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Escursioni al Rifugio Bonatti: Sentieri e Panorami Indimenticabili

Oggi visitiamo la verdissima Val Ferret, una delle zone più belle della Valle d'Aosta. L’escursione che abbiamo pianificato è estremamente panoramica e ci porterà a due dei rifugi più noti della Valle d’Aosta: il Rifugio Walter Bonatti ed il Rifugio Elena.

Come Arrivare al Rifugio Bonatti

Da Courmayeur, dove pernottiamo, guidiamo sulla statale che porta ad Entrèves. Da qui seguiamo le indicazioni per la Val Ferret e raggiungiamo la località di Lavachey, dove lasciamo la macchina. Ad Arnouva si trova l’imbocco del sentiero 28A che conduce al Rifugio Bonatti.

Accesso alla Val Ferret e Trasporti

In agosto l'accesso alla Val Ferret è regolamentato ad orari e c'è un limite fisico di automobili che riescono a starci dentro. Ammesso che riusciate a salire in auto c'è da sborsare un'enormità per il parcheggio. L'alternativa è prendere le navette che partono da Courmayeur e salgono per le due vallate, Val Ferret e Val Veny.

Bisogna quindi trovare un posto dove lasciare l'auto o anche in paese e zone limitrofe il salasso è garantito. Noi abbiamo preso la prima navetta di fronte ad un supermercato distante qualche centinaio di metri dal bivio per le vallate, quindi fate attenzione che sia quello per la Val Ferret. Siete riusciti a salire? Bene ora la prossima destinazione è Plancipieux, dove si scende e si aspetta una seconda navetta che finalmente ci porta sotto l'inizio del sentiero per il rifugio.

Descrizione del Percorso (Sentiero 28A)

Il sentiero consigliato per raggiungere il rifugio Bonatti (2025 m) è quello indicato dal segnavia 28A. Il percorso è agevole, molto panoramico e permette un colpo d’occhio privilegiato su tutta la vallata sottostante.

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Il sentiero inizia subito ripido nel bosco verdeggiante, pieno di piante, fiori, colori. Gli occhi ringraziano, il fiato un pò meno a causa dell'effetto serra che si crea in questo bosco per il caldo d'Agosto. Il sentiero comunque non è mai impegnativo a livello tecnico, c'è solo un discreto dislivello da affrontare e il caldo non aiuta.

Superato il bosco, si sbuca su verdi pascoli dai quali è visibile sulla destra il rifugio. Il sentiero continua armonico, con salita non troppo accentuata, incrociando alcuni vecchi casolari e un torrente dal quale, in pochi minuti, si raggiunge il rifugio.

Altro percorso è quello che parte dalla strada principale, appena prima del ponte in legno, (segnavia n.28) che si inoltra a sinistra nel bosco di larici, sulla larga e comoda pista forestale. Dopo i primi metri e le prime curve, la salita accentua la sua pendenza.

Passato questo dopo pochi metri sulla nostra destra si vedono i cartelli indicatori posti all’inizio del sentiero. Appena dopo poco si incrocia un sentiero che arriva dalla nostra destra (forse si tratta di un vecchio tracciato). Teniamo la nostra sinistra e saliamo. Dopo circa 40 minuti di cammino a quota 2000 metri dopo quasi 2 km si incontrano degli alpeggi. Teniamo la nostra destra e passiamo proprio in mezzo a due alpeggi per proseguire. Dopo 1h e 10 min di cammino, 2 km e 900 m circa di lunghezza, a quota 2024 m s.l.m raggiungiamo il Rifugio Bonatti che sorge ai piedi delle Grandes Jorasses, proprio di fronte al magnifico ghiacciaio di Frébouge.

Dettagli del Percorso

  • Punto di partenza: Lavachey (Val Ferret)
  • Segnavia: 28A
  • Dislivello: 700 metri (circa)
  • Difficoltà: Escursionistica

Il Rifugio Bonatti e i Suoi Panorami

Il Rifugio Bonatti sorge su un magnifico piano erboso ai piedi delle Grandes Jorasses, proprio di fronte al magnifico ghiacciaio di Frébouge. Arrivati al rifugio ci stendiamo dove troviamo uno spazietto e ci rinfreschiamo alla freschissima fontana. E' pieno di gente, dentro e fuori, cosa insolita per la valle d'Aosta che conoscevamo fin'ora, sempre libera da calche, sempre super accogliente. Nonostante tutto riusciamo a prendere una birra e a goderci il sole giocando a carte.

