Percentuale di Carcerati Stranieri in Italia: Statistiche e Analisi
La popolazione detenuta straniera rappresenta un tema delicato, spesso al centro di dibattiti sulla criminalità e i fenomeni migratori. Le statistiche prodotte dall'amministrazione della giustizia offrono una panoramica dettagliata sulla presenza di stranieri nel sistema penitenziario italiano.
Presenza di Stranieri in Italia
Stando ai dati forniti dal Rapporto CNEL "Cittadini stranieri in Italia", al 1° gennaio 2024 si contano ufficialmente 5.307.598 persone straniere residenti, pari al 9% della popolazione complessiva. Questo dato è in costante aumento: al 1° gennaio 2023, i residenti stranieri erano circa 5 milioni e costituivano l’8,7% della popolazione. Per quanto riguarda gli irregolari, questi rappresentano circa l’8% della popolazione straniera presente in Italia, secondo il XXIX Rapporto ISMU sulle migrazioni 2023.
Detenuti Stranieri nelle Carceri Italiane
Al 15 giugno 2023, i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane erano 17.987, pari al 31,3% del totale della popolazione detenuta. Questo dato mostra un calo rispetto a quindici anni fa, quando superava il 37%. Tale percentuale è stata in sostanziale calo continuo da allora a oggi.
Tasso di Detenzione degli Stranieri
Un’altra percentuale in calo sostanziale riguarda il tasso di detenzione degli stranieri, ovvero il numero di detenuti stranieri sul totale degli stranieri presenti sul territorio nazionale. Se all’inizio del Millennio gli stranieri in carcere costituivano l’1,1% degli stranieri censiti in Italia, tale percentuale si attesta oggi sullo 0,3%, quasi quattro volte di meno. Questo calo è ancora più significativo se si considera che non tiene conto degli stranieri irregolarmente presenti in Italia, stimati all’inizio del 2021 attorno alle 519.000 unità. Tutto ciò testimonia con dati di fatto quanto sia artificioso e ingiustificato qualsiasi allarme lanciato nel dibattito politico volto a costruire la categoria dell’immigrato pericoloso e delinquente.
Va precisato che i dati sui detenuti includono sia gli immigrati regolari sia gli irregolari, mentre i dati sui residenti prendono solo in considerazione i residenti regolari. Di conseguenza, si sottostima la percentuale di immigrati sul totale della popolazione e, quindi, si sovrastima la loro probabilità di incarcerazione rispetto al resto della popolazione. In secondo luogo, gli immigrati irregolari non hanno accesso a misure alternative all’incarcerazione come per esempio gli arresti domiciliari.
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Nazionalità dei Detenuti Stranieri
Il continente maggiormente rappresentato tra la popolazione detenuta straniera è quello africano, un dato che ritroviamo costante nel tempo, seguito da quello europeo. Al 30 giugno 2023 i detenuti marocchini nelle carceri italiane erano 3.699, il 20,6% del totale dei detenuti stranieri, di gran lunga la comunità più numerosa.
Guardando ancora a paesi africani, seguono la Tunisia (con 1.818 detenuti, pari al 10,1% dei detenuti stranieri), la Nigeria (1.195, il 6,6%) e l’Egitto (681, ovvero il 3.8% degli stranieri in carcere). Sopra a queste cifre troviamo soltanto la Romania, con 2.083 persone detenute (l’11,6% degli stranieri in carcere) e l’Albania, con 1.876 detenuti (pari al 10,4%).
Il 61,5% dei detenuti stranieri sono concentrati in 5 nazionalità:
- 16,4% marocchini
- 16,3% rumeni
- 14,0% albanesi
- 10,9% tunisini
- 3,9% nigeriani
Le cinque nazionalità costituiscono il 44,3% della popolazione straniera per cui si registra una forte sovra rappresentazione dovuta soprattutto all’alta percentuale di detenuti del Marocco, della Tunisia, dell’Albania e della Nigeria.
