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Stranieri in Italia: Statistiche e Distribuzione Geografica

Nel dibattito politico italiano si è spesso discusso di "invasioni" di stranieri o di presunte ondate di migranti che premono sulle frontiere del nostro Paese. Tuttavia, i dati dell'ISTAT forniscono un quadro più preciso della situazione.

Presenza Straniera in Italia: Numeri e Percentuali

Sono oltre 5 milioni, precisamente 5.253.658, i cittadini stranieri abitualmente dimoranti in Italia al 31 dicembre 2023. Si tratta di 112mila in più rispetto all'anno precedente, rappresentando l'8,9% della popolazione totale (nel 2022 era l'8,7%). Al 1° gennaio 2024, risiedono circa 5,3 milioni di cittadini stranieri, che costituiscono l’8,9 per cento della popolazione residente.

Nel 2019, gli stranieri residenti in Italia rappresentavano l'8,7% della popolazione totale, ovvero 5.250.000 su circa 60 milioni di abitanti. Al 1° gennaio 2024 la popolazione residente in Italia è pari a 58 milioni 990mila unità (dati provvisori), in calo di 7mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente (-0,1 per mille abitanti).

La popolazione residente di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2024 è di 5 milioni e 308mila unità, in aumento di 166mila individui (+3,2%) sull’anno precedente. L’incidenza sulla popolazione totale tocca il 9%.

Variazioni Demografiche

Rispetto all’anno precedente diminuisce, anche se lievemente, il peso percentuale degli stranieri in età 0-4 anni (era il 5,6% nel 2022, 5,2% nel 2023) e, più in generale, il peso della popolazione con meno di 18 anni (20,1% nel 2022, 19,6% nel 2023). Si registra anche tra i cittadini stranieri un progressivo aumento dell’età media, che passa dai 36,2 anni del 2022 ai 36,8 del 2023.

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Provenienza Geografica

Quasi la metà degli stranieri censiti nel 2023 è di cittadinanza europea (46,2%), il 23,4% asiatica, il 22,7% africana e il 7,6% americana. Nel 2019, osservando i continenti di provenienza, scopriamo che il 50% viene da altri paesi europei, di cui la maggior parte dall’Unione Europea (30%, contro il 20% degli extra-UE).

Nazionalità più Rappresentate

I cittadini stranieri residenti in Italia posseggono 194 nazionalità differenti, i due terzi (63,3%) delle quali concentrate entro i primi 10 Paesi esteri nella graduatoria per cittadinanza. La Romania si conferma il Paese di cittadinanza con il maggior numero di residenti (20,4% del totale), seguita a distanza dall’Albania e dal Marocco, come nel 2022 con un contingente pari al 7,9% e 7,8% della presenza straniera in Italia.

Se prendiamo in considerazione le nazionalità, scopriamo che il gruppo più numeroso è rappresentato dai cittadini rumeni con 1.206.000 presenze, seguiti dagli albanesi (441.000) e dai marocchini (422.000). A seguire troviamo altri gruppi molto numerosi come cinesi (quasi 300.000 presenze), ucraini (239.000), filippini (168.000), indiani (157.000) e bengalesi (quasi 140.000 presenze).

Le collettività cinese (5,9% del totale) e ucraina (5,2%) si confermano la quarta e quinta per numero di individui, seguite da quelle di Bangladesh, India, Egitto, Pakistan e Filippine.

Si registra un aumento significativo di presenze rispetto al 2022 soprattutto per i cittadini del Bangladesh (+10,7%), del Pakistan (+10,5%), dell’Ucraina (+9,6) e dell‘Egitto (+9,3%), mentre le prime tre collettività registrano un lieve calo di presenze, pari al -0,8% tra i rumeni, al -0,1% tra gli albanesi e al -0,7% tra i marocchini.

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Distribuzione Geografica sul Territorio Italiano

Storicamente, gli stranieri sul territorio italiano si concentrano soprattutto nelle ripartizioni del Centro-Nord dove, al 1° gennaio 2023, risiede l’83,2 per cento degli stranieri residenti in Italia. Al 1° gennaio 2024, l’83,9 per cento dei cittadini non comunitari regolarmente presenti ha un permesso rilasciato o rinnovato nel Centro-nord, mentre solo il 16,1 per cento l’ha ottenuto o rinnovato nel Mezzogiorno.

