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Pesca Turismo a Lipari: Un'Esperienza Autentica nelle Isole Eolie

Le isole Eolie sono un’incantevole oasi di bellezza e di pace sospesa tra cielo e terra, isole sospese nell’azzurro di un mare straordinariamente ricco di flora e fauna da esplorare e contemplare.

Massimo Sabbie Nere, un’azienda con decennale esperienza nel settore turistico delle splendide Isole Eolie, patrimonio UNESCO dal 2000, si occupa di escursioni in mare con piccole barche tradizionali nello splendido arcipelago eoliano, attività di snorkeling e pescaturismo, oltre al servizio taxi boat notturno per le Isole Eolie.

Ma cosa si intende per pescaturismo? Scoprire il mare in una forma diversa, trascorrere una giornata a bordo di un peschereccio accanto ai pescatori, scoprire le coste italiane e i segreti dei fondali, gustare il pesce appena pescato riscoprendo le ricette della tradizione locale, praticare la pesca sportiva a bordo: tutto questo si racchiude nel concetto di pescaturismo.

Cos'è il Pescaturismo

Ancora non sapete dove o cosa fare in vacanza? Ci sono attività che fanno bene a voi e all'ambiente. Una di queste è il pescaturismo: regolamentata dal decreto ministeriale 293 del 13 aprile 1999, consente di portare a bordo dell'imbarcazione da pesca turisti e mostrare l'attività di pesca professionale ed escursioni della costa.

Questa forma di turismo nasce nell’ottica del “turismo responsabile”, per valorizzare le realtà sociali e ambientali dei luoghi più suggestivi in Italia. Spesso pescaturismo e ittiturismo sono confuse. Si tratta di due attività diverse e complementari, la prima è riferita all'esercizio delle attività di pesca.

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L'ittiturismo è invece da intendersi come l'insieme della attività turistiche esercitabili dal pescatore quali ospitalità in case e villaggi di pescatori, e ristorazione a base di pescato.

In cosa consiste il pescaturismo

Da un lato risponde all'esigenza di diversificazione di parte delle attività di pesca, dall’altro permette al visitatore di conoscere il mare e le sue tradizioni.

Il pescaturismo permette quindi ai pescatori di incrementare la loro economia senza sovrasfruttare le risorse del mare, anzi favorendo il ritorno alle tecniche tradizionali, legate al mondo della piccola pesca.

Coinvolti direttamente nelle attività ittiche, potrete apprenderne le principali nozioni e tecniche, e vi saranno fornite le informazioni di base sui vari attrezzi utilizzati già forniti per l’occasione; inoltre, vi saranno trasmesse conoscenze sulle varie specie di pesce pescato.

A bordo dei pescherecci si può partecipare a molteplici attività nell'ottica della divulgazione della cultura del mare e della pesca, come:

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  • brevi escursioni lungo le coste
  • l'osservazione delle attività di pesca professionale
  • la ristorazione a bordo o a terra
  • la pesca sportiva
  • tutte quelle attività finalizzate alla conoscenza ed alla valorizzazione dell'ambiente costiero che possono servire ad avvicinare il grande pubblico al mondo della pesca professionale.

Pescaturismo: dove si pratica

Si può praticare in tutta Italia dalla costa Adriatica a quella del mar Ligure. Molto più diffuso in Liguria dove nei porti di Rapallo, Riomaggiore, Sanremo, Savona e Imperia, Sestri Levante troverete numerose cooperative per praticare il pescaturismo. Molti sono i luoghi in Puglia dove trovare attività giornaliere: da Monopoli a Gallipoli, Bari, Taranto e Manfredonia. Anche la Sicilia non è da meno: Favignana, Acireale, Trapani, Catania, Modica e Lipari sono alcuni dei nomi. In Toscana potrete costeggiare il Parco dell'Uccellina - Parco Naturale della Maremma. In Veneto vi sono cooperative dei pescatori di Mestre, Chioggia e Scardovari; scendendo in Emilia Romagna ci sono i pescatori di Comacchio, Cesenatico e Porto Garibaldi.

La Pesca Sportiva a Lipari

La pesca sportiva è una delle attività più praticate nelle isole dell’arcipelago eoliano. La posizione dell’arcipelago e le sue uniche caratteristiche morfologiche e batimetriche assicurano divertimenti e gustosi bottini.

Nel bolentino di profondità di sotto costa le specie più diffuse sono rappresentate da seppie, calamari e polpi che raggiungono anche notevoli dimensioni. E’ importante munirsi di apposite esche artificiali.

Una delle tecniche più praticate nell’arcipelago è la pesca a bolentino di media profondità, in grado di regalare abbondanti carnieri e viene effettuata in prossimità delle numerose secche presenti. Le specie più facili da trovare sono: Barracuda, Cernie, Occhiate, Murene, Saraghi, Musdee e Rombi. Da ottobre ad Aprile è molto ricca la presenza del Pagello Fraolino.

Un capitolo a parte è rappresentato dalla pesca a traina che può offrire entusiasmanti catture di Ricciole e, trainando radenti al fondale, è possibile imbattersi in Dentici di buona taglia.

