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Partorire in Italia: diritti delle donne straniere

La legge italiana tutela le donne straniere incinte, garantendo loro specifici diritti e assistenza durante la gravidanza e il parto, indipendentemente dal loro status di soggiorno.

Diritto all'assistenza sanitaria e al parto anonimo

Le cittadine extracomunitarie non in regola con il permesso di soggiorno e prive di adeguate risorse economiche hanno diritto all’assistenza per la maternità e per l’Interruzione Volontaria di Gravidanza, nonché alla tutela della salute dei minori ed alle vaccinazioni.

Il Dpr 396 del 2000 sancisce il diritto di tutte le donne, italiane e straniere con o senza documenti, a partorire in ospedale in maniera anonima e gratuita. È questo quanto previsto dalla legge italiana, attraverso il Dpr 396 del 2000, per le donne che, dopo il parto, decidono di dare in affidamento il figlio.

Maria Vittoria Rava, presidente della fondazione Francesca Rava, parlando del progetto Ninna Ho, nato nel 2008 per contrastare il fenomeno dell'abbandono neonatale e dell'infanticidio, ha spiegato come l'iniziativa si pone “l'obiettivo di diffondere la normativa che dà diritto a tutte donne di partorire in anonimato in ospedale, evitando di mettere a repentaglio la propria vita propria e quella del bambino partorendo in casa. Questa legge consente di partorire in modo gratuito e anonimo in ospedale”.

Il diritto al parto in anonimato è sancito dal Dpe 396/2000 è può essere chiesto durante la dichiarazione di nascita e in questo momento scatta la segnalazione del neonato al tribunale dei minori. La richiesta di anonimato può essere fatta durante la dichiarazione di nascita, scatta così la segnalazione del neonato al tribunale dei minori.

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Melita Cavallo, ex presidente del Tribunale dei minori di Roma, spiegando che - Per il parto anonimo la donna deve comunque entrare in ospedale, quindi viene vista e potrebbe trattarsi di una persona nota che non vuole far sapere. Possono essere tanti i motivi dell'abbandono - ha proseguito Cavallo - spesso si verificano quando c'è violenza domestica in famiglie insospettabili. Sono situazioni molto diverse che portano la madre a preferire di lasciare il figlio fuori, piuttosto che entrare in ospedale.

Permesso di soggiorno per cure mediche

Ecco come vengono tutelate le donne in gravidanza. La legge italiana prevede che la donna in stato di gravidanza, anche se irregolare nel territorio italiano, non può essere espulsa fino a sei mesi dopo la nascita del bambino e ha diritto al rilascio di un permesso di soggiorno “per cure mediche” (art. 19 comma 2 lettera d del d.lgs. 286/98 e art. 28 comma 1 lettera c) del D.P.R.

N.B. Diritto di permesso di soggiorno D. Lgs. Nr. 286 del 25.07.1998 recante "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" stabilisce che non è consentita l’espulsione nei confronti delle donne in stato di gravidanza o nei sei mesi successivi alla nascita.

Pertanto tutte le donne straniere in gravidanza che si trovano in Italia prive di regolare permesso di soggiorno, hanno diritto a richiedere e ottenere un permesso temporaneo di soggiorno per cure mediche (art. 28 D.P.R. 394/99 in combinato disposto con art. 19 c 2 lettera d) D. Lgs. Il permesso di soggiorno per maternità può essere richiesto al momento in cui viene certificato lo stato di gravidanza e nei 6 mesi successivi al parto.

Tale permesso di soggiorno, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 27 luglio 2000, n. Alla domanda occorre allegare: - 1 marca da bollo da euro14,62; - la fotocopia di tutto il passaporto; - 4 fototessera recenti; - certificati medici attestanti lo stato di gravidanza e la data presunta del parto (sono validi solo i certificati medici rilasciati dalle A.S.L.

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Per prassi la Questura, dopo aver esaminato la domanda, rilascia inizialmente un permesso di soggiorno per cure mediche valido, non per tutto il periodo di gravidanza, ma per pochi mesi. La cittadina extracomunitaria, deve, quindi, alla scadenza, richiedere il rinnovo, sempre all’Ufficio Immigrazione della Questura. Di rinnovo in rinnovo, si potrà arrivare solo fino a sei mesi dopo la nascita del bambino.

Il permesso per cure mediche non consente di lavorare e non può essere convertito in altro tipo di permesso di soggiorno, salvo che in casi particolari (es. coesione familiare con cittadino extracomunitario titolare di permesso di soggiorno e in possesso dei requisiti previsti per il ricongiungimento familiare).

Attenzione: il diritto ad ottenere tale permesso di soggiorno spetta anche al marito irregolare convivente, in Italia, con la cittadina extracomunitaria in stato di gravidanza. La Corte Costituzionale, infatti, con la sentenza n. 376 del 27 luglio 2000, ha esteso il divieto di espulsione anche al coniuge convivente della donna in gravidanza e/o nei sei mesi successivi alla nascita del figlio.

Per poter richiedere tale permesso il cittadino extracomunitario deve recarsi in questura e presentare copie dei documenti presentati dalla moglie, nonché copia del certificato di matrimonio (tradotto e legalizzato dalla Rappresentanza Italiana all’estero o munito di "APOSTILLE" per i Paesi che hanno aderito a Convenzione dell’Aja).

Servizi e risorse utili

Consultori familiari: Rivolgersi alle sedi del Consultorio familiare. In tutti i consultori familiari, presso le sedi distrettuali, le visite vengono eseguite esclusivamente su appuntamento chiamando il consultorio.

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Centro per la salute delle donne straniere e loro bambini-USL: Basta rivolgersi al Centro per la salute delle donne straniere e loro bambini-USL, un servizio rivolto a tutte le donne e bambini stranieri, indipendentemente dalla loro condizione e posizione in Italia.

Corsi di italiano per donne straniere: L’associazione MELOGRANO Centro Informazione Maternità e Nascita di Bologna in collaborazione con il Centro per le famiglie del comune di Bologna organizza dei corsi di italiano per donne straniere in gravidanza e neo mamme con bambini da 0-6 mesi. La partecipazione è gratuita. I posti sono limitati. Per maggiori info.

Feste di compleanno nei parchi: Il progetto valorizza i parchi e le zone verdi della città, come luoghi di convivialità privilegiata, contrastando il degrado e risponde ad esigenze concrete delle famiglie, come quella di poter realizzare feste di compleanno negli spazi verdi della propria città, senza spese aggiuntive di affitto di locali.

CENTRO ASCOLTO CARITAS BOLOGNA: Lunedi 9-12 Martedi 9.15-11.30 Giovedi 9.15-11.30 Bologna.

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