La maggior parte dei residenti non italiani si trova nell’Italia settentrionale, diviso tra le regioni del Nord-Ovest (34% del totale) e del Nord-Est (24%). Una cospicua porzione risiede anche nelle regioni del Centro (25%), mentre molti meno in quelle del Meridione (12%) e nelle Isole (appena il 5% del totale). Nord e, in particolare, Nord-ovest sono le ripartizioni a maggiore concentrazione di popolazione straniera (rispettivamente, 59 per cento, oltre 3 milioni di individui; 34,2 per cento, quasi 1,8 milioni). Il Centro accoglie il 25 per cento dei residenti stranieri (1,3 milioni) e il Sud e le Isole, rispettivamente, il 12,1 e il 4,7 per cento.

Le regioni con le quote più elevate di rilasci o rinnovi di permessi di soggiorno sono: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto.

Preferenze Regionali

In tutte le regioni italiane il gruppo più consistente è rappresentato dai cittadini di provenienza UE, sopratutto in Calabria, Basilicata e Lazio dove rappresentano più del 40% degli stranieri residenti. Vi sono poi altre regioni, soprattutto nel Nord-Est del Paese, dove a una cospicua presenza di cittadini UE se ne affianca una altrettanto numerosa di persone provenienti dai paesi dell’Europa orientale extra-UE. Tra queste spiccano soprattutto regioni come il Friuli Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige, dove questo gruppo rappresenta il 30% degli stranieri residenti.

Altre regioni come la Lombardia vedono una considerevole presenza di stranieri provenienti dal sub-continente indiano (12% del totale) e dall’Africa settentrionale (17%), mentre la Liguria vede una presenza numerosa di persone provenienti dall’America meridionale (18%) e dall’Africa settentrionale (14%). Tutti i gruppi registrano una predilezione per la Lombardia rispetto ad altre regioni: un dato che non stupisce essendo da sempre il cuore economico dell’Italia, oltre che la regione più popolosa con oltre 10 milioni di abitanti. È questo il caso per il 41% del totale dei cittadini provenienti dall’America Latina e per il 59% di coloro che vengono dall’America Centrale.

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Chi proviene dall’Africa meridionale o dal sudest asiatico sembra invece preferire, oltre alla Lombardia, anche il Lazio.

Urbanizzazione

A livello generale, una larga maggioranza (57%) degli stranieri presenti in Italia risiede in città con meno di 50.000 abitanti. Una preferenza dettata forse dai costi inferiori degli alloggi oppure a dinamiche di altro tipo, come ad esempio la vicinanza ai luoghi di lavoro. Tuttavia, se comparati alla media per i cittadini italiani, gli stranieri risultano notevolmente più urbanizzati: il 35% degli italiani vive in città con più di 50.000 abitanti, rispetto al 43% dei cittadini stranieri.

Questi cittadini stranieri che incidenza hanno sulle popolazione residente nelle medio-grandi città italiane? Appena il 9%. Tuttavia, se guardiamo ancora una volta nel dettaglio, le differenze non mancano. Il centro urbano che registra la maggior presenza di stranieri in rapporto alla popolazione è Prato con il 21%, città che storicamente vede una forte presenza di immigrati provenienti dalla Cina.

Al contrario, nelle città con almeno 50.000 abitanti del Sud Italia e delle Isole l’incidenza della popolazione straniera sul totale degli abitanti è di molto inferiore alla media. Scorrendo la lista la prima che incontriamo è Battipaglia, in Campania, che con il suo 9% ricalca la media nazionale, seguita da Lecce (8%), Lamezia Terme (8%), Reggio Calabria (7%), Cosenza (6%), Mazara del Vallo (6%) Napoli (6%), Cagliari (6%).

Condizione Socio-Economica

I cittadini stranieri regolarmente presenti sono una realtà consolidata anche in Italia, sebbene in misura più contenuta, rispetto a molti altri paesi europei. Al 1° gennaio 2024, i cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia sono oltre 3,6 milioni. Nel 2023, rispetto al 2022, risulta stabile il numero di stranieri che ha acquisito la cittadinanza italiana (circa 214 mila).

Mercato del Lavoro

Nella partecipazione al mercato del lavoro, permangono alcune differenze tra italiani e stranieri. Nel 2024, il tasso di occupazione degli stranieri (20-64 anni) è di poco inferiore a quello degli italiani autoctoni: rispettivamente, 66,2 per cento, a fronte del 67,2 per cento. Tuttavia, rispetto al 2023, l’occupazione è cresciuta più intensamente per gli stranieri (+1,2 punti percentuali, rispetto a + 0,8 punti per gli autoctoni). Per entrambi i gruppi, la crescita dell’occupazione è maggiore tra le donne.