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Alpe Malatrà Superiore

Raggiunto il rifugio si può percorrere il sentiero alle spalle del Bonatti che porta, dopo circa 20/30 minuti all'Alpe Malatrà Superiore a quota 2208 m s.l.m. Un alpeggio meraviglioso che merita una visita soprattutto se avete un cagnetto come noi.

Anello dal Rifugio Bonatti al Rifugio Elena

Raggiunto il Rifugio Walter Bonatti, dedicato al celebre alpinista quando ancora era in vita, ci sposteremo poi verso il Rifugio Elena, lungo un sentiero-balconata che offre una vista magnifica sulle Grandes Jorasses.

Verso le 15.30, proprio come ci disse una signora sulla navetta, il rifugio si svuota. Nel giro di 30 minuti restiamo quasi soli, a farci compagnia solo qualche straniero. Adesso finalmente ci godiamo calma e relax, ma non possiamo sostare troppo perché al contrario degli altri noi chiuderemo un giro ad anello.Proprio dietro il rifugio infatti c'è una traccia segnata e ben visibile che sale per un breve tratto e poi comincia a scendere verso sinistra. Il sentiero è bellissimo, tutta un'altra cosa rispetto al breve e faticoso sentiero dell'andata. Sempre panoramico, sempre ventilato, a saperlo prima avremmo fatto il giro al contrario.

Tornati al bivio seguiamo quindi le indicazioni per il Rifugio Elena. Qui ci troviamo di fronte ad un nuovo bivio. Ma appena siamo fuori uno squarcio di azzurro proprio in direzione del Rifugio Elena sembra un richiamo. Attraversiamo la Dora di Ferret grazie ad un ponticello di legno e imbocchiamo un comodo sentiero sterrato che con ampi tornanti conduce fino al Rifugio Elena.

Dettagli del Percorso ad Anello

  • Partenza: Rifugio Bonatti
  • Arrivo: Rifugio Elena
  • Caratteristiche: Panoramico, sentiero-balconata

Variante del Tour del Monte Bianco

Fino al 2006 il TMB, per raggiungere il rifugio Bonatti, seguiva la cresta del Mont de la Saxe, riconosciuta da molti come il miglior punto di osservazione dal quale ammirare il versante meridionale del massiccio del Monte Bianco. Il pegno che però gli escursionisti dovevano pagare per godere di tale vista era un intenso sforzo fisico, dal momento che per raggiungere la cresta dovevano affrontare una ripida e stancante salita di più di 1.200 metri da Courmayeur. Rimane una delle due varianti della tappa, insieme a quella che percorre la Val Sapin, sul lato meridionale del Mont de la Saxe, con la quale si ricongiunge alla sella omonima.

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Descrizione del Percorso Alternativo

L’itinerario inizia nella piazza della chiesa di Courmayeur (1226mt) e si insinua, fra la chiesa stessa e la casa delle guide, nella stretta via che presto diventa Strada del Villair. Si rimane sulla strada che, in salita, conduce fuori da Courmayeur attraverso giardini ed edifici fino al limite superiore di Villair (1327mt), dove da asfaltata diventa sterrata; la si continua a percorrere fino a un bivio ben segnalato e, tenendo la sinistra, si attraversa il ponte sul torrente. Poco dopo, sulla sinistra, un sentiero fra gli alberi permette di tagliare alcuni tornanti della strada, alla quale in breve si ricongiunge. Lasciata la strada, salendo fra gli alberi e attraversando rari spazi aperti, il sentiero, ben tracciato, presenta tratti molto ripidi e vari tornanti, ma preso ad un passo tranquillo e senza fretta può risultare comunque piacevole.

