Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna: un borgo tra storia, arte e tradizioni
Santarcangelo di Romagna, elegante e "modaiola", è uno dei borghi più affascinanti della Romagna. Se sei alla ricerca di nuove tendenze e di bellezza, Santarcangelo è il posto giusto: botteghe tradizionali, negozi di abbigliamento e oggettistica dallo stile ricercato e raffinato, e locali super instagrammabili e gustosi.
Santarcangelo è un borgo storico che ha saputo rinnovarsi, dando spazio al pensiero giovane e creativo. Non è raro vedere la cittadina animata da giovani, sia locali che provenienti da fuori. I veri custodi del paese sono i suoi abitanti, ed è facile rendersene conto.
Piazza Ganganelli e l'Arco dei Becchi
Il centro storico inizia da Piazza Ganganelli, dedicata a Lorenzo Ganganelli, divenuto poi Papa Clemente XIV. L'arco, oggi, rappresenta un segnale di allarme per le coppie di innamorati. In occasione della Fiera di San Martino, ogni anno l’11 novembre, viene organizzata la “Fira di Becc” (fiera dei cornuti). Sotto l’arco viene appeso un trofeo di corna bovine e la tradizione popolare vuole che, se passando sotto l’arco le corna si muovono, sia il caso di mettere in dubbio la fedeltà del/della partner.
Attraversata la Piazza con la fontana a forma di Pigna, disegnata da Tonino Guerra, cominciate a salire le scale. Addentratevi nel labirintico centro medioevale custode prezioso della quotidianità dei suoi abitanti.
Al centro di Piazza Ganganelli si trova la Fontana della Pigna, simbolo della donna e della fertilità, che fu realizzata da un’idea di Tonino Guerra, poeta e personaggio eclettico, che passò tutta la sua vita a Santarcangelo di Romagna, nella casa con terrazzino che affaccia sulla piazza.
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Il Borgo Medievale e i suoi tesori
Santarcangelo è un continuo saliscendi, tipico di tanti borghi italiani, e il suo borgo medievale è un vero scrigno di tesori. Le sue mura, il suo castello, i suoi palazzi, le sue case, le sue botteghe e le sue tradizioni sono prova evidente di come si possa mostrare il proprio passato ma allo stesso tempo evolversi senza rimanere perennemente ancorati al tempo che fu.
Non perdete il Museo del Bottone, un luogo che appartiene alla tradizione, quella vera, quella di un tempo. Un altro museo che dovete visitare è il Museo dedicato a Tonino Guerra. Tenete come punto di riferimento per informazioni su orari e visite guidate lo IAT.
La Rocca Malatestiana
Edificata su antichi resti, la rocca odierna sfoggia un maschio di fine Trecento e tre torrioni voluti da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel 1447. Sebbene sotto il dominio dei Malatesta dalla prima metà del 1200, come tanti altri territori e rocche del periodo, anche questa fu oggetto di contesa tra i Signori di Rimini, i Montefeltro, i Borgia e lo Stato Pontificio. Attualmente di proprietà della famiglia Colonna di Paliano, la rocca non è normalmente aperta al pubblico.
▶︎ Curiosità: una leggenda narra che proprio in questo luogo furono uccisi Paolo e Francesca da Rimini, la cui storia fu narrata da Dante e tanto cara a Gradara 😜 . Pare anche che la Rocca fosse collegata alla Pieve di San Michele Arcangelo tramite un cunicolo in passato accessibile dalla cripta della chiesa, consentendo agli abitanti della rocca di fuggire in caso di assedio.
I Musei di Santarcangelo
A Santarcangelo di Romagna i musei raccontano storie che vanno dall’antichità ai giorni nostri.
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- Nel Mondo di Tonino Guerra, che accoglie le opere del maestro, personaggio a dir poco poliedrico noto per le sue poesie e fontane.
- MUSAS - Museo Storico Archeologico, una viaggio dall’archeologia all’Ottocento, con una sala interamente dedicata a Papa Clemente XIV.
- MET - Museo etnografico degli usi e costumi della gente di Romagna, ricco di testimonianze e racconti delle tradizioni popolari.
- Museo del Bottone, un museo unico nel suo genere, piccolo ma ricco di bottoni che ripercorrono oltre 400 anni di storia.