Nel 2023, il tasso di occupazione (20-64 anni) degli stranieri (65,1%), cresce meno intensamente di quello dei coetanei italiani e risulta ancora inferiore a quello degli autoctoni (66,4%). Il tasso di disoccupazione diminuisce maggiormente per gli stranieri che, tuttavia, continuano a presentare un valore dell’indicatore significativamente più elevato (11,3%), rispetto a quello degli italiani (7,2%).

Nel 2024, il tasso di disoccupazione scende al 6,1 per cento fra gli autoctoni e al 10,1 per cento fra gli stranieri, con un calo di intensità simile per entrambi i gruppi (rispettivamente 1,2 e 1,1 punti percentuali). La riduzione del tasso di disoccupazione si registra al Centro e nel Mezzogiorno (rispettivamente, -2,4 e -2,3 punti), maggiormente per la componente femminile di popolazione.

Nel 2024, rispetto all'anno precedente, si rileva un aumento del tasso di occupazione degli stranieri nella fascia d’età tra i 20 e i 64 anni, in particolare nelle regioni del Centro (+2,4 punti percentuali).

Istruzione

Nel 2024, il grado di istruzione degli stranieri è ancora inferiore a quello degli italiani, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni. Il 48,1 per cento degli stranieri tra i 15 e i 64 anni di età ha conseguito al più la licenza media, rispetto al 34,5 per cento dei coetanei italiani; il 40,2 per cento ha un diploma di scuola superiore e l’11,6 per cento una laurea, a fronte, rispettivamente, del 44,8 per cento e del 20,7 per cento degli italiani nella stessa fascia d’età.

L'Italia nel Contesto Europeo

Al 1° gennaio 2023, l’incidenza degli stranieri residenti in Italia (8,7 per cento) è leggermente inferiore alla media UE. Al tredicesimo posto nella graduatoria dei 27 paesi europei, l’Italia segue la Germania (14,6 per cento) e la Spagna (12,7 per cento), ma precede la Francia (8,2 per cento).

Nel 2023, nella media europea, il tasso di occupazione della popolazione tra 20 e 64 anni cresce in egual misura per stranieri e autoctoni, lasciando inalterato il divario a svantaggio della popolazione straniera. In diciotto paesi UE, il tasso di occupazione della popolazione straniera è inferiore rispetto a quello degli autoctoni. I divari sono più contenuti (inferiori ai due punti percentuali) in Romania, Italia, Cipro e Portogallo; più elevati (superiori ai dieci punti percentuali) in Finlandia, Svezia, Francia, Ungheria, Germania e Bulgaria.

Viceversa, in nove paesi il tasso di occupazione dei cittadini stranieri è più elevato di quello degli autoctoni, in particolare per Lussemburgo e Malta, dove il divario a favore degli stranieri supera i 6 punti percentuali.

Nel contesto UE27, il tasso di disoccupazione per gli stranieri è superiore rispetto a quello degli autoctoni, con un divario che varia da un massimo di 12 punti, in Svezia, a un minimo di 0,5 punti, in Cechia (4,1 punti, in Italia); fa eccezione la Lituania, dove i tassi di disoccupazione degli stranieri non differiscono sostanzialmente da quelli degli autoctoni.

Il divario tende tuttavia a ridursi nella media europea e in nove paesi - tra cui l’Italia - dove si registra una riduzione dell’indicatore maggiore per la popolazione straniera. Nel 2023, in Europa, il tasso di inattività della popolazione straniera diminuisce in misura più contenuta rispetto a quello relativo alla popolazione autoctona, sia nella media europea sia in Italia, dove il valore dell’indicatore per gli stranieri (30,5 per cento) è ancora più basso, rispetto a quello della popolazione autoctona (33,6 per cento), mentre, nella media europea, accade il contrario.

Tabella: Principali Indicatori della Popolazione Straniera in Italia

Indicatore 2022 2023 2024
Popolazione Straniera Residente N/A 5.253.658 5.308.000
Percentuale sulla Popolazione Totale 8,7% 8,9% 8,9%
Tasso di Occupazione (20-64 anni) - Stranieri N/A 65,1% 66,2%
Tasso di Occupazione (20-64 anni) - Italiani N/A 66,4% 67,2%
Tasso di Disoccupazione - Stranieri N/A 11,3% 10,1%
Tasso di Disoccupazione - Italiani N/A 7,2% 6,1%

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