Evoluzione del Tasso di Detenzione per Nazionalità
Per poter essere significative, tali percentuali vanno ovviamente parametrate ai numeri delle presenze sul territorio italiano. Sono in questo senso paradigmatici proprio i casi delle comunità immigrate rumena e albanese, che ci mostrano come il processo di integrazione nel tessuto sociale porti alla netta riduzione dei percorsi di illegalità.
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Comunità Rumena: Se in occasione del censimento del 2001 i rumeni in Italia erano meno di 100.000, dieci anni dopo sfioravano il milione di presenze. Alla fine del 2002, anno della liberalizzazione dei visti turistici in Romania che ha accresciuto il fenomeno migratorio, il tasso di detenzione dei rumeni in Italia era dell’1%. Alla fine del 2010, esso era sceso fino allo 0,4%. Alla fine del 2020 - con una presenza di rumeni sul territorio di poco superiore al milione di unità, che li rende la prima collettività straniera nel paese - il tasso di detenzione si è ulteriormente dimezzato, risultando pari allo 0,2%.
Comunità Albanese: Qualcosa di simile è accaduto alla comunità albanese, che a partire dagli anni ‘90 del secolo scorso ha visto consistenti flussi migratori verso l’Italia. Se all’inizio del nuovo Millennio il tasso di detenzione si attestava intorno all’1,6%, alla fine del 2010 era calato fino allo 0,6% e dieci anni dopo aveva raggiunto lo 0,4%.
Tipologia dei Reati
I reati che portano in carcere le persone straniere sono tendenzialmente meno gravi di quelli attribuiti agli italiani detenuti, come emerge chiaramente dalla lunghezza delle pene inflitte. Alla fine del 2022, il 28,6% dei detenuti stranieri stava scontando una pena inferiore ai tre anni - per la quale avrebbe potuto potenzialmente accedere a una misura alternativa al carcere - contro il 20,3% dell’analoga percentuale calcolata sull’intera popolazione detenuta. Il 5,7% stava addirittura scontando una condanna inferiore a un anno (contro il 3,6% calcolato sul totale dei detenuti). Viceversa, se guardiamo a condanne a pene temporanee oltre i dieci anni vediamo che esse riguardano il 23,7% dei detenuti in generale e il 14,5% dei soli detenuti stranieri. L’ergastolo riguarda invece il 4,6% dei detenuti e l’1% dei soli stranieri.
I reati più rappresentati sono quelli contro il patrimonio (il 26,1% dei reati ascritti a detenuti stranieri, contro il 23,9% dei reati ascritti alla totalità dei detenuti), quelli contro la persona (il 22,2% per gli stranieri e il 18,2% in generale) e le violazioni della normativa sulle droghe (il 17% per gli stranieri e il 14,4% in generale). Seguono i reati contro la pubblica amministrazione, che pesano per il 10,1% nel caso di detenuti stranieri contro il 6,9% complessivo, probabilmente a causa delle fattispecie di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, sovrautilizzate nel caso di persone straniere. La legge sulle armi vede invece una netta sotto-rappresentazione dei detenuti stranieri (1,9% dei reati loro ascritti, contro il 6,8% complessivo), così come l’associazione di stampo mafioso (0,8% contro 6,8% complessivo).
Analizzando le graduatorie dei principali reati rilevati per paese di nascita dell’imputato si possono evidenziare enormi differenze fra le varie comunità di stranieri nel coinvolgimento in attività illecite sia in quantità che in qualità del reato commesso.
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- i tunisini hanno tassi di criminalità relativa molto più alti degli altri stranieri per quasi tutte le principali fattispecie di reato con esclusione dello sfruttamento della prostituzione e dei reati informatici
- I nigeriani registrano tassi criminalità relativa molto elevati per i reati di sfruttamento della prostituzione, traffico di stupefacenti, lesioni ed estorsioni.
