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Il Significato della Statua "Il Viaggiatore" negli Aeroporti: Un Viaggio tra Arte, Memoria e Identità

Le statue negli aeroporti non sono semplici elementi decorativi, ma opere d'arte che invitano alla riflessione, stimolano la memoria e interrogano l'identità del viaggiatore. Attraverso le opere di artisti come Fabio Viale e Bruno Catalano, e il restauro di sculture iconiche come "Squilibrio" di Mario Ceroli, gli aeroporti diventano luoghi di incontro tra arte e viaggio.

MONUMENTUM di Fabio Viale: Un Dialogo tra Passato e Presente all'Aeroporto di Malpensa

Un esempio significativo è la mostra MONUMENTUM di Fabio Viale, allestita alla Porta di Milano nel Terminal 1 dell'aeroporto di Malpensa. Questa esposizione, curata da Matteo Pacini, riflette sulla testimonianza di un passato che arriva nel nostro presente, stimolando interrogativi sul concetto di monumento come opera creata per commemorare e trasmettere la memoria alle generazioni future.

Il progetto, promosso da SEA, Aeroporti di Milano e Comune di Milano, completa il ciclo espositivo con tematiche ambientali e urbane ‘Orizzonte degli eventi’, ideato da Matteo Pacini con il suo team PACMAT Art in progress appositamente per questo spazio espositivo che rompe la continuità architettonica aeroportuale, catapultando il viaggiatore in un improvviso palcoscenico dal nero profondo in cui i concetti di spazio e tempo sembrano fondersi, tra reminiscenze passate e visioni future, legate al presente dall’identità granitica dell’installazione artistica.

Nelle opere di Viale nulla è mai come sembra, a partire dal contrasto materico tra il marmo bianco di Carrara e i pigmenti colorati, che permette l’incontro tra l’arte greca, romana, rinascimentale e il body painting. In questo modo i linguaggi del passato e del presente si stratificano e si sovrappongono in un infinito cortocircuito visivo e temporale, che lega le più celebri sculture dell’antichità alla simbologia espressa dai tatuaggi dei carcerati sovietici o dagli Irezumi appartenenti al linguaggio della Yakuza, oppure ancora dai tatuaggi facciali propri dell’universo Trap.

Viale reinterpreta, quindi, la classicità restituendo alle opere il colore, come già facevano gli antichi, ma con un linguaggio moderno e multiculturale; partendo dal concetto di replica, l’artista piemontese ci trae nell’inganno di un’identicità apparente, ma svela la diversità rispetto all’opera originale, di cui ne stravolge il significato, creando contrasti visivi volti a stimolare riflessioni sul senso dell’opera stessa.

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Tra le opere esposte troviamo:

  • Venus (2017): riferimento alla Venere di Milo tatuata con spade, rose, catene e parole in cirillico.
  • Souvenir David (2018): imponente testa ispirata alla celebre scultura di Michelangelo che porta in volto tattoo da rapper.
  • Laocoonte (2020) e Torso Belvedere (2020): rimandano agli originali esposti ai Musei Vaticani, sui quali sono impressi i soggetti tipici del tatuaggio giapponese.
  • Il Vostro sarà il Nostro (2022): replica di un pugno di una statua romana tatuata con scarabei, teschi e motivi vari dell’iconografia criminale.

“La scelta dei lavori da esporre in questa mostra - dichiara Fabio Viale - ha visto un’accurata selezione tra le mie opere di maggiore e di più immediato impatto, affinché possano rimanere impresse a lungo nell’immaginario collettivo. Bisogna, infatti, arrivare a catturare l’attenzione delle migliaia di viaggiatori che ogni giorno transitano da questo luogo, un po’ distratti o affrettati, che mai si aspetterebbero di imbattersi in un’installazione artistica”.

Attraversando di passaggio la ‘Soglia Magica’, spiega il curatore Matteo Pacini “i viaggiatori sono catapultati in una dimensione parallela di collegamento fra passato e presente, un salto temporale dall’Antica Grecia al Rinascimento, dall’epoca barocca ai giorni nostri: un omaggio alla classicità attraverso la fedele riproduzione di alcune fra le più celebri opere raffiguranti i canoni di bellezza ideale, che nella visione di Fabio Viale attraversano il tempo, assorbendo tracce dell’epoca contemporanea, come i tatuaggi realizzati secondo la tecnica della penetrazione del colore nel marmo”.