Santarcangelo Sotterranea: un mondo misterioso
Cambiamo completamente atmosfera: dalla vivacità del centro storico ci spostiamo alla misteriosa Santarcangelo sotterranea. In pratica Santarcangelo sorge su una vera e propria città sotterranea, fatta di cavità, pozzi, cunicoli e gallerie sviluppatasi su otto livelli che, nel corso dei secoli, fu sfruttata per molteplici fini. Da rifugio durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, a ghiacciaie, granai, luoghi di culto e per la conservazione del vino e degli alimenti, la parte orientale del Colle Giove è ancor oggi avvolta in parte nel mistero.
Ci sono diverse ipotesi a riguardo queste grotte: per alcuni erano destinate ad un uso pratico come depositi per la conservazione del tipico Sangiovese, grazie alla temperatura costante di 12/13 gradi, per altri non si esclude, invece, una finalità culturale, tipo grotte paleocristiane, piccole basiliche per i monaci. Fatto sta che ancora oggi, rimane tutto un mistero!
Con una temperatura costante intorno ai 12-13° e un tasso di umidità nell’ordine dell’80-90%, sono erroneamente chiamate grotte tufacee: si tratta, infatti, di cavità artificiali non naturali, veri e propri ipogei. Non è presente tufo, piuttosto arenaria compattata dall’argilla dei fiumi. Pensate che se venissero uniti tutti i cunicoli, si formerebbe un percorso lungo ben 6km. Ogni abitazione aveva una propria grotta. Questo ad eccezione delle grotte monumentali, cinque in tutto, grandi e dalla struttura articolata.
La grotta monumentale pubblica è l’unica sempre visitabile grazie alle visite guidate dell’ufficio IAT (sito ufficiale con giorni, orari e prezzi). La visita inizia dalla grotta Amati e termina con l’uscita dalla grotta Contradina, due delle cinque grotte monumentali.
Mutonia: l'arte del riuso
Avete presente il set di un film post-apocalittico in cui in pochi si sono salvati e decidono di proseguire la loro vita come comunità eletta, votata alla salvaguardia di quello che rimane? Da Londra, negli anni 90, hanno deciso di abbandonare gli agi e le consuetudini delle briglie sociali e culturali per creare un loro spazio. Con materiali metallici di scarto provenienti da auto, moto e macchinari vari, hanno prodotto sculture, automi, animali mitologici, cyborg e insetti dal sapore post atomico. In realtà non è proprio così perché gli abitanti di Mutonia sono pacifici e molto collaborativi con il loro paese di adozione.
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Potete arrivare e parcheggiare l’auto nel piccolo spazio prima di varcare il cancello ed entrare a piedi. Abbiate rispetto per le strutture che sono davvero fenomenali e uniche al mondo, ma soprattutto abbiatene per gli abitanti del posto.
Stamperia Marchi e l'Antica Tradizione Romagnola
La Stamperia Marchi è una vera istituzione di Santarcangelo e conserva al suo interno l’antico mangano seicentesco, unico al mondo ancora utilizzato per la follatura dei tessuti. Osservare gli stampi in legno incisi a mano è come fare un salto indietro nel tempo, la ricetta del color ruggine utilizzato per la stampa è custodita gelosamente e tramandata di generazione in generazione.
A fianco della Stamperia Marchi, l’antica Pescheria Comunale è ancora una delle poche ancora attive nella provincia di Rimini. Costruita nel XIX secolo, la si riconosce per le sue porte di accesso ad arco e i banchi di pietra. Dall’altro lato della stamperia, le Beccherie, oggi sede dell’ufficio IAT. Costruito nel 1842, sorge su quello che un tempo era il macello pubblico.
Piatti Tipici e Ristoranti Consigliati
Sembrerà banale dirlo ma a Santarcangelo è estremamente difficile trovare un locale dove non si mangi bene. La Sangiovesa, Il Calicanto, La Vermuteria, Ai Lazaroun, Dai galletti sono solo alcuni ristoranti tra i quali scegliere.
Si dice in Romagna che la piadina di Santarcangelo sia la piadina “vera”, la piadina “di mezzo” tra quella riminese e quella cesenate/ravennate.
Visitare Santarcangelo di Romagna è un vero piacere: è quella meta sempre presente quando si tratta di organizzare una colazione o un pranzo in un posticino carino, quando hai voglia di riempirti gli occhi di bellezza, quando cerchi la tradizione rivisitata in chiave moderna e l’ospitalità romagnola, quando hai voglia di Romagna e perché no, anche di un po’ di street art.