- I senegalesi hanno tassi di criminalità relativa quasi sempre sotto la media con eccezione dei reati di contraffazione dei marchi e di ricettazione dove invece si registrano tassi elevatissimi.
- I cittadini di Serbia e Montenegro registrano tassi elevati di criminalità relativa nei furti in abitazioni, gli egiziani nelle violenze sessuali e nelle rapine, i marocchini negli scippi e nel traffico di stupefacenti, i rumeni nei furti e nello sfruttamento della prostituzione mentre i cinesi nella contraffazione di marchi e nello sfruttamento della prostituzione.
Tabella 1: Distribuzione dei Reati per Nazionalità (Esempio)
Nazionalità | Reati contro il Patrimonio (%) | Reati contro la Persona (%) | Violazioni Normativa Droghe (%) | Reati Pubblica Amministrazione (%) |
---|---|---|---|---|
Marocchini | 25% | 20% | 18% | 12% |
Rumeni | 30% | 15% | 15% | 10% |
Tunisini | 22% | 25% | 20% | 8% |
Alternative al Carcere
Uno sguardo all’area penale esterna ci dice che gli stranieri usufruiscono in maniera inferiore di alternative al carcere rispetto agli italiani. Se infatti, come abbiamo visto, al 15 giugno 2023 gli stranieri detenuti erano il 31,1% della popolazione carceraria, alla stessa data essi rappresentavano il 19,3% delle persone in carico agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna. Al contrario di quanto accade in carcere, il continente qui più rappresentato è quello europeo (42,8% del totale, contro il 36,2% del continente africano), capace probabilmente di garantire qualche rete sociale in più sul territorio.
Tendenze nel Tasso di Detenzione
Il tasso di detenzione degli stranieri si riduce costantemente a ritmi molto elevati. Negli ultimi 15 anni il tasso di detenzione per mille abitanti è rimasto sostanzialmente stabile per quel che riguarda gli italiani; nelle carceri si registrano 0,7 detenuti italiani ogni mille residenti italiani. Il tasso di detenzione degli stranieri, invece, ha avuto un andamento ben diverso. Nel 2003, ogni mille stranieri residenti regolarmente in Italia 11,6 degli stessi finiva in carcere, oggi tale numero è sceso a 3,9. Si è ridotto addirittura di due terzi. Nel 2003 il tasso di detenzione degli stranieri era di 16 volte quello degli italiani. Oggi è sceso a 5 volte.
Al 1° gennaio 2024 si contano ufficialmente 5.307.598 persone straniere residenti, pari al 9% della popolazione complessiva.
Rapportando le presenze di persone straniere in carcere alle persone straniere libere, solo lo 0,4% circa si trova recluso; trattasi di valore meramente indicativo che non tiene conto del numero oscuro di persone straniere presenti sul territorio irregolarmente che, come visto, rappresentano una percentuale piuttosto bassa.
Pur crescendo la popolazione straniera libera, diminuisce tuttavia il numero di stranieri in carcere. Segno del fatto che non esiste un’emergenza criminalità legata alle persone immigrate e che le politiche di regolarizzazione pagano in termini di sicurezza.
L’esame diacronico dei tassi di detenzione degli stranieri mostra come vi sia stata una significativa riduzione della percentuale delle persone straniere che fanno ingresso in carcere. Se nel 2009 il tasso di detenzione degli stranieri era pari allo 0,61%, nel 2014 era sceso fino allo 0,35%, per risalire leggermente nel 2019 fino allo 0,39%, ma ridiscendere nel 2024 allo 0,37% (considerando come anno di riferimento per il numero degli stranieri liberi residenti il 2023, in quanto l’Istat non ha ancora indicato il numero degli stranieri al primo gennaio del 2024; si presuppone tuttavia che gli scostamenti siano minimi).
