Reddito di Emergenza: Requisiti per Cittadini Stranieri in Italia
Il Reddito di emergenza (REM) è una misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari in condizioni di necessità economica a causa dell'emergenza epidemiologica. Il REM è stato introdotto dal decreto legge n. 34/2020.
A partire dal 7 aprile fino alla fine del mese, è possibile inviare la domanda per ottenere il Reddito di emergenza 2021 confermato dal Decreto Sostegni. Questa misura permette ai nuclei familiari che si trovano in difficoltà economica a causa della pandemia di ricevere un rimborso economico per i mesi di marzo, aprile e maggio. Vediamo quindi di ricapitolare a chi è rivolto, quali sono i requisiti per richiederlo e come funziona.
Chi può richiederlo? Requisiti Fondamentali
Per ottenere il Reddito di emergenza 2021 bisogna rispettare alcuni requisiti, come riporta il sito dell’Inps. I requisiti per richiedere il Reddito di Emergenza sono:
- Residenza in Italia del richiedente.
- Un valore dell’ISEE o dell’ISEE corrente inferiore a €15.000; in presenza di minori nel nucleo familiare l’Indicatore da utilizzare è l’ISEE MINORI.
- Reddito familiare di importo inferiore all’ammontare mensile del beneficio spettante (da €400 a €800 come indicato in tabella); per tale calcolo viene indicato di seguire il principio di cassa.
- Patrimonio mobiliare riferito all’anno 2019 di importo inferiore a €10.000 per nucleo composto da una persona, tale soglia è incrementata di €5.000 per ogni componente successivo al primo fino ad un massimo di €20.000. Se nel nucleo è presente un disabile grave o non autosufficiente la soglia è incrementata di €5.000.
- Avere un reddito, riferito alla mensilità di febbraio 2021, inferiore alla soglia pari all’ammontare del Reddito di emergenza (400/800 euro a seconda della composizione del nucleo familiare). Per coloro che vivono in un’abitazione in locazione, la soglia reddituale di accesso aumenta di un dodicesimo del valore annuo di affitto, come da dichiarazione ISEE.
- Avere un patrimonio immobiliare inferiore a 10mila euro riferito all’anno 2020. La soglia viene aumentata di ulteriori 5mila euro per ogni componente del nucleo familiare diverso dal richiedente, fino a un massimo di 20mila euro.
La domanda per il Reddito di emergenza 2021 può essere presentata all’Inps a partire dal 7 aprile fino al 30 aprile. Per presentare la domanda bisogna essere in possesso di una DSU valida.
Documenti Necessari
Prima di presentare la domanda è necessario essere in possesso dell’attestazione riportante il calcolo dell’ISEE 2020. Nel caso in cui almeno un componente del nucleo familiare abbia perso o ridotto la propria attività lavorativa, è possibile richiedere l’ISEE “corrente” al fine di aggiornare il proprio calcolo ISEE con redditi riferiti all’ultimo periodo e non ai due anni precedenti così come previsto dall’ISEE ordinario. Per ricevere assistenza gratuita nella presentazione dell’Isee, sia ordinario che corrente, contatta la sede Caf Cisl più vicina.
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Importo del REM
L’importo minimo complessivo del bonus è pari a €800 (erogato in due quote da €400) per un nucleo familiare composto da una persona e può arrivare fino a €1.600 per le famiglie più numerose (erogato in due quote da €800). Per determinare l’importo del REm, si moltiplica il valore base del sussidio (€ 400) per il parametro della scala di equivalenza ISEE, che assegna un valore ad ogni componente il nucleo familiare. Il valore massimo, con presenza di componenti disabili, è pari a € 840.
Incompatibilità
Non si ha diritto al reddito di emergenza se:
- Uno dei componenti del nucleo familiare ha percepito una delle indennità prevista dal decreto CURA ITALIA.
- Percettori di Reddito o pensione di Cittadinanza.
- Se pensionati ad eccezione di titolari di assegno ordinario di invalidità.
- Se detenuti o ricoverati in strutture di lunga degenza a totale carico dello Stato; in questi casi rimane il diritto ad accedere al beneficio per i rimanenti componenti del nucleo familiare ovvero non devono essere conteggiati sulla scala di equivalenza detenuti e/o ricoverati a totale.
