Albergo Atene Riccione

 

Stranieri Senza Residenza: Diritti In Sospeso in Italia

ActionAid ha lanciato la campagna #DirittiInGiacenza per denunciare un fenomeno di cui non si parla: le persone che vengono escluse dall’iscrizione all’anagrafe, che troppo spesso è discrezionale, illegittima e discriminatoria verso i più fragili.

L'Invisibilità Amministrativa e le Sue Conseguenze

Soltanto chi è iscritto nei registri anagrafici, infatti, è “visibile” dal punto di vista amministrativo e, quindi, è parte della popolazione per la quale le istituzioni pensano le politiche ed erogano la spesa sociale. Uno scenario approssimativo che non consente una stima certa a causa dell’assenza di dati verificabili da parte delle istituzioni, che non permettono di conoscere l’ampiezza reale di una importante parte della popolazione effettivamente presente sul nostro territorio, ma nei fatti tagliata fuori dai servizi e dai diritti essenziali.

Vivere in uno stato di attesa e di incertezza, privati dei diritti fondamentali comporta:

  • Non avere diritto al medico di base.
  • Essere discriminati nell’accesso ai vaccini.
  • Avere problemi per la mensa scolastica e per il bonus libri dei propri figli.
  • Affrontare difficoltà per accedere ai sussidi, ai buoni spesa Covid e all’assistenza sociale.
  • Non votare.
  • Spesso non poter rinnovare il permesso di soggiorno.
  • Essere costretti a registrarsi come senza fissa dimora.

Perché si viene esclusi dall’anagrafe?

L’art. 43 del codice civile stabilisce che «la residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale». Si tratta di una definizione molto chiara e semplice. Nonostante questo, il legislatore negli anni ha escluso dall’anagrafe specifici gruppi sociali con finalità “punitive” (ad esempio i richiedenti asilo con i decreti Sicurezza del primo governo Conte), prima ancora l’art. 5 del “Piano casa” del 2014, nato per contrastare le occupazioni abusive, ha di fatto posto delle barriere insormontabili anche a migliaia di persone impossibilitate a dimostrare presso gli uffici dell’anagrafe un titolo di possesso dell’immobile ritenuto valido. Non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell’alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulottes, né la presenza o meno di un contratto regolare di proprietà o di locazione.

Per le persone straniere la situazione è ancora più grave: molti uffici non registrano le dichiarazioni di residenza presentate dai cittadini stranieri con il permesso di soggiorno in fase di rinnovo, conversione o rilascio: è una procedura illegittima molto diffusa. Inoltre, sono numerosi i casi di errori burocratici che rendono impossibile arrivare a chiudere positivamente la richiesta di iscrizione.

Leggi anche: Impara l'italiano: livello B1

Per sfuggire all’invisibilità chi è escluso dalla residenza per potersi registrare nel Comune dove vive è costretto a ricorrere alla cosiddetta iscrizione fittizia, cioè iscriversi come senza fissa dimora.

Testimonianze di Esclusione

Mariza è una donna peruviana di 38 anni. Da quindici anni vive in Italia, con il marito Ramos e i due figli di 15 e 9 anni. Dal 2016 vive in un appartamento fatiscente senza contratto delle case popolari al Quarticciolo a Roma, lavora come addetta alle pulizie in una cooperativa, si impegna con il Comitato di quartiere per avere l’assegnazione di un alloggio popolare dignitoso. Durante l’emergenza Covid Ramos, suo marito ha perso il lavoro, ha contratto il virus ed è stato ricoverato in ospedale per complicazioni.

Ma il rinnovo del permesso di soggiorno è bloccato in Questura, non è riuscito ad ottenere la residenza come senza fissa dimora e la pratica non va avanti. È senza medico di base e tessera sanitaria. «L’hanno ricoverato all’ospedale San Giovanni. Dicono che il Covid ha svegliato una malattia che lui aveva già quando era giovane. Adesso deve stare in trattamento in ospedale per una settimana/dieci giorni. I dottori mi hanno detto che devo andare all’Asl a fare il medico di famiglia: senza, il trattamento che deve fare costerebbe mille euro al giorno. Sono rimasta allibita. Ma come faccio, dove li prendo diecimila euro?» racconta Mariza. Grazie al Comitato e all’assistente sociale coinvolta Mariza è riuscita ad ottenere il tesserino per Stranieri temporaneamente presenti (Stp) che ha permesso a Ramos di essere curato in ospedale.

Pierre è il presidente di un’associazione senegalese a Napoli che organizza attività culturali e soprattutto assistenza per i propri connazionali. La diffusissima pratica di non stipulare regolari contratti d’affitto da parte dei proprietari ha gravissime conseguenze sulle vite delle persone.

«I senegalesi - dice Pierre - affittano le case anche in nero perché il proprietario spesso non vuole fargli il contratto, non vuole pagare le tasse. Molti proprietari non danno alternativa: o prendi o lasci; tanto troveranno sempre qualcuno. La conseguenza è che i ragazzi sono costretti a dichiarare la propria residenza dove non dormono, dove non vivono, o addirittura comprano la residenza attraverso intermediari, sia italiani che stranieri». Senza ricevute di pagamento dell’affitto si è esposti a ogni forma di ricatto. Come nel caso seguito da Pierre di una donna senegalese che, rientrata a Napoli nella sua casa dopo un soggiorno in Senegal, ha trovato la porta dell’abitazione, dove viveva da cinque anni, chiusa con un catenaccio. Non le viene data nemmeno la possibilità di ritirare le sue cose. Il proprietario sostiene che non paga l’affitto, mentre la donna dice che lui non le ha mai rilasciato ricevute.

Leggi anche: Letture semplificate in italiano A2

Il Ruolo Cruciale delle Associazioni sul Territorio

In questo labirinto burocratico il ruolo delle associazioni sul territorio è cruciale. ActionAid è attiva a Napoli con uno sportello sul diritto all’abitare che fornisce anche assistenza alle persone straniere che hanno bisogno di conseguire l’iscrizione all’anagrafe per avere accesso ai diritti. Barriere linguistiche, difficoltà nelle pratiche, mancato dialogo tra le diverse istituzioni, discrezionalità e discriminazioni, sono le cause principali che senza l’intervento diretto e la presa in carico delle associazioni non sarebbero superati.

Un dato e un problema che accomunano Nord, Centro e Sud Italia dove emerge chiaramente la difficoltà di assistenza per i lavoratori e i braccianti agricoli. Nelle comunità dove non sono presenti Ong, associazioni e sindacati non c’è infatti nessuna forma di sostegno e orientamento legale e le persone sono abbandonate a loro stesse.

Siamo di fronte ad un problema enorme e sommerso e la politica e le istituzioni se ne devono fare carico e invertire la rotta. Noi crediamo che sia necessario garantire anche alle persone senza residenza i diritti fondamentali.

Iniziative per Contrastare le Violazioni

Per contrastare le violazioni del diritto alla residenza, ActionAid si è mobilitata a Roma, insieme ad altre organizzazioni, ricercatori e attivisti, affinché sia superata ogni procedura illegittima applicata negli uffici anagrafici e per la cancellazione dell’articolo 5 del decreto Lupi. A Napoli ActionAid, attraverso la collaborazione con le associazioni della diaspora e con il protagonismo dei diretti interessati, partecipa alle attività del progetto Yalla! Social community services, che ha come capofila il Comune di Napoli. L’obiettivo dell’iniziativa è migliorare il livello di efficienza del sistema dei servizi socio-assistenziali rivolto a cittadini di Paesi terzi, con particolare attenzione ai nuclei familiari con minori in disagio abitativo, sperimentando modelli innovativi di inclusione scolastica e socio lavorativa, accoglienza e accesso ai servizi.

Residenza Anagrafica: Un Diritto Fondamentale

La residenza anagrafica è, dunque, la regolare iscrizione presso l’Ufficio Anagrafico di un comune specifico, laddove l’anagrafe è il registro della popolazione residente in un determinato comune. L’articolo 43 del Codice Civile dispone che: “Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale”.

Leggi anche: Certificazioni per Stranieri a Milano

La residenza rappresenta un elemento integrante dello stato individuale della persona, garantendo al soggetto una precisa identità. Più che la cittadinanza, infatti, è la residenza ad esprimere il legame reale dell’individuo al territorio, anche in termini di partecipazione e contribuzione all’economia del paese, spiegando - pertanto - il suo rilevante peso quale criterio di riconoscimento di prerogative pubblicistiche (ad esempio il diritto di voto al cittadino europeo alle elezioni amministrative).

Secondo la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione (da ultimo Cass. Civ., sez. VI, 28/05/2018 n. 13241), la residenza è determinata dalla abituale e volontaria dimora in un determinato luogo, che si caratterizza per l’elemento oggettivo della permanenza e per l’elemento soggettivo dell’intenzione di abitarvi stabilmente, rivelata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle normali relazioni sociali.

Come hanno precisato le Sezioni Unite della Corte di Cassazione nel 2000, l’iscrizione anagrafica non è un provvedimento concessorio, bensì un diritto per il cittadino e un obbligo per l’ufficiale dell’anagrafe. In particolare, gli Ermellini hanno statuito che: «le controversie in materia di iscrizione e cancellazione nei registri anagrafici della popolazione coinvolgono situazioni di diritto soggettivo» (cfr. Cass. Civ., SSUU, 19 giugno 2000 n. 499.

Qualora ricorrano tutti i presupposti, si configura un vero e proprio diritto soggettivo all’iscrizione. Il controllo della P.A. ha carattere meramente formale e il provvedimento di accoglimento ha natura dichiarativa e non costitutiva del suddetto diritto.

Diritti Fondamentali Condizionati dalla Residenza Anagrafica

  • Diritto al lavoro: senza la residenza non ci si può iscrivere al Centro per l’impiego e non si può aprire una partita IVA.
  • Diritto alla difesa: Senza residenza non si ha accesso al gratuito patrocinio.
  • Diritto alla salute: Senza la residenza non si può accedere al Servizio Sanitario Nazionale, non si può eleggere un medico di base e non si può usufruire delle esenzioni previste.
  • Diritto agli ammortizzatori sociali: Senza residenza non si ha accesso ai servizi di welfare locale, non si può percepire una pensione sociale o di invalidità.
  • Diritto di voto: Il suo esercizio è dovere civico.

Procedura per l'Iscrizione Anagrafica

Di fatto, per poter risultare residenti in un determinato comune, è necessario che l’interessato presenti domanda, per sé e per tutte le persone sulle quali esercita la potestà o la tutela, all’Ufficio Anagrafe territorialmente competente entro il termine di 20 giorni dalla data in cui si sono verificati i fatti - nascita, esistenza giudizialmente dichiarata, trasferimento di residenza da altro comune o dall’estero, iscrizioni per ricomparsa da irreperibilità, iscrizione di persona erroneamente non iscritta, o altri motivi.

Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR)

Con il D.P.R. 17 luglio 2015 n.126 è stata data attuazione al D.L. 179/2012, n. 179, che ha istituito, presso il Ministero dell’interno, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). Il progetto Anagrafe Unica della Popolazione Residente (ANPR) sta operando per raccogliere in una sola anagrafe a livello nazionale le informazioni di circa 8.000 anagrafi comunali, consentendo un guadagno in efficienza e accessibilità.

Persone Senza Fissa Dimora: Definizioni e Procedure

Ai fini anagrafici, è senza fissa dimora chi non dimori abitualmente e prevalentemente in nessun Comune, per qualsiasi ragione tenuto a spostarsi in maniera continua sul territorio nazionale. È invece senza tetto o senza dimora, chi, essendo privo di una propria abitazione, si sposta con frequenza all’interno del territorio di un determinato comune.

Il nostro ordinamento prevede infatti la possibilità per la persona senza dimora di:

  • Stabilire la residenza nel luogo del proprio domicilio ovvero nel Comune in cui la persona vive di fatto e, in mancanza di questo, nel Comune di nascita.
  • Fissare la residenza in una via fittizia territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico.

Cittadini Stranieri Regolarmente Soggiornanti

Nel caso dei cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti, l’iscrizione nei registri anagrafici è, secondo la normativa italiana, un diritto soggettivo incondizionato, così come lo è per i cittadini italiani. L’art. 6, co. 7, del d.lgs. 286/1998: “Le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani con le modalità previste dal regolamento di attuazione”.

Per il cittadino extra UE, l’accesso alla residenza avviene sulla base del passaporto e del permesso di soggiorno (vale anche la ricevuta di rinnovo e di primo rilascio).

Problematiche e Prassi Amministrative Lesive

Mentre sempre più rullano i tamburi di guerra nella contesa riguardante il diritto alla residenza anagrafica dei richiedenti asilo, si perpetuano con straordinaria tranquillità, specie presso alcune questure, prassi amministrative gravemente lesive del diritto al soggiorno degli stranieri regolarmente soggiornanti. In particolare, in violazione dell’art. Un dirigente dell’ufficio stranieri o il suo questore potrebbero ingenuamente pensare - sebbene l’ingenuità non sia propriamente una qualità richiesta dalla loro funzione - che i contratti di affitto in Italia siano tutti fiscalmente regolari e che quindi per essere iscritto all’anagrafe della popolazione residente nel comune di abitazione allo straniero sia sufficiente farne richiesta.

Se l’interessato non dispone del passaporto in corso di validità in alcuni comuni accetteranno un diverso documento di riconoscimento valido, in altri invece no. Se ha familiari con sé (o semplicemente se li ha in qualche parte del mondo), questo solo fatto complicherà l’iscrizione oltre misura in alcuni comuni, mentre in altri no.

Obbligo di Reperibilità e Residenza Anagrafica

Abstract: Diversamente dai casi di nuovi ingressi legali, allo straniero già regolarmente soggiornante sul territorio nazionale è giustamente richiesto di essere reperibile ma non di conservare una dimora stabile, il cui reperimento dipende dalle dinamiche di un mercato particolarmente difficile. La possibilità per gli stranieri di essere iscritti all’anagrafe presso un indirizzo virtuale in mancanza di una dimora stabile non contraddice all’obbligo di reperibilità, assicurato dalla comunicazione alla polizia di un diverso indirizzo di abitazione o almeno di reperibilità.

L’iscrizione anagrafica in Italia è la chiave di accesso a diritti sociali fondamentali che vanno riconosciuti anche ai richiedenti asilo, dunque il venire meno dell’effettivo riconoscimento di questi diritti potrebbe condurre alla dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 4, co. 1-bis, d.lgs. n. 142 del 2015 come modificato dal d.l. n. 113 del 2018.

TAG: #Stranieri

Più utile per te: