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Stati Generali del Turismo Outdoor: Definizione e Prospettive Future

Il Club Alpino Italiano (CAI) ha organizzato gli “Stati Generali del Turismo Outdoor - Camminare l’Italia: verso una visione comune”, un evento nazionale dedicato al futuro dei cammini e degli itinerari escursionistici italiani.

L'evento si è svolto il 23 e 24 novembre 2024 presso il Centro Congressi dell’Isola di San Servolo a Venezia.

Obiettivi e Partecipanti

La conferenza, moderata da Federico Quaranta, ha visto la partecipazione di oltre sessanta stakeholder tra istituzioni, imprese e associazioni del terzo settore.

All'evento era prevista la partecipazione di un numero massimo di 100 operatori.

Durante gli Stati Generali è stato presentato un dossier contenente le linee guida elaborate nel corso degli otto tavoli di lavoro tematici online organizzati dal CAI.

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Questi incontri hanno visto la partecipazione di oltre quaranta esperti per ciascun tavolo, tra cui rappresentanti di istituzioni, associazioni, imprese e università.

L’obiettivo di individuare le migliori pratiche da adattare al contesto italiano.

I partecipanti hanno condiviso buone pratiche per la creazione, la valorizzazione e la promozione sostenibile di cammini e itinerari.

Tra gli esempi virtuosi di gestione e promozione di percorsi escursionistici, sono stati analizzati casi internazionali come il Cammino di Santiago (Spagna), La Rota Vicentina (Portogallo) e la Great Divide Trail Association (Canada).

Il Turismo Outdoor in Italia: un Settore in Crescita

Con l’aumento dell’interesse per il turismo lento e sostenibile, i cammini italiani sono al centro del dibattito nazionale.

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Il turismo outdoor trova molteplici modalità di declinazione in Piemonte ed in particolare su questo territorio, come è anche in grado di offrire al viaggiatore i luoghi, i sapori, le tradizioni di un territorio, i protagonisti, fare esperienze autentiche, scoprire percorsi meno conosciuti, angoli caratteristici, tipicità di prodotti e di esperienze.

È la prima volta che si tiene un evento nazionale sull’argomento, con oltre 60 rappresentanti di istituzioni, imprese e associazioni.

Antonio Montani, presidente del CAI, ha espresso soddisfazione per l'intesa fra tutti gli operatori del settore, sottolineando che quello dei cammini e del turismo outdoor è un settore relativamente giovane, ma con aspettative molto alte e confermate dai trend di crescita degli ultimi anni.

Secondo un sondaggio dell’osservatorio Human Company, lo scarto in positivo tra il 2023 e il 2022 è del 2%.

“I dati del 2024, con 71 milioni di presenze e oltre 11 milioni di arrivi nel settore open air, confermano la crescita di questo mercato, che ha un impatto economico complessivo di oltre 8 miliardi di euro.

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Un risultato che ha testimoniato la bontà delle discussioni in questi due giorni, e soprattutto l’apertura del CAI verso proposte che potessero da un lato valorizzare i cammini, dall’altro garantire la conservazione di una cultura della montagna.

Discussioni e Temi Chiave

Durante la due giorni sono state presentate le progettualità del ministero del Turismo, tra cui il censimento di 113 cammini religiosi e investimenti per la valorizzazione e la digitalizzazione dei percorsi.

Per questa occasione si sono alternati diversi panel, ognuno per esporre un aspetto del “turismo outdoor” e definire uno stato dell’arte comune per tutta Italia, al fine di quantificare il fenomeno e fornire una base solida per scelte informate e sostenibili.

Tali risultati sono stati poi raccolti in un dossier (consultabile online) che include linee guida e buone pratiche per lo sviluppo del turismo outdoor in Italia.

Partendo di fatto dalle conclusioni, questo evento è stato efficace già in prima battuta per via dell’intervento della ministra del Turismo Daniela Santanché, che ha accolto l’invito alla creazione di un tavolo di confronto permanente al Ministero, dove poter affrontare tutti gli aspetti del turismo outdoor coinvolgendo anche il CAI, Sport e Salute, le regioni e le associazioni di categoria.

Nel suo discorso ha elogiato come questo tipo di turismo sia una risorsa fondamentale per l’Italia.

La rete sentieristica italiana supera ampiamente la lunghezza della rete auto-stradale: 160 mila chilometri a fronte di 7mila, eppure la prima viene sostenuta e manutenuta dal lavoro di oltre 10 mila volontari CAI, associazione che dal canto suo è da considerarsi la più grande struttura ricettiva d’Italia, suddivisa su circa 300 rifugi e 15.444 posti letto.

