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Siracusa: Turismo, Mare e Cosa Vedere

Scoprire e vivere questa parte del sud-est della Sicilia è un’esperienza unica, che da sempre riesce a fare innamorare viaggiatori e turisti provenienti da tutto il mondo, con il fascino e la bellezza sconfinata della sua cultura, la storia, le tradizioni, l’arte, i paesaggi e con una natura in grado di regalare mille emozioni! E sicuramente, non basterebbe solo un giorno o un solo viaggio, per scoprire le mille cose ed i luoghi che ci sono da vedere a Siracusa e dintorni! Immaginate per un attimo di scorrere un libro di Storia, dall’antichità ai giorni nostri: tutto questo e molto altro ancora, lo si può concentrare nella visita dell’antica città di Syrakousai! Un itinerario da trasformare in realtà al più presto …

4 Passi nella Storia dell’antica Siracusa

Ovviamente, come ogni buon itinerario che si rispetti, non posso esimermi del condividere con tutti voi 4 passi nella Storia e nelle leggende di Siracusa e dintorni, per meglio comprendere i luoghi che poi andremo a visitare. Siracusa è terra di antica storia che si mescola con miti e leggende altrettanto antichi. Tutto questo ha contribuito a fornire un quadro di grande fascino a questa polis siceliota, fondata nel 734 a. C. da coloni corinzi.

Fu una città per lungo tempo in mano a tiranni - mecenati ( i 5 tiranni di Siracusa, fra i quali spicca Dionigi I, sono passati alla storia non per nulla!), che da una parte coltivavano la guerra per aumentare la potenza ed il prestigio personale, dall’altro, accoglievano nelle proprie corti i migliori pensatori, studiosi e poeti del tempo (Archimede un nome sopra tutti), costruendo templi, teatri, ville, edifici pubblici e fortificazioni, facendo accrescere la nomea e lo splendore della polis siracusana. Una grandezza che portò Siracusa a competere nelle guerre per il dominio sul Mediterraneo, sconfiggendo Atene ed allontanando i Cartaginesi dalla Sicilia.

Val la pena soffermarsi un attimo sulla genialità del progetto del tiranno Dionisio I, che trasformò l’intera Siracusa in una fortezza inespugnabile protetta dagli attacchi di terra e dal mare, sfruttando con maestria la stessa morfologia dell’isola, con il suo istmo e il porto militare. Che la grandezza di Siracusa fosse legata anche all’estensione dell’antica Pentapoli, pare cosa innegabile, visto che i 5 quartieri di cui era composta, e cioè Ortigia, Akradina, Tike, Neapolis, Epipolis, la facevano definire come piccola Atene.

La decadenza della città di Siracusa ebbe inizio con la sua conquista da parte dei Romani, avvenuta nel 212 avanti Cristo. Da quel momento, varie dominazioni e culture mediterranee si sono succedute, lasciando la propria impronta, senza mai far tornare Siracusa alla passata grandezza! In questa splendida terra si possono leggere le tracce della cultura Araba, Bizantina, Sveva, Normanna, Aragonese, dell’arte che va dal periodo siciliota, al magno-greco, a quello Medievale al Rinascimento, al Barocco e oltre! Sono davvero grandi luoghi del cuore quelli che andremo a visitare con Enrica, luoghi capaci di stregare l’anima di chiunque ami il Bello …

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8 Luoghi imperdibili nel sud-est della Sicilia: Cosa vedere a Siracusa e dintorni

Cominciamo quindi a scoprire gli 8 luoghi imperdibili nel siracusano, iniziando dal cuore della città di Siracusa!

1. La città e l’Isola di Ortigia

Nessuna visita della del sud-est della Sicilia può definirsi completa, se non ricomprende la visita del centro storico di Siracusa e dell’Isola di Ortigia! Una città che dal 2005 è stata inserita fra i siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, insieme alle Necropoli Rupestri di Pantalica! Alla visita di questi splendidi monumenti occorre aggiungere anche quelli, altrettanto stupendi, che si trovano ad Ortigia, il vero cuore del centro storico di Siracusa.

Solo così si riesce ad avere un quadro più completo dello sviluppo urbanistico ed architettonico di quella che fu, a detta di Cicerone, “la più grande e la più bella fra le città greche”. Ortigia, come la Sicilia tutta, fu patria dei Greci, dei Romani, dei Bizantini, degli Arabi, dei Normanni, degli Svevi e degli Aragonesi. Tutti questi popoli, dalla storia ricca e complessa, ci hanno lasciato numerose testimonianze monumentali, ma anche nelle tradizioni popolari ancora vive.

