Quanto Vive un Piccione Viaggiatore: Cura e Alimentazione
I piccioni, come gli storni e i passeri, sono uccelli cittadini impeccabilmente integrati. Frequentemente li vediamo sopra i tetti, sui monumenti, ovunque, anche a pascolare sui marciapiedi. Qualcuno li chiama anche colombi, da Columba livia: è il loro nome nobile. I piccioni obbediscono all’istinto che suggerisce loro un agire concreto, improntato alla soddisfazione delle necessità primarie. Un rifugio sicuro e un’adeguata disponibilità di cibo, rappresentano le colonne portanti della loro vita. Un fare così pragmatico consente ai piccioni di sfruttare a fondo le straripanti occasioni delle città: una vastità di siti per il decubito e la nidificazione, e un’alimentazione abbondante sempre accessibile.
Caratteristiche del Piccione Domestico
Tra gli uccelli, il Piccione torraiolo (Columba livia, Gmelin 1789) è stato il primo ad essere addomesticato, diventando oggetto di particolari attenzioni da parte dell’uomo già in epoca egizia (quinta dinastia, IV millennio a.C.) ed assumendo importanza crescente nei rituali religiosi di molte popolazioni precristiane. Originario dell’Europa meridionale, dell’Asia e del Nord Africa, egli è il progenitore selvatico del Piccione domestico (Columba livia domestica) ed in Italia sopravvive ancor oggi lungo l’Appennino Centro-Meridionale, in Sicilia, in Sardegna e nel Carso Triestino. D’altro canto, il discendente domestico ha conosciuto negli ultimi anni una diffusione inarrestabile, sapendosi adattare rapidamente alle caratteristiche degli insediamenti urbani e diventando quindi una delle specie aviarie più diffuse nelle città di tutto il mondo.
Il Piccione domestico è un uccello dal corpo solido (lungo circa 30-36 cm e dal peso variabile tra i 250 ed i 380 grammi), petto arrotondato, capo piccolo e zampe molto corte. Il becco è corto e di colore nero mentre le zampe sono rosso scure, con unghie nere. Il suo piumaggio è fitto e soffice, dalla colorazione variabile secondo le tonalità del grigio e del blu: la testa, il collo ed il petto sono color ardesia, la parte inferiore del corpo è grigio-azzurra mentre il dorso è di colore grigiastro molto chiaro, con groppone biancastro. Caratteristica del piccione sono inoltre le piume iridescenti del collo e del petto, le quali formano la particolare sfumatura metallica - verde intenso, indaco e viola - tipica di questa specie. Le ali, di colore cenerino molto chiaro con pagina inferiore biancastra, sono attraversate da due fasce nere, hanno penne remiganti color grafite mentre le timoniere, più chiare, hanno terminazione nera e vessillo esterno bianco.
Gli occhi - i quali presentano iride arancione negli esemplari adulti, marrone in quelli giovanili - sono spesso circondati da una zona di pelle nuda di colore chiaro. Il Piccione domestico è un volatore resistente, con robusti muscoli pettorali ed ali ampie ed appuntite (l’apertura alare può arrivare a raggiungere i 70 cm) che sbatte in modo rapido e costante, raggiungendo in volo velocità ragguardevoli. La sua eccellente vista gli permette di distinguere i colori e percepire la luce ultravioletta.
Non è presente dimorfismo sessuale (la livrea è perciò uguale nei due sessi) anche se la femmina è generalmente più piccola del maschio. La femmina, una volta scelta la collocazione ideale per il nido (in genere lungo bordi ed alcove - sia di scogliera che di edifici umani - e preferibilmente sotto qualche sporgenza), si accovaccia sul posto ed inizia a tubare per attirare il compagno. Il corteggiamento può durare diversi minuti: il maschio cammina in circolo tenendo la gola gonfia e muovendo ripetutamente il collo per esibire le piume iridescenti; può inoltre offrire lei del cibo quale dono nuziale, rigurgitandolo nel suo becco. La femmina, una volta pronta all’accoppiamento, si accovaccia a terra.
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Nidificazione e Riproduzione
Durante la fabbricazione del nido, la femmina costruisce una fragile piattaforma con la paglia ed i ramoscelli che il maschio le consegna di volta in volta. I piccioni riutilizzano il nido più volte e non asportano - a differenza di molte altre specie di uccelli - il guano accumulato dai loro pulcini: per questo motivo i nidi più vecchi diventano presto un solido ammasso di rifiuti organici, talvolta inglobando uova non schiuse e cadaveri mummificati di neonati morti. Queste scarse condizioni igieniche contribuiscono all’insediamento di microrganismi e parassiti pericolosi i quali, indebolendo le nidiate, sono una delle cause dell’elevata mortalità annua (fino al 90%) dei pulcini.
Il periodo riproduttivo del Piccione domestico è concentrato nei mesi primaverili da marzo a giugno anche se, in presenza di cibo abbondante e condizioni climatiche favorevoli, può durare la maggior parte dell’anno. Fanno eccezione i mesi autunnali, durante i quali le naturali modificazioni fisiologiche della specie (muta e regressione delle gonadi) comportano un calo delle nidificazioni.
La femmina depone solitamente 2 uova alla volta (di forma ellittica, colore bianco uniforme e dimensioni di 2,5 x 5 cm), per un totale di 5 nidiate all’anno (anche se, eccezionalmente, il numero può risultare superiore). Il periodo di incubazione è di circa 18 giorni, durante i quali maschio e femmina si alternano alla cova: il primo a partire da metà mattinata fino al tardo pomeriggio, la seconda per il resto della giornata e nelle ore notturne. Nei primi giorni dalla schiusa delle uova i pulcini sono accuditi da entrambi i genitori e nutriti con il “latte di piccione”, sostanza lattiginosa ricca di proteine e grassi che si forma nel gozzo sia del maschio che della femmina. A questa alimentazione iniziale saranno progressivamente integrate granaglie frantumate e piccoli semi, abituando così i neonati alla dieta propria degli adulti. Dopo circa 25-32 giorni, i piccoli piccioni prendono il volo e raggiungeranno la maturità sessuale tra i 6 e gli 8 mesi.
Alimentazione
In natura i piccioni domestici sono vegetariani (granivori e frugivori) e si nutrono principalmente di granaglie, semi e germogli, pur cacciando in caso di necessità anche piccoli invertebrati (soprattutto molluschi). Nei contesti urbani i piccioni possono nutrirsi del cibo lasciato - con o senza intenzione - dalle persone (ad esempio briciole di pane e rimasugli di cibo), piluccando al suolo o rovistando tra i rifiuti abbandonati. Inoltre, alcuni folti gruppi di colombi urbani possono inoltrarsi per parecchi chilometri nelle campagne circostanti durante i “voli di foraggiamento”, attaccando i campi seminati o le colture prossime al raccolto. Il colombo consuma giornalmente circa 30 grammi di cibo secco e circa 60-90 grammi di acqua la quale, a differenza di molti altri uccelli, non viene ingerita per gravità ma per aspirazione. I piccioni sono uccelli granivori, quindi si nutrono di granaglie di diverso tipo e di legumi (soia, mais, piselli, lenticchie, orzo, farro, grano, ecc.).
Come alimentare i pulcini
Per alimentare i pulcini in maniera semplice si consiglia di utilizzare una siringa da 2,5 ml (ovviamente senza ago) tagliata in cima con delle forbici. Una volta riempita di semi la siringa così preparata, aprite leggermente il becco dell'animale aiutandovi con pollice e indice e inserite delicatamente la siringa nella bocca dell'animale, scendendo leggermente e facendo cadere i semi. Questo metodo per alimentare i cuccioli è da usare per colombi che non vogliono mangiare o che stanno male, così si è sicuri che si nutrano.
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E' importantissimo dare da bere all'animale dopo ogni pasto, per evitare gravi danni al pulcino. Per somministrare acqua ad un piccione, che va somministrata in dose doppia rispetto ai semi (es. per 5 gr di semi vanno somministrati 10 ml di acqua), è preferibile usare una siringa da insulina (sempre senza ago) con la quale farete cadere qualche goccia di acqua sulla narice o sulla punta del becco. Dopo il pasto e la somministrazione di acqua, il gozzo (cioè la piccola sacca che potete tastare sul collo dell'animale quando piena di semi) dovrà risultare morbido al tatto e della dimensione circa di una noce o poco più (per piccioni dai 15 giorni in su). Se il gozzo dell'animale, nel giro di una giornata, non si svuota mai, significa che l'animale non riesce a far progredire e quindi assimilare l'alimento ed è consigliabile somministrare molta acqua per favorirne il passaggio allo stomaco.
Problematiche legate al sovraffollamento
Il sovraffollamento comporta rischi per la salute dell’uomo: provoca epidemie di microrganismi potenzialmente patogeni e lo sviluppo di organismi ectoparassiti, che sopravvivono nei giacigli nutrendosi con il sangue degli uccelli. Gli ectoparassiti vengono disseminati con i voli, e s’insediano nelle infrastrutture visitate dai piccioni: sono zecche molli e acari ematofagi che perdurano nell’ambiente, sopravvivendo emaciati per lunghi periodi di tempo. Affamati di sangue, potrebbero migrare infiltrandosi dai tetti nelle mansarde e invadendo le abitazioni.
Il servizio di allontanamento piccioni, dispone di strumenti incruenti: dissuasori elettrici, meccanici e vari sistemi di esclusione. Eurogreen progetta la collocazione di questi dispositivi anti piccione personalizzandoli, per massimizzarne l’efficacia.
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