Delle 2.427 persone interpellate, il 57% sono donne e il 43% uomini.

Sostenibilità e Accessibilità

Di responsabilità ambientale e intermodalità con i mezzi pubblici si è parlato in diverse occasioni.

Per le strutture di accoglienza, che con un’uniformità a livello nazionale e una definizione chiara della loro funzione potrebbero rendere più accessibile e sostenibile l’accoglienza che effettivamente offrono in cammino.

È stata menzionata la necessità di opere a favore della destagionalizzazione, un impegno portato avanti in particolare da AITR - Associazione Italiana Turismo Responsabile.

Il Politecnico di Milano e Montana SpA hanno esposto il loro progetto di certificazione ambientale per i rifugi, con l’obiettivo di misurare e migliorare la sostenibilità di queste strutture e contribuire alla loro resilienza ai cambiamenti climatici.

Ma è stato soprattutto il CAI a farsi portavoce di un concetto di sostenibilità intrecciato alla cultura del-la montagna.

Parlando di Cammini, non vengono spesso citati il senso di aggregazione, appartenenza ed “empowerment” che questi sanno creare.

Alessandra Pollo, referente per la ricerca scientifica per il CAI, ha però portato alcuni esempi: la Rete Nazionale Donne in Cammino promuove la partecipazione femminile e crea spazi sicuri di condivi-sione, così come il CAI Giovani si impegna a educare sempre più ragazzi e ragazze al vivere e scoprire l’ambiente montano.

Queste e altre iniziative valorizzano la creazione di un senso di comunità e collaborazione ed evidenziano i benefici della natura sulle persone.

Sono una fonte umana e sociale molto preziosa, che si scontra tuttavia con l’accessibilità effettiva dei Cammini in senso materiale ed economico.

Anche in questo caso viene chiesto uno sforzo istituzionale per ridurre le barriere economiche e rendere effettiva l’inclusività, in particolare per i e le giovani.

A questo proposito si collega il tema della condivisione dei dati, affinché i diversi portali legati al turismo outdoor possano condividere i dati dei frequentatori e dei turisti sia tra di loro sia con l’osservatorio auspicato anche dal presidente Montani.

Strategie di Sviluppo Locale

Alla luce di ciò, nell’impegno di aumentare il numero di persone che frequenta i Cammini, è importante menzionare, al fianco di strategie di sviluppo locale, anche proposte di turismo organizzato, che si concentra su destinazioni meno conosciute e periodi di media-bassa stagione per un turismo diffuso e sostenibile.

Una proposta per le istituzioni, inoltre, riguarda la progettazione integrata tra rete cicloescursionistica, itinerari culturali, cammini e ciclovie, allargando la rete di soggetti coinvolti lungo gli itinerari per favorire una mobilità dolce con la messa a sistema dei principali percorsi a tema.

Un’ultima riflessione deve essere fatta sul concetto di “cultura della montagna”, ripreso con forza anche dal presidente Montani.

Ben vengano le iniziative per aumentare il numero di pellegrini, o le politi-che del ministero del Turismo come l’istituzione del DDL Cammini o del Fondo dei cammini religiosi.

Tuttavia occorre ricordare che parlare di “prodotto” implica vi sia un consumo, e ai frequentatori di ambienti fragili come le montagne può far storcere il naso.

Serve dunque una maggiore consapevolezza e il riconoscimento di altri valori: rispetto, sostenibilità, cooperazione, anche eroismo se si vuole.

Criticità e Prospettive Future

La ministra Santanché punta a far sì che l’Italia sia la prima destinazione in Europa per il turismo outdoor, al momento seconda solo alla Spagna.

Dall’altra parte, tuttavia, alcuni dei comuni che effettivamente sono presenti e operano nelle località interessate chiedono interventi a favore della destagionalizzazione e contro l’overtourism.

Come ha riportato Maria Dolores Riveiro Garcia nello Studio degli impatti socio-economici sul Cammino di Santiago de Compostela, ciò che è bene tenere in considerazione per queste comunità non è tanto la crescita derivata dagli introiti dei pellegrini, quanto più l’impatto “percepito” da parte dei residenti.

Tavoli di Lavoro Tematici

L’organizzazione degli Stati Generali prevede un percorso partecipato e inclusivo.

Dal 14 ottobre al 6 novembre il Cai organizza otto tavoli di lavoro tematici on line, per ognuno dei quali sono previste due sessioni da un’ora e mezza ciascuna.

I cammini e gli itinerari escursionistici di lunga percorrenza, tra cui il Sentiero Italia, sono oggi sempre più frequentati e al centro del dibattito nazionale e dell’attenzione da parte delle istituzioni.

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