- Titolari di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda sia superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo.
Inoltre, non è cumulabile con i redditi da lavoro indipendente, la cui retribuzione lorda complessiva sia superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo. Infine, non è compatibile nemmeno con il Reddito o la Pensione di cittadinanza percepito al momento della presentazione della domanda.
Indennità Incompatibili
Riportiamo di seguito le indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica appartenenti alle seguenti categorie per i quali NON è possibile ottenere il ReM:
- Lavoratori autonomi iscritti alle gestioni INPS.
- Liberi professionisti titolari di partita IVA iscritti alla gestione separata.
- Lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione separata.
- Lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali.
- Lavoratori dello spettacolo.
- Lavoratori agricoli.
- Lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali.
- Lavoratori intermittenti.
- Lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
- Incaricati alle vendite a domicilio.
- Lavoratori domestici.
Compatibilità con Disoccupazione NASPI e CASSA INTEGRAZIONE
Il ReM è compatibile con disoccupazione e cassa integrazione. In questi casi bisognerà fare attenzione in presenza di:
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- NASPI, il reddito percepito deve essere conteggiato insieme agli altri redditi percepiti dalla famiglia, nel mese di aprile, al fine di verificare il requisito del reddito familiare.
- Se in cassa integrazione, il reddito percepito ad aprile deve essere conteggiato con quelli del nucleo al fine di verificare il requisito del reddito familiare; si ricorda che in caso di titolari di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda sia superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo, non si ha diritto alla prestazione.
Come Presentare la Domanda
E’ obbligatorio farla online, e ci sono due vie percorribili: o attraverso il sito nell’Inps, oppure attraverso i Patronati.
Assegno di Inclusione (AdI) e Cittadini Stranieri
L’Assegno di Inclusione è una nuova misura di sostegno economico e di inclusione socio-lavorativa riconosciuta a partire dal 1 gennaio 2024. I cittadini stranieri possono accedere all’AdI solo in presenza di alcune condizioni:
- Cittadino europeo o un suo familiare, che deve essere titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale (asilo politico o protezione sussidiaria), di cui al D. Lgs. 19 novembre 2007, n.
- Residente in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.
Reddito di Cittadinanza e Cittadini Stranieri
Il reddito di cittadinanza è una forma di reddito minimo garantito offerto dallo stato ai nuclei familiari in difficoltà. Vi sono poi requisiti di residenza. Specificamente, che si sia residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in maniera continuativa. Il che qualifica l’Italia come il paese Ue con il requisito di residenza più stringente.
Dati Statistici
Stando all’ultimo aggiornamento dell’istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) pubblicato a gennaio 2022 e relativo al mese di dicembre dell’anno precedente, erano circa 1,2 milioni i nuclei familiari beneficiari di Rdc in Italia. Mediamente, i cittadini stranieri ricevono importi medi inferiori rispetto agli italiani, probabilmente a causa delle discriminazioni esistenti rispetto alle famiglie numerose, che risultano meno coperte e che sono più frequenti tra i cittadini stranieri. Tra 2019 e 2021 per i cittadini italiani l'importo medio mensile del reddito di cittadinanza è aumentato del 9,3%, passando da 537 a 587 euro. Ciononostante, gli importi per questi ultimi continuano ad essere inferiori rispetto a quelli erogati agli italiani.
Gli stranieri, comunitari e non, costituiscono poco più dell'8% della popolazione italiana. La quota di persone considerate a rischio povertà, che tra i cittadini italiani è pari al 18,9% del totale, sale al 24,2% per i cittadini comunitari e al 36% nel caso degli extra-comunitari. Secondo questi criteri, il 6,8% degli italiani si trova in condizioni di grave deprivazione materiale. Un dato che sale al 9,5% nel caso degli europei e al 15,4% dei cittadini extra-comunitari.
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Mentre se analizziamo i dati sull'intensità lavorativa, intesa come bassa frequenza di mesi lavorati in un anno, questa è una condizione che interessa appena il 6,4% degli stranieri comunitari e il 5,1% degli extra-comunitari. Nel caso degli italiani invece la cifra sale al 10,5%, ovvero il doppio rispetto a questi ultimi.
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