Ortigia, ha un fascino davvero raro, che conquista tutti! Da sempre continua ad essere scelta come set fotografico e cinematografico e, camminando fra le sue stradine, molte delle quali di matrice greca e araba, ne respirerete la sua magia. Vi consiglio di trovarvi alla Fonte Aretusa al calar del sole, per ammirare uno dei più splendidi tramonti al mondo, quello sul Porto Grande. Nelle acque di quest’ultimo, Siracusa sconfisse Atene in una grandiosa battaglia navale, combattuta nel 413 a.C., testimoniando la potenza, non solo culturale, ma anche economica e militare della città siceliota.

Cuore di Ortigia e acropoli della Siracusa greca, in Piazza Duomo campeggiano la Cattedrale, che ingloba il tempio di Atena (V secolo a.C.) ed altri bellissimi edifici, come il settecentesco Palazzo Beneventano del Bosco, i seicenteschi palazzi del Senato ed Arcivescovile, e la settecentesca Chiesa di Santa Lucia alla Badia, che custodisce il dipinto del Caravaggio “Il Seppellimento di Santa Lucia” del 1608.

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Da non perdere è la visita allo spettacolare Castello svevo di Maniace, sulla punta del promontorio del porto della città di Siracusa! Voluto da Federico II, è stato oggetto di di molti lavori di restauro che lo hanno riportato all’antico grande splendore! Dal 2015 il Castello si è inoltre arricchito di uno splendido Antiquarium con due sale espositive, mentre nel 2021, la Sala Ipostila ha accolto la scenografica installazione/esposizione di specchi frantumati, realizzata dall’artista Alfredo Pirri.

Altra tappa d’obbligo è il mercato di Ortigia, un’esplosione di colori, profumi e sapori. Non mancherei infine di gustare un cannolo di ricotta e magari. anche un gelato e una granita di mandorla o di limone per ristorarvi in una calda giornata estiva. Anche questo è uno dei mille motivi per decidere di visitare Siracusa!

2. Il Parco Archeologico della Neapolis

Il visitatissimo Parco Archeologico della Neapolis include dei veri tesori del patrimonio culturale mondiale, quali il Teatro Greco, costruito nel primo quarto del V secolo a.C., l’Orecchio di Dionisio, una cava di pietra famosa per la sua eco, simile al condotto uditivo dell’orecchio umano, l’Altare di Ierone II, il più grande altare sacrificale finora rinvenuto, dedicato a Zeus Eleutherios, l’Anfiteatro di età augustea e l’area vastissima delle famigerate, cave di pietra greche verosimilmente sfruttate dal V al III secolo avanti Cristo.

Da non perdere assolutamente, se siete a Siracusa nel periodo giusto, sono le rappresentazioni classiche di Siracusa organizzate presso lo splendido Teatro Greco dall ‘I.N.D.A (Istituto Nazionale del Dramma Antico).

3. Il Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” a Siracusa

Fra le cose da vedere assolutamente durante la visita di Siracusa, c’è il Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi”. Costruito fra il 1967 e il 1986, dall’architetto Franco Minissi all’interno del bellissimo e ricco giardino storico della settecentesca Villa Landolina, è ubicato a circa centro metri dal Parco Archeologico della Neapolis, in prossimità delle Catacombe Cristiane di S. Giovanni. L’apertura del Museo risale al 1988 e il primo Direttore fu l’archeologo Giuseppe Voza.

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Ampliato e rinnovato nel tempo, ad oggi illustra molto bene sia la preistoria (Settore A), che la storia di numerosissimi siti archeologici della Sicilia centrale e orientale. In particolare il settore B è alle colonie greche, mentre il settore C è dedicato alle colonie fondate in Sicilia direttamente dalla polis siracusana. Nel 2010 vi è stato inaugurato anche un ricchissimo Medagliere, dove è possibile ammirare eccelse monete e splendori della gioielleria antiche.

4. Noto, capitale del Barocco Siciliano

Noto dista appena 31 km da Siracusa, circa mezz’oretta in auto e si trova nella zona sud-ovest della provincia di Siracusa, fra Avola e Pachino. Pensate che il comune di Noto è il più vasto in Sicilia e il quarto in Italia. La prima cittadina di Noto, oggi conosciuta come “Noto Antica”, era ubicata sul Monte Alveria. Davvero ricca e fiorente, fu distrutta nel 1693 da un forte terremoto, che devastò comunque anche numerosi altri centri della Sicilia sud-orientale.