Fabio Viale: L'Artista

Fabio Viale (Cuneo, 1975) è uno scultore che si è imposto sulla scena internazionale con opere in marmo così coinvolgenti da divenire eventi. Nel 2002 realizza Ahgalla, una barca di marmo in grado di galleggiare e trasportare persone con l’ausilio di un motore fuoribordo; viene varata a Carrara, Torino, Roma, Milano, Venezia, San Pietroburgo e Mosca.

Numerosissime le mostre in Italia e all’estero curate dai più accreditati critici d’arte, nelle più importanti gallerie, fiere e musei d’arte contemporanea, da New York a Basilea, da Miami a Londra; tra queste la personale del 2009 dedicata dal Loft Project Etagi di San Pietroburgo che ha registrato oltre 30.000 visitatori. Nel 2014 vince il prestigioso Premio Cairo e nel 2016, grazie alla collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze, è il primo artista a esporre due sculture di arte contemporanea nella Basilica di San Lorenzo a Firenze.

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Le Figure Spezzate di Bruno Catalano: Nomadi alla Ricerca di un'Identità

Le sculture di Bruno Catalano rappresentano figure umane a cui mancano parti del corpo, come se fossero frammenti di un viaggio interrotto. Questi "viaggiatori" con la valigia in mano simboleggiano la ricerca di una vita migliore e l'identità in movimento.

L’uomo di Bruno Catalano non appartiene ad una sola città, ma diventa cittadino del mondo. La sua ricerca di identità comporta sempre qualche perdita. L’aspetto più affascinante è l’angolazione che stravolge il concetto di “tutto tondo” cui siamo abituati.

"Squilibrio" di Mario Ceroli: Un Simbolo Rinnovato all'Aeroporto di Fiumicino

All'aeroporto di Fiumicino, la scultura "Squilibrio" di Mario Ceroli è stata restaurata e riposizionata, diventando un punto di riferimento per i viaggiatori. L'opera, che richiama l’Uomo di Vitruvio di Leonardo, è stata reinterpretata da Ceroli ispirandosi al viaggio della sonda aerospaziale su Marte.

Ed è proprio in questo contesto aeroportuale che l’artista abruzzese ha rielaborato - facendolo peraltro del tutto gratuitamente, mentre ADR si è fatta carico dei costi di materiale e logistica - la sua opera senza però volerla semplicemente restaurare. Pensando al viaggio e alle possibilità che il traffico aereo rappresentano, in termini di connessione e sviluppo, Ceroli si è ispirato al viaggio della sonda aerospaziale che Esa ha lanciato su Marte nel 2016.

Ed è così che il basamento di marmo nero, che tutti ricordano sotto la scultura precedente, ha lasciato il posto a un basso piedistallo esagonale, in ferro e pannelli di vetro che richiama la forma della sonda spaziale. Al suo interno, il basamento/sonda ospita una quantità indefinita di pezzi di vetro frantumato e alcune forme, poco riconoscibili, come la mano dellartista stesso o delle ali, simbolo del volo e quindi dello scalo, che lo scultore ha inserito come firma della nuova opera in vetro, ferro e legno.

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Sotto i vetri frantumati sono stati installati dei faretti luminosi dalle luci del tricolore nazionale che proiettano questi fasci verde bianca rossa dal basso di luce bianca verso l’altro, attraversando la scultura e le altezze del Terminal.

Questa nuova collocazione serve a rendere l’arte più a misura del viaggiatore e indurlo ad ispirarsi al bello e al senso del bene comune”, ha commentato Ceroli che ha poi espresso parole di elogio per “l’investimento sulla cultura” che sta portando avanti la società di gestione Aeroporti di Roma con il Leonardo da Vinci che, grazie alla cosiddetta cura Atlantia capogruppo guidata da Giovanni Castellucci - in soli 4 anni ha scalato le classifiche ufficiali dellAci (Airports Council International) in termini di qualità, diventando così l’aeroporto europeo più apprezzato dai passeggeri e che da tempo si sta proponendo come luogo di rappresentazione dell’eccellenza artistica italiana e nel quale ormai avvengono, con sempre più frequenza, concerti dei principali produttori di contenuti artistici della capitale e non: dal teatro dell’Opera di Roma all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ma anche l’Auditorium della Conciliazione e il Parco della Musica.

“Io vivo l’aeroporto anche da viaggiatore - ha detto Ceroli - questo investimento sulla cultura che Adr porta avanti è importante. Vanno lanciati anche i giovani, questo luogo potrebbe ospitare i giovani artisti emergenti e dare allegria ai Terminal che, devo dire, oggi sono completamente diversi da 10 anni fa, da 5 anni fa”.

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