sentiero. Soprattutto la parte iniziale del trekking presenta una ripida salita, che lentamente si fa più dolce.
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Il sentiero dei pianeti
Dal rifugio Muffè parte anche il breve sentiero dei pianeti. Dovrai procedere lungo il Monte Avic in direzione del Lago Bianco e troverai 8 pannelli, uno per ognuno degli otto pianeti del nostro sistema solare. Questi sono collocati in maniera tale da rispettare la loro distanza media dal Sole in una scala che equivale a 40.000 chilometri per ogni centimetro percorso. In questo modo il pannello dedicato a Mercurio, il più vicino al Sole, si trova a 14 metri dal pannello iniziale. L’ultimo, dedicato a Nettuno, è invece a 1120 metri di distanza.
In ogni pannello trovi una descrizione sintetica del pianeta a cui è dedicato, una tabella con la quale confrontare le dimensioni dei pianeti e un richiamo al diametro del pianeta.
La torbiera
Proseguendo per qualche centinaia di metri lungo il sentiero che sale dal lago Muffè, arriverai a una torbiera. Le zone umide del monte Avic sono causate da substrati rocciosi con scarsa permeabilità. Grazie ai numerosi avvallamenti del terreno si creano poi le condizioni che fanno stagnare l’acqua e la decomposizione dei resti vegetali, uniti a una scarsa ossigenazione dell’acqua, dà vita alla torba.
In tutto il parco ci sono oltre 20 torbiere ed una di queste è proprio qui. Potrai comunque attraversarla senza infangarti, grazie al sentiero che la scavalca. Salendo leggermente riuscirai inoltre a vederla dall’alto.
Escursione per il Lago Bianco e il Rifugio Barbustel
L’escursione che ti condurrà al Lago Bianco e al rifugio Barbustel è il continuo di quella fatta per raggiungere il lago Muffè.
Una volta arrivato al lago Muffè riprendi a salire lungo il segnavia 10C. Vedrai davanti a te la sella del Colle del Lago Bianco, che dovrai raggiungere superando la Torbiera e che ti porterà a 2.309 metri di altitudine. Nelle giornate più terse godrai da qui di un bellissimo panorama, oltre che sulla vallata sottostante, anche sulle cime del Monte Rosa e del Monte Cervino. Nonostante la sella del Colle del Lago Bianco sembri così vicina al lago Muffè, saranno necessari circa 35/40 minuti per arrivarci, anche a causa dei frequenti strappi in ripida salita.
Dalla sella parte una ripida discesa, segnavia numero 5, che ti condurrà fino al rifugio Barbustel, a 2.200 metri di altitudine. Saranno necessari circa 20 minuti.
Il Rifugio Barbustel al Lac Blanc è situato vicino ai laghi Blanc, Noir, Cornu e Vallette. Da qui la vista è spettacolare sul Mont Avic, sul Monte Rosa, sul il Cervino e sulla Dent d’Herin.
Il panorama qui è davvero bellissimo, uno dei più belli che abbia visto in tutta la Valle d’Aosta. Dai prati emergono dei grandi massi rocciosi da cui puoi affacciarti e vedere numerosi specchi d’acqua ai tuoi piedi. Intorno a te trovi delle piccole aree boschive e gli alti crinali rocciosi del Monte Avic, con torrenti che scorrono sulle pietre arrontondante.
Intorno a te troverai quattro laghi: il lago Vallet, il lago Bianco, il lago Nero e il lago Cornuto.
Il Lago Vallet
Il lago Vallet, a pochissimi passi dal lago Bianco, ha una particolarità: è totalmente privo di pesci. Questo favorisce la riproduzione di insetti acquatici che solitamente vengono mangiati e sono perciò molto rari. Inoltre è l’ambiente perfetto in cui trovare la rana temporaria.
Un’altra particolarità del lago Vallet è che qui nidifica l’anatra moretta, una particolare specie di anatra tuffatrice. Questo è il punto più alto in Italia in cui si trova questo animale.
Il nome del lago deriva da quello del preparatore di formatti negli alpeggi, conosciuto in dialetto patois come valet.
Il Lago Bianco
Il territorio intorno al lago Bianco è il risultato evidente delle azioni dei ghiacciai. Le rocce montonate, i massi erratici e i dossi arrotondati che si alternano a conche, rendono evidente l’azione degli antichi ghiacciai sul substrato roccioso di questi territtori.
Il nome del lago Bianco deriva da come veniva identificato dai cacciatori quando, durante i mesi autunnali, lo vedevano e ne ammiravano il contrasto tra la sua superificie ghiacciata e i larici rossi che arrivavano fino alla sua riva.
Il Lago Nero
Un altro dei laghi qui presenti è conosciuto come lago Nero. Ciò è legato alle sue profonde acque, che gli conferiscono un colore piuttosto scuro rispetti agli altri specchi d’acqua.
Questo lago è molto particolare. Posto più in basso rispetto agli altri, è molto ampio e si fonde in lontanza con il panorama. L’intera area per raggiungerlo è una zona umida, per cui se vuoi avvicinarti fai attenzione a dove metti i piedi.
Il Lago Cornuto
Il lago Cornuto ha vaste dimensioni ed è quello che, lungo il trekking del Monte Avic che giunge fino al Gran Lago, troverai prima di arrivare a destinazione. Il nome è legato alla sua forma che grazie ad un roccione ricorda quella di due corna.
Durata e difficoltà dell’escursione al Lago Bianco
Il trekking che dal parcheggio di Champorcher conduce fino al lago Bianco e al rifugio Barbustel dura circa un’ora e mezza o solo un’ora se si considera il lago Muffè come punto di partenza. In questo caso la distanza dal parcheggio è di circa 3,3 chilometri.
La difficoltà è maggiore rispetto al precedente trekking, perché alla salita fino al lago di Muffè si aggiunge il tratto che ti permette di scavallare il colle del Lago Bianco. Percorrerai infatti un dislivello di 550 metri.
Questo è posizionato a 2.200 metri di altitudine, a pochi passi dal lago Bianco, dal lago Nero, dal lago Vallet e dal lago Cornuto. Diversi sentieri arrivano qui, tanto che oltre che con questo trekking che sale da Champorcher, potresti arrivarci anche da Champdepraz.
Il rifugio risale al 1994, quando venne costruito sulle rovine di un vecchio alpeggio. Negli ultimi anni è però stato completamente ristrutturato. Oggi può ospitare al suo interno circa una quarantina di persone in camere con letti a castello.
Il rifugio è dedicato a Guido Barbustel, vissuto dal 1929 al 1993. Barbustel era il cugino e compagno di intere estati su di questi monti di Luigi Berger, l’imprenditore che fece costruire il rifugio nel 1994.
Escursione fino al Gran Lago
Ancora una volta puoi scegliere di tornare indietro oppure di procedere con l’ultima parte del trekking, quella più impegnativa, che ti porterà fino al celebre Gran Lago. Inutile dire che se hai tempo ed energia ti consiglio di non perdere quest’ultimo tratto, perché la natura saprà come ricompensarti. Questo trekking è quindi il continuo dei due precedenti e di fatto collega il parcheggio di Champorcher al Gran Lago.
Dal rifugio Barbustel prendi il sentiero che scende fino al lago Nero, segnalato come numero 5C. Goditi il panorama suggestivo e poi girati verso il lago Cornuto. Questo lo vedrai da tutte le angolazioni, perché dovrai salire sul sentiero alla sua destra che ti porterà sempre più in alto, regalandoti un punti di vista spettacolare.
Il sentiero del Monte Avic da seguire fino al Gran Lago è ben segnalato e su fondo con ghiaia che solo nell’ultimo tratto lascerà il passo alla roccia nuda. Il panorama intorno a te diverrà, se possibile, ancora più sbalorditivo, grazie al torrente che scende verso valle e che per buona parte costeggerai. Rocce, alberi, prati e fiori sono una costante intorno al corso d’acqua.
Arriverai così a una grande piana erbosa con i ruderi di qualche costruzione. Attraversa il ponticello di legno che oltrepassa il torrente e prepara la tua energia. Dovrai ora salire tutte le alte montagne rocciose che ti trovi davanti. Il sentiero si snoda sul crinale della roccia, con alcuni tratti in cui vedrai delle riserve di neve e, allo stesso tempo, dei bellissimi panorami sulla vallata sottostante e il lago Cornuto in lontananza.
Cerca di spezzare il fiato e continua a salire. Quando davanti a te vedrai un muro di sassi significa che sarai arrivato. Oltrepassalo e vedrai il Gran Lago davanti a te. Puoi continuare a salire sui crinali delle montagne rocciose per godere di una vista rialzata e, se sarai fortunato quanto me, incontrare un piccolo gruppo di camosci incuriositi dalla tua presenza.
Non ti fermare ancora, per godere della vista del lago dall’alto continua lungo il sentiero e, passando per un piccola baita di montagna, raggiungi il piccolo Lago de la Leità. Giungerai così a 2.542 metri di altitudine.
Rifugi nel Parco del Mont Avic
- Rifugio Barbustel al Lac Blanc: Situato vicino ai laghi Blanc, Noir, Cornu e Vallette.
- Rifugio Dondena: Raggiungibile in circa 15 minuti da Dondena.
- Rifugio Miserin: Si trova sulla riva del Lac Miserin, raggiungibile in circa 1 ora da Dondena.
- Rifugio Muffè: Ideale per un'escursione breve e poco impegnativa.
Consigli Utili per le Escursioni
Lungo la rete sentieristica è possibile fare escursioni in qualsiasi stagione dell’anno, anche se da novembre a maggio gli itinerari sono in buona parte innevati e quindi occorre avere una buona esperienza e un’attrezzatura adeguata per poterli praticare.
Come per tutte le aree protette, ma più in generale per tutte le aree naturali, ci sono alcune regole da seguire per rispettare l’ambiente: non abbandonate i sentieri segnalati con i segnavia gialli e neri, evitate di urlare o di fare troppo rumore, mantenete sempre i cani al guinzaglio, non portate via minerali e rocce, né funghi e altre piante, non catturate, disturbate o sopprimete gli animali, non abbandonate rifiuti e non inquinate le acque e il suolo e non accendete fuochi. Ricordate inoltre che è vietato campeggiare al di sotto dei 2.500 metri di quota.
Informazioni Utili
Se volete conoscere meglio il parco e la sua natura e se cercate informazioni e materiali sui sentieri e sulle escursioni potete rivolgervi al Centro Visitatori di Champdepraz, in Località Chevrère, nel Villaggio di Covarey. Qui troverete un punto informativo, potrete vedere video e fotografie dedicati al parco e visitare il museo naturalistico che descrive gli ambienti rocciosi, le zone umide e le foreste. A Champorcher, invece, troverete il Centro Visitatori Villa Biamonti, in Località Château, dove ci sono l’ufficio informazioni e la sala espositiva che illustra aspetti geologici, morfologici e biologici degli ambienti del parco, oltre a una sezione dedicata alla flora, alla fauna e alle attività pastorali.
Monte Avic: Ascesa alla Vetta
Per gli escursionisti esperti, l'ascensione alla vetta del Monte Avic (3006 m) rappresenta una sfida appagante. Ecco alcune informazioni utili:
Accesso
Autostrada A5 Torino-Aosta uscita Verres, oppure SS26 fino a Verres, dove si prosegue per la Valle di Champdepraz, seguendo la tortuosa strada asfaltata fino quasi al suo termine. Raggiunti a Covarey si posteggia in un grosso piazzale, dato che il posteggio di Veulla è riservato ai residenti.
Percorsi
Si segue la ciottolata più alta e poi sterrata in leggera salita sopra le case, seguendo le indicazioni per il sentiero n. A (lunga): seguire la mulattiera fino al Lago Gelato 2616 m fino a un bivacco del corpo forestale per poi dirigersi in direzione Nord-Ovest con alcuni sali/scendi fin quasi al Colle Raye Chevrère.
B (corta): dal pianoro si vedono degli ometti sulla destra, posti su grossi massi. Inizialmente un po’ difficili da seguire, poi più frequenti e con tracce di sentiero, si punta verso l’evidente canale in direzione nord; la prima fascia da superare è una grossa pietraia, poi il terreno diventa più friabile, a tratti faticoso ma privo di difficoltà. Risalito il conoide del canale, questo si restringe; raggiunta una prima strettoia, si notano a destra parecchi ometti di pietre, che indicano di abbandonare il canale stesso per salire su comodi terrazzi erbosi, su tracce di sentiero coperte di detriti, e con qualche svolta si perviene al pianoro posto sotto la parete Sud dell’Avic, con un piccolo laghetto.
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