Giuseppe Lanza, Duca di Camastra, decise di ricostruire la città, quella attuale, in un altro luogo più vicino al mare, sul colle Meti. Alla costruzione della nuova Noto parteciparono l’ingegnere militare olandese Carlos de Grunenbergh, il matematico Giovanni Battista Landolina, il gesuita fra’ Angelo Italia e tanti importanti architetti, quali Rosario Gagliardi, Paolo Labisi, Vincenzo Sinatra, Antonio Mazza, che nella prima metà del Settecento, crearono un vero e proprio “Giardino di Pietra”, per riprendere le parole dello storico dell’arte Cesare Brandi.

Noto, insieme ad altre otto città caratterizzate dall’impronta tardo barocca (i centri storici di Caltagirone, Noto e Ragusa oltre ad alcune aree urbane specifiche di Catania e Scicli e monumenti specifici nei centri storici di Modica, Palazzolo Acreide e Militello nelle valli vicino Catania), sono state insignite dal 2002 dall’Unesco, del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Durante la visita di Noto, rimarrete estasiati di fronte allo splendore, in tutti i sensi, delle sue chiese e dei suoi palazzi nobiliari, come il bellissimo Palazzo Nicolaci di Villadorata, che si erge lungo la via dove si svolge ogni anno l’Infiorata.

5. La Villa Romana del Tellaro

Lungo la strada provinciale che da Noto porta a Vendicari, vi consiglio di fermarvi per visitare la splendida Villa del Tellaro. La splendida Villa, risale al IV secolo dopo Cristo ed è coeva di quella scoperta parecchi anni fa in provincia di Messina, a Patti Marina, oltre che con la famosa Villa romana di Piazza Armerina. Tutte queste Ville di epoca romana, sono assolutamente strategiche nella ricostruzione dell’aspetto socio-economico della Sicilia tardo-antica.

La Villa romana del Tellaro, più piccolina di quella di Patti Marina, ha il corpo centrale organizzato intorno ad un grande peristilio. Il lato nord del portico annovera ancora una pavimentazione musiva con festoni d’alloro, con cerchi e ottagoni ad includere motivi floreali e geometrici. Sul portico nord si affacciano tre ambienti che ancor oggi preservano, quasi intatti, dei superbi mosaici figurati policromi, opera sicuramente di maestranze africane.

Nel primo ambiente da ovest, è possibile ammirare un bel mosaico, con il riscatto del corpo di Ettore: Ulisse, Diomede e Achille, pesano il corpo di Ettore che si trovava su un piatto della bilancia, ne vediamo oggi solo i piedi, mentre l’oro del riscatto è posto nell’altro piatto. Nel secondo ambiente troviamo dei pannelli con satiri e menadi danzanti, mentre nel terzo ambiente, è invece un bel mosaico con scena di caccia, banchetto all’aria aperta tra alberi e figura muliebre centrale, probabile personificazione dell’Africa. Che ne dite? Vale davvero la pena visitarla, vi assicuro!

6. La Riserva Naturale Orientata di Vendicari

A metà strada fra Noto e Pachino, si trova la Riserva Naturale Orientata di Vendicari, istituita nel 1984 e aperta al pubblico dal 1989. Importante area di interesse naturalistica, p...

Il Mare a Siracusa: Spiagge e Località Costiere

Il Mare a Siracusa è un tutt’uno con la città e le sue spiagge sono di una bellezza notevole che incanta durante tutto l’anno. L’arenile è costituito da sabbia chiara, le acque hanno i colori e le sfumature che vanno dal verde al blu e per lo più sono incastonate da bellissime scogliere.

  • Fontane Bianche: Località situata a 24 km circa a sud di Siracusa, la riva costiera di Fontane Bianche è lunga circa 1200 mt. La spiaggia è libera ma servita anche da stabilimenti balneari. L’arenile è costituito da fine sabbia bianca incastonata tra due promontori rocciosi che creano un’oasi con acque sempre tranquille e dal fondale basso.
  • Ognina: Luogo pieno di fascino situato a 15 km a sud dalla città aretusea. Il territorio marino di Ognina cattura per la bellezza della sua scogliera, del mare blu e dei fondali che sono apprezzati da pescatori e appassionati di snorkeling. Al largo della spiaggia sorge un isolotto raggiungibile a nuoto.
  • Arenella: Lunga un kilometro circa questa spiaggia, risalendo sulla costa verso il capoluogo, è ricca di fascino selvaggio. Tra sabbia, rocce e calette naturali ci si trova di fronte a un luogo che conserva ancora la bellezza della natura incontaminata. Spiaggia sia libera che attrezzata con parcheggio annesso, le docce sono presenti anche nella spiaggia libera. L’arenile è composto da sabbia finissima, il mare dal fondale cristallino è sempre calmo, dato i promontori che lo proteggono ai lati.
  • Parco Marino del Plemmirio: Il Parco Marino del Plemmirio è un territorio che si dispiega su 14 km di costa. Il parco si può visitare tramite percorsi di trekking o con la bici, inoltre sono previsti giri in barca organizzati, immersioni e pesca. All’interno della riserva naturale del Plemmirio numerosi sono gli accessi alla spiaggia. Ogni punto è contraddistinto da un numero. La vegetazione e la spiaggia contribuiscono a rendere unica questa parte della costa siciliana incontaminata.
  • Spiaggia della Fanusa: Nonostante le rocce e gli anfratti, la spiaggia della Fanusa è accessibile anche ai bambini, gli accessi sono i n. 1-2-3-4. Per arrivarci si consiglia di indossare scarpe e abbigliamento sportivo.
  • Punta del Pero: Situata poco a sud del porto di Ortigia della quale si gode il panorama, è considerata un’oasi paradisiaca. L’accesso alla spiaggia è riparato dalla strada grazie a un promontorio, si accede da un vialetto e una rampa di scale. I fondali di Punta del Pero sono bassi e la sabbia è bianca. Data la posizione non è possibile intervenire con la pulizia meccanica quindi quanti la vogliano frequentare devono avere il massimo rispetto dell’ambiente e di coloro che la puliscono manualmente. Solo una parte della spiaggia è libera, ma è presente un chiosco.
  • Cala Zaffiro: Un’altra caletta naturale nell’ampia zona del Plemmirio dall’accesso 27. Il nome deriva dal colore dei suoi fondali che ricorda il blu della pietra preziosa. Luogo incantevole, piccole falesie, promontori, rocce e mare adatto agli appassionati di diving e snorkeling. Nei fondali di Cala Zaffiro si possono ammirare dalle stelle marine e i cavallucci ai tonni, spesso a certe profondità si avvistano anche delfini, capodogli e squali. Inoltre nei fondali si trova la statua della sirena dedicata a Rossana Maiorca, nota sub italiana.

Tabella riassuntiva delle spiagge di Siracusa

Spiaggia Caratteristiche Ideale per
Fontane Bianche Sabbia bianca, fondale basso, stabilimenti balneari Famiglie, relax
Ognina Scogliera, mare blu, isolotto raggiungibile a nuoto Snorkeling, pescatori
Arenella Sabbia, rocce, calette naturali, natura incontaminata Amanti della natura, relax
Fanusa Rocce, accessibile ai bambini Famiglie, avventura
Punta del Pero Sabbia bianca, fondale basso, vista su Ortigia Relax, vista panoramica
Cala Zaffiro Caletta naturale, falesie, fondali adatti a diving e snorkeling Subacquei, snorkeling

Cosa vedere a Siracusa e dintorni?

  • Ortigia: Innanzitutto prima di ogni palazzo o chiesa è l’isola di Ortigia che va visitata e conoscere la sua storia non può che far comprendere ancora di più il suo fascino. Addentrandosi nelle sue stradine piene di storia ci si ricorderà che il mito racconta della ninfa Aretusa che per sfuggire al dio Alfeo figlio del dio e titano Oceano, chiede aiuto alla dea Artemide che la trasforma in fonte d’acqua a Syrakousai. Alfeo dal canto suo è disperato e Zeus, intenerito da quest’amore lo trasforma in fiume per farlo ricongiungere con la sua amata attraverso il Mar Ionio.
  • Il Duomo di Siracusa: Struttura molto interessante da visitare perché la sua importanza va al di là del valore religioso in sé. L’impianto di questa chiesa è stato progettato sul magnifico tempio di Atena. Difatti, oltre al prospetto in ricco stile barocco, all’interno del Duomo si possono ammirare le colonne doriche del tempio risalente all’VIII secolo a.C. Ma, da scavi fatti all’inizio del secolo scorso si è potuto stabilire che in quel luogo si ergeva un tempio già nel VI secolo a.
  • Il Mikveh: Nella città di Siracusa i tesori appartengono a tradizioni e culture diverse tra loro, uno di questi è il Mikveh. Per gli ebrei è il luogo in cui fare il bagno purificatore prima di entrare nel tempio.
  • Il Castello Maniace: Costruito su una fortezza preesistente e su progetto di Federico II di Svevia nella prima metà del XIII secolo, il castello fu realizzato da Giorgio Maniace a cui Federico lo intitolò.
  • Il Palazzo del Vermexio: La costruzione barocca che ospita il comune a Siracusa è il palazzo del Vermexio. A Siracusa il barocco si esprime anche nello stile rococò del ‘700 con questo palazzo che è considerato il più bello della città. Si trova nella piazza del Duomo a Ortigia.
  • Il Tempio di Apollo: Costruito in stile dorico questo di Siracusa è il tempio più antico presente in Sicilia, risale al VI secolo a. C. Un luogo pieno di fascino per la storia intrisa nelle pietre secolari presenti. Si trova a Ortigia in Piazza Pancalli nei pressi del mercato.
  • La Chiesa di San Giovanni alle Catacombe: Questa è una chiesa eretta nei primi secoli dopo Cristo, in stile gotico-normanno, conserva un fascino particolare. Essa fu costruita sui resti di altre strutture sia elleniche che romane seppur il terremoto che colpì la Sicilia Orientale nel 1693 la distrusse in parte. La tradizione racconta che sotto la chiesa si trovi la cripta contenente il sarcofago di San Marciano protovescovo di Siracusa, primo vescovo d’Occidente e discepolo di San Paolo.
  • La Riserva Naturale Orientata di Pantalica: E' l’area naturale che raccoglie i siti archeologici del territorio di Siracusa. Questi è considerato il più importante della Sicilia e il più grande del Mediterraneo. Si trova nella valle dell'Anapo, dal quale è attraversata, uno dei più grandi fiumi della Sicilia. La riserva comprende un territorio di 3.712 ettari. Le prerogative di Pantalica sono: i canyon e la necropoli più grande del Mediterraneo.
  • La Riserva Naturale di Vendicari: Nella provincia di Siracusa si trova anche la Riserva Naturale di Vendicari. La Riserva, posizionata nel territorio tra Noto e Pachino dista 43 km circa dal capoluogo, tragitto percorribile in meno di un’ora con l’auto. Affidata al Demanio Forestale siciliano, la riserva di Vendicari è un luogo ricco di sorprese per gli amanti della natura. Gli appassionati di birdwatching, oltre alle varie specie di uccelli come cicogna nera, airone, cigni reali ecc., potranno ammirare anche i fenicotteri rosa che a Vendicari sono di casa così come le tartarughe marine Caretta-Caretta che nidificano sulle sue spiagge.
  • Cavagrande del Cassibile: Questa riserva interessa tre comuni del siracusano: Noto, Avola e Siracusa. Il territorio della riserva si dispiega su circa 2.760 ettari e per circa 10 km è bagnata dal fiume Cassibile, uno dei più grandi corsi d’acqua della Sicilia Orientale. La presenza del fiume nei secoli ha eroso le pareti rocciose dell’altopiano Ibleo, che interessa le province di Siracusa e Ragusa, creando dei canyon spettacolari, fino a 250 metri di profondità in certi punti. La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea.
  • Area Marina Protetta del Plemmirio: A soli 10 km a sud dal confine territoriale di Siracusa si trova questo luogo magnifico da più punti di vista. Un luogo da visitare per escursioni in bike o a piedi, giri in barca organizzati, immersioni, pesca, balneazione. Si tratta di un’area protetta e, essendo un parco marino, non in tutto il territorio si potranno fare tutte le attività elencate. Nella zona A si trova la penisola della Maddalena, dove sulla punta estrema meridionale del promontorio si trova il faro di Capo Murro di Porco. Luogo, questo, che vale la pena visitare. Il percorso è spettacolare per la struttura del territorio ricco di falesie, ma da fare con attenzione, quindi non consigliato per i bambini. Le spiagge sabbiose adatte alle famiglie sono la spiaggia della Fanusa e quella di Punta Castelluccio negli accessi n.
  • Il Fiume Ciane: Il Ciane è un fiume perenne, in alcuni punti ha visto l’opera dell’uomo in altri è ancora allo stato naturale, lungo il suo tragitto incontra anche varie zone paludose.

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