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Situazione del Turismo in Sardegna: Analisi e Tendenze

Nel corso del 2023, la Sardegna si è confermata tra le prime cinque destinazioni regionali in Italia per vacanze lunghe (da quattro giorni in su). Per ciò che riguarda le presenze turistiche, l'Isola è 14/a in Italia, con il 3,2% di tutte le presenze italiane. In testa il Lazio con il 10,2%, la Campania con il 4,6% e la Sicilia con il 3,7%.

È fondamentale puntare a una diversa stagionalità degli arrivi per valorizzare anche le zone interne. L'analisi del turismo nel 2023 dice anche come nel "totale delle vacanze in Italia" la regione più frequentata sia l'Emilia Romagna (12% dei turisti), seguita da Toscana (9%) e Trentino (8%). Tra quelle dove si trascorrono "vacanze lunghe 4 o più notti" la classifica è aperta sempre dall'Emilia Romagna (11%), seguita da Puglia (8,9%), Trentino (8,5%), Calabria (8,5%) e dalla Sardegna al quinto posto con l'8,2%. Nelle presenze turistiche straniere, la Sardegna, con il 48%, occupa il nono posto, con una media italiana del 52,4%. Apre la classifica Bolzano con il 70,5%, il Veneto con il 69,3% e il Lazio con il 63,7%.

Il 2025 ha regalato al settore turistico sardo un calendario favorevole: Pasqua, cadendo nella seconda metà di aprile, ha dato il via a un lungo ponte che si è protratto fino ai primi di maggio. Un’occasione preziosa, complice anche il meteo in parte favorevole, che ha consentito a molti di concedersi un anticipo d’estate.

Dati e statistiche 2023

I dati del 2023 dicono anche che nell'Isola le presenze sono state 14 milioni e 700mila, di cui 8 milioni sardi e 6 milioni e 700mila del resto d'Italia e stranieri. Lo dicono i dati del dossier "Verso l'estate 2024", predisposto dall'Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha rielaborato i numeri dell'Istat della passata stagione turistica.

Nel paragone con il 2023 il nostro territorio registra un calo del 3,4% delle presenze rispetto al 2022 mentre rispetto al 2019 il calo è del 6,2%, contro il +17,2% del Lazio, il +8,9% della Puglia e l'8,8% della Sicilia, con una media nazionale del +2,4%.

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Secondo i dati Istat, l'Italia ha registrato nel 2023 un totale di 447 milioni di presenze turistiche, con un incremento dell'8,4% rispetto al 2022. Questo ci consente di stilare una classifica delle Regioni in base al numero di presenze. Nel 2023, la Sardegna ha registrato 3.479.000 arrivi e 14.201.000 presenze turistiche nelle strutture ricettive, secondo i dati Istat recentemente pubblicati e analizzati dal Centro Studi e Comunicazione di UniOlbia. Questi dati indicano che la Sardegna non soffre di overtourism, anzi.

Tra le diverse tipologie di alloggio, la maggior parte delle presenze alberghiere si è concentrata negli alberghi a 5, 4 e 3 stelle, che hanno totalizzato 6.263.000 presenze. Nel 2023, la Sardegna ha registrato 6.818.000 presenze internazionali, pari al 48% del totale. La maggior parte dei turisti internazionali in Sardegna ha preferito le strutture alberghiere, che hanno ospitato il 64% delle loro presenze. Tuttavia, ci sono differenze significative tra le varie nazionalità. I turisti tedeschi, primi per numero di presenze, hanno una preferenza per le strutture extra-alberghiere (51%).

Nel 2023, la Sardegna ha registrato 7.382.000 presenze di turisti italiani, rappresentando il 52% del totale. Per quanto riguarda la provenienza regionale, i turisti lombardi sono i più numerosi, con 1.742.000 presenze. Inaspettatamente, al secondo posto si trovano i residenti della stessa Sardegna, che hanno registrato 1.378.000 presenze come turisti nella propria isola. Nel 2023 i residenti in Sardegna sono stati - di fatto - i principali turisti dell'Isola. Oltre al dato sulle presenze, ancora più eclatante è quello degli arrivi.

