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Proteste contro i turisti: cause e conseguenze dell'overtourism

L'overtourism (in italiano sovraturismo o sovraffollamento turistico) è un fenomeno socio-economico crescente e sempre più diffuso. In breve, consiste nell'eccessivo afflusso di turisti in determinate città e località, soprattutto europee (Italia inclusa), che non sono però in grado di gestire e sopportare un peso così ingente di persone.

Manifestazioni di protesta

Si generano così proteste di ogni tipo da parte dei residenti. Casi molto eclatanti si sono verificati ad esempio in Spagna: a Barcellona e nelle Isole Baleari alcuni cittadini locali hanno spruzzato con le pistole ad acqua i turisti per spingerli ad andare via. A Barcellona invece il sentimento più comune da qualche anno a questa parte è la rabbia. Sabato 6 luglio si è svolta una manifestazione organizzata da alcune associazioni che da anni combattono il turismo non controllato nella città.

Gli slogan della protesta sono “il turismo uccide le città” e “turisti tornate a casa”, come riporta il giornale online il Post. I manifestanti durante il percorso hanno perfino spruzzato dell’acqua con delle pistole giocattolo sui turisti seduti nei dehor per le strade. Questo segno di insofferenza e di protesta rappresenta quello che pensano molti abitanti della città, che accusano il sindaco di non fare abbastanza per contrastare il sovraffollamento.

Le recenti manifestazioni anti-turismo in paesi come Spagna, Croazia e Grecia evidenziano un disagio crescente nelle comunità locali. In Italia, il dibattito sull’overtourism è ancora poco strutturato.

Misure adottate

Alcune città hanno adottato misure drastiche per limitare gli effetti dell'overtourism o sovraturismo, tra cui l'introduzione di accordi fiscali, di multe e di iniziative di "demarketing". La stessa città di Barcellona ha preso l’impegno di abolire le prenotazioni “mordi e fuggi” entro il 2028 e l'isola di Santorini in Grecia ha stabilito di introdurre il numero chiuso per certi periodi dell'anno.

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In Italia, d'altro canto, il comune di Venezia ha introdotto i tornelli per contingentare gli ingressi durante i periodi di massimo afflusso, ma l'overtourism riguarda moltissime altre destinazioni del nostro Paese: tra le altre, Roma, Firenze, le 5 Terre e la Costiera amalfitana. Anche Venezia ha messo fine alla principale misura attuata finora per contrastare il sovraffollamento turistico; il 14 luglio è infatti terminata la sperimentazione per il pagamento dell’ingresso in città nei weekend.

A luglio il dibattito e le polemiche sul tema dell’overtourism hanno coinvolto anche l’Italia. In particolare a Firenze la neo-sindaca Sara Funaro ha cercato di prolungare il limite degli affitti brevi nel centro storico. Il provvedimento era stato emanato dalla precedente amministrazione, ma il TAR ne ha dichiarato l’illegittimità il 10 luglio. Tuttavia la sindaca il 31 luglio ha provato nuovamente a proporre la misura, scontrandosi con la ministra del turismo Daniela Santanché.

Cause dell'overtourism

Il fenomeno del sovraturismo è causato da vari fattori: l'aumento di crociere e voli low cost, i viaggi spinti dai social network (in particolare dagli influencer) o dalle ambientazioni di film e serie tv, la crescita di una classe media anche in Paesi di recente sviluppo economico.

Una delle cause dell’aumento del numero dei turisti può infatti sembrare banale, ma consiste nel fatto che globalmente le persone hanno più soldi e più opportunità di viaggiare. Non è però solo una questione di numeri, bensì anche di concentrazione di ingenti flussi di persone verso poche destinazioni. Il rapporto The state of tourism and hospitality, mostra come l’80% dei viaggiatori si concentri nel 10% dei luoghi. A questo proposito vengono spesso citati i social come causa scatenante.

Il fatto che alcune mete vengano particolarmente sponsorizzate su piattaforme come instagram, ha creato un particolare tipo di turismo, basato su viaggi brevi, dove si ricercano luoghi ed esperienze famose sui social in città sempre più affollate.

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Conseguenze dell'overtourism

Nei paesi interessati dall’overtourism, la popolazione riscontra diversi problemi:

  • La privatizzazione di spazi pubblici prima a uso e beneficio dei residenti.
  • L’aumento dei prezzi di beni e servizi e la riduzione del potere di acquisto dei residenti (soprattutto del mercato immobiliare).
  • Precariato, esternalizzazione, sfruttamento della manodopera (a causa dei picchi di crescita della domanda dovuta alla stagionalità).
  • L’impatto ambientale in termini di inquinamento e gestione dei rifiuti.
  • L’eccessiva dipendenza dell’economia locale dal turismo (che può portare alla crisi del settore in periodi come quello delle chiusure Covid-19).
  • I problemi di accessibilità alle infrastrutture, ai luoghi e ai servizi sperimentati tanto dai residenti quanto dai turisti, i quali finiscono per ostacolarsi a vicenda nello svolgimento delle proprie attività.
  • Crescita di alloggi per turisti, con conseguente “svuotamento” dei centri storici durante i periodi di non turismo.
  • La perdita del senso di identità e comunità.

Proprio a causa dei prezzi altissimi per gli appartamenti, i lavoratori di località come Ibiza si sono ritrovati costretti a vivere in furgoni, roulotte e tende per tutta la stagione, non potendosi permettere un'abitazione vera e propria.

L’indice di irritazione della destinazione di Doxey (Irrindex) ci consente di osservare che, man mano che le visite aumentano in una data destinazione, i residenti attraversano una sequenza di emozioni e reazioni nei confronti delle visite e dei visitatori, iniziando con l'euforia e culminando nell'antagonismo. Inizialmente, i visitatori sono benvenuti.

Strategie per affrontare l'overtourism

L’Organizzazione Mondiale del Turismo propone 11 strategie per affrontare e risolvere il fenomeno dell’overtourism:

  1. Dispersione spaziale dei turisti: promuovere la distribuzione dei visitatori verso aree meno frequentate della città e dintorni, riducendo la pressione sui siti più popolari. Questo può essere realizzato sviluppando nuove attrazioni turistiche o organizzando eventi culturali nelle periferie. Inoltre, l'implementazione di carte di viaggio integrate facilita i movimenti di turisti e residenti, incentivando l'esplorazione di diverse zone della città.
  2. Dispersione temporale dei turisti: incentivare il turismo fuori stagione per evitare picchi di affluenza nei periodi di alta stagione. Le tecnologie moderne, come app per smartphone, possono essere utilizzate per comunicare in tempo reale le situazioni di congestione o i tempi di attesa, guidando i turisti verso momenti meno affollati per visitare le attrazioni.
  3. Creazione di nuovi itinerari turistici: proporre itinerari alternativi che permettano ai visitatori di scoprire aree meno conosciute della città. Questi itinerari possono essere proposti all'arrivo del turista o attraverso centri di informazione turistica.
  4. Adattamento delle regolamentazioni: questo può includere la modifica degli orari di apertura delle attrazioni, il monitoraggio per piattaforme di affitto a breve termine, e così via.
  5. Segmentazione del mercato: identificare e attrarre segmenti di mercato che hanno un impatto minore sull'ambiente e sulla comunità locale. Questo può includere turisti interessati a esperienze culturali, naturalistiche o di lungo soggiorno, che tendono a rispettare maggiormente il contesto locale.
  6. Coinvolgimento delle comunità locali: garantire che i benefici del turismo siano equamente redistribuiti tra la popolazione locale. Questo può essere ottenuto coinvolgendo i residenti nello sviluppo e nella gestione della città.
  7. Esperienze di viaggio che coinvolgano residenti e turisti: creare esperienze che rispettino le esigenze dei residenti e coinvolgano i turisti con senso di responsabilità, facendo in modo che i luoghi non siano solo sfruttati o usati, ma che i visitatori stessi diventino parte del contesto e coinvolti in attività locali, eventi comunitari, vivendo la città come se fossero temporaneamente dei residenti.
  8. Miglioramento delle infrastrutture: potenziare trasporti pubblici, segnaletica adeguata, sicurezza di percorsi pedonali e ciclabili, accessibili anche alle persone con disabilità. Parallelamente, si deve preservare il patrimonio storico e culturale e ampliare i servizi a disposizione sia dei turisti che dei residenti.
  9. Coinvolgimento degli stakeholders locali: stabilire un dialogo continuo con tutti i portatori di interesse (stakeholders) locali, creando gruppi di lavoro che includano rappresentanti di enti pubblici, residenti, enti del territorio e altri attori rilevanti. Questo coinvolgimento può avvenire attraverso dibattiti pubblici, gruppi di ascolto, ricerche e sondaggi.
  10. Comunicazione e coinvolgimento dei visitatori: educare i turisti sui valori, le tradizioni e le normative locali per aumentarne la consapevolezza dell'impatto che il loro comportamento può avere sulla comunità ospitante. Questo può avvenire tramite campagne informative e materiali distribuiti nei principali punti di interesse.
  11. Monitoraggio e misure di crisi: implementare un sistema di monitoraggio continuo dei flussi turistici utilizzando big data e nuove tecnologie per analizzare l'impatto del turismo in tempo reale. Le autorità dovrebbero anche predisporre piani di emergenza per gestire picchi inattesi di presenze o situazioni di crisi.

In conclusione, l’unica via per affrontare l’overtourism è ripensare completamente il modello di sviluppo turistico. L’aumento dell’interesse per temi come overtourism e overcrowding può essere l’occasione per ripensare l’intero sistema turistico.

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TAG: #Turisti

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