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La Pesca al Totano Rosso

Una menzione particolare merita la pesca al totano rosso che viene praticata dai pescatori locali. Il totano è un cefalopode provvisto di dieci tentacoli di cui due più lunghi. Raggiunge un peso considerevole, non è raro che superi i dieci chili e il metro di lunghezza. Si tratta di un pesce che vive in alte profondità. I locali utilizzano sistemi di pesca che si tramandano da generazioni.

Durante l’estate inoltrata, nel tardo pomeriggio, i pescatori approntano le loro barche in legno preparandole alla battuta di pesca che avverrà nelle ore notturne. Il Totano vive in profondità elevate, ma la conformazione dei fondali eoliani presenta batimetriche elevate anche in prossimità della costa e consente di raggiungere le zone di alto fondale senza la necessità di allontanarsi molto dalla riva.

L’esca principale è costituita dalla totanara di generose dimensioni, localmente chiamata “Lontro”, che consiste nel calare un cilindro metallico (inox) a cui viene fissata una luce stroboscopica che funge da richiamo. Alla estremità del cilindro viene apposto un cestello di ami senza ardiglione. Esistono naturalmente delle varianti nella costruzione del “lontro”. La tradizione, l’inventiva e la manualità del pescatore consentono notevoli variazioni del prodotto artigianale.

L’azione di pesca consiste nel calare in alto fondale la totanara e di recuperare, progressivamente verso la superficie, alternando delle lunghe pause. Attratti dalla luce pulsante, i Totani risalgono verso la superficie dove vengono catturati mediante l’utilizzo di altre totanare di dimensioni più contenute.

Sistemi più moderni prevedono l’utilizzo di canne da pesca supportate da mulinelli elettrici e totanare prodotte da aziende specializzate.

Impegno per la Pesca Responsabile

I pescatori di Salina e Stromboli hanno firmato un codice di condotta volontario per la pesca responsabile scegliendo, ad esempio, di utilizzare reti più piccole. Meno pesce per ognuno, più pesce per tutti.

Per rispondere alla sofferenza delle specie ittiche nel mare delle Eolie, i pescatori di Salina e Stromboli, lo scorso marzo, hanno sottoscritto un codice di condotta volontario che raccoglie alcune buone pratiche per una pesca più sostenibile.

Il progetto è nato dalla collaborazione tra l’Aeolian Islands Preservation Fund, fondazione impegnata nello sviluppo di progetti di tutela ambientale alle Eolie e sostenuta da donazioni private, in collaborazione con Blue Marine Foundation, charity impegnata nella creazione di riserve marine e nello stabilire modelli di pesca sostenibili.

Lo scopo, incoraggiare una collaborazione tra i pescatori locali, migliorare la comprensione delle risorse marine e sviluppare metodi di pesca non distruttivi e sostenibili per ripristinare gli stock ittici e proteggere gli habitat marini.

“La carenze di pesce alle Eolie è un dato di fatto”, ha spiegato Ambra Messina, coordinatrice sul territorio dell’AIPF. In una serie d’incontri tra pescatori, biologici marini, rappresentati delle fondazioni e delle istituzioni, sono state messe sul tavolo tutte le problematiche e ricercate le possibili soluzioni che rispondessero alle esigenze di tutti fino alla stesura del documento: “All’inizio non è stato facile perché le novità rendono sempre tutti un po’ scettici”, ha raccontato Giulia Bernardi, Local Project Coordinator di BLUE, “ma poi i pescatori hanno scelto di darsi dei limiti di pesca soprattutto per quanto riguarda le dimensioni degli attrezzi utilizzati, a partire dalla lunghezza delle reti.

Nulla è stato imposto, sono stati i pescatori stessi a decidere fino a che punto potevano rinunciare a un po’ di pesce senza che questo compromettesse la loro sostenibilità economica. E i criteri scelti nell’uso degli attrezzi da pesca, alla fine, sono risultati ben al di sotto dei limiti previsti dalle attuali ordinanze locali, normative nazionali ed europee. Un atto virtuoso che ha un valore tecnico, ma anche sociale: quando non c’è pesce, è grande la tentazione di uscire in mare e non rispettare le regole. In questo caso invece i pescatori se ne sono date di nuove per garantirsi un futuro migliore”.

In questa porzione di Mediterraneo si pescano soprattutto scorfani, cernie e ricciole che i pescatori utilizzano per la propria sussistenza o vendono ai ristoranti.

I pescatori che hanno sottoscritto il codice (sostenuto dai Comuni delle due isole, dalla Guardia Costiera e dall’associazione Attiva Stromboli) saranno dotati di casse frigo isolanti che miglioreranno la qualità del pescato dove sarà apposta un’etichetta di identificazione di pesca responsabile. A Stromboli hanno aderito all’iniziativa tutti i pescatori, a Salina circa due terzi, e ora si spera di coinvolgere anche le altre isole delle Eolie.

“L’istituzione di un’area marina protetta alle Eolie è un iter lungo”, ha concluso Ambra Messina, “Noi rispettiamo i tempi del Ministero e intanto continuiamo a lavorare a progetti di tutela e sostenibilità ambientale.

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