Dal bivio sulla strada, in circa 1 ora e 1/4 si raggiunge l’abitato di Le Pré, appena sopra il limite di vegetazione, dominato dal Rifugio Bertone (1989tm, 2h 15m). Subito prima di arrivare al rifugio si può godere di una meravigliosa vista del Monte Bianco, dell’Aguille Noire e, 700 metri più in basso, di Courmayeur. Per chi ha iniziato il tour da Courmayeur, e non ha potuto evitare una partenza nel pomeriggio, può considerare di passare la notte al rifugio e raggiungere, comunque agevolemente, il Rifugio Elena il giorno successivo in circa 5 ore e 30 minuti. Seguendo il sentiero a destra del rifugio si raggiunge una tavola panoramica (2030mt) presso la quale il sentiero si divide: a sinistra procede per la Val Ferret lungo il nuovo percorso del Tour del Monte Bianco, a destra, invece, si inerpica verso la cresta del Mont de la Saxe. Prendendo il bivio a destra, il sentiero percorre il versante del Mont de la Saxe che dà sulla Val Ferret, donando magnifiche vedute verso il Col de la Seigne, con l’Aguille Noire e le Grandes Jorasses a far da quinta, e verso il Monte Bianco con i suoi ghiacciai e le sue pareti rocciose.

Il sentiero si insinua ora fra boschetti di ginepri e di larici e cespugli di mirtilli, poi attraversa prati offrendo sempre viste impagabili ad ogni passo: quando si biforca a monte delle rovine dell’Alpe Lechey (1938mt) si prosegue mantenendosi sul sentiero principale attraverso alcuni pascoli e in 30 minuti si arriva alle stalle dell’Alpe Léche (1929mt). Entrati nel Vallon d’Armina,si scende verso il torrente: se si è scelto di pernottare in tenda, anche al di fuori dei campeggi attrezzati, un buon posto tappa per passare la notte lo si trova risalendo per un breve tratto il corso d’acqua. Si supera il torrente grazie a un ponticello, quindi si scende verso le baite dell’Alpe Arminaz (2033mt, 2h / 4h 15m)) dove il sentiero piega improvvisamente a destra e si congiunge ad un altro sentiero. Il TMB prosegue invece sulla sinistra, aggirando con una leggera discesa una collinetta e passando in mezzo ad un bosco di larici, prima di raggiungere l’Alpe Sécheron. Si passa a monte delle baite e si prosegue fino a giungere ad un altro bivio (l’ultimo della tappa) in circa 20 minuti.

Consigli Utili

La pausa panino si trasforma in un pranzo vero e proprio con tanto di dolce, caffè e ammazza caffè. Anche questa è la montagna.

Avevo però letto che nei mesi di giugno e luglio bisogna prestare molta attenzione perché si ancora possono trovare nevai scivolosi e soprattutto il ponte che permette di attraversare il torrente Combette viene ripristinato da metà luglio. Chiedo informazioni preso il rifugio e il gestore mi consiglia di scendere per la stessa strada utilizzata all’andata. La settimana scorsa il ponte non era ancora stato posizionato e hanno dovuto chiamare l’elisoccorso per recuperare una signora. Vorrei rincorrerle e chiedere loro maggiori dettagli ma per una volta faccio prevalere la ragione e rinuncio.

Il percorso appena descritto non presenta difficoltà tecniche e il dislivello è piuttosto contenuto (700 metri circa). Non sottovalutate però la lunghezza totale dell’anello e dosatelo in base al vostro allenamento.

Informazioni Aggiuntive

Per arrivare a Courmayeur si prende l'autostrada A5. E’ possibile arrivare ad Aosta e proseguire su strada normale, godendosi il panorama, oppure percorrerla per intero. Ricordiamo che da Aosta a Courmayeur si paga comunque sempre l’intero tratto, anche se si sceglie di uscire in una tappa intermedia. Si può lasciare la macchina in diversi punti, noi abbiamo preferito, data l'ora del mattino, portarci più possibile nelle vicinanze del sentiero.

Dati Escursione

  • Luogo: Valle d'Aosta - Val Ferret
  • Condizioni Meteo: Soleggiato
  • Difficoltà: Escursione resa faticosa dal passaggio nel bosco nelle giornate afose. Effetto serra garantito.
  • Durata: 4h l'anello
  • Panorama: 5/5 - Paesaggio eccezionale.

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