Distribuzione Geografica
Rispetto alla distribuzione geografica, si evince come siano le regioni del nord Italia a detenere il numero maggiore di popolazione detenuta di origine straniera. Rispetto al totale degli stranieri in carcere, infatti, il 20,8% di costoro si trova nelle carceri lombarde, il 12% nel Lazio, il 9,8% in Piemonte, il 9,8% in Emilia-Romagna, il 7,9% in Toscana e il 7,3% in Veneto.
Si nota come gli istituti con maggiori presenza di stranieri si trovino principalmente nel Nord-Italia e in Sardegna, confermando la tendenza a collocare le persone straniere in istituti di medio-piccole dimensioni, anche dove vi è una elevata percentuale di lavoranti, ma siti in località poco collegate con il resto del territorio.
Caratteristiche Anagrafiche
La popolazione detenuta straniera si presenta come sostanzialmente più giovane rispetto agli italiani. Dove la fascia di età per questi ultimi va dai 50 ai 59 anni (23,5% della popolazione detenuta italiana), con gli stranieri che si fermano al 10%, questi si collocano primariamente nella fascia di età che va dai 30 ai 34 anni (17,9% del totale degli stranieri), dove gli italiani nella medesima fascia sono il 10,9%. Segue la fascia compresa tra i 35 e i 39 anni (17,7%) e quella che va dai 25 ai 29 anni (16%); gli italiani sono rispettivamente il 12,7% e il 7,4%.
Guardando alla posizione giuridica, immediatamente si nota come, proporzionalmente, le persone detenute straniere imputate ricoprano una percentuale maggiore rispetto agli italiani: gli stranieri imputati rappresentano circa il 29% della popolazione detenuta straniera contro il 23% circa degli italiani rispetto alla popolazione detenuta italiana.
Con riguardo alle tipologie di reato, le persone straniere commettono principalmente reati contro il patrimonio: il 26,7% del totale dei reati commessi da persone straniere, contro il 22,8% degli italiani sul totale dei reati commessi da italiani. Resta minima l’incidenza per gli stranieri dei reati connessi al 416bis dove -sul totale dei reati rientranti in tale fattispecie- gli stranieri costituiscono appena il 2,4%.
Problemi e Sfide
Preoccupante resta l’accesso ai mediatori culturali: sul totale dei detenuti stranieri presenti al 31 dicembre 2024, ogni 100 detenuti sono presenti 1,7 mediatori. I mediatori ogni 100 detenuti restano inferiori a 2 per la popolazione straniera proveniente dall’Est Europa, dal Nord Africa, da altri paesi africani e dal Sud America. Il valore aumenta a 3,1 mediatori ogni 100 detenuti per coloro che provengono dal medio ed estremo oriente.
Custodia Cautelare
La custodia cautelare si applica con più facilità e dunque diventa una sorta di pena anticipata. Guardando ai dati dei singoli paesi europei si va dal 10,4% dell’Azerbaijan al 75.6% della Bosnia ed Herzegovina. Da segnalare quello che accade in paesi che solitamente hanno basse percentuali di custodia cautelare. Sono effettivamente molto basse nei confronti dei loro cittadini ma diventano altissime nel caso degli stranieri: si pensi al 50,6% dei detenuti stranieri in carcerazione preventiva in Finlandia rispetto al totale degli stranieri in prigione, al 53,2% della Norvegia e dell’Olanda, al 57,2 della Danimarca.
Gli immigrati subiscono maggiormente i provvedimenti cautelari detentivi rispetto ai cosiddetti detenuti nazionali. La sovra-rappresentazione degli immigrati fra coloro che sono dentro in attesa della condanna è in più il segno di un sistema giudiziario discriminante su base etnica. Nei confronti di un immigrato irregolare è certamente più difficile trovare soluzioni cautelari diverse dalla carcerazione.
Peso della Cittadinanza Europea
Il 32,4%. una percentuale che risulta in linea con il dato tedesco che deve sopportare il maggior peso dell’immigrazione polacca, croata e rumena e con quello inglese che è invece meno soggetto alla immigrazione dai Paesi della costa sud del Mediterraneo.