Tra le province della Sardegna, la Gallura è al primo posto per presenze, con 5 milioni di turisti sui 14 milioni complessivi dell'Isola nel 2023. Nel 2023, le presenze turistiche nei comuni della Sardegna confermano il ruolo di primo piano della Gallura nel panorama del turismo regionale.

A luglio e agosto si registra quasi la metà (47,4%) delle presenze della Sardegna. Maggio e giugno accolgono il 23% delle presenze, settembre e ottobre il 22%. È solo la Sardegna, tra le regioni del Sud, a concentrarsi sul turismo balneare? Sì. La sua quota di presenze nei mesi di luglio e agosto, pari al 47,4% del totale, supera quella della Campania (31,9%) e della Sicilia (33,6%).

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Questi dati si basano sui dati pubblicati dall'Istat in "Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi". Infine, la copertura dei dati, che misura la percentuale di strutture ricettive che comunica a SIRED-Ross1000 gli arrivi e le presenze. È evidente che - fra bassa copertura e assenza dei dati sulle seconde case - il numero di arrivi e presenze in Sardegna è notevolmente sottostimato. UniOlbia continuerà a monitorare questi trend, offrendo analisi e approfondimenti per comprendere meglio le dinamiche del turismo in Sardegna e supportare strategie di sviluppo sostenibile per il futuro.

Prospettive e iniziative

Nell'attesa della stagione estiva del 2024, la Sardegna emerge come una delle mete turistiche più ambite dell'emisfero settentrionale, con dati che promettono di stabilire nuovi record per il turismo italiano. L'analisi dei dati raccolti evidenzia un aumento previsto del 3,4% per il Sud e le Isole, corrispondente a circa 85,2 milioni di presenze, con la Sardegna in particolare che mantiene un eccellente appeal tra le regioni italiane. Il settore alberghiero in Sardegna si prepara ad accogliere una stagione estiva da "tutto esaurito", con il 35% delle camere d'albergo già prenotate entro marzo, in netto aumento rispetto al 20% dello stesso periodo nel 2023.

Parallelamente alle strategie di gestione dell'alta stagione, la Sardegna investe nel turismo lento attraverso il progetto "Noi Camminiamo in Sardegna", che mira a promuovere oltre 3.500 chilometri di percorsi, 180 tappe, e 16 luoghi francescani. A dispetto di quanto si possa pensare, è il sud dell’Isola a spiccare tra le preferenze dei viaggiatori italiani e internazionali. Lo sa bene lo stesso Tanka Village, che oggi punta tutto su un nuovo concetto di turismo, rinnovato nella sua struttura ma soprattutto nella sua essenza.

Secondo il report del Ross1000, il sistema regionale di rilevamento ed elaborazione dei dati dei flussi turistici, l'Isola ha fatto registrare quasi 4,5 milioni di arrivi. Numeri che hanno generato, con una permanenza media di 4,25 giorni, 18 milioni e 860 mila presenze nelle strutture ricettive isolane. In percentuale, l'incremento rispetto al 2023 è stato del 15,4 in relazione alle presenze. Per il 53% si tratta visitatori provenienti dall'estero con una crescita del 22,6% e per il 47% (otto milioni e 900 mila presenze) quelli provenienti dalla penisola (più 8,3%). Per la prima volta, in maniera così netta, i turisti stranieri superano gli italiani (53 a 47), mentre lo scorso anno erano 50 e 50. "Sono dati davvero eclatanti - afferma l'assessore regionale del Turismo, Franco Cuccureddu - anche in considerazione del fatto che l'anno precedente l'incremento complessivo era stato soltanto dell'1,3% (raggiunto solo grazie alle locazioni occasionali, mentre nei dati ISTAT che tenevano conto solo di alberghiero ed extralberghiero, la Sardegna, unica fra le regioni italiane, aveva chiuso in flessione di presenze rispetto all'anno precedente".

Il primo mercato straniero (e in assoluto) di riferimento per la Sardegna è di gran lunga la Germania: due milioni e 700mila presenze, con un incremento del 23% rispetto al 2023 e con 4,8 giorni di permanenza media. Segue la Francia con un milione e 300 mila presenze (più 17,5% rispetto al '23). Poi c'è la Svizzera con poco di più di 900mila presenze nelle strutture ricettive sarde, un dato che pone la Svizzera come primo mercato in rapporto alla popolazione (di 9 milioni di residenti). Il quarto mercato è il Regno Unito con oltre 700mila presenze; seguono praticamente alla pari, con 440mila presenze, la Polonia, in crescita esponenziale (del 50%), e la Spagna (quasi + 20%). A chiudere la top ten, dopo Paesi Bassi e Austria, sono gli Stati Uniti (quasi 300mila presenze), che con un incremento del 36%, che si somma al più 27% dello scorso anno, diventano di gran lunga il primo mercato extra-europeo per la Sardegna. Il secondo extra-Ue è anch'esso nord-americano: il Canada, con quasi 90mila presenze, seguita nell'ordine da Australia, Brasile ed Argentina. Ancora bassi i numeri dei mercati orientali: Cina, con circa 17mila presenze, Giappone e India, sotto le 10mila. La Lombardia è decisamente il primo mercato nazionale con quasi due milioni e 200mila presenze e una permanenza media di 5,8 giorni (+10%).

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Parola d'ordine programmazione: "Questa crescita imponente, che non trova riscontri nel passato non può che farci piacere ed indurci a lavorare con la stessa determinazione, sia nel marketing e nell'osservatorio che nella riorganizzazione complessiva dell'assessorato, per dare una governance stabile ed efficace al settore del turismo in Sardegna.

Secondo Mura, i collegamenti sono “fondamentali per la Sardegna e in particolare per il Sud”, dove l’aeroporto di Cagliari rappresenta l’unico vero punto d’ingresso. “Il porto passeggeri di Cagliari gestisce solo il 5% dei flussi, mentre al Nord ci sono anche porti attivi.

Cagliari continua a crescere come destinazione turistica urbana. “Nessun turista mi ha mai detto che non gli è piaciuta”, afferma Mura. La città conquista con il suo centro storico affacciato sul mare, le architetture in calcare, la cucina di qualità e l’accoglienza della popolazione.

Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna, valuta con grande soddisfazione i segnali positivi emersi finora da tutti gli indicatori del settore. Un ruolo importante, quest’anno, lo sta giocando anche il calendario. Le temperature sono in aumento, le iniziative nel periodo delle festività pasquali non mancano e, con il cambio dell’ora, si attiveranno i collegamenti diretti dai principali aeroporti sardi verso le destinazioni europee. Tutti questi elementi combinati ci permettono di avviare la stagione turistica già dalla fine di aprile, con un anticipo notevole rispetto agli anni precedenti quando si partiva dalla seconda o addirittura dalla terza settimana di maggio. In pratica possiamo dire che quest’anno la stagione parte proprio con le festività pasquali».

Ad oggi, come detto, possiamo quantificarlo in un +10% e andando avanti così a a fine stagione ci assesteremo su un incremento del 3% rispetto al 2024. Il vero momento di verifica arriverà però intorno al 31 marzo, quando scadranno le offerte scontate, quelle che garantiscono prezzi vantaggiosi proprio perché effettuate con largo anticipo. Con il Covid c’era stato un azzeramento quasi totale, piano piano si stanno riprendendo e quest’anno stiamo vedendo di nuovo numeri importanti». La crescita riguarda pure i sistemi di prenotazione online.

Le prenotazioni flessibili, quelle che consentono di poter modificare la prenotazione quasi a ridosso della data di arrivo senza dover pagare penali, sono in aumento. Certo non tutti stanno ovviamente andando allo stesso modo, gli incrementi come sempre sono a macchia di leopardo e quando parliamo del 10% in più di prenotatosi tratta sempre di una media che tiene conto di grandi exploit ma anche di numeri in alcuni casi inferiori.

Nel 2023 l’Italia avrà 437 milioni di presenze turistiche. Quasi il 10% in più del 2022. Soprattutto un numero più alto del 2019. La Sardegna avrà oltre 18 milioni di presenze. Il 10% rispetto al 2022. Il 14% in più del 2019. Unico problema, il Sud attrae pochi turisti internazionale, il 38%. La Sardegna è una posizione migliore della media del Sud: 48% di presenze stranieri nel 2019. La Gallura ha infatti il 57% di presenze stranieri.

Il comparto è in continua crescita, con un aumento della domanda sempre più personalizzata e legata al territorio. La manifestazione Extra offre agli operatori del settore strumenti e conoscenze necessarie e strategiche per competere in un mercato sempre più selettivo.

Ho sempre pensato a una governance intesa come sinergia di competenze e professionalità diverse, senza escludere il territorio. È una proposta che va nella giusta direzione. La conoscenza del territorio e la capacità di raccontarlo è essenziale. Il mercato promuove l’operatore che conosce il territorio e lo fa conoscere e che garantisce un servizio sostenibile, completo, di qualità, sobrio ed elegante.

Dobbiamo necessariamente lavorare per un turismo non solo estivo ma capace di attrarre i visitatori durante tutto l’anno, quindi fortemente connesso con l’intero territorio. Garantire il collegamento aereo della Sardegna con l’Europa è fondamentale, ma non solo: dobbiamo garantire la continuità territoriale esterna e interna.

Ma quali sono i turisti che scelgono la Sardegna nei mesi di spalla? È solo la Sardegna, tra le regioni del Sud, a concentrarsi sul turismo balneare?

I social, in particolare Instagram, sono da tempo uno strumento potentissimo per la promozione delle destinazioni turistiche. In "luoghi", la Sardegna (con più nomi) ha 2,7 milioni di post.

L'assessore Cuccureddu: «L’Isola va oltre il marino-balneare».

Un aspetto interessante del trend sardo è che la crescita del pil non è trainata da un rinnovato sviluppo industriale, ma da altri settori, in particolare i servizi. La Sardegna, infatti, si distingue per il suo dinamismo nel settore turistico, che è riuscito a mantenere un trend positivo anche di fronte alle difficoltà globali. Con una previsione di crescita del +1,6% nei prossimi due anni, l’isola è pronta a consolidare una ripresa sostenuta da un turismo che è diventato ormai uno degli assi portanti della sua economia. L'industria, invece, rimane un capitolo ancora da riscrivere. Nonostante i segnali positivi nei settori legati alla tecnologia e all’innovazione, l’isola fatica a sviluppare una base industriale solida e diversificata.

Nel contesto di incertezze globali, il turismo rappresenta un'“ancora di salvezza” per l’economia della Sardegna. Le bellezze naturali, la storia, la cultura e la qualità della vita offerta dall'isola continuano ad attrarre visitatori da tutto il mondo. I flussi turistici non si sono fermati neanche di fronte alle difficoltà globali, e il settore ha saputo beneficiare della crescente domanda di destinazioni sicure, esclusivo e immerse nella natura. La Sardegna si è quindi confermata tra le mete più ambite dai turisti italiani e internazionali.

Nonostante l’andamento positivo del settore dell'ospitalità l'isola si trova a dover fare i conti con alcune sfide strutturali che potrebbero frenare una crescita sostenibile nel lungo termine. Il settore turistico, per quanto rilevante, resta fortemente dipendente da variabili esterne, come la situazione geopolitica internazionale e la vulnerabilità agli shock economici globali.

Tabella riassuntiva dei dati turistici in Sardegna nel 2023

Dato Valore
Presenze totali 14.7 milioni
Presenze sarde 8 milioni
Presenze resto d'Italia e stranieri 6.7 milioni
Variazione presenze vs 2022 -3.4%
Variazione presenze vs 2019 -6.2%
Presenze